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PADOVA. Carattere, fisico e ruolo ben diversi, obiettivo comune. Il neozelandese Shahn Eru e l’australiano Jacob Woodhouse sono arrivati a Padova per lasciare il segno. Dopo il samoano Su’a, che ha già fatto vedere nelle amichevoli un saggio delle sue qualità, la rosa del Petrarca Rugby si rinforza con l’inserimento di altri due giocatori provenienti dall’emisfero sud. Entrambi sono prossimi al compleanno (Eru ne compie 25 il 20 settembre, Woodhouse 23 il 28 settembre) e hanno nel curriculum la partecipazioni ai mondiali U20: Eru laureandosi campione con i Baby All Black nel 2009, Woodhouse conquistando il terzo posto in Veneto nel 2011.
Cosa vi porta a Padova?
«L’occasione di fare un esperienza nuova all’estero e la possibilità di farla a Padova, città molto bella dove sono già stato nel 2011 per i mondiali U20», risponde Woodhouse, utility back di 1 metro e 83 per 95 chili, che l’anno scorso ha giocato sei mesi a Doncaster, in Inghilterra. «Per me è la prima volta all’estero, a parte i mondiali giovanili in Giappone, spero di scoprire tante cose e di mettermi in luce», spiega invece Eru, 1,97 metri per 116 chili, terza-seconda linea di etnia Maori che vanta diverse presenze con i Maori Seven oltre che diversi campionati di Itm Cup con Wellington. Seduti di fianco al coach Andrea Moretti, in veste di traduttore, i due stranieri spiegano di essere consapevoli delle aspettative della società e del pubblico locale. «Certo, tutti si aspettano qualcosa in più dai giocatori dell’emisfero sud», spiega Woodhouse. «Me ne ha parlato Chris Middleton, che è stato qui l’anno scorso. So che le aspettative su di me sono alte ma sono pronto alla sfida», sottolinea Eru, che ha le idee chiare sul tipo di gioco preferito. «Amo il gioco aperto, trovare gli spazi nel gioco rotto e la rimessa laterale, ma mi piace molto anche il confronto fisico». «Credo che velocità e versatilità siano le mie qualità migliori. Posso coprire più ruoli nei trequarti ma se devo sceglierne uno dico estremo», rimarca invece l’australiano.
Che impressione avete avuto della città e delle strutture del Petrarca?
«Io sono arrivato ieri, non ho proprio avuto il tempo di vedere il centro. Ma questi impianti sono proprio belli», dice Eru, che sarà presto raggiunto dalla sua ragazza. «La città mi era piaciuta molto e spero di trovarmi bene. Per quanto riguarda il club ho trovato più di quello che mi aspettassi», ammette con un sorriso Woodhouse, che invece affronta da single questa esperienza patavina. «Speriamo di averli entrambi a disposizione sabato nell’amichevole a Treviso contro il Mogliano, anche se attendiamo ancora l’ok per il tesseramento di Eru», spiega coach Moretti, soddisfatto di poter contare su nuovi elementi di qualità elevata. A questo punto manca solo l’ultimo tassello: uno straniero in seconda linea. Che non sarà sudafricano, bensì argentino. »Il giocatore che avevamo individuato in Sud Africa si è infortunato», ha rivelato Corrado Covi, "perciò abbiamo puntato su un altro elemento, che arriverà entro fine mese dal campionato argentino".