rossoveneziano ha scritto:Fino a all'età di 30 anni ho fatto politica attiva a medio e alto livello nell'ambito di un grande (allora) partito della sinistra tialiana. Quando mi sono accorto che le mie idee non erano più rappresentate dal quello o da altri partiti, ho pensato che forse era meglio dedicarsi come dirigente allo sport, al rugby e ai giovani.
Immagino continuando a fare politica attiva mascherata da sport....
Almeno hai l'onestà di ammetterlo! Il tuo nickname ne è un chiaro indice (a meno che non si riferisca al colore dei capelli
)....
Personalmente ho fatto e sono nell'ambiente sportivo da quando avevo 6 anni, ho le mie idee politiche come ogni cittadino dovrebbe avere, ho le mie idee religiose ed i miei interessi sessuali ma non mi sono mai sognato nemmeno di accostare per un minuto lo sport alla politica.
Effettivamente lo sport può essere un mezzo per risolvere problemi di carattere sanitario, psicologico e sociale in quanto attività formativa della persona. Deve rimanere solo un mezzo, però. Quando si trasforma in qualche cosa di più non mi piace e non è formativo in quanto, per esserlo, deve rimanere estraneo a qualsiasi corrente di pensiero e libero da condizionamenti.
Un po' come il Crocifisso a scuola. Come cattolico mi farebbe piacere che fosse esposto ma ritengo che non sia giusto nei confronti di chi professa altre religioni o semplicemente non ci crede. E' quindi corretto che non ci sia.
Approvo quindi i progetti come questo ma spero che rimangano sempre distinti dall'attività sportiva della società (cosa che a quanto mi risulta già non sta avvenendo).
O.T.
Domanda: se mia moglie non vuole che stia alzato fino a tardi a bere birra e mangiare pop-corn guardando le partite di rugby, posso venire a vivere a casa tua con lo status di "rifugiato politico" e svuotarti il frigo?