Stagione 2023/2024
Moderatore: Emy77
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Re: Stagione 2023/2024
Quaros io controllerei meglio l'articolo di onrugby... è del 2015.... . Il presidente delle Zebre era Dalai, che è appena stato sostituito da Domenico Bordieri presidente, Blasi vicepresidente e Gaetaniello consigliere federale delegato.
Cantoni non è nel consiglio federale, lo era con Gavazzi. Nelle ultime elezioni era dalla parte di Vaccari. Inoltre basterebbe conoscere i regolamenti per sapere che un consigliere federale non può ricoprire una carica dirigenziale nel consiglio delle società di provenienza, attualmente è il presidente del Rugby Colorno 1975. Quindi tranquillo... nessuna svolta e nessuna deroga.
Cantoni non è nel consiglio federale, lo era con Gavazzi. Nelle ultime elezioni era dalla parte di Vaccari. Inoltre basterebbe conoscere i regolamenti per sapere che un consigliere federale non può ricoprire una carica dirigenziale nel consiglio delle società di provenienza, attualmente è il presidente del Rugby Colorno 1975. Quindi tranquillo... nessuna svolta e nessuna deroga.
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Re: Stagione 2023/2024
Per la precisione:
- Presidente del Rugby Colorno 1975: Padovani
- Presidente del Rugby Colorno Soc. Coop.: Cantoni
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Re: Stagione 2023/2024
Oddio, e che differenza c'è fra i due Colorno?
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Stagione 2023/2024
Se non sbaglio rc75 è solo la prima squadra mentre l'altro è tutta la baracca
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Re: Stagione 2023/2024
nuovo aggiornamento:SilverShadow ha scritto: ↑13 lug 2023, 13:11E allora che non si lamentino se la FIR fissa dei paletti sull'utilizzo del contributo, se per loro sono briciole.maxrugby10 ha scritto: ↑13 lug 2023, 13:02In vetta c'è colorno con 5 milioni. i 100ìmila della fir li usa per il terzo tempo.
Ps Se Colorno spende 5 milioni, com'è che nel 2022 fa € 1.871.956,00 di fatturato?
https://www.ufficiocamerale.it/7793/rug ... tantistica
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Partita IVA: 02838410344 - Codice Fiscale: 02838410344
Rag. Sociale: RUGBY COLORNO 1975 S.R.L. SPORTIVA DILETTANTISTICA
Indirizzo: VIA SANDRO PERTINI SNC - 43052 - COLORNO (PR)
Rea: 270984
PEC: rugbycolorno1975@pec.it
Fatturato: € 5.039.502,00 (2022)
totale 6.911.458 Vale a dire 7 milioni totali. Avrà diritto Colorno a partecipare alla scelta del nome del nuovo campionato o no?
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Re: Stagione 2023/2024
Non capisco la necessità.
Ma magari saran robe fiscali, per pagare meno tasse, boh.
In fondo il boss è un affermato commercialista, saprà ben lui perchè l'ha fatta in sto modo.
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Re: Stagione 2023/2024
Mecojjonimaxrugby10 ha scritto: ↑17 lug 2023, 13:59totale 6.911.458 Vale a dire 7 milioni totali. Avrà diritto Colorno a partecipare alla scelta del nome del nuovo campionato o no?
Le zebre gli fanno 'na sega.
Ma perchè non se la prendono loro la licenza? Non dovrebbero manco spostarsi
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Re: Stagione 2023/2024
Allora chiedo venia, ma allora non capisco perchè pubblicare un'articolo del 2015, non avrò seguito bene la discussione...
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Re: Stagione 2023/2024
Presumibilmente è stato riportato un vecchio articolo perché non era chiaro se Cantoni avesse avuto un qualche incarico in tempi passati, nelle Zebre e questo lo ha chiarito
Che vita sarebbe senza sano sarcasmo
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Re: Stagione 2023/2024
Da: IL NERO IL RUGBY di Stefano Franceschi
L’ex-Presidente delle Zebre Michele Dalai, dopo la sua sostituzione al vertice delle Zebre, si è affidato ad una intervista a “Il Foglio”, che da queste parti è sembrata un copioso ed inutile piagnisteo, ma, fra le altre cose, ne ha detta una giustissima:” …È che se lo guardi da lontano il rugby italiano è bellissimo, il mondo dei valori. Da vicino è una specie di guerra dei Cent’anni o forse solo un monologo di Aldo, Giovanni e Giacomo in cui tutti odiano tutti per sempre e da sempre, tanto che qualcuno ci ha costruito una carriera al momento molto felice e quest’odio insensato è l’unica benzina per andare avanti.…“.
Detto da chi è rimasto due anni dentro il meccanismo è cosa “grave” ma da fuori l’ìmpressione è esattamente quella. Quello che si vede infatti è che i nostri “dirigenti” a tutti i livelli, federali e non, sono lì che se le danno a più non posso, molti di loro, anzi moltissimi, lo fanno da una vita e dimostrano palesemente la loro prospettiva di smettere…. mai. Per amore del rugby ovviamente.
Lo stesso Dalai ha fatto così, le ha date e le ha prese, anche dopo le sue dimissioni non ha lesinato la partecipazione (inopportuno lui ora faccia l’anima candida) a quella Guerra dei Cent’anni che lui stesso cita che, per chi non sa di storia, è una cosa che c’è stata fra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento e distrusse mezza Europa per la contesa di una Corona. Mai parallelismo fu più azzeccato.
Una “guerra” strisciante e senza quartiere che coinvolge tutto e tutti, fra i Consiglieri federali che si prendono a capocciate, Società di Serie A Elite che fanno tutto ed il contrario di tutto, se le fanno fra loro e soprattutto per/contro la FIR, le polemiche azzurre, quelle arbitrali, i dirigenti che scompaiono e ricompaiono a seconda dell’aria che tira, i proclami delle strutture FIR attesi, disattesi, silenziati ad arte, fedelissimi del presidente che fanno e disfano a volte pare anche un po’ a casaccio, oppositori che disfano e disfano, disfano tutto quello che possono (a volte sembra puntino allo sfascio totale, ma cosa se ne faranno poi di una FIR in macerie?). Ogni situazione si verifichi nel nostro rugby, anche la più ovvia o scema, è occasione per far polemiche il più delle volte durissime.
Sopra tutta questa cosa c’è il Presidente, figura certamente per nulla accomodante, perchè questo Presidente, ancora una volta, come il precedente, è una figura di scontro, sembra gli piaccia tanto tirar ceffoni in giro. Divisivo e poco diplomatico, gestisce un clima che si fa sempre rovente, ma dà l’impressione di farlo con il lanciafiamme.
E’ guerra stabile, i nostri dirigenti, federali e non, si fanno dispetti di tutti i tipi ma se cerchi chi è stato, se cerchi chi questa guerra la fa e la alimenta, se chiedi spiegazioni….ti guardano dall’alto in basso e ti parlano della meta di Aaron Smith, della nuova tecnica di placcaggio, della gestione delle ruck. In effetti, dirigenti mediocri a far guerra, bravissimi a dissimulare di farne parte.
Carissimi dirigenti federali e non, dirigenti societari e di contorno, carissimi plenipotenziari del rugby italiano, amici e nemici, semplici conoscenti, state superando il limite della sopportazione, vedervi così, con le cotte di ferro e lo sguardo arcigno, sempre intenti a studiar mosse tattiche invece che far cose vere, vedervi che vi mandate a quel paese fra ipocriti silenzi e finte convergenze… ecc… ecc….ecc… beh, non vi si regge più.
Questa cosa della guerra eterna è l’unica verità che tutti non potete fare a meno riconoscere esista. Su questa inoppugnabile et argutissima verità volevo darvi la mia altissimamente inutile opinione: avete rotto gli zebedei.
L’ex-Presidente delle Zebre Michele Dalai, dopo la sua sostituzione al vertice delle Zebre, si è affidato ad una intervista a “Il Foglio”, che da queste parti è sembrata un copioso ed inutile piagnisteo, ma, fra le altre cose, ne ha detta una giustissima:” …È che se lo guardi da lontano il rugby italiano è bellissimo, il mondo dei valori. Da vicino è una specie di guerra dei Cent’anni o forse solo un monologo di Aldo, Giovanni e Giacomo in cui tutti odiano tutti per sempre e da sempre, tanto che qualcuno ci ha costruito una carriera al momento molto felice e quest’odio insensato è l’unica benzina per andare avanti.…“.
Detto da chi è rimasto due anni dentro il meccanismo è cosa “grave” ma da fuori l’ìmpressione è esattamente quella. Quello che si vede infatti è che i nostri “dirigenti” a tutti i livelli, federali e non, sono lì che se le danno a più non posso, molti di loro, anzi moltissimi, lo fanno da una vita e dimostrano palesemente la loro prospettiva di smettere…. mai. Per amore del rugby ovviamente.
Lo stesso Dalai ha fatto così, le ha date e le ha prese, anche dopo le sue dimissioni non ha lesinato la partecipazione (inopportuno lui ora faccia l’anima candida) a quella Guerra dei Cent’anni che lui stesso cita che, per chi non sa di storia, è una cosa che c’è stata fra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento e distrusse mezza Europa per la contesa di una Corona. Mai parallelismo fu più azzeccato.
Una “guerra” strisciante e senza quartiere che coinvolge tutto e tutti, fra i Consiglieri federali che si prendono a capocciate, Società di Serie A Elite che fanno tutto ed il contrario di tutto, se le fanno fra loro e soprattutto per/contro la FIR, le polemiche azzurre, quelle arbitrali, i dirigenti che scompaiono e ricompaiono a seconda dell’aria che tira, i proclami delle strutture FIR attesi, disattesi, silenziati ad arte, fedelissimi del presidente che fanno e disfano a volte pare anche un po’ a casaccio, oppositori che disfano e disfano, disfano tutto quello che possono (a volte sembra puntino allo sfascio totale, ma cosa se ne faranno poi di una FIR in macerie?). Ogni situazione si verifichi nel nostro rugby, anche la più ovvia o scema, è occasione per far polemiche il più delle volte durissime.
Sopra tutta questa cosa c’è il Presidente, figura certamente per nulla accomodante, perchè questo Presidente, ancora una volta, come il precedente, è una figura di scontro, sembra gli piaccia tanto tirar ceffoni in giro. Divisivo e poco diplomatico, gestisce un clima che si fa sempre rovente, ma dà l’impressione di farlo con il lanciafiamme.
E’ guerra stabile, i nostri dirigenti, federali e non, si fanno dispetti di tutti i tipi ma se cerchi chi è stato, se cerchi chi questa guerra la fa e la alimenta, se chiedi spiegazioni….ti guardano dall’alto in basso e ti parlano della meta di Aaron Smith, della nuova tecnica di placcaggio, della gestione delle ruck. In effetti, dirigenti mediocri a far guerra, bravissimi a dissimulare di farne parte.
Carissimi dirigenti federali e non, dirigenti societari e di contorno, carissimi plenipotenziari del rugby italiano, amici e nemici, semplici conoscenti, state superando il limite della sopportazione, vedervi così, con le cotte di ferro e lo sguardo arcigno, sempre intenti a studiar mosse tattiche invece che far cose vere, vedervi che vi mandate a quel paese fra ipocriti silenzi e finte convergenze… ecc… ecc….ecc… beh, non vi si regge più.
Questa cosa della guerra eterna è l’unica verità che tutti non potete fare a meno riconoscere esista. Su questa inoppugnabile et argutissima verità volevo darvi la mia altissimamente inutile opinione: avete rotto gli zebedei.
Il dolore è inevitabile, la sofferenza è facoltativa.-Skea.
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Re: Stagione 2023/2024
bene che se ne sia accorto il nero, chiedergli di ammettere di essere anche lui parte della guerra e di fare disinformazione copiosa che la alimenta era però troppo, peccato, sarà per la prossima volta.
dai per sta diciamo un bravetto al nero.
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Re: Stagione 2023/2024
Esattamentespeartakle ha scritto: ↑17 lug 2023, 17:32
bene che se ne sia accorto il nero, chiedergli di ammettere di essere anche lui parte della guerra e di fare disinformazione copiosa che la alimenta era però troppo, peccato, sarà per la prossima volta.
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Re: Stagione 2023/2024
Parlano di politichetta perché se si dovesse parlare di rugby, ci sarebbe ancora più tristezza...mi pare palese, no? In Italia si parla di tutto tranne che di rugby giocato, forse perché manca il contenuto...fa un po comodo a tutti, soprattutto quando poi il confronto non esce dai confini nazionali...poi appena la Georgia si mette pure a giocare, noi rimaniamo come quelli che l han visto per la prima volta alla sorella..(modo di dire dialettale siciliano)
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Re: Stagione 2023/2024
Da quello che ho capito la prossima stagione dovrebbe essere coperta anche da DAZN fonte: https://www.youtube.com/live/X04n2l4q8ic?feature=share (se non volete vedere tutta la diretta, andate direttamente all’ora e 13 minuti)
A śerta xente xè pì faśile meterghelo in ulo che in testa (detto popolare veneto)