Risolto i nostri problemi!
Moderatore: ale.com
-
- Messaggi: 7485
- Iscritto il: 17 set 2006, 15:52
Risolto i nostri problemi!
Ok il titolo è fuorviante...
Pero gli ho identificati.
Come ho accentato su l'altro post, perché la sconfitta delle Zebre lo ha chiarito molto nel mia mente
Guardiamo i fatti.
L'Italia come l'Irlanda no può sostenere 10 club professionistici come la Francia o l'Inghilterra, Covid a parte. teoricamente con la popolazione si, ma non con in numeri do praticanti. Allora servono le Franchigie.
l'Irlanda le franchigie son "naturali" perché sono le "province" originali del Irlanda intera cosi che anche l'Ulster a 3 contee nell a repubblica e 6 nel Irlanda del Nord.
Il Galles un po più incasinata..
E qua che poi noi e l'Irlanda siamo parte, perché da noi ce politica e altre tipi di problemi "latini!
L'Irlanda ha fatto questo cambio professionistico bene petche le province in se stessi sono "unions".
Per ecco la grande differenza.. Le province "SONO" il rugby espressionistico e i giovani "under" passano per le loro accademie, direttamente.
Il campionato Irlandese non e la via per arrivare alle province. e rarissimo che un giocatore di 20-23 passa per un squadra di All Ireland league per a arrivare alla squadra provinciale. Non esistono i "permit players". Si "ufficialmente", un giocatore di Ulster e di Ulster e Ballymena. Ma in relata forse ci ha giocato fino hai 18 anni. poi se era bravo e entrato dentro l'accademia di Ulster.
Ed ecco la cosa. In Italia ce sta battaglia tra quelli che dico serve un campionato forte top 12 come Diego Dominguez. Ma la realtà e che non può essere forte di livello perché non ci sono le risorse.
L'italia per geografia ha bisogno di 4 franchigie Nord est, nord ovest, Centro Roma Napoli, Sardegna Corsica... (Scusa non e ufficialmente Italia ), e Sud Catania.
Il resto diventa totalmente Amatoriale.
Ogni regione ha accademie FIR loro e basta.
I soldi della nazionale guadagnate vanno alle regioni e basta.
So che e duro. Ma questa e la realtà che si deve accertare. Che hanno accettato Irlanda, Galles, Scozia, Sud Africa, NZ. Tutte culture di Rugby più grandi di noi. Capisco che la cultura di Rugby Italiana e simile alla Francese, nel senso che Padova ha un stadio e cultura ecc. Ma non abbiamo i soldi per sopportare questo numero di squadre professionistiche.
I paesi accentati hanno dovuto accettare la perdita di certi club storici.
E ora che maturiamo e acetiamo cosa deve essere fatto. Se non moriamo basta!
Pero gli ho identificati.
Come ho accentato su l'altro post, perché la sconfitta delle Zebre lo ha chiarito molto nel mia mente
Guardiamo i fatti.
L'Italia come l'Irlanda no può sostenere 10 club professionistici come la Francia o l'Inghilterra, Covid a parte. teoricamente con la popolazione si, ma non con in numeri do praticanti. Allora servono le Franchigie.
l'Irlanda le franchigie son "naturali" perché sono le "province" originali del Irlanda intera cosi che anche l'Ulster a 3 contee nell a repubblica e 6 nel Irlanda del Nord.
Il Galles un po più incasinata..
E qua che poi noi e l'Irlanda siamo parte, perché da noi ce politica e altre tipi di problemi "latini!
L'Irlanda ha fatto questo cambio professionistico bene petche le province in se stessi sono "unions".
Per ecco la grande differenza.. Le province "SONO" il rugby espressionistico e i giovani "under" passano per le loro accademie, direttamente.
Il campionato Irlandese non e la via per arrivare alle province. e rarissimo che un giocatore di 20-23 passa per un squadra di All Ireland league per a arrivare alla squadra provinciale. Non esistono i "permit players". Si "ufficialmente", un giocatore di Ulster e di Ulster e Ballymena. Ma in relata forse ci ha giocato fino hai 18 anni. poi se era bravo e entrato dentro l'accademia di Ulster.
Ed ecco la cosa. In Italia ce sta battaglia tra quelli che dico serve un campionato forte top 12 come Diego Dominguez. Ma la realtà e che non può essere forte di livello perché non ci sono le risorse.
L'italia per geografia ha bisogno di 4 franchigie Nord est, nord ovest, Centro Roma Napoli, Sardegna Corsica... (Scusa non e ufficialmente Italia ), e Sud Catania.
Il resto diventa totalmente Amatoriale.
Ogni regione ha accademie FIR loro e basta.
I soldi della nazionale guadagnate vanno alle regioni e basta.
So che e duro. Ma questa e la realtà che si deve accertare. Che hanno accettato Irlanda, Galles, Scozia, Sud Africa, NZ. Tutte culture di Rugby più grandi di noi. Capisco che la cultura di Rugby Italiana e simile alla Francese, nel senso che Padova ha un stadio e cultura ecc. Ma non abbiamo i soldi per sopportare questo numero di squadre professionistiche.
I paesi accentati hanno dovuto accettare la perdita di certi club storici.
E ora che maturiamo e acetiamo cosa deve essere fatto. Se non moriamo basta!
-
- Messaggi: 8798
- Iscritto il: 25 nov 2008, 12:33
- Località: treviso
Re: Risolto i nostri problemi!
Non è una brutta intuizione, il problema è che al momento fatichiamo Con 2 franchigie. Serve un investimento. Enorme per arrivare a 4
-
- Messaggi: 7485
- Iscritto il: 17 set 2006, 15:52
Re: Risolto i nostri problemi!
No dai e ovvio che cominciamo con 2. E che dobbiamo mettere in atto questo modello!Leinsterugby ha scritto: ↑1 dic 2020, 12:31Non è una brutta intuizione, il problema è che al momento fatichiamo Con 2 franchigie. Serve un investimento. Enorme per arrivare a 4
Io dicevo 4 solo come meta da arrivare.
Ovviamente per 2 o tre anni continuiamo con due
Re: Risolto i nostri problemi!
doveva essere il modello accademie 2.0, ovvero un torneo fisso riservato solo alle accademie che erano quasi una per regione. Nei luoghi più prolifici potresti anche essere rappresentato da due selezioni...però economicamente mamma FIR non può permettersi questo
- jpr williams
- Messaggi: 35539
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Risolto i nostri problemi!
Scusate, ma ce l'ha ordinato il dottore che dobbiamo competere con i più forti pur non essendolo?
Lo vogliamo proprio tutti a qualunque costo?
Qui mi sembra che si dia per scontata sta cosa e che dobbiamo essere disposti a distruggere tutto nella speranza che forse un lontano domani può darsi che se si verificano certe fortuite circostanze magari può anche accadere che una volta ogni 10 anni pareggiamo con la Scozia.
Qui sul forum magari sarete tutti addicted per sta cosa, ma siete sicuri che tutti quelli che amano il rugby vogliano le stesse cose che volete voi?
Lo vogliamo proprio tutti a qualunque costo?
Qui mi sembra che si dia per scontata sta cosa e che dobbiamo essere disposti a distruggere tutto nella speranza che forse un lontano domani può darsi che se si verificano certe fortuite circostanze magari può anche accadere che una volta ogni 10 anni pareggiamo con la Scozia.
Qui sul forum magari sarete tutti addicted per sta cosa, ma siete sicuri che tutti quelli che amano il rugby vogliano le stesse cose che volete voi?
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Re: Risolto i nostri problemi!
Lo dice lo sport. È la storia dello sport. Capita di competere con quelli più forti di te. Cosa fai, ti ritiri? Perché allora il Galles non dovrebbe giocare con gli All Blacks.
È un argomento che non esiste
È un argomento che non esiste
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
Re: Risolto i nostri problemi!
Infatti.
Praticare sport per puro divertimento è cosa diversa dal farlo a livello agonistico professionale.
Nel primo caso i risultati sono irrilevanti per chi lo fa, perché quello che conta è mantenere una buona forma fisica divertendosi.
Nel secondo non si può esulare dal confronto diretto con gli avversari, e affrontando i migliori si misurano i propri progressi.
Ieri sera diversi giocatori hanno affrontato il Pro 14 per la prima volta, di sicuro erano più contenti e motivati di quanto lo sarebbero stati se avessero dovuto giocare una partita di allenamento contro una squadra di Serie A, anche se sapevano in partenza di avere pressoché lo 0,1% di possibilità di vincere.
- jpr williams
- Messaggi: 35539
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Risolto i nostri problemi!
Già, i risultati. Quelli ti dicono se stai facendo la cosa giusta. Per la fir devono essere irrilevanti, allora.
Appunto. Li misuriamo in continuazione, direi. Vogliamo fare il punto della situazione per capire cosa ci dicono questi confronti? Nello sport esiste l'ambizione, ma non ha spazio l'illusione. Distinguere fra le due cose è molto importante.
Innanzitutto questo è un tuo pensiero. Non è detto che sia così per tutti. Conosco gente che è contenta e motivata perchè si diverte a giocare indipendentemente da chi ha davanti. E non parlo solo dei tanto disprezzati dilettanti.Soidog ha scritto: ↑1 dic 2020, 14:50Ieri sera diversi giocatori hanno affrontato il Pro 14 per la prima volta, di sicuro erano più contenti e motivati di quanto lo sarebbero stati se avessero dovuto giocare una partita di allenamento contro una squadra di Serie A, anche se sapevano in partenza di avere pressoché lo 0,1% di possibilità di vincere.
E poi avrei voluto chiedere loro come si sentivano dopo l'ennesima asfaltata. Stiamo tirando su una generazione di confidenti col bitume. Pensare che acquisiscano una mentalità vincente subendo queste asfaltate e poi magari venendo qui a leggere che da un 52-3 sono emersi elementi positivi mi sembra assai poco in linea con le idee di "professionismo" e "agonismo"
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
-
- Messaggi: 7485
- Iscritto il: 17 set 2006, 15:52
Re: Risolto i nostri problemi!
O Dio JPR.......jpr williams ha scritto: ↑1 dic 2020, 14:02Scusate, ma ce l'ha ordinato il dottore che dobbiamo competere con i più forti pur non essendolo?
Lo vogliamo proprio tutti a qualunque costo?
Qui mi sembra che si dia per scontata sta cosa e che dobbiamo essere disposti a distruggere tutto nella speranza che forse un lontano domani può darsi che se si verificano certe fortuite circostanze magari può anche accadere che una volta ogni 10 anni pareggiamo con la Scozia.
Qui sul forum magari sarete tutti addicted per sta cosa, ma siete sicuri che tutti quelli che amano il rugby vogliano le stesse cose che volete voi?
Il Galles ma specialmente l'Irlanda era debolissima prendeva botte da tutti.. .anche dal Italia... poi per evolvere hanno dovuto cambiare. e lo hanno fatto. e adesso si ha l'Irlanda che si ha.
Non e coincidenza che e quello che ha detto COS. E LUI CI HA VISUTO!
- jpr williams
- Messaggi: 35539
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Risolto i nostri problemi!
Si, Oldie, ma noi non siamo né il Galles né l'Eire, paesi nei quali il rugby è una religione. Non ha il minimo senso che ci paragoniamo a loro. Noi siamo un paese in cui il rugby interessa pochissime persone e che si muove ad un livello medio-alto. Io dico che per essere il paese che siamo ci troviamo nel posto che ci compete: siamo la più forte delle tier 2 (e speriamo di rimanerlo, perchè non ne sono più così sicuro) che ogni tanto può ambire alla famosa "onorevole sconfitta" con una tier 1 che abbia la luna storta.
Qualche anno fa eravamo un pò meglio, quando avevamo un campionato inferiore a quelli di paesi rugbysticamente evoluti come Francia e quegli altri che non nomino, ma comunque di discreto livello. Per vari motivi ci abbiamo rinunciato in cambio di un sistema che ha dato i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. E COS è stato uno di quelli che più ha spinto per andare nella direzione che sta dando i risultati che vediamo.
Spero che anche in futuro saremo la più forte delle tier 2: ecco, oggi questa è la mia ambizione agonistica che tiene conto della realtà e non delle illusioni, inseguendo le quali rischiamo di perdere anche quel poco che ci è rimasto.
Qualche anno fa eravamo un pò meglio, quando avevamo un campionato inferiore a quelli di paesi rugbysticamente evoluti come Francia e quegli altri che non nomino, ma comunque di discreto livello. Per vari motivi ci abbiamo rinunciato in cambio di un sistema che ha dato i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. E COS è stato uno di quelli che più ha spinto per andare nella direzione che sta dando i risultati che vediamo.
Spero che anche in futuro saremo la più forte delle tier 2: ecco, oggi questa è la mia ambizione agonistica che tiene conto della realtà e non delle illusioni, inseguendo le quali rischiamo di perdere anche quel poco che ci è rimasto.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Re: Risolto i nostri problemi!
Sono mr. Wolf... No, volevo dire, sono Mr. Garry, risolvo problemi.
Non esiste problema che non abbia una soluzione.
Quella prospettata da oldie è una soluzione che era stata in parte anticipata da altri in passato, ma ha tutta l'aria di essere LA soluzione.
Servono le franchigie, come è stato ed è dimostrato da federazioni che ne sanno più di noi, con la prospettiva di aumentarne il numero.
Serve un campionato nazionale che sia realmente dilettantistico, non una mezza via di falso-semi-professionismo con le pezze al c.ulo come adesso. Dilettanti puri, in modo da liberare risorse economiche e sponsor per convogliarli verso le franchigie (che ancora sono troppo "povere" rispetto alle avversarie).
Non esiste problema che non abbia una soluzione.
Quella prospettata da oldie è una soluzione che era stata in parte anticipata da altri in passato, ma ha tutta l'aria di essere LA soluzione.
Servono le franchigie, come è stato ed è dimostrato da federazioni che ne sanno più di noi, con la prospettiva di aumentarne il numero.
Serve un campionato nazionale che sia realmente dilettantistico, non una mezza via di falso-semi-professionismo con le pezze al c.ulo come adesso. Dilettanti puri, in modo da liberare risorse economiche e sponsor per convogliarli verso le franchigie (che ancora sono troppo "povere" rispetto alle avversarie).
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
Re: Risolto i nostri problemi!
Poi, se volete, risolvo anche il problema dei risultati della nazionale, perché ho già un progetto in cantiere anche per quello, ma non vorrei mettere sul piatto troppi argomenti
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
Re: Risolto i nostri problemi!
Sono pienamente d'accordo sul fatto che le franchigie servano, non concordo sul numero però: il Galles ha avuto più di qualche problema nel gestire 4 franchigie e la Scozia ne ha 2, dubito fortemente che l'Italia possa in qualsiasi modo allargarsi a 3 o addirittura 4.
Però, credo anche che un campionato italiano totalmente dilettantistico farebbe smettere un bel po' di giocatori sul nascere, soprattutto in un periodo così complicato dal punto di vista delle possibilità lavorative e di futuro delle nuove generazioni.
La cosa migliore potrebbe essere: ricominciare con una sola franchigia, tipo i Jaguares argentini. Accordo con i club di Top10 per far "scendere" quelli che non giocano in franchigia e viceversa permit players che salgono solo nelle pause internazionali. Una sola franchigia competitiva e funzionante incentiverebbe anche le offerte dall'estero (in modo da ridurre il numero) perché quando giochi bene e vinci ovviamente aumentano le offerte per i più forti (un Garbisi o un Lamaro entro 2-3 anni potranno avere delle offerte importanti). Si potrebbe andare avanti per un po' così, una volta cristallizzata la situazione con una franchigia competitiva per tot anni, se il numero di giovani promettenti è alto si può anche pensare di ritornare a due franchigie, con i nostri Jaguares a fare la franchigia competitiva (per davvero, non una tantum come il Benetton) e un'altra a fare da squadra di sviluppo.
Però, credo anche che un campionato italiano totalmente dilettantistico farebbe smettere un bel po' di giocatori sul nascere, soprattutto in un periodo così complicato dal punto di vista delle possibilità lavorative e di futuro delle nuove generazioni.
La cosa migliore potrebbe essere: ricominciare con una sola franchigia, tipo i Jaguares argentini. Accordo con i club di Top10 per far "scendere" quelli che non giocano in franchigia e viceversa permit players che salgono solo nelle pause internazionali. Una sola franchigia competitiva e funzionante incentiverebbe anche le offerte dall'estero (in modo da ridurre il numero) perché quando giochi bene e vinci ovviamente aumentano le offerte per i più forti (un Garbisi o un Lamaro entro 2-3 anni potranno avere delle offerte importanti). Si potrebbe andare avanti per un po' così, una volta cristallizzata la situazione con una franchigia competitiva per tot anni, se il numero di giovani promettenti è alto si può anche pensare di ritornare a due franchigie, con i nostri Jaguares a fare la franchigia competitiva (per davvero, non una tantum come il Benetton) e un'altra a fare da squadra di sviluppo.
- jpr williams
- Messaggi: 35539
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Risolto i nostri problemi!
D'accordissimo sulla franchigia unica (anche perchè ho la primogenitura: lo propongo da quando c'era il Pro12...), ma lasciate in pace il nostro campionato che è già sputtanato di suo. Ma perchè non fate un bell'accordo con il ProD2 e i vostri che non giocano non li mandate là, dove non falsereste nulla?FP96 ha scritto: ↑1 dic 2020, 17:35La cosa migliore potrebbe essere: ricominciare con una sola franchigia, tipo i Jaguares argentini. Accordo con i club di Top10 per far "scendere" quelli che non giocano in franchigia e viceversa permit players che salgono solo nelle pause internazionali. Una sola franchigia competitiva e funzionante incentiverebbe anche le offerte dall'estero (in modo da ridurre il numero) perché quando giochi bene e vinci ovviamente aumentano le offerte per i più forti (un Garbisi o un Lamaro entro 2-3 anni potranno avere delle offerte importanti). Si potrebbe andare avanti per un po' così, una volta cristallizzata la situazione con una franchigia competitiva per tot anni, se il numero di giovani promettenti è alto si può anche pensare di ritornare a due franchigie, con i nostri Jaguares a fare la franchigia competitiva (per davvero, non una tantum come il Benetton) e un'altra a fare da squadra di sviluppo.
Sui pemit, come ho detto più volte, si può fare a patto che avvenga solo ed esclusivamente tassativamente quando gioca la nazionale e che il TOP10 sia sospeso in quelle giornate.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
-
- Messaggi: 7485
- Iscritto il: 17 set 2006, 15:52
Re: Risolto i nostri problemi!
?????????????jpr williams ha scritto: ↑2 dic 2020, 10:34D'accordissimo sulla franchigia unica (anche perchè ho la primogenitura: lo propongo da quando c'era il Pro12...), ma lasciate in pace il nostro campionato che è già sputtanato di suo. Ma perchè non fate un bell'accordo con il ProD2 e i vostri che non giocano non li mandate là, dove non falsereste nulla?FP96 ha scritto: ↑1 dic 2020, 17:35La cosa migliore potrebbe essere: ricominciare con una sola franchigia, tipo i Jaguares argentini. Accordo con i club di Top10 per far "scendere" quelli che non giocano in franchigia e viceversa permit players che salgono solo nelle pause internazionali. Una sola franchigia competitiva e funzionante incentiverebbe anche le offerte dall'estero (in modo da ridurre il numero) perché quando giochi bene e vinci ovviamente aumentano le offerte per i più forti (un Garbisi o un Lamaro entro 2-3 anni potranno avere delle offerte importanti). Si potrebbe andare avanti per un po' così, una volta cristallizzata la situazione con una franchigia competitiva per tot anni, se il numero di giovani promettenti è alto si può anche pensare di ritornare a due franchigie, con i nostri Jaguares a fare la franchigia competitiva (per davvero, non una tantum come il Benetton) e un'altra a fare da squadra di sviluppo.
Sui pemit, come ho detto più volte, si può fare a patto che avvenga solo ed esclusivamente tassativamente quando gioca la nazionale e che il TOP10 sia sospeso in quelle giornate.