non esagerare, sono bravi ed è vero della varietà di soluzioni di gioco, bravo chi li allena, ma non facciamo paragoni di questo tipo!bep68 ha scritto:grazie per il link. partita fotocopia delle due semifinali con l'Arezzo per quanto riguarda la Capitolina.Stessa identica attitudine, perfino sulle 2 mete a 0 come ad Arezzo, anche a Colorno la Capitolina va per la touche anzichè piazzare, cosa sintomo di una precisa linea e di una grande forza mentale ( a differenza della scelta dell'Arezzo, di cui qualche post sopra ). Acellera, acellera, alterna sapientemente attacchi sull'asse a sventagliate e attacchi sulla chiusa. e quando c'è da soffrire soffre e spende falli che si capisce son falli sapientemente distribuiti. sembra di vedere giocare il Munster in scala. BRAVI BRAVI BRAVI
Ho visto le partite di persona o con i filmati ed ho una opinione in parte diversa dalla tua.
La partita di Roma fra URC e Vasari è stata segnata da quelle decisioni discutibili che hai descritto tu e finire il primo tempo 10 a 6 (bastava calciare le punizioni in mezzo ai pali) avrebbe dato un senso diverso alla partita che la Capitolina ha chiuso nei primi 5 minuti del secondo tempo con tre mete di cui almeno una davvero fortunosa. Da quel momento in poi, come ha scritto bene Martirep, solo Vasari e - se fossero sanzionati i placcaggi al collo ripetuti ed il rotolare sul bordo del raggruppamento cadendo, come gli All Blacks sui piedi del mediano - l'URC non se la sarebbe cavata con solo due mete. Diverso il ritorno dove sullo 0 a 0 una meta fatta non realizzata per una veloce ricevuta nei 5 m e meta presa sul ribaltamento del calcio libero taglia le gambe al Vasari, che comunque è anche stavolta dominato su mischia e touches.
Le partite fra Petrarca e Milano premiano la fisicità dei milanesi ed il fondo del terreno del Giuriati fra due squadre di pari forza. Tuttavia la qualità di gioco delle semifinali sopra il Po non mi ha entusiasmato, sia per scelte di gioco, sia per gli skills individuali dei giocatori che mi sono sembrati complessivamente non al livello di quelli sotto la linea gotica.
Alla fine di tutto penso che gli accoppiamenti di semifinale - che, se rimane come non spero questa formula, dovrebbero essere decisi da un sorteggio - abbiano deciso la composizione della finale e penso che una finale Vasari - URC sarebbe stata più equilibrata.
Infine ha vinto comunque la squadra più forte, tuttavia del modello capitolino sono affascinato dalla voglia di far vivere sempre il pallone e dalla gestione dei punti d'incontro, meno dalla troppo precoce strutturazione della forma fisica e delle conseguenti fasi statiche del gioco.
Complimenti in ogni caso a loro ed alla loro scuola di rugby, di cui ammiro la coerenza e la scelta di gestione tecnica e societaria.
Una citazione a Bocchino, mi pare sia il loro allenatore dei 3/4: complimenti anche per la modestia e disponibilità, rara ultimente nel nostro mondo.