Ieri sera ad Airasca ha esordito, con una partita con la squadra locale, la neo formazione del Beinasco Rugby. Oltre ai giovani provenienti da esperienze rugbistiche e scolastiche, il Beinasco schierava otto ragazzi di colore, facenti parte di un progetto di integrazione razziale ideato e realizzato dalla dirigenza, dai tecnici e dai giocatori del club nato da poco in riva al Sangone.
Il progetto, battezzato "Call blacks" è dedicato all'integrazione razziale, tramite il gioco del rugby, di un gruppo di esuli politici provenienti dalla Libia di diverse etnie: Maghreb, Nigeria, Ghana, Chad, Burkina-Faso, Bangladesh ecc. Gli esuli coinvolti nel progetto, residenti in una struttura alberghiera del torinese, e in possesso di permesso di soggiorno per motivi politici, sono attualmente una trentina. L'attività, iniziata a maggio, stà avendo grande successo fra ragazzi che vivono una situazione sociale, affettiva ed economica al limite della disperazione. Lo scopo del progetto è quello di donare un sorriso ai migranti, che almeno in quelle due ore di allenamento e durante i trasferimenti e la conoscenza con altri giovani, più fortunati, dimenticano gli orrori di famiglie smembrate dalle guerre e da un personaggio raccomandabilissimo come il Colonnello. Ma stare tutti insieme è anche una possibilità di crescita e di maturazione per i giovani italiani che così possono conoscere giornalmente e da vicino situazioni di vita diversa dalla solita serata con gli amici davanti alla Play Station.
Il progetto verrà illustrato giovedi 22 alle 17 durante una conferenza stampa presso il comune di Beinasco, alla quale parteciperanno naturalmente i giovani del Beinasco Rugby, già perfettamente integrati con i ragazzi esuli politici. Invitiamo tutti i rugbisti della nostra regione e non alla conferenza, che sarà seguita dal classico terzo tempo.
Ciao a tutti e vi aspetto Claudio D'Avino, alis Il Presi, alias il Mago (lo dice Bulldog e ...io non sono dispiaciato per niente, ciao Piero), alias Rossovenenziano.
Progetto "Call Blacks"
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Re: Progetto "Call Blacks"
complimenti per l'iniziativa
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Re: Progetto "Call Blacks"
Bravi, lo dice uno che per dieci anni ha lavorato con migranti e richiedenti asilo politico tramite A.N.C.I. e Alto Commissariato ONU per i rifugiati.
Queste piccole grandi cose mi fanno sempre ben sperare.
Bravi ancora
Queste piccole grandi cose mi fanno sempre ben sperare.
Bravi ancora
“They showed resilience and they showed bravery, and above all that they showed ability. And they went after Scotland with accuracy and flair, and delivered the big scores when they needed… and in the end so often it’s swung against them but not on this day in Rome. Not on this day! They have held firm...” o qualcosa del genere in lingua vernacula Britannica. Nell'etere, 9 marzo 2024, intorno a las cinco de la tarde.
Re: Progetto "Call Blacks"
grazie.la vita è come una staffetta.per fortuna qualcuno porta avanti il testimone dei valori positivi dell'umanità. se ognuno di noi ogni tanto facesse una pausa di questo genere dall'essere un c******* qualunque e si ricordasse d'essere un umano il mondo progredirebbe all'istante.
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..