Statistica, rugby... Moneyball!!!
Moderatore: Emy77
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
Io invece sono d'accordo con GrazieMunari, eccetto che per le conclusioni.
D'accordo con l'utilizzo della tecnologia e della medicina (non pensate subito male, eh... ) da parte dei tecnici, indispensabile anche per prevenire gli infortuni, ma non sul fatto che debba scomparire il divertimento.
Chi dice he non si divertono? Hanno certamente molta più pressione, più controllo, ma se i tecnici pretendono un certo rendimento devono anche farli divertire. I coach-"sergente hartman" nell'immediato possono avere risultati, ma a lungo andare falliscono. Hanno più successo quelli che pensano che i giocatori si devono ANCHE divertire.
Non è sotto pressione e sotto stress un musicista classico? E pensate che non si diverta a suonare?
D'accordo con l'utilizzo della tecnologia e della medicina (non pensate subito male, eh... ) da parte dei tecnici, indispensabile anche per prevenire gli infortuni, ma non sul fatto che debba scomparire il divertimento.
Chi dice he non si divertono? Hanno certamente molta più pressione, più controllo, ma se i tecnici pretendono un certo rendimento devono anche farli divertire. I coach-"sergente hartman" nell'immediato possono avere risultati, ma a lungo andare falliscono. Hanno più successo quelli che pensano che i giocatori si devono ANCHE divertire.
Non è sotto pressione e sotto stress un musicista classico? E pensate che non si diverta a suonare?
"È facile svegliare uno che sta dormendo. Più difficile è svegliare uno che finge di dormire"
J. Safran Foer
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
...fermo restando che se ai miei tempi ci fossero stati gli strumenti attuali, personalmente mi sarei ritrovato spesso sul banco degli imputati
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
Si, no problem, però c'è un fondo di vero in quel che dici.
In effetti se lasciamo perdere l'aspetto sportivo una passerella se la merita. Va però intesa come passerella.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
Chiaro che il divertimento rimanga perchè pur essendo un "lavoro" è pur sempre sport e non lavoro puro dietro una scrivania o in fabbrica, così come son d'accordo vada ricercato da parte degli allenatori.Garry ha scritto: ↑13 gen 2020, 9:33D'accordo con l'utilizzo della tecnologia e della medicina (non pensate subito male, eh... ) da parte dei tecnici, indispensabile anche per prevenire gli infortuni, ma non sul fatto che debba scomparire il divertimento.
Chi dice he non si divertono? Hanno certamente molta più pressione, più controllo, ma se i tecnici pretendono un certo rendimento devono anche farli divertire. I coach-"sergente hartman" nell'immediato possono avere risultati, ma a lungo andare falliscono. Hanno più successo quelli che pensano che i giocatori si devono ANCHE divertire.
Non è sotto pressione e sotto stress un musicista classico? E pensate che non si diverta a suonare?
E' già un inizio Garry
- doublegauss
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
Visto che anch'io sono del mestiere, mi permetto di dire la mia. Il problema di dare ai singoli i giusti incentivi affinché adottino i comportamenti di più gran beneficio per il collettivo (e non per sé stessi) è un problema complicatissimo, su cui gli economisti lavorano da almeno 150 anni. Ci sono due questioni distinte:Giandolmen ha scritto: ↑10 gen 2020, 14:27Sono d'accordo anche con Franco Smith (e con il lavoro che faccio non potrei che esserlo visto che lavoro in mezzo ai numeri e mi occupo di modelli previsionali....) ma proprio perchè conosco bene la statistica e anche i sistemi di misurazione so i pericoli che comportano.
Potrei riportare infiniti esempi di KPI il cui raggiungimento ha portato a ottenere il contrario di quello che ci si aspettava sia in azienda che a livello di misurazione di impatto di politiche pubbliche....
- in molte circostanze, la misurazione del valore del lavoro svolto da un individuo contiene degli elementi di valore che è difficile valutare. Per esempio nel mio lavoro (sono un accademico) è più produttivo scrivere un articolo considerato un capolavoro o scriverne 10 che nessuno leggerà mai? O un'altra che capiscono tutti: vogliamo giudicare un musicista dal numero di note che suona? Nel rugby: i placcaggi valgono tutti allo stesso modo?
- Posto che sia possibile misurare esattamente e senza ambiguità il lavoro svolto dal singolo, quel che interessa massimizzare è il lavoro svolto dalla squadra, che non necessariamente coincide con la somma dei lavori dei singoli (un matematico direbbe che la funzione di aggregazione non è necessariamente additiva, anzi, non lo è quasi mai). Per restare negli esempi musicali, Ringo Starr non era di sicuro il miglior batterista del mondo, ma per i Beatles era quello giusto. I Beatles con Ginger Baker o Mitch Mitchell sarebbero stati inascoltabili.
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
...verrà fuori che ci conosciamo....doublegauss ha scritto: ↑16 gen 2020, 10:33Visto che anch'io sono del mestiere, mi permetto di dire la mia. Il problema di dare ai singoli i giusti incentivi affinché adottino i comportamenti di più gran beneficio per il collettivo (e non per sé stessi) è un problema complicatissimo, su cui gli economisti lavorano da almeno 150 anni. Ci sono due questioni distinte:Giandolmen ha scritto: ↑10 gen 2020, 14:27Sono d'accordo anche con Franco Smith (e con il lavoro che faccio non potrei che esserlo visto che lavoro in mezzo ai numeri e mi occupo di modelli previsionali....) ma proprio perchè conosco bene la statistica e anche i sistemi di misurazione so i pericoli che comportano.
Potrei riportare infiniti esempi di KPI il cui raggiungimento ha portato a ottenere il contrario di quello che ci si aspettava sia in azienda che a livello di misurazione di impatto di politiche pubbliche....
- in molte circostanze, la misurazione del valore del lavoro svolto da un individuo contiene degli elementi di valore che è difficile valutare. Per esempio nel mio lavoro (sono un accademico) è più produttivo scrivere un articolo considerato un capolavoro o scriverne 10 che nessuno leggerà mai? O un'altra che capiscono tutti: vogliamo giudicare un musicista dal numero di note che suona? Nel rugby: i placcaggi valgono tutti allo stesso modo?
- Posto che sia possibile misurare esattamente e senza ambiguità il lavoro svolto dal singolo, quel che interessa massimizzare è il lavoro svolto dalla squadra, che non necessariamente coincide con la somma dei lavori dei singoli (un matematico direbbe che la funzione di aggregazione non è necessariamente additiva, anzi, non lo è quasi mai). Per restare negli esempi musicali, Ringo Starr non era di sicuro il miglior batterista del mondo, ma per i Beatles era quello giusto. I Beatles con Ginger Baker o Mitch Mitchell sarebbero stati inascoltabili.
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
La differenza fra quantità e qualità.doublegauss ha scritto: ↑16 gen 2020, 10:33Visto che anch'io sono del mestiere, mi permetto di dire la mia. Il problema di dare ai singoli i giusti incentivi affinché adottino i comportamenti di più gran beneficio per il collettivo (e non per sé stessi) è un problema complicatissimo, su cui gli economisti lavorano da almeno 150 anni. Ci sono due questioni distinte:
- in molte circostanze, la misurazione del valore del lavoro svolto da un individuo contiene degli elementi di valore che è difficile valutare. Per esempio nel mio lavoro (sono un accademico) è più produttivo scrivere un articolo considerato un capolavoro o scriverne 10 che nessuno leggerà mai? O un'altra che capiscono tutti: vogliamo giudicare un musicista dal numero di note che suona? Nel rugby: i placcaggi valgono tutti allo stesso modo?
- Posto che sia possibile misurare esattamente e senza ambiguità il lavoro svolto dal singolo, quel che interessa massimizzare è il lavoro svolto dalla squadra, che non necessariamente coincide con la somma dei lavori dei singoli (un matematico direbbe che la funzione di aggregazione non è necessariamente additiva, anzi, non lo è quasi mai). Per restare negli esempi musicali, Ringo Starr non era di sicuro il miglior batterista del mondo, ma per i Beatles era quello giusto. I Beatles con Ginger Baker o Mitch Mitchell sarebbero stati inascoltabili.
Grazie
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
Magari sei anche tu a Venezia la prossima settimana?
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Re: Statistica, rugby... Moneyball!!!
Come si fa a provarlo? Il login non funziona.admin ha scritto: ↑10 gen 2020, 11:38da un po di anni in Italia più squadre (Top12: tutte, Serie A: Padova, Casale, Valsugana; Serie B: Mogliano, U18 Padova,Mogliano,Casale)Giandolmen ha scritto: ↑9 gen 2020, 18:30
Il problema che nasce da questi sistemi è ultra-noto a chi si occupa di sistemi di misurazione delle performance: il giocatore, per farsi rinnovare il contratto o per non incappare in multe (come quelle legate al peso!) potrebbe esere portato a comportamenti che mirano a massimizzare il proprio indice e non il risultato della squadra.....
usano RugbyAssistant (free!) https://www.rugbyassistant.org/
Potete entrare nella demo verificare e fare delle statistiche, login: coach, password:coach
Il numero con cui esce il giocatore dalla partita è una somma dei pesi dati alle azioni fatte da lui e taggate nel video secondo lo schema dell'allenatore; esempio: placcaggio effettivo vale = 0.5, in-effettivo = 0.1, mancato = -0.3 etc...
quello che ne esce è una tavola con il proprio work rate, le cose fatte ed i pezzettini di video per vedere cosa hai fatto.
Con Nicola Gatto (analyst Treviso, allenatore Valsugana) anni fa si è legato il work rate al tempo di gioco con un algoritmo che normalizzava chi entrava dalla panchina. Con Rovigo sotto la spinta di Casellato e l'ingegneria del mitico Beppe, si da ai giocatori un grafico con il un "work rate pesato" che tiene conto del minutaggio ed andamento della partita.
Cosa fondamentale una bella linea che ti dice se sei sopra o sotto la media.
Tutto attaccato a delle clip video!
Altre progressioni sono l'andamento del tuo work rate nella media stagionale ed altro...
Numeri che associati al one 2 one con l'allenatore e la competizione tra giocatori non possono che migliorare il giocatore e non allontanarlo/stancarlo, ne farlo operare solo per massimizzare il proprio work rate tralasciando il bene della squadra.
I pesi sono dati per quello che puoi dare alla squadra!!
Come ha sempre detto Franco Smith dai tempi che era a Treviso:Tutto quello che si può misurare si può migliorare