Inviato: 1 giu 2007, 20:33
omoderebi.... più volte ti ho invitato, gentilmente, ad esprimerti in italiano, essendo questo un forum Italiano (il dialetto parlatelo a casa, ed in paese, dove tutti ti capiscono.....
All'inizio potevi anche risultare simpatico...ma da bambini ci hanno insegnato, forse non a tutti, che il bel gioco dura poco.....
Ora, il tuo ostinarti in questa condotta, denota assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli altri utenti, nonchè, volendo escludere qualsivoglia difficoltà di comprendonio, il voler deliberatamente ignorare le richieste che ti sono state fatte.
Ciliegina sulla torta, il tuo atteggiamento sarcastico degli ultimi post, è intollerabile.
Mi vedo costretto ad allontanarti da questo forum.
Scusate, ma non so dove “postare”…
Permettetemi di esprimere il mio più vivo dissenso nell’aver “bannato” l’utente “omo de rebi” dal sito. E’ vero, è stato richiamato più volte ad esprimersi in italiano, anziché in dialetto, ma ciò come grave motivazione per “bannare” un utente mi pare proprio poca cosa, quasi più un accanimento personale per non aver seguito quanto indicato. Il dialetto come già una volta ho avuto modo di scrivere è un connubio forte e talvolta indissolubile (a mio modesto modo di vedere) con il rugby e le proprie tradizioni e le proprie “radici popolari”, basti vedere quante espressioni del “vecchio” rugby siano in dialetto e vengano ancora oggi ricordate o usate per ricordare un preciso fatto, un aneddoto o un preciso personaggio (che ha fatto la storia o non della squadra locale o che ricordi antiche ma amichevoli rivalità tra cittadine vicine). L’esprimersi non in dialetto farebbe perdere la vivacità, la forza della citazione dialettale o non “renderebbe” in pari modo. Il dialetto (da qualsiasi provincia provenga) è un arricchimento personale per chi lo ascolta/legge, un sentirsi legati alla propria squadra, ai propri colori per chi ne fa uso e forse per un utente anziano (al di là che probabilmente possa esprimersi comunque in italiano), può voler dire comunque mostrare in questo modo un attaccamento alla propria amata squadra, un ricordare un momento (sempre legato al rugby) della propria gioventù. Il privare il sito della possibilità di colloquiare in dialetto è come estraniarsi dalla realtà spesso provinciale di cui il rugby stesso si alimenta (e per un neofita il non comprendere a pieno tale legame). Inoltre, per quanto diversi utenti se ne lamentino, i dialetti tutti (dal siciliano, al veneto, al piemontese, non mi ricordo se ve ne siano citati degli altri..) sono comprensibili con un minimo sforzo. Alcuni utenti (quelli in difficoltà nella lettura del dialetto?? o forse quelli meno inclini ad accettare la diversità??), hanno comunque ottenuto, se richiesta, una traduzione delle parole a loro dire illeggibili o poco comprensibili. Per quanto riguarda la sua condotta è vero che ultimamente possa essere uscito leggermente dai limiti, diventando sarcastico e provocatorio (mai comunque volgare), ma se si và a verificare quando lo sia stato, è evidente che ciò si sia verificato in reazione ad utenti che per primi hanno reagito o provocato colpendo, a volte apertamente, a volte più o meno velatamente, o con frasi sibilline, il suo luogo di provenienza (mi pare Rovigo), la sua squadra, o alcuni dei suoi giocatori di più spiccata visibilità e/o bravura. Non ritenete che forse il riscontrare da parte sua tutto questo accanimento possa averlo portato ad una logica ed “umana” reazione (anche se censurabile)? Invito quanti comunque siano in disaccordo con la decisione di “bannare” l’utente “omo de rebi” di scrivere (anche poche righe e/o con post privato) e comunque senza utilizzare toni troppo forti (ma in maniera pacata e corretta) ai moderatori per far sentire che non vi sono solo utenti scontenti dell’uso del dialetto o del suo operato (di solito si fanno sentire solo quelli più maldisposti verso una tal cosa, che quelli che comunque ritengano che la stessa cosa non li disturbi affatto…), in modo che si possano rendere conto anche delle altre realtà che convivono nel sito rugby.it. Invito cordialmente i moderatori a rivedere le proprie decisioni e considerare questo “esilio” forzato solo un ulteriore avvertimento al citato utente a non scendere al livello dei provocatori, una momentanea sospensione (di qualche giorno), seguita da una sua immediata riammissione ad usufruire del presente sito di appassionati del rugby. Potrebbe pure essere aperto (se proprio i dialetti non sono ben accetti) un “topic” dove venga loro data la possibilità di esprimersi (perché no?), magari con un richiamo visibile nell’intervento cui rispondono (se poi l’utente abbia voglia di non leggerlo, potrà tranquillamente farlo). Mi dispiace di essere stato prolisso nell’esplicare le motivazioni per le quali non ritengo giusto un allontanamento dell’omo de rebi” e sicuro che comunque rileggendo il tutto, da un altro punto di vista, troviate delle attenuanti al suo operato, spero possiate comunque ritornare sulle vostre decisioni, cordialmente saluto, anzi “ve saeudo”
All'inizio potevi anche risultare simpatico...ma da bambini ci hanno insegnato, forse non a tutti, che il bel gioco dura poco.....
Ora, il tuo ostinarti in questa condotta, denota assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli altri utenti, nonchè, volendo escludere qualsivoglia difficoltà di comprendonio, il voler deliberatamente ignorare le richieste che ti sono state fatte.
Ciliegina sulla torta, il tuo atteggiamento sarcastico degli ultimi post, è intollerabile.
Mi vedo costretto ad allontanarti da questo forum.
Scusate, ma non so dove “postare”…
Permettetemi di esprimere il mio più vivo dissenso nell’aver “bannato” l’utente “omo de rebi” dal sito. E’ vero, è stato richiamato più volte ad esprimersi in italiano, anziché in dialetto, ma ciò come grave motivazione per “bannare” un utente mi pare proprio poca cosa, quasi più un accanimento personale per non aver seguito quanto indicato. Il dialetto come già una volta ho avuto modo di scrivere è un connubio forte e talvolta indissolubile (a mio modesto modo di vedere) con il rugby e le proprie tradizioni e le proprie “radici popolari”, basti vedere quante espressioni del “vecchio” rugby siano in dialetto e vengano ancora oggi ricordate o usate per ricordare un preciso fatto, un aneddoto o un preciso personaggio (che ha fatto la storia o non della squadra locale o che ricordi antiche ma amichevoli rivalità tra cittadine vicine). L’esprimersi non in dialetto farebbe perdere la vivacità, la forza della citazione dialettale o non “renderebbe” in pari modo. Il dialetto (da qualsiasi provincia provenga) è un arricchimento personale per chi lo ascolta/legge, un sentirsi legati alla propria squadra, ai propri colori per chi ne fa uso e forse per un utente anziano (al di là che probabilmente possa esprimersi comunque in italiano), può voler dire comunque mostrare in questo modo un attaccamento alla propria amata squadra, un ricordare un momento (sempre legato al rugby) della propria gioventù. Il privare il sito della possibilità di colloquiare in dialetto è come estraniarsi dalla realtà spesso provinciale di cui il rugby stesso si alimenta (e per un neofita il non comprendere a pieno tale legame). Inoltre, per quanto diversi utenti se ne lamentino, i dialetti tutti (dal siciliano, al veneto, al piemontese, non mi ricordo se ve ne siano citati degli altri..) sono comprensibili con un minimo sforzo. Alcuni utenti (quelli in difficoltà nella lettura del dialetto?? o forse quelli meno inclini ad accettare la diversità??), hanno comunque ottenuto, se richiesta, una traduzione delle parole a loro dire illeggibili o poco comprensibili. Per quanto riguarda la sua condotta è vero che ultimamente possa essere uscito leggermente dai limiti, diventando sarcastico e provocatorio (mai comunque volgare), ma se si và a verificare quando lo sia stato, è evidente che ciò si sia verificato in reazione ad utenti che per primi hanno reagito o provocato colpendo, a volte apertamente, a volte più o meno velatamente, o con frasi sibilline, il suo luogo di provenienza (mi pare Rovigo), la sua squadra, o alcuni dei suoi giocatori di più spiccata visibilità e/o bravura. Non ritenete che forse il riscontrare da parte sua tutto questo accanimento possa averlo portato ad una logica ed “umana” reazione (anche se censurabile)? Invito quanti comunque siano in disaccordo con la decisione di “bannare” l’utente “omo de rebi” di scrivere (anche poche righe e/o con post privato) e comunque senza utilizzare toni troppo forti (ma in maniera pacata e corretta) ai moderatori per far sentire che non vi sono solo utenti scontenti dell’uso del dialetto o del suo operato (di solito si fanno sentire solo quelli più maldisposti verso una tal cosa, che quelli che comunque ritengano che la stessa cosa non li disturbi affatto…), in modo che si possano rendere conto anche delle altre realtà che convivono nel sito rugby.it. Invito cordialmente i moderatori a rivedere le proprie decisioni e considerare questo “esilio” forzato solo un ulteriore avvertimento al citato utente a non scendere al livello dei provocatori, una momentanea sospensione (di qualche giorno), seguita da una sua immediata riammissione ad usufruire del presente sito di appassionati del rugby. Potrebbe pure essere aperto (se proprio i dialetti non sono ben accetti) un “topic” dove venga loro data la possibilità di esprimersi (perché no?), magari con un richiamo visibile nell’intervento cui rispondono (se poi l’utente abbia voglia di non leggerlo, potrà tranquillamente farlo). Mi dispiace di essere stato prolisso nell’esplicare le motivazioni per le quali non ritengo giusto un allontanamento dell’omo de rebi” e sicuro che comunque rileggendo il tutto, da un altro punto di vista, troviate delle attenuanti al suo operato, spero possiate comunque ritornare sulle vostre decisioni, cordialmente saluto, anzi “ve saeudo”