Leinsterugby ha scritto: ↑10 mar 2025, 23:33
30 min ha scritto: ↑10 mar 2025, 20:53
L' Italia di Crowley :
6N 2022: 1 vittoria, 4 sconfitte, 4 punti.
6N 2023: 5 sconfitte, 1 punto.
Posizione nel ranking: 2022 14mo posto, 2023 13mo/14mo posto
La nostra prestazione alla World Cup in Francia non e' stata propriamente brillante.
Non la definirei l' unica Italia che è andata bene negli ultimi 20 anni
I risultati e le prestazioni si possono vedere sotto più punti di vista. Se vediamo il 2023 la differenza punti è minima (oltretutto giocando buona parte del torneo senza Menoncello e Capuozzo) e ci fu un miglioramento complessivo rispetto all anno precedente. Abbiamo rischiato pure di fare lo scherzetto in rimonta ai francesi. Nel mezzo anche la vittoria con L Australia a novembre.
Siamo arrivati ai mondiali con discrete aspettative e la consapevolezza di aver fatto passi avanti.
Quest anno (vittoria col galles inclusa) sono stati fatti passi indietro rispetto all torneo precedente.
Vero che la differenza punti del 2023 è minima, ma alcune circostanze vanno riviste:
- Contro il Galles, al primo vero banco di prova contro una formazione sulla carta messa peggio di noi, a livello mentale implodemmo e non fu un gran spettacolo;
- La vittoria contro l'Australia è un gran colpo contro una squadra obiettivamente in difficoltà, ma arrivato al termine di un secondo tempo agonico in cui abbiamo fatto di tutto per rimetterli in partita (un paio di sbananate di Allan, una meta regalata nel nostro momento migliore, ultimo possesso che Menoncello si fa scippare in modo troppo ingenuo). Ricordo che scrissi che la trasformazione mancata da Donaldson fu la vera differenza tra "Siamo nella storia" e "Non troveremo mai più una Australia così scarsa";
- Il problema vero di quella Nazionale era paradossalmente il gioco che l'aveva rigenerata: a un certo punto era diventato troppo prevedibile, tanto che in Coppa del mondo eravamo come libri aperti per tutti, persino per la Namibia.
Con questo non sto dicendo che Crowley non ha fatto grandi cose, perché non sarebbe intellettualmente onesto: per dire, tra le altre cose molti addetti ai lavori concordano nel dire che il Brex che ci godiamo ora sia una sua creatura, che prima non giocasse così. Ci ha dato un'identità di gioco che forse avevamo avuto, per pochissimo, solo con Brunel. Non era nemmeno Steve Hansen però, questo è certo, e ha dimostrato che nella gestione del gruppo non è sempre stato così brillante (e la cosa si era già vista a Treviso nell'anno delle 0 vittorie culminato col suo esonero).