Autumn Nations Cup Galles - Italia

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ruttobandito
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da ruttobandito » 9 dic 2020, 7:47

GrazieMunari ha scritto:
9 dic 2020, 0:47
- "e dire che una volta mi stavi simpatico", scritto all'interno di quel famoso thread per le mie critiche extrarugby
- "sei permaloso" perchè sbotto al sesto che si inventa una roba per darmi contro
Queste sono mie, le riconosco. :-]
Mi spiace davvero molto che tu mi sia stato simpatico, ma non potevo immaginare te la saresti presa tanto se te l'avessi detto. :roll:
Se permaloso poi ti offende, puoi scegliere tra : "ipersensibile, irritabile, ombroso, piccoso, scontroso, suscettibile". :wink:
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doublegauss
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da doublegauss » 9 dic 2020, 8:31

PiVi1962 ha scritto:
9 dic 2020, 0:02
Quindi l'osservazione è: anche se togliamo la tara potenziale di giocatori con "aiutino" medico, la pochezza di talenti per un paese di circa 60 milioni di anime come l'Italia è desolante, se confrontata con il fiume di risorse economiche di cui il movimento ha potuto disporre.
Il problema è che gli abitanti sono 60 milioni, ma la base di praticanti è piccola: e il vero errore è stato nel pensare che la si potesse allargare significativamente usando come traino la Nazionale (ma allora era difficile prevedere se la strategia avrebbe funzionato o no).

La popolarità di un gioco non si stabilisce per decreto, e nemmeno si compra coi soldi. Prova a giocare a scacchi con qualsiasi albanese che abbia più di 40 anni: facile che ti massacri. Mediamente, sono molto più forti doi noi, perché ai tempi avevano solo quello e il backgammon, e giocavano tutti. Poi, certo, noi siamo 60 milioni e loro 3, e noi siamo anche molto più ricchi, e di conseguenza abbiamo molti più GM di loro, ma il livello medio loro è molto più alto semplicemente perché hanno giocato tanto da bambini.

SilverShadow
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da SilverShadow » 9 dic 2020, 9:39

Agli utenti che giocano al totocapitani volevo fare un piccolo appunto: le dinamiche di leadership all'interno di un gruppo, soprattutto così numeroso come quello della nazionale, sono estremamente complesse. È difficile che gli stessi giocatori riconoscano di che tipo di leadership hanno bisogno e di come sia costruita, men che meno noi da fuori che al massimo possiamo interpretare i cerchi che si formano in mezzo al campo.
Certo, sarebbe più facile indicare chi ha un grande carisma, come Troncon o Parisse, ma oggi non ce ne abbiamo uno e comunque ci sono mille altri fattori da prendere in considerazione, uno per l'Italia imho sarebbe la capacità di calmare e focalizzare i giocatori, che spesso si fanno prendere dalla frenesia.
Detto questo, per quello che ho visto, Bigi mi è sembrato molto sotto pressione per questa nomina e potrebbe essere uno dei motivi per cui ha giocato molto contratto.

In ogni caso, ci sono esperti che dedicano la propria vita professionale a questo ambito, un nome molto conosciuto in Italia e all'estero per esempio è Bruna Rossi, e spero che a loro si sia rivolta la FIR per le nomine.

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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da giuseppone64 » 9 dic 2020, 9:51

Garry ha scritto:
8 dic 2020, 17:49
GrazieMunari ha scritto:
8 dic 2020, 17:22

Garry qua nessuno è scemo.
Uno sì.
Conosco il nome, ma non lo dico :lol:
E' quello che diceva che c'era subbuglio nello spogliatoio, che i giocatori non seguivano Smith e "si vede chiaramente", non lo vogliono, ed è perché ha scelto i leader soprattutto nelle Zebre.
E' quello lì.
Conosco il nick ma non lo dico. Come Pasolini
A me si però, dai...
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da jpr williams » 9 dic 2020, 10:16

Luqa-bis ha scritto:
8 dic 2020, 15:43
E trovo inutile parlare di paese da 60 milioni di abitanti quando in metà del paese siamo assenti, e in 2-3 zone "di elezione" si guarda al resto del paese come a degli ascari ignoranti e parassiti.
Io invece lo trovo utilissimo perchè identifica il vero grande fallimento della nostra federazione, che dovrebbe avere come "oggetto sociale" la diffusione più ampia possibile della pratica sportiva sul territorio nazionale e che ci ha invece trascinati in una sorta di incubo concentrazionario che sta riducendo il rugby a pochi safe heavens (safe non si sa fino a quando).
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da jpr williams » 9 dic 2020, 10:32

PiVi1962 ha scritto:
8 dic 2020, 21:44
Vorrei anche riportare la discussione su un punto di cui si è spesso parlato nel tempo, ma che qui sembra sfuggita dalla ribalta del palcoscenico.

Il rugby italiano, dal 2000 a oggi, è entrato nel Sei Nazioni. E questo significa, per chi non lo sapesse, che la FIR nel 2000 è diventata una delle poche federazioni "ricche" del panorama sportivo italiano. Proprio la Federazione, non i club, visto che è la Federazione cui vanno i soldi del Sei Nazioni.
Dopo 20 anni, la situazione è - secondo me - disastrosa.
L'Italia non è stata capace di scegliere un modello plausibile di sviluppo (il rugby nelle scuole, il rugby femminile, il rugby seven, il beach rugby...) per cercare di agganciare non dico Inghilterra e Francia, ma nemmeno Scozia e Irlanda (5,5 e 6,8 milioni di abitanti rispettivamente, considerando l'Irlanda unita) nella penetrazione di questo bello sport presso la platea italiana.
Dopo 20 anni i risultati sono tragici: i migliori giovani italiani (che Smith schiera largheggiando) sembra abbiano evidenti limiti tecnici, tattici e fisici rispetto ai migliori giovani delle altre squadre del Sei Nazioni.

Il problema non è nell'allenatore, ma - a mio parere - nello schema che è stato scelto: la nazionale maschile a 15 come primo e unico traino.
Bisogna prendere atto che tale modello ha fallito tutti gli obiettivi, e rifondare seriamente lo sport.
Inutile dire che sono totalmente d'accordo. Aggiungerei le due franchigie alla nazionale maschile a 15 come altro elemento di questo inefficiente schema verticistico. E ribadisco che il compito statutario di una federazione sportiva dovrebbe essere la diffusione della pratica sportiva e non i successi della nazionale (che dovrebbero essere una conseguenza del raggiungimento dello scopo sociale). Da tempo ci confrontiamo sul fatto che il modello "top down" scelto non abbia dato che risultati disastrosi dissipando tutto il lavoro fatto in epoca pre-6N. Ma ormai temo che solo un assai improbabile ribaltone federale possa modificare questa situazione che è incanalata verso il nulla. Una condotta forzata che scorre verso un inghiottitoio.
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da jpr williams » 9 dic 2020, 10:47

doublegauss ha scritto:
9 dic 2020, 8:31
Il problema è che gli abitanti sono 60 milioni, ma la base di praticanti è piccola: e il vero errore è stato nel pensare che la si potesse allargare significativamente usando come traino la Nazionale (ma allora era difficile prevedere se la strategia avrebbe funzionato o no).
Io penso di si, invece, perchè non ho mai creduto alla popolarità "dall'alto". Sono fenomeni che si verificano, ovviamente, ma che poi scemano spesso con la stessa velocità con cui si sono diffusi.
Tutto il contrario di un lavoro paziente e di lunga lena fatto alla base della piramide, che all'inizio sembra non fruttare niente (o almeno niente di eclatante e visibile alla massa), ma che costruisce su solide basi e non sull'effimero di un successo. Ecco perchè 100 piccole società sul territorio servono più di una franchigia a costruire i successi del futuro (e magari della stessa franchigia che ne nascesse DOPO e non PRIMA).
Che poi, lo ripeto per l'ennesima volta, sarebbe il modo in cui una federazione sportiva dovrebbe lavorare: una logica di diffusione sociale capillare della pratica sportiva fra i cittadini, non i titoli dei giornali per una vittoria episodica
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da jaco » 9 dic 2020, 11:21

doublegauss ha scritto:
9 dic 2020, 8:31
Il problema è che gli abitanti sono 60 milioni, ma la base di praticanti è piccola: e il vero errore è stato nel pensare che la si potesse allargare significativamente usando come traino la Nazionale (ma allora era difficile prevedere se la strategia avrebbe funzionato o no).
Ma l'errore (se così vogliamo chiamarlo) ci sta, posso dire che all'epoca dell'ingresso nel 6N l'urgenza di risultati giustificasse questa visione.
Il problema è che ci si è fermati là e dopo 20 anni siamo qua a constatare che questo modello non ha funzionato, ma anzichè rimettere in discussione tutto si persevera perchè le ultime partite hanno messo in luce che un paio di ragazzi 20enni risultano "di livello"... il topolino partorito dalla montagna di milionate di Euro giustifica il sistema Nazionale+franchigie+Accademie a scapito di una desertificazione del rugby di base...

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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da FP96 » 9 dic 2020, 12:27

SilverShadow ha scritto:
9 dic 2020, 9:39
Agli utenti che giocano al totocapitani volevo fare un piccolo appunto: le dinamiche di leadership all'interno di un gruppo, soprattutto così numeroso come quello della nazionale, sono estremamente complesse. È difficile che gli stessi giocatori riconoscano di che tipo di leadership hanno bisogno e di come sia costruita, men che meno noi da fuori che al massimo possiamo interpretare i cerchi che si formano in mezzo al campo.
Certo, sarebbe più facile indicare chi ha un grande carisma, come Troncon o Parisse, ma oggi non ce ne abbiamo uno e comunque ci sono mille altri fattori da prendere in considerazione, uno per l'Italia imho sarebbe la capacità di calmare e focalizzare i giocatori, che spesso si fanno prendere dalla frenesia.
Detto questo, per quello che ho visto, Bigi mi è sembrato molto sotto pressione per questa nomina e potrebbe essere uno dei motivi per cui ha giocato molto contratto.

In ogni caso, ci sono esperti che dedicano la propria vita professionale a questo ambito, un nome molto conosciuto in Italia e all'estero per esempio è Bruna Rossi, e spero che a loro si sia rivolta la FIR per le nomine.
Ho sempre pensato che la nomina di Bigi fosse legata al suo aver giocato in entrambe le franchigie: ha giocato in club con 3/4 della nazionale, praticamente, per cui ci sta che potesse essere capitano come punto di riferimento per tutti. Poi come carisma non mi sembra il più adatto, mi sembra più un leader silenzioso alla Zanni (che infatti credo abbia fatto pochissime volte il capitano in carriera), tant'è che a volte a parlare con l'arbitro ci va Steyn. Ecco, lui sarebbe il capitano perfetto, ma probabilmente la scelta è ricaduta su Bigi anche per evitare di dare la fascia ad un equiparato. Peraltro la sua leadership mi pare riconosciuta non solo dal gruppo ma anche dagli stessi arbitri, che accettano di parlare con Braam senza problemi nonostante non sia "ufficialmente" il capitano.

Fermo restando che secondo me nel giro di qualche anno Lamaro si prende la 7 fissa da titolare e fascia di capitano.

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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da loverthetop_86 » 9 dic 2020, 13:07

GrazieMunari ha scritto:
9 dic 2020, 1:46

Prima ti faccio l'analisi di ciò che per la mia esperienza è sbagliato:

Bigi capitano, come già detto da altri, non ha il carattere per scuotere la squadra nei momenti di difficoltà, è troppo buono.
C'è un immagine che parla da sola contro il Galles: il pack lì in gruppo a semicerchio durante una minipausa e Steyn di fronte a parlare (Bigi era nel semicerchio)...

Canna, per 2 motivi non può essere uno dei leader del gruppo:
1) è estremamente altalenante nelle prestazioni, la costanza di rendimento è uno dei fattori più importanti
2) ancor più grave, è uno che smadonna contro i compagni e allarga sconsolato le braccia quando uno sbaglia
In una situazione molto limite se lo potrebbe permettere solo se fosse la stella della squadra: un Parisse poteva permetterselo, lui no...

COME AVREI FATTO IO
A capitano ci avrei messo Steyn, uno dei nomi più gettonati de forum per il dopo Parisse (c'era chi diceva Morisi, io Ruzza, altri Mbandà ma troppo sul filo).

Poi, come uomo rappresentante del Pack avrei lasciato Bigi e gli avrei affiancato Polledri per responsabilizzarlo ulteriormente.
Io, come ha fatto la Benetton, avrei poi messo un leader per i giovani: Garbisi lo è alla Benetton e va benissimo anche qui.
(in alternativa, Fischetti al posto di Garbisi + Ruzza al posto di Bigi ma così togli un po' di "rappresentatività" ai trequarti).

Infine, tra i trequarti, Morisi e Bisegni (eventualmente sostituito da Bellini adesso).

Quindi:
Steyn CAPITANO (Benetton)..................Bigi CAPITANO (Zebre)
Bigi (Zebre)........................................Steyn (Benetton)
Polledri (Estero)..................................Sisi (Zebre)
Garbisi (Benetton)...............................Canna (Zebre)
Morisi (Benetton)................................Allan (Benetton)
Bisegni (Zebre)....................................Bisegni (Zebre)

3 Benetton, 2 Zebre, 1 Estero: ovvero quel che sarebbe la corretta rappresentazione dei valori dei nostri.

Il che mi portava al domandone numero 1: una squadra che ha come uomo fulcro del proprio gioco Canna (Zebre) e che ha 4 leader su 6 delle Zebre, avrà più probabilità di di mostrare atteggiamenti e di giocare come le Zebre o come la Benetton?
Domanda lecita che segue un filo logico penso evidente.

Da lì domandone numero 2: una squadra con le suddette caratteristiche e che inizia a prender legnate come le Zebre e a mostrarne le difficoltà (atteggiamento, buchi dietro con mete facili, difficoltà in attacco), avrà possibilità di uno scollamento di gruppo in cui gli uomini Benetton o gli internazionali esteri sono ai margini per importanza di gioco e leadership?
Altra domanda che penso lecita.

That's all.
Non sono del tutto d'accordo, e ti spiego perché.
Bigi capitano anche per me non è la migliore scelta possibile per personalità e per capacità di farsi sentire, ma merita di star lì perché conosce bene entrambi gli spogliatoi. Il mio favorito con la fascia era Allan, ma quando avevo questa idea in mente non potevo immaginare che Garbisi (allora al Petrarca) potesse scalare così in fretta le gerarchie a 10.
Anche per questo motivo un Garbisi, al momento, sarebbe un candidato assai prematuro per gli equilibri. Anche perché è vero che l'intervista a FS è del 30/10, ma quello era presumibilmente lo stato dell'arte a quel momento nello spogliatoio azzurro.
Su Polledri: un giocatore impiegato in un campionato estero leader dello spogliatoio azzurro, in questo momento, lo trovo una forzatura, non perché Polledri non ne sarebbe degno, ma perché ora come ora non può condividere le dinamiche di macrogruppi come Benetton e Zebre. Un cpitano all'estero poteva aver senso quando un grosso blocco di giocatori azzurri gravitava all'estero, vedi la colonia azzurra in Francia, e allora un Parisse ci stava bene. Poi Parisse è un Leader con la L maiuscola.
Su Bellini: può essere che prenda lui il posto di Bisegni, chi lo sa.
Sta di fatto che, al momento, i giocatori con più esperienza azzurra sono alle Zebre, quindi secondo me è normale che ci siano più giocatori delle Zebre che della Benetton.
E questo prima ancora che Smith ci metta bocca, perché credo che Franco si guardi bene dal mettere bocca sulle dinamiche di un gruppo in cui è appena entrato.
Sulle tue domande: alla tua analisi su atteggiamenti epiù Zebre che Benetton, metto carne sul fuoco: quanto modifica la percezione il fatto che a Treviso gravitino gli stranieri più forti ed esperti delle due franchigie? Perché io sono sicuro che se andiamo a guardare i leader di spogliatoio, Manu aveva un ruolo fondamentale a Treviso, così come un Duvenage, gente che con la Nazionale non puoi schierare.
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"Co te mori, no te se de essar morto, no te soffri, ma par chealtri a xe dura.
Co te si mona xe a stessa roba."
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da loverthetop_86 » 9 dic 2020, 13:24

GrazieMunari ha scritto:
9 dic 2020, 0:47

- fraintendimenti vari più o meno volontari, l'ultimo il "sto ancora aspettando altri 30 nomi per il turnover come la Francia" dopo che già CINQUE VOLTE avevo ripetuto "guarda che il turnover lo intendevo per una partita tra i 15 in campo e i 15 in panca e tribuna"
Questo sono io :rotfl:

Riassumo brevemente il perché delle mie provocazioni: tu hai detto che contro gli inglesi avresti proposto un turnover massiccio, argomentando con una formazione che non sta né in cielo né in terra. Io ti ho fatto notare che quella squadra aveva seri problemi strutturali che potevano portare molto probabilmente a seri problemi di spogliatoio, soprattutto in un gruppo "giovane".
Opinione mia, condivisibile o meno.
Al ché tu hai avuto un paio di uscite del tipo "Eh, ma lo fa la Francia, lo fa l'Inghilterra, loro non sanno ste cose?".
Uscite parecchio provocatorie, che mi hanno portato a chiederti, visto che quelle squadre trovano tranquillamente altri 30 selezionabili dopo i primi 30, dove li avremmo trovati noi.
Che nascondeva una risposta che, effettivamente, avrei potuto darti prima, ma solo perché la risposta mi sembrava palese: NON CE LO POSSIAMO PERMETTERE.

Ora. Non è assolutamente mia intenzione ergermi a fenomeno del bar, perché non lo sono. Né mi sento superiore ad altri, perché ho tantissime cose da imparare. Se una persona che conosce il rugby meno di me ha qualche difficoltà nel capire un punto sono il primo a rispiegarlo per 55 volte, se posso apportare un sostegno costruttivo.
Permetterai però che in tutto questo non deve mai mancare il rispetto.
Perché se qualcuno ti spiega qualcosa, ti fa notare un qualche tuo parere un po' spericolato a riguardo o risponde a qualche tuo dubbio sulla base di fatti provati, non è che puoi prendere e intervenire a piedi pari dando a tutti dell'analfabeta funzionale, citare Luttazzi a caso e farti portatore delle Verità Assolute che poi, però, non sai portare avanti senza contraddirti o senza scadere nelle accuse a Smith.
Perché allora anche la pazienza degli altri, me compreso, va a farsi benedire.
Hai dubbi su qualcosa? Sono il primo a provare a risponderti.
Hai certezze granitiche? Sarò il primo a chiederti perché.
Offendi? Rispondo nei limiti dell'educazione.

Tutto qua :wink:

Adesso birra e andiamo oltre, per piacere!
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da jpr williams » 9 dic 2020, 13:29

Amico mio, tu purtroppo non conosci il cartello che il buon Pasqualone Presutti aveva appeso negli spogliatoi del Petrarca quando lo allenava.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da Luqa-bis » 9 dic 2020, 15:32

Nel mentre che una parte dei forumisti si diletta nelle diatribe di bottega (che anche questo è illuminante sullo spirito del rugby italico e non solo del rugby) mi permetto una piccola nota polemica con quelli avversi alla federazione ricca.

1. La federazione è ricca perché partecipa al 6N Già detto mille volte, a uscire significa tornare ai bilanci degli anni '90.

2. Federazione ricca. Stabiliamo le necessità : quanto è la ricchezza pro tesserato juniores (M+F) e pro tesserato seniores (M+F) del rugby rispetto alle altre federazioni di successo italiane e rispetto alle altre federazioni di ranking 1-15

3 Paese da 60 milioni di abitanti. Che in altre discipline di squadra viaggia ben sopra a molti concorrenti del Rugby Top 12.

4. Spendere meglio i soldi. Come?
Jor vorrebbe i soldi nel Top12 e fuori dal Pro coso.
Io li vorrei nei livelli U18 e U20 (il liceo del rugby) aumentandi posti e competizione
E vorrei borse di studio U25/26

5. Debito tecnico e debito professionale.
Il gap nasce nel periodo U16-U20 o nel periodo seniores?

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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da jpr williams » 9 dic 2020, 16:58

Luqa-bis ha scritto:
9 dic 2020, 15:32
nota polemica con quelli avversi alla federazione ricca.
Credo che nessuno sia avverso ad una federazione ricca. Io, di mio, sono avverso all'allocazione delle risorse.
Luqa-bis ha scritto:
9 dic 2020, 15:32
1. La federazione è ricca perché partecipa al 6N Già detto mille volte, a uscire significa tornare ai bilanci degli anni '90.
Io non voglio che si esca. Vorrei che si fosse all'altezza, ma il fatto di non esserlo (oggettivamente) mette a rischio la permanenza al di là di quello che possiamo volere.
Luqa-bis ha scritto:
9 dic 2020, 15:32
4. Spendere meglio i soldi. Come?
Jor vorrebbe i soldi nel Top12 e fuori dal Pro coso.
Io li vorrei nei livelli U18 e U20 (il liceo del rugby) aumentandi posti e competizione
E vorrei borse di studio U25/26
Immagino che, al di là del refuso 10/12, tu abbia voluto semplicemente fare un bigino della mia posizione.
La semplificazione, però, la banalizza facendole un torto.
Io non voglio "soldi nel TOP10", nel senso che voglio che alle società di TOP10 non venga bonificato nemmeno un euro.
Voglio, invece, che la fir faccia bonifici direttamente agli staff tecnici delle varie squadre sotto forma di stipendi a patto che detti staff siano stati scelti o almeno approvati dalla federazione stessa.
Voglio che altri bonifici federali vadano a pagare i costi vivi (inclusi gli stipendi dei tecnici) dietro presentazione di fatture di strutture giovanili almeno a partire dalla U14 la cui istituzione deve essere requisito per l'iscrizione al campionato e che dette strutture siano poste sotto la supervisione di una struttura tecnica federale (quella oggi presideduta da Aboud).
Converrai che messa così è un pò diversa da "soldi nel TOP10", magari per comprarci stranieri o vecchie glorie.
Luqa-bis ha scritto:
9 dic 2020, 15:32
5. Debito tecnico e debito professionale.
Il gap nasce nel periodo U16-U20 o nel periodo seniores?
Guardando ai risultati dei confronti internazionali verrebbe da propendere per la seconda ipotesi, ma non vorrei sembrarti a mia volta banalizzante se dico che questo gap c'è a tutti i livelli e per questo motivo la fir dovrebbe incidere particolarmente (e finanziariamente) sull'aspetto della formazione anzichè finanziare le campagne acquisti di zebre e Benetton. Il mio modello va proprio in questa direzione.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

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Re: Autumn Nations Cup Galles - Italia

Messaggio da zappatalpa » 9 dic 2020, 17:21

innegabile che le 5 partite di Smith hanno lasciato qualche speranza piú del lecito, altrimenti non stavamo qui a discutere per una settimana dopo 5 partite perse tanto a poco. Forza ragazzi, il 6. febbraio é vicino 8forse pure un pó troppo)
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

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