totorugby ha scritto:Tallonatore80 ha scritto:raccontate?
mica tanto. Magari non pagate cash, ma tradotte in affitti, frigo pieno, auto in leasing in comodato, ecc ecc ecc...
son mica tanto raccontate...
Che bello sapere che siamo ritornati un paese ricco....... ahahahahah
io in C avevo compagni ben più forti di me, di cui uno argentino, che aveva affitto pagato in un trilocale in paese, auto acquistata dalla società e datagli in uso, mangiava gratis presso una trattoria (pranzo e cena) e poteva fare la spesa presso un piccolo market. Ovviamente l'auto veniva da uno sponsor, l'appartamento era di proprietà di uno dei soci della squadra, il market era uno sponsor e così via.
Beh, è un "piccolo stipendio" perchè tra tutto il tizio si portava a casa benefit mensili intorno ai 1500 euro (affitto, spese, varie) che se permetti sono quasi uno "stipendio" da impiegato. In più i rimborsi.
Paese ricco o no, queste cose succedono, e succedono molto spesso soprattutto in quelle società che vogliono fare il doppio salto.
Senza parlare di chi, come dice tomboloi, paga direttamente in cash. Non parlo di intere rose, magari succede per quei 3/4 elementi superiori, ma non facciamo finta che non succeda.
Poi oh, coi soldi suoi ciascuno fa quel che vuole, ma non sopporto di vedere vergini.
In questa C elite ho contato almeno 4 campioni d'italia dello scorso anno, diversi giocatori di grandissima esperienza nazionale e di categoria molto superiore.
Poi certo, tutti sudafricani equiparati ed i tongani sognano nella vita di giocare gratis a bondanello, botticino o nella soleggiata e ridente lumezzane... (con tutto il grandissimo affetto e la stima che mi lega alle società citate, questa non è una polemica contro di loro, ma solo un esempio per evitare il verginismo).
Hanno più budget, sono stati molto bravi ad investirlo per avere importanti cartucce da sparare.
Bravi loro, ma se non avessero raggiunto certi obiettivi, sarebbero state stagioni fallimentari vista l'ottima qualità degli organici.
Parliamoci chiaro, è GIUSTO che sia così. Spero (ma non impongo a nessuno) che accanto a questi progetti di salita, ci siano parallelamente progetti di sviluppo dei settori giovanili e delle strutture. La crescita del movimento passa anche attraverso questo tipo di cose, che fanno selezione.