Penso che confondi professionismo e aziendalismo. In URC atleti e tecnici hanno contratti di tipo professionistico ma le squadre non sono aziende, sono franchigie cui nessuno chiede di coprire tutto il budget con biglietti, gadgets e sponsorizzazioni. Tutte ricevono cospicui finanziamenti dalle proprie federazioni. Forse la squadra piu' affine ad un' azienda e' Treviso, che infatti si chiama Benetton, e che comunque riceve dalla FIR 4,5 milioni all' anno.
Challenge Cup 2024/25
Moderatore: Emy77
-
- Messaggi: 1777
- Iscritto il: 20 mar 2016, 11:27
Re: Challenge Cup 2024/25
-
- Messaggi: 673
- Iscritto il: 27 mar 2020, 21:19
Re: Challenge Cup 2024/25
Mi permetto di quotare e aggiungere.
Siccome l’argomento mi è sembrato stuzzicante ho voluto fare qualche ricerca in materia. L’ho fatto dal punto di vista giuridico (anche se non sono uno specialista del diritto societario italiano).
Per rispondere all’utente « ayr » bisogna, secondo me, rispondere innanzitutto ad alcune domande.
1 - qual’è lo statuto della società « Zebre ». E una Società Sportiva Dilettantistica a Responsablità Limitata (SSD ARL). D’altronde lo è (da quanto trovato) pure il Benetton Rugby Treviso.
2 - Cos’è una SSD, cioè come funziona (anche paragonandola ad altri tipi di società che hanno magari altri scopi). Per rispondere a questa domanda si possono trovare proprio sul sito delle federazioni sportive (non solo la FIR) due « bozze » di statuto : una intitolata « senza distribuzione di utili » e l’altra « con parziale distribuzioni di utili » (sono andato a vedere e questa parziale distribuzione è molto limitata, vi risparmio i dettagli).
Qui si possono intuire alcune cose : cioè puo’ veramente essere paragonata una SSD ad una Spa per esempio ?
Andando poi’ ad analizzare l’articolo dedicato all’oggetto sociale, si capisce che questo è strettamente legato all’attività sportiva anche se sono consentiti servizi accessori (tipo bar). Insomma lo statuto non consente di fare tutto e anzi è abbastanza limitativo (anche se con qualche "apertura").
Aggiungo che si puo trovare in diversi articoli la menzione : assenza di scopo di lucro (o menzioni simili).
Ci sono anche delle limitazioni relative alle partecipazione per esempio.
In conclusione non ci si puo, secondo la mia modestissima opinione, limitarsi a scrivere quanto scritto dall' utente "ayr" (con tutto il rispetto).
Ma non si potrebbe neppure paragonare due SSD senza analizzare, non solo, gli aspetti giuridici, societari (chi sono i soci, gli organi sociali), economici, gli eventuali legami con gruppi (intesi nel senso fiscale ma anche no), eventuali aspetti fiscali etc.
Mi fermo qui e chiedo scusa a chi potrebbe trovarla "un po' lunga" (e tutto il discorso andrebbe forse inserito in un'altro argomento).
-
- Messaggi: 2751
- Iscritto il: 22 nov 2008, 19:40
Re: Challenge Cup 2024/25
Mi riallaccio all'ultimo intervento di Soidog (con una mediana buona, quest'anno le Zebre avrebbero vinto due/tre partite in più), per notare che quello sembra proprio essere il problema atavico del rugby italiano.
Le Zebre hanno schierato a 9 e 10 più o meno quello che c'è, a parte i fratelli Garbisi, Allan e Marin.
Perchè non siamo capaci di tirare fuori dei 9 e dei 10 buoni? Sono anche i ruoli in cui non devi essere un gigante, e quindi dovrebbero essere congeniali alla schiatta italiana.
Carenze ataviche di scuola tecnica? (chiedo scusa in anticipo a chi si irriterà).
Del resto anche i centri sono pochini; le ali sono già di più: ai miei occhi di profano basta prendere il più veloce e metterlo là in fondo, e dirgli di correre dritto quando riceverà la palla, due volte a partita...
Ma se devi essere una franchigia di sviluppo, devi avere 9 e 10 italiani, atteso che piloni e terze linee ne escono sempre.
Forse, insisto a rendermi antipatico, occorrerebbe lavorare anche sullo sviluppo delle competenze tecniche di chi crea i giocatori.
Le Zebre hanno schierato a 9 e 10 più o meno quello che c'è, a parte i fratelli Garbisi, Allan e Marin.
Perchè non siamo capaci di tirare fuori dei 9 e dei 10 buoni? Sono anche i ruoli in cui non devi essere un gigante, e quindi dovrebbero essere congeniali alla schiatta italiana.
Carenze ataviche di scuola tecnica? (chiedo scusa in anticipo a chi si irriterà).
Del resto anche i centri sono pochini; le ali sono già di più: ai miei occhi di profano basta prendere il più veloce e metterlo là in fondo, e dirgli di correre dritto quando riceverà la palla, due volte a partita...
Ma se devi essere una franchigia di sviluppo, devi avere 9 e 10 italiani, atteso che piloni e terze linee ne escono sempre.
Forse, insisto a rendermi antipatico, occorrerebbe lavorare anche sullo sviluppo delle competenze tecniche di chi crea i giocatori.
MEMENTO MAROCCO.
-
- Messaggi: 1030
- Iscritto il: 9 feb 2011, 15:11
- Località: Rovato
-
- Messaggi: 9694
- Iscritto il: 27 mar 2003, 0:00
- Località: Piacenza
Re: Challenge Cup 2024/25
Dalle foto vedo con piacere una significativa partecipazione piacentina !
-
- Messaggi: 803
- Iscritto il: 30 gen 2006, 0:00
Re: Challenge Cup 2024/25
Grazie per la spiegazione, cerchero' di ricordarmene.parisgino ha scritto: ↑22 gen 2025, 11:37Mi permetto di quotare e aggiungere.
Siccome l’argomento mi è sembrato stuzzicante ho voluto fare qualche ricerca in materia. L’ho fatto dal punto di vista giuridico (anche se non sono uno specialista del diritto societario italiano).
Per rispondere all’utente « ayr » bisogna, secondo me, rispondere innanzitutto ad alcune domande.
1 - qual’è lo statuto della società « Zebre ». E una Società Sportiva Dilettantistica a Responsablità Limitata (SSD ARL). D’altronde lo è (da quanto trovato) pure il Benetton Rugby Treviso.
2 - Cos’è una SSD, cioè come funziona (anche paragonandola ad altri tipi di società che hanno magari altri scopi). Per rispondere a questa domanda si possono trovare proprio sul sito delle federazioni sportive (non solo la FIR) due « bozze » di statuto : una intitolata « senza distribuzione di utili » e l’altra « con parziale distribuzioni di utili » (sono andato a vedere e questa parziale distribuzione è molto limitata, vi risparmio i dettagli).
Qui si possono intuire alcune cose : cioè puo’ veramente essere paragonata una SSD ad una Spa per esempio ?
Andando poi’ ad analizzare l’articolo dedicato all’oggetto sociale, si capisce che questo è strettamente legato all’attività sportiva anche se sono consentiti servizi accessori (tipo bar). Insomma lo statuto non consente di fare tutto e anzi è abbastanza limitativo (anche se con qualche "apertura").
Aggiungo che si puo trovare in diversi articoli la menzione : assenza di scopo di lucro (o menzioni simili).
Ci sono anche delle limitazioni relative alle partecipazione per esempio.
In conclusione non ci si puo, secondo la mia modestissima opinione, limitarsi a scrivere quanto scritto dall' utente "ayr" (con tutto il rispetto).
Ma non si potrebbe neppure paragonare due SSD senza analizzare, non solo, gli aspetti giuridici, societari (chi sono i soci, gli organi sociali), economici, gli eventuali legami con gruppi (intesi nel senso fiscale ma anche no), eventuali aspetti fiscali etc.
Mi fermo qui e chiedo scusa a chi potrebbe trovarla "un po' lunga" (e tutto il discorso andrebbe forse inserito in un'altro argomento).

Grazie al cielo l'hanno inventato a Rugby e non a Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch!
-
- Messaggi: 4985
- Iscritto il: 20 nov 2018, 11:01
Re: Challenge Cup 2024/25
Cioè, non è che non lo sapevi, è che te ne sei dimenticato...

Secondo me ci ricaschi. Scommettiamo?

"MANI DI MINCHIA!!!"
Alfonso Catarinicchia
Alfonso Catarinicchia