Qualche considerazione sparsa su Calvisano-Petrarca, sperando di essere il più obiettivo possibile.
Ha vinto la squadra che più lo ha meritato per averlo cercato di più. Se guardo le occasioni da meta ne vedo un paio per il Petrarca (e tutt'altro che "vicine" all'obiettivo; solo buone "situazioni di campo"), mentre Calvisano ha avuto almeno 5 nitide occasioni da meta senza contare quelle stoppate da decisioni arbitrali su cui non mi pronuncio (ho già detto troppo sul ref), ma che comunque significano che lì ci eri arrivato, indipendentemente da come e perchè non sia andata..
Certo in quelle occasioni il Petrarca ha splendidamente difeso, ma ciò non toglie che la vittoria alla fine spesso premia giustamente chi l'ha cercata di più.
Naturalmente va considerato che il Pet era in formazione ultrarimaneggiata: non è possibile ipotizzare cosa avrebbe potuto fare senza assenze, ma il giudizio si dà sulla partita vista in campo, non su quella ipotetica, altrimenti noi potremmo rivendicare lo scudetto dello scorso maggio.
Ed è ovviamente un giudizio di parte, come quello di chiunque altro. Ma chevelodicoaffare
Cose buone viste nel Calvisano
I 4 punti.
La vittoria.
La vittoria contro il Petrarca, che per vari motivi stava diventando un piccolo tabù.
Il vantaggio acquisito sul Petrarca negli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti.
Le touche rubate.
La capacità di non farsi schiacciare come nelle recenti partite coi neri. C'hanno provato all'inizio, ma ne siamo usciti benissimo.
La solidità mentale e i miglioramenti di Pescetto.
Il vero Vunisa, quello di qualche anno fa. Risorto dalla pinguedine.
Cose cattive viste nel Calvisano
Il mancato bonus: c'è stato un momento durante la superiorità numerica in cui potevamo farne tranquillamente due. E il punticino sarebbe stato fondamentale per la classifica.
Le touche lanciate quando non c'è Morelli. Anche quelle ci hanno tolto un pezzettino del possibile punto di bonus.
L'incapacità di approfittare appieno delle autostrade aperte da Vunisa.
L'infortunio (temo) di Van Zyl unito alla squalifica (giusta) di Bruno. A Rovigo praticamente senza ali titolari, oltre che con un giorno in meno di riposo dopo una partita fisicamente durissima.
Una situazione di campo negativa, vista già in altre partite e sulla quale lo staff dovrebbe accendere un faro.
Come in altre partite abbiamo avuto situazioni di attacco con ruck all'interno dei 5 mt e una decina di mt di distanza dalla più vicina linea laterale. Come già tristemente notato in altre occasioni Calvisano non schiera mai nessuno dal lato chiuso. Ma proprio nessuno. Come dire alla difesa avversaria da che parte si attaccherà. Già hai davanti la difesa più forte del torneo; in più gli dici prima cosa hai intenzione di fare. Ed i più già sanno che 8 volte su 10 la darai a Vunisa. Regalagli la palla che fai prima, allora.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)