E allora parliamo un pò di com'è stata questa interessante Calvisano-Fiamme non senza aver rilevato che ieri, per la prima volta, ho sentito Massimo Brunello parlare dell'arbitraggio
(
Con un campo ghiacciato e un arbitraggio discutibile, ci siamo comunque assicurati il successo grazie alla maggiore qualità sul piano tecnico e al nostro grande carattere.): complimenti a questo Spadoni perchè riuscire a far parlare di arbitraggio due come Brunello ed il sottoscritto è un bel record
. Direi che con una medaglia così sul petto può ritenersi soddisfatto e chiudere degnamente la carriera: ritirarsi al top è sempre una bella cosa, e sul fatto che questo tizio sia un top di categoria non ho dubbi. La categoria, però, me la tengo per me.
Dunque si parte con un calcio che non fa i 10 mt e già qui si capisce che sarà una partita anomala, su un campo che, fino a pochi minuti prima era dominato da un trattore che portava in giro lampade per i polli cercando di sghiacciare il terreno tundrico. Calvisano parte more solito con le sue stordenti serie di velocissimi passaggi, ma, sin da subito, si capisce che qualcosa non funziona. Molti vedono imprecisione e precipitazione, io ci vedo una ferrea e precisissima impostazione difensiva di Umberto Casellato e credo che tutti i tecnici che da qui in avanti affronteranno Calvisano farebbero bene a mandare a memoria questa partita (purtroppo adesso con TRC potranno farlo, dannazione!
). Che fanno i poliziotti? Fanno i poliziotti, che altro? Nel senso che sorvegliano come se eseguissero un pedinamento tutte le linee di passaggio attorno a Novillo e ai suoi compari di dietro e, quando si va a terra, rallentano e, quando hanno finito di rallentare, rallentano ancora. Quando hanno la palla loro mostrano di aver ben assimilato la dottrina irish mandando sempre qualcuno a sbattere contro la linea senza palla e aprendo autostrade per i ball carrier. Nelle fasi statiche, invece, giocano in maniera oltremodo ostruzionistica, sempre a cavallo della linea del fallo, linea oltremodo incerta in questo caso per motivi su cui non insisto. Queste non sono critiche, beninteso, ma complimenti ai cremisi che hanno trovato un modo intelligente ed efficacissimo per versare secchiate di ghiaia negli ingranaggi scintillanti del gioco calvino. I gialloneri, comunque, ci pensano da soli a complicarsi le cose perchè dopo neanche 6' Lucchin esce come una catapulta dalla linea per andare all'intercetto, ma sbaglia uomo e apre il Mar Rosso davanti a De Gaspari, che non è Mosè, ma all'occorrenza attraversa anche lui. Calvisano scrolla le spalle, della serie massì che vuoi che sia, adesso gliene facciamo 6 e via. E riprende ad attaccare come prima incurante dei guastatori che interrompono di continuo le linee di passaggio. Quando, poi, qualcosa riesce ci pensa uno che non è in campo vestito da giocatore per incasinare le cose con scelte dadaiste. Comunque intorno al 20' riusciamo a guadagnare un calcio piazzabile che non viene piazzato sempre sul presupposto che tanto gliene facciamo 6 etc. Si va in touche ai 5, si mette su la maul, ma c'è (oddio, il tizio di prima dice che c'è, a me non sembra, ma tant'è) un velo e tutto muore lì. Poco dopo conquistiamo un altro calcio piazzabile e per fortuna lo piazziamo: probabilmente qua mettiamo le basi per vincere la partita perchè capiamo che c'è da essere umili e tirare la carretta per portarla a casa. Così vengono altri 3 punti guadagnati e poi i 3 del sorpasso regalati dal tizio vestito di bianco, un colore che ieri ricordava le camicie di forza. Ma dura poco perchè un'innocua manovra dei cremisi a centrocampo diventa improvvisamente pericolosa grazie ad un incomprensibile buco difensivo (forse un irish velo, ma non ho visto bene); sarebbe ancora riparabile, ma incredibilmente ben 4 gialloneri corrono attorno all'estremo cremisi senza provare a placcarlo e lo scortano fino in meta dove questo si tuffa facendo forse in avanti, ma ci fidiamo del pazzariello in mezzo al campo che accorda la meta. Si va al riposo 9-12 e qui devo ringraziare Himiko che porta una buonissima tisana calda e speziata che i rinfranca: niente birra, oggi, perchè si barbella davvero dal freddo.
Al ritorno in campo le Fiamme mettono su un efficacissimo spettacolo di "No rugby" cercando di rallentare tutto il possibile ed evitare che si giochi. Nulla di illecito, almeno secondo il collega di Nigel Owens arrivato oggi al Pataperoni, e Calvisano sembra una mosca imprigionata in una ragnatela. Le Fiamme allungano addirittura ancora con De Gaspari, ancora una volta favorito da un'immobile difesa calvina e ci troviamo sotto 9-19 e, quel che più fa effetto, o mete a 3. Qui Calvisano si ribella e comincia a lasciar da parte i fronzoli e giocare concreto e con grande determinazione. Il segnale di riscossa è la randellata che si prende (finalmente!) il tallonatore cremisi all'ennesima azione fallosa da dietro la maul. Il genio col fischietto, così come non aveva mai visto questo energumeno appendersi ogni volta alla coda della nostra maul, allo stesso modo non vede la sprangata che finalmente lo spazza via. Arriva così la bella meta di Teo Minozzi che sguscia come un bisatto in mezzo ai mazzieri cremisi e accorcia a portata. Adesso, sotto break, si gioca diverso e le Fiamme sono in campo solo a cercare efficacemente di distruggere. A lungo ci riecono utilizzando benissimo una tattica tipica dei poliziotti, cioè l'infiltrazione fra le linee di passaggio che interrompono molte manovre giallonere. Dove non arrivano loro ci pensa l'Einstein biancovestito: accade una cosa che non ho ancora capito e che spero di capire quando vedrò i filmati. Calvisano attacca in forze sull'out destro, ma disloca Minozzi e Cavalieri dall'altra parte; i cremisi vanno in fuorigioco e Einstein stende giustamente il braccio e lascia altrettanto giustamente il vantaggio. Palla a Cavalieri che va 1vs1 lanciato a 6/7 mt dalla meta contro un'ala. Ovvio che vada in meta e schiacci. Mentre tutti esultano mi accorgo che il genio se ne torna col suo braccio steso sul punto del fallo e dà punizione! Non ci credo, ma sospendo il giudizio in attesa del filmato. Ad ogni modo Novillo capitalizza (troppo importante perchè è il pari) e poco dopo, da posizione non facile un altro fallo ci dà il punto del sospirato 22-19. Novillo però è infinito e a poco dalla fine inventa un'azione da cineteca facendo un break sulla destra e lanciandosi palla in mano; arrivato davanti all'estremo mette a terra e fa un grubberino delizioso in corsa per se stesso, supera l'attonito difensore, recupera e vola in meta a braccia alzate. Stavolta prima di esultare guardo un tizio vestito diverso dagli altri con grandissimo timore, ma per fortuna tutto va bene. Finisce con un regalo meritato ai cremisi che con un paio di punizioni di pura fantasia arrivano a mettere fra i pali i 3 punti che valgono un bonus meritato al di là dell'inventiva di chi gli ha concesso la piazzola. E' andata bene, ma, non so come dire, la sensazione di intangibilità che questa squadra aveva dato finora è svanita: ci sarà da sudare, terribilmente.
In conclusione vorrei scusarmi per il mio comportamento di ieri sugli spalti: Spadoni ha tirato fuori un peggio di me che nemmeno conoscevo. Lui è stato quel che è stato, ma io avrei dovuto controllarmi di più. Chi mi conosce può facilmente immaginare a che livello deve arrivare un tizio per far sbroccare uno come me, oltre al povero Beppe Mor, cacciato via dalla panchina perchè ad un certo punto ha dato di matto anche lui...
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)