Cultura del tifo

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Himiko
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Re: Cultura del tifo

Messaggio da Himiko » 19 feb 2016, 16:40

Non è una corrida ma neanche un luogo in cui si trasforma l'acqua in vino: è rugby.
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mondOvALE
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Re: Cultura del tifo

Messaggio da mondOvALE » 19 feb 2016, 17:18

Himiko ha scritto:Non è una corrida ma neanche un luogo in cui si trasforma l'acqua in vino: è rugby.
Non ho mai amato nè compreso aforismi, metafore, frasi fatte o evocative. "E' rugby" significa tutto e nulla. Se domani vai a SanDonà e ti prendi (nuovamente) della p*** è rugby? Se la tribuna fischia nella sua interezza una decisione arbitrale dubbia condita da epiteti censurabili, è rugby?
Io non ho un atteggiamento passivo davanti a queste cose e non riesco a fare spallucce liquidando un malcostume con una citazione goliardica.
Nessuno assaggiando l'acqua può convincersi che sappia di vino ma so che l'acqua in certe circostanze è molto più utile, necessaria e perfino gradita (come dopo una corsa o per dissetarsi) mentre in altre è meglio un vino.
In uno stadio di rugby vorrei certi clichè che ritrovo oltreconfine e non qui. Anche questo è rugby. Non so se chi assiste alle partite sia metaforicamente acqua o vino ma so che lì dentro, volendolo, può attenersi a regole non scritte che farebbero la felicità mia e credo di ogni buon appassionato.

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da JosephK. » 19 feb 2016, 17:22

mondOvALE ha scritto:
Himiko ha scritto:Non è una corrida ma neanche un luogo in cui si trasforma l'acqua in vino: è rugby.
Non ho mai amato nè compreso aforismi, metafore, frasi fatte o evocative. "E' rugby" significa tutto e nulla. Se domani vai a SanDonà e ti prendi (nuovamente) della p*** è rugby?
A perché è successo davvero? :( :( :(
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da nazzareno74 » 19 feb 2016, 21:03

spesso si identifica il rugby come il paradiso terrestre ma non e' cosi, ci sono i pro ed i contro anche in questo sport dove si ha sempre a che fare con le persone, magari per il 90% sono ok, ma c'e' sempre un 10% che va' controcorrente.... ultimamente anche nel volley ci sono stati episodi poco simpatici e tifoserie piuttosto calde che passano la sottile linea, nulla di paragonabile alla sfera tonda ma c'e' del marcio in Danimarca un po' ovunque...
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Re: Cultura del tifo

Messaggio da tonione » 19 feb 2016, 23:07

smunto, un concetto di tifo che non prevede il tifo. una cosetta da in-te ligo. cioè in te leggo, senza passione ma con appartenenza. una roba un pochino distante. nella posizione dell'osservatore appassionato dei suoi calzettoni. perchè, mondovale, odi le folle?

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da JosephK. » 20 feb 2016, 8:20

Credo che MondOvale si riferisse al "tifo contro" che poi può degenerare con insulti ad arbitri et avversari.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da Himiko » 20 feb 2016, 9:45

JosephK. ha scritto:
mondOvALE ha scritto:
Himiko ha scritto:Non è una corrida ma neanche un luogo in cui si trasforma l'acqua in vino: è rugby.
Non ho mai amato nè compreso aforismi, metafore, frasi fatte o evocative. "E' rugby" significa tutto e nulla. Se domani vai a SanDonà e ti prendi (nuovamente) della p*** è rugby?
A perché è successo davvero? :( :( :(
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Re: Cultura del tifo

Messaggio da Garryowen » 20 feb 2016, 10:11

Himiko ha scritto:
JosephK. ha scritto:
mondOvALE ha scritto:
Himiko ha scritto:Non è una corrida ma neanche un luogo in cui si trasforma l'acqua in vino: è rugby.
Non ho mai amato nè compreso aforismi, metafore, frasi fatte o evocative. "E' rugby" significa tutto e nulla. Se domani vai a SanDonà e ti prendi (nuovamente) della p*** è rugby?
A perché è successo davvero? :( :( :(
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Re: Cultura del tifo

Messaggio da jpr williams » 20 feb 2016, 10:21

JosephK. ha scritto:
mondOvALE ha scritto:
Himiko ha scritto:Non è una corrida ma neanche un luogo in cui si trasforma l'acqua in vino: è rugby.
Non ho mai amato nè compreso aforismi, metafore, frasi fatte o evocative. "E' rugby" significa tutto e nulla. Se domani vai a SanDonà e ti prendi (nuovamente) della p*** è rugby?
A perché è successo davvero? :( :( :(
No, a San Donà non può succedere, ci metto la mano sul fuoco.
E' successo a Himiko e a mia moglie Time Vortex l'anno scorso al Battaglini per la finale scudetto da parte di una gruppetto di ragazzetti bene educati con magliette rossoblù. :o
Ma fu un caso isolato, quel giorno a Rovigo ci trovammo benissimo, e non solo per il risultato. :wink:
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da JosephK. » 20 feb 2016, 10:37

Ma così dal niente? E nessuno ha detto loro nulla?
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da time vortex » 20 feb 2016, 10:56

Sì così dal niente, per il semplice fatto di indossare magliette giallonere, e nessuno dei pochi adulti presenti aveva detto nulla. Ovviamente non mi era piaciuto sentirmi dare della p***** da parte di quel gruppetto di ragazzini, ma nemmeno io ne avevo fatto un dramma né tanto meno ci avevo perso il sonno. Siamo tutti d'accordo che in un mondo ideale cose del genere non dovrebbero accadere, ma viviamo nel mondo reale, dove ci sono persone che a volte sono educate e a volte no, oppure sono tranquille e posate e altre volte no e si lasciano andare a qualche intemperanza - che "fortunatamente" nel rugby si limita a qualche insulto, ma almeno finora nessuno ha mai tirato fuori il coltello per zittire un tifoso avversario, come talvolta accade nello sport della pallatonda.
Insomma, direi che nel rugby siamo ancora nei limiti di un tifo colorito e tutto sommato rispettoso: si applaudono gli avversari che fanno belle azioni, non si urla "devi morire" agli avversari a terra, si manda simpaticamente a quel paese l'arbitro che secondo noi sbaglia, ma ci sta... è rugby, non scacchi e nemmeno una partita a tennis. Detto questo, se il tifoso accanto a noi esagera facciamogli capire che sbaglia...
Nasciamo nudi, sporchi e affamati. Poi le cose peggiorano.

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da JosephK. » 20 feb 2016, 12:00

Pessimo episodio :-(.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da mondOvALE » 20 feb 2016, 14:19

tonione ha scritto:smunto, un concetto di tifo che non prevede il tifo. una cosetta da in-te ligo. cioè in te leggo, senza passione ma con appartenenza. una roba un pochino distante. nella posizione dell'osservatore appassionato dei suoi calzettoni. perchè, mondovale, odi le folle?
Sarebbe smunto se considerassi il tifo come inutile. Invece lo reputo talmente utile da essere per me fondamentale. Oserei dire indispensabile. Ma c'è tifo e tifo proprio come c'è giocatore e giocatore, film e film, auto e auto e minestrone e minestrone.
Io ho due problemi seri tra i tanti: idealizzo le cose e nutro eccessive aspettative.
Questo fa si che, quando mi scontro con fattori che avviliscono un qualcosa che amo, mi indigno invece di fare come le tre scimmiette o filosofeggiare. Mi indigno forte. Ovviamente è una lotta contro i mulini a vento ma ci provo.
Amo le folle. Le vorrei oceaniche, festose e rispettose. Girando per gli stadi rugbistici italiani, tra questi tre fattori mi devo interrogare su quali e quanti ne riscontro ed alla fine penso sia bene che non mi dia una risposta...
Chi mi ha preceduto non ha torto: "devi morire" è un coro (o voce solitaria) che non ho mai (ancora) sentito. Idem gente che si mena. Ho solo fatto notare che l'invisibile asticella di tolleranza e buon gusto si è leggermente alzata rispetto a tempo fa quando addirittura la gente che occupava le tribune era molta di più ed è comunque parecchio più alta rispetto a Paesi globalmente più civili, quindi meno latini. Perchè è vero che idealizzo ed ho aspettative abnormi ma so fare confronti, ne faccio in continuazione, anche con me stesso, ed è un modo per mettermi costantemente in gioco, rivedere i miei parametri, abbozzare un minimo di autocritica, farmi domande, darmi risposte ed eventualmente migliorarmi.
Lo faccio anche quando assisto ad una partitella semipro della nostra Eccellenza, un evento "leggero" che dovrebbe far scemare e scollegare le ansie della quotidianità ma non il cervello. Non per tutti ovviamente è così e quindi trovi umanoidi prendersela con un omino col fischietto che, chissà per quale cristo di motivo, ha scelto anni prima di imparare a dirigere 30 bestioni che se le danno per 80 minuti. Sarà per esorcizzare una mancanza d'autostima. Sarà per compensare un minidotazione peninea. Non lo so. So però che lo fa prendendo due spicci in croce, parecchie madonne e senza un cane che alla fine gli offra una birra perchè mentre noi gozzovigliamo nel sacro terzo tempo lui viene preso, isolato, blindato e portato via.
Sbaglia come sbaglia un rugbista decine di volte a partita, come sbaglio io nel mio lavoro e forse perfino tu. Pace e amen. Non è una buona ragione per diventare bersaglio di 5... 15... 50.. a volte 300 galantuomini sbraitanti a caccia di un alibi.
Idem vale per l'aneddoto di Himiko e Time Vortex a cui accennavo (ma è uno preso tra tanti) e che loro filosoficamente relegano a episodio isolato (vero non più di tanto) e che può capitare (no. Assolutissimamente no). Bimbi che danno delle Putt@ne a due signore perchè indossano colori diversi è sintomo di un problema che se non ci si interroga su quale sia, vuol dire che anche il "devi morire" è dietro l'angolo o comunque all'incrocio dopo. Ne menzionerei anche altri della stessa fatta e con protagonisti ben più "maturi" ma, per carità di patria, ometto. Son pur sempre la minoranza, si dice.
In tutto questo bailamme di amenità vedo naturalmente anche le tantissime cose positive di cui godo, altrimenti me ne starei in casa con Sky (che non ho). Però trovo cosa buona e giusta alzare la mano, richiamare l'attenzione generale e far notare degli scricchiolii.
Del "Sistema Rugby", che è l'arrosto, c'è una Federazione che nel bene o nel male dovrebbe farsene carico e occuparsene. A noi spetterebbe condirlo con patate ben rosolate e rosmarino profumato. Ognuno dovrebbe fare il suo, anche perchè solo dopo averlo davvero fatto si può beneficiare dell'impagabile gusto di potersi lamentare.
E mo' vado che m'è venuta fame...

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Re: Cultura del tifo

Messaggio da JosephK. » 20 feb 2016, 15:47

Io non vorrei che quello della "minoranza" fosse una scusa che diciamo per autoconsolarci. E nelle situazioni normali ben strutturate, dove certi valori sono forti, la minoranza che fa una cosa pessima (e vigliaccuccia) come dare delle XX a due ragazze sarebbe isolata e redarguita.
Sopra ho già detto come il tizio che diede del Bastardo ad un giocatore inglese fu sonoramente zittito da italiani e inglesi insieme. Se 100 persone intorno a te ti fan sentire un cretinotto te eviterai di fare questo.

Se posso "capire" la protesta all'arbitro, ci sono caduto anche io, però no, l'insulto non è tollerabile e per quanto sia lodevole "contestualizzare" e minimizzare sono d'accordo con MondOvale quando dice che è una cosa che non "può" capitare. E se capita dovrebbe trovare intorno i 100 dell'Olimpico che rimettono in riga.
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Re: Cultura del tifo

Messaggio da jpr williams » 21 feb 2016, 13:20

Caro JK, a noi è capitato di dover sentire anche un minus habens (sulla cui appartenenza tifoidea glisso perchè irrilevante) urlare più volte "scimmia" a Kelly Haimona (giocatore, come noto, non propriamente caucasico; nota a margine, in quel momento avevo vicino la mamma adottiva di Max Mbandà: chissà come si sarà sentita) durante il silenzio per un calcio, o un povero demente urlare "mafioso" a Paul Griffen (dico Paul Griffen, non so se mi spiego).
Il guaio è questo: so di poter essere etichettato come "elitario", ma da sempre sono convinto del rapporto di inversa proporzionalità fra quantità e qualità. Da sempre anelerei ad essere smentito, ma purtroppo continuo ad anelare. :|
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