ForrestGump ha scritto: ↑10 feb 2023, 18:40
A Piacenza (che poi non è lontanissima da Rimini) c'è un fine conoscitore di questo gioco, si fa chiamare Metabolik.
Guardare una partita con lui, ammesso che non continui a camminare avanti e indietro per seguire meglio l'azione, è molto istruttivo, si possono imparare tante cose. Quella però che si impara più facilmente è che le statistiche individuali non contano una beata fava, perchè in nessun gioco come il rugby gli eventi sono conseguenti e strettamente concatenati. La ca$$ata dell'estremo magari dipende dal pilone in prima linea.
Esempio facile facile alla portata di tutti: la meta di Capuozzo alla Francia, e già grazie a Coach8. Chi dei galletti è il, per dirlo alla veneta, mona? Aldritt che non riesce a placcare uno che è 30 chili in meno di lui (e Aldritt non è lento, per niente) o il "fenomeno" che lo lascia da solo quando per tutto il match hanno sempre difeso in due il canale di Ange? E se il fenomeno si chiama Dupont, sei ancora della stessa opinione?
Nel rugby, guardare alle statistiche individuali è il modo più rapido per travisare le cose.
Sì lo conosco, il mio primo post fu in risposta a lui che diceva che il rugby non era nel nostro DNA.
Fine conoscitore del rugby, forse, di sicuro un po' meno della genetica.
Rispondendoti, le statistiche infatti dicono che Aldritt ha completato il placcaggio, che è vero, non l'ha lisciato.
Così come dicono che Capuozzo è andato oltre, che è altrettanto vero.
Vedi, il fatto che le statistiche individuali non contino una fava è un'idea tua e di quei pochi che pensano di poter dire tutto e il contrario di tutto basandosi sul "tanto te non capisci niente, capisco tutto io" e del "il rugby è sport elitario per pochi", che ben si vedono anche nel tuo "in nessun gioco come il rugby gli eventi son conseguenti e strettamente concatenati": negli altri sport di squadra invece vanno a caso e son tutti slegati
Tornando alle statistiche, la differenza tra professionismo e dilettantismo sta anche in questo e, sempre più, ogni sport cerca di parametrare ogni singolo istante di gioco e ogni singola azione di ogni singolo giocatore.
Forse sarebbe meglio dire che le statistiche individuali andrebbero contestualizzate ma non spacciamo per vera che non contino una beata fava...
Cmq vero Forrest, mi sa che Asimov aveva ragione
