Allora, Calvisano chiude un annata da incorniciare con una prestazione così così, ma sufficiente a portare a casa l'obiettivo massimo dei cinque punti, e, anche se l'occhio del buongustaio rimane un pò deluso, bisogna anche dire che la forza di una squadra si vede soprattutto quando ottiene il massimo dei risultati pur senza giocare al massimo del livello di gioco
. Da questo punto di vista ci siamo, ma ci sono, comunque, un paio di problemi piuttosto seri che vanno risolti e che ieri non hanno pesato, ma in un confronto con avversari di pari valore potrebbero risultare esiziali . Innanzitutto la mischia, quella che l'anno scorso era il Sancta Santorum della forza calvina, continua a non essere convincente. Ieri abbastanza bene, ma l'avversario non era granchè impegnativo; Mor ha ruotato tutta la prima linea, ma lo standard è rimasto sempre quello: alla pari ieri, ma insufficiente contro le mischie migliori del campionato 
. La partenza di Lovotti, per ora, è una vedovanza inconsolabile 
e l'assenza forzata di Costanzo si fa sentire assai. Inoltre la partenza di Hehea, che con il suo tonnellaggio e le sue lbf garantiva alle terga dei piloni il giusto sostegno, non è compensata dall'arrivo di Kalou, che, come dico da tempo, è una sorta di equivoco: preso per fare la seconda si sta rivelando una buonissima terza (e di buone terze Calvisano non è che avesse tantissimo bisogno... 
). E poi sta cominciando a diventare un vero problema l' imprecisione dalla piazzola: ieri su sei tentativi (un piazzato facile facile e 5 mete da trasformare) un solo positivo; positivo che, però, era la trasformazione di una meta tecnica 
11 punti lasciati sul terreno si sono potuti regalare ieri, ma, contro altre squadre più attrezzate sono un suicidio. Ci è già costata la partita con Rovigo (persa di un punto con un piazzato facile sbagliato e una trasformazione di media difficoltà fallita), non vorrei che ne venissero altri danni, a partire dal fondamentale match che ci aspetta all'inizio dell'anno.Proprio l'imprecisione dalla piazzola ha tenuto viva una partita che poteva essere già chiusa da tempo, ma che ha tirato giù la cler solo al 20' del secondo tempo, quando il bravo Lo Sasso si produce in uno speartackle evidente e spettacolare; Pennè si consulta a lungo con i suoi collaboratori ed estrae il rosso (io avrei optato per un giallo: secondo me Lo Sasso aveva accompagnato l'avversario a terra, ma l'arbitro non lo faccio mica io: se han deciso così in tre avranno visto meglio di me
). Si era sul 17-11 e nel carniere giallonero mancavano già 7 punti (praticamente una meta trasformata: un cp e 2 trsf cannati 
): credo sia chiara la differenza fra 17-11 e 24-11 . Da lì alla fine Calvisano chiude la partita senza troppi affanni e nega un forse meritato punto di bonus agli ospiti. Prima del rosso il match era stato comunque sempre nelle mani dei padroni di casa: da segnalare la prima meta calvina che nasce da un'apertura stratosferica di Seymour. Un passaggio a velocità pazzesca che salta tre uomini e arriva puntuale nelle mani del bravo Bergamo, che, lanciatissimo, sprinta ed evita due placcaggi per planare in try. Seymour è un giocatore che ha numeri di altissimo livello: un passaggio come quello, per intenderci, non ce l'hanno in molti in giro. Il guaio è che, a parte l'imprecisione dalla piazzola (ma nessuna versione del regolamento a me nota riporta la norma per cui debba essere obbligatoriamente il 10 a piazzare), numeri come questo sono rare perle in un mare di ordinarietà. Evidentemente il giocatore non sta rendendo per quelle che sono le sue (notevolissime) qualità: qui mi fermo io e da qui dovrebbe partire il lavoro di chi deve tirar fuori da questo ragazzo quello che davvero può dare e che, sinora, si è solo intravisto. Mi fa piacere segnalare anche la meta degli ospiti nata da una driving-maul fatta da 14 giocatori (il solo Di Giulio laziale, gemello di quello calvino, fuori a prendere freddo e l'eventuale ondata giallonera se le cose fossero andate male 
): da tifoso del Galles ho visto di recente i miei dragoni sbagliare più volte questo schema; farò sapere a Gatland di farsi un giro a Roma e farselo spiegare 
.Nel finale qualche minuto anche per l'esordiente Buscema, entrato a 15 con spostamento di DeJager all'ala; troppo poco per fare valutazioni, ma ha comunque fatto in tempo a partecipare al festival degli errori dalla piazzola con un suo tentativo
