Le vere vittorie del rugby

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wallace63
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Le vere vittorie del rugby

Messaggio da wallace63 » 6 ott 2011, 15:45

L’Aquila Rugby: da Napolitano una medaglia per i Neroverdi
L'Aquila, 6 ott 2011 - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferirà la medaglia di bronzo al valor civile ai sette giocatori dell’Aquila Rugby che, nella notte del sisma del 6 aprile 2009, aiutarono le lunghe e difficili operazioni di evacuazione dell’Ospedale San Salvatore. Quella notte, fino al mattino seguente, i ragazzi dell’Aquila Rugby portarono i malati in salvo da un inferno di scosse di assestamento che continuarono ininterrottamente per ore.

Tra loro, oltre a Massimo Mascioletti, allenatore dei neroverdi nel 2009, anche Antonio Fidanza, Carlo Cerasoli, Dario Pallotta, Lorenzo Bocchini, Ollie Hodge e Stefano Varrella che risposero immediatamente alla chiamata dell’ispettore superiore della Polizia di Stato, allora vice allenatore della squadra, Lorenzo Cavallo.

«E’ un grande riconoscimento, sono onorato di ricevere questa medaglia – ha commentato Antonio Fidanza, ex nero verde e oggi mediano d’apertura dell’Avezzano Rugby – sono passati più di due anni da quella notte, ma il ricordo è ancora vivissimo. E’ stata un’esperienza che lascerà per sempre il segno in ognuno di noi e, per quanto mi riguarda, sarà difficile lasciare alle spalle. Durante la tua vita, questi sono ricordi che tendi a scansare, ma per elaborare una tragedia simile, credo che ci voglia molto più tempo e forse una vita non basta. Di quella notte ricordo l’unione coi miei compagni, una coesione che ci dava la grande forza di aiutare chi, a differenza nostra, di forze non ne aveva più».

Anche un rubgysta può avere paura, sul campo come nella vita, ma quando è il momento di aiutare chi ha più bisogno non si tira mai indietro. Ne è convinto Carlo Cerasoli, oggi giocatore in forza alle Fiamme Oro, che spiega come questa medaglia sia di tutti gli aquilani:«Non è solo mia, ma di tutta la città e voglio dedicarla a L’Aquila. Quella notte, alle 4.10 ricevetti la chiamata di LorenzoCavallo e mi precipitai con mio fratello Piero alll' ospedale. Sembrava uno scenario di guerra: c’erano cadaveri e gente ferita ovunque. Portammo i degenti di geriatria fuori, caricandoli uno per uno sulle spalle, perché non c’era altro modo. Gli ascensori erano bloccati e le scale erano pericolanti, mentre la terra continuava a tremare, ma nonostante questo, per tre ore non ci fermammo neanche un momento. L’immagine più bella che mi resta - spiega Cerasoli - nonostante il dolore e lo strazio di quei momenti, sono gli occhi pieni di gratitudine di un anziano signore di Rieti che poi ci invitò a mangiare porchetta a casa sua. Subito dopo il terremoto, sono andato a giocare alle Fiamme Oro, perché il mio sogno è sempre stato quello di entrare in Polizia. Oggi vivo a Roma, ma il mio cuore è sempre qui, nella mia città e con la mia squadra. La maglia neroverde, per me, è tatuata sulla pelle e L’Aquila è sempre nei miei pensieri, nonostante la distanza».

«E’ un onore, per me, ricevere questa medaglia insieme ai miei compagni. Non sono aquilano, ma quella notte ha fatto sì che nascesse tra me e L’Aquila un legame indissolubile, un cordone ombelicale difficile da tagliare – ha commentato Dario Pallotta che salvò dalla morte una coppia di anziani - E’ la città nella quale, tra l’altro, mi sono trovato meglio e forse ci tornerò a vivere. Il terremoto mi ha insegnato tanto, come credo a tutti. Quella notte, anche i “nemici” sembravano essere i tuoi migliori amici. Da allora ho capito che è necessario passare per una sofferenza così grande, forse, per rivedere il nostro modo di vivere nel quotidiano i rapporti umani. E’ una tragedia che ho superato vivendo, perché andare avanti è l’unica cosa che si possa fare». Di Marianna Galeota

Aggiornato al 06/10/2011 10:47
La più bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacità di soffrire. Questo è uno sport che allena alla vita ((John Kirwan ex allenatore Naz. Italia)

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