Bravi giornalisti...

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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jpr williams
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da jpr williams »

Gli argomenti li ha già portati Pastonesi e li condivido.
Se non ti piace il futurismo dovresti evitare di tirar fuori il boomerismo.
Le due cose sono speculari: se colpisci di boomerismo io ferisco di futurismo.
Se togli di mezzo gli ismi, magari restano solo gli argomenti
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
speartakle
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da speartakle »

jpr williams ha scritto: 24 ott 2023, 15:53 Gli argomenti li ha già portati Pastonesi e li condivido.
Se non ti piace il futurismo dovresti evitare di tirar fuori il boomerismo.
Le due cose sono speculari: se colpisci di boomerismo io ferisco di futurismo.
Se togli di mezzo gli ismi, magari restano solo gli argomenti
no sei fuori fuoco.
l'articolo è là scritto così com'è.
Non c'è una analisi delle cose attuali, è un miope confronto passato presente.
Non una motivazione del perchè si sia arrivati alla situazione attuale, il passato è sempre migliore, il presente peggiore.
Questo chiamalo come vuoi ma non sono argomenti.
Gli spunti sono sommersi da queste cose.

Io ti sto portando argomenti, non ritengo che il presente sia migliore e il passato peggiore.
Il passato è passato e il presente è presente, bisogna affrontarli in modo quantomeno oggettivo.
L'articolo non lo fa, e stai difendendo l'indifendibile.

Ripeto, gli spunti ci sono ma sono messi in un modo che vale un signoramia su fb non un articolo di giornale.
speartakle
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da speartakle »

jpr williams ha scritto: 24 ott 2023, 15:53 Gli argomenti li ha già portati Pastonesi e li condivido.
Se non ti piace il futurismo dovresti evitare di tirar fuori il boomerismo.
Le due cose sono speculari: se colpisci di boomerismo io ferisco di futurismo.
Se togli di mezzo gli ismi, magari restano solo gli argomenti
poi se ti offendi perchè uso boomer verso un articolo prendendolo sul personale...
boomer è chi il boomer fa, e di boomer me lo prendo anch'io con i regazzini che alleno e non ho poco più di 15 anni di differenza.
Garry
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da Garry »

Senza entrare nel personale.
Pastonesi aveva una tesi ("È vero che il rugby, considerato uno spettacolo, condizionato dalla tv, modificato dal professionismo, stia diventando, almeno un po’, come il calcio? Sì, è vero, almeno un po’") e ha cercato in qualche modo di motivarla, forzando un po' certi argomenti.

Pur apprezzando (a volte anche molto) Pastonesi devo dire che l'inizio mi ha fatto cadere le braccia: "Innanzi tutto perché si gioca molto di più con i calci" :cry: dai, su...

Poi forzature, generalizzazioni a cascata. Ripeto, quante simulazioni abbiamo visto in questo mondiale? Al massimo ne avremo viste in totale tante quante in una mezza partita di calcio. Sufficiente per un volo pindarico?
Un tempo, senza cartellini gialli e senza tempo effettivo, alcuni simulavano l'infortunio per far trascorrere il tempo, per esempio.
Però si deve dimostrare quella tesi e allora via con le generalizzazioni

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
danpatrugby
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da danpatrugby »

trovo che in Italia siano molti di + i giornalisti/scrittori che parlano del rugby rispetto a quelli che parlano di rugby, non trovate?
speartakle
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da speartakle »

danpatrugby ha scritto: 24 ott 2023, 16:32 trovo che in Italia siano molti di + i giornalisti/scrittori che parlano del rugby rispetto a quelli che parlano di rugby, non trovate?
sono innamorati di un mondo e della sua narrazione, magari anche dello sport, ma è in secondo piano.
C'è da dire che di rugby è difficile viverci.
Anche Battaggia che alternava le cose è stato deviato al calcio.
Lucchesi è uno di quelli che, pure lui, non ne parla più di Rugby, ma solo e forse neanche più del rugby.

Diciamo anche che, quando di Rugby italiano ce n'è poco, con poco successo, è ancora più complesso.
Lo puoi fare per passione, difficile farci una carriera professionale.
supermax
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da supermax »

A prescindere da come la si pensa, nel rugby le simulazioni sono molto meno "necessarie" perché i medici entrano in campo anche durante il gioco e quindi stare a terra non interrompe la partita. Se succedesse anche nel calcio vedremmo molti meno giocatori che si dimenano come se fossero colpiti da un bazooka, perché non sarebbe di nessuna utilità. Inoltre, nel rugby se l'arbitro ritiene che si debba interrompere il gioco per curare un giocatore il tempo effettivo si ferma, nel calcio no. Tutto questo per dire che non ci sono veri "sportivi" da una parte e piagnoni dall'altra. Semplicemente il sistema delle regole non dà alcun vantaggio ad un giocatore di rugby se simula per interrompere il gioco. Quanto alle simulazioni per far credere di aver subito più danni in vista del TMO, hanno poco senso, tanto si decide tutto sulle immagini televisive. Parlare di un problema di "simulazioni" nel rugby è questione di lana caprina, ma non per la maggiore "nobiltà" sportiva del gioco o dei giocatori: semplicemente non servono.
I calci si usavano molto di più negli anni '70 ed '80 quando le partite finivano spesso 9 a 3 o 12 a 6 ecc ecc e si marcava solo con i piazzati. Le aperture erano gli unici giocatori che uscivano con la maglia pulita ed il gioco era in media molto più noioso.
Il pubblico era più civile è vero e nessuno fischiava i piazzati degli avversari.
Per il resto, anch'io ritengo che gli arbitri ora facciano troppo poso uso della regola dei 10 metri indietro. in altri tempi, Farrell avrebbe fatto giocare la propria squadra 100 metri dietro a partita. Posso dire senza incorrere nelle ire di qualcuno che l'Italia è la squadra del 6N che rispetta l'arbitro più della media? (non ho detto che siamo perfetti eh).
metabolik
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da metabolik »

Concordo con gli ultimi 4 interventi (compreso quello di 1 riga).
Per parlare di qualsiasi argomento bisogna conoscerlo ed esserne informati.
Bravi tutti e 4, avanti così.
DonCiullo007
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da DonCiullo007 »

danpatrugby ha scritto: 24 ott 2023, 16:32 trovo che in Italia siano molti di + i giornalisti/scrittori che parlano del rugby rispetto a quelli che parlano di rugby, non trovate?
Straquotissimo
Pastonesi è un narratore/cronista, e nel 2023 non basta più: possibile che in un articolo che racconta "come sta diventando il rugby" non ci sia UN SINGOLO DATO STATISTICO A SUPPORTO della tesi?
A mio avviso questa è una delle grandi carenze della narrazione del rugby in Italia, tutto epica, aneddotica, ma zero utilizzo dei dati. Ognuno ha la sua verità, la dimostra più o meno efficacemente, rifiuta di elaborare oltre e va bene così.
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jaco
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da jaco »

supermax ha scritto: 24 ott 2023, 17:01 Il pubblico era più civile è vero e nessuno fischiava i piazzati degli avversari.
Di' la verità.
Non hai frequentato molto gli stadi di rugby italiani nei '70/'80 (ma anche '90) vero?
supermax
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da supermax »

In verità negli anni '90 ci giocavo....
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jaco
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da jaco »

Allora non ci credo che non sentivi i fischi...
supermax
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da supermax »

Mai all'Aquila, Rovigo, San Donà e qualche altro campo. In verità nei 5n di allora non volava una mosca
tonione
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da tonione »

il tifo prevede sempre passione, gesti sconsiderati, spontanei, rumorosi insulti volano, fischi, arbitri martorizzati, tentativi di infilzamenti con ombrelli, sputacchiamenti vari e palle di neve:

"... Calore e colore della tifoseria rossoblù. Ivan Malfatto, co-curatore con Willy Roversi e Antonio Livero di “Rugby. Rovigo, città in mischia” (mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, aperta dal prossimo 22 ottobre al 29 gennaio, in Palazzo Roncale), ha indagato il rapporto fra squadra di rugby e suoi tifosi.

Un rapporto molto stretto fin dalle origini. Già al terzo anno di attività, 1938, un articolo di giornale rivela che l’allora Gil Rovigo alla vigilia della semifinale del campionato giovanile contro il Torino viene portata in ritiro a Fiesso Umbertiano, nelle campagne del basso Polesine, per tenerla al riparo dalle pressioni dei tifosi e della città.

È un tifo appassionato, torrido, lontano da ogni concetto di fair-play. Chi va allo stadio Tre Martiri vuole partecipare fisicamente e da protagonista alla gara, non solo da spettatore, e soprattutto vuole vincere. E se perde è colpa dell’arbitro. Così episodi come quelli del 1941, nei quali arbitro e presidente federale sono presi a palle di neve, non sono occasionali. Un documento del Gabinetto di Prefettura - consultato da Ivan Malfatto - del 22 dicembre 1952 rivela che la Questura potenzia il servizio d’ordine in occasione di Rovigo-Petrarca per evitare invasioni di campo e lanci di palle di neve.

Leggendari i racconti di Paolo Rosi, poi diventato telecronista Rai, e di altri grandi rugbisti del passato, sulle “forche caudine”, il corridoio fra spogliatoi e campo dove i giocatori passavano a un metro dai tifosi, divisi solo da una rete metallica, dove gli avversari erano ricoperti di insulti, calci, sputi ed erano “infilzati” con le punte degli ombrelli, se non erano lesti a scansarsi. Altri tempi. Tifo spontaneo...."
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jpr williams
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da jpr williams »

speartakle ha scritto: 24 ott 2023, 16:01poi se ti offendi perchè uso boomer verso un articolo prendendolo sul personale...
boomer è chi il boomer fa, e di boomer me lo prendo anch'io con i regazzini che alleno e non ho poco più di 15 anni di differenza.
Non me ne frega una ceppa come a te non deve fregare una ceppa se contrappongo il futurismo al boomerismo.
Il punto è che leggendo te e qualcun altro a volte sembra che il rugby l'abbiate inventato voi 5 anni fa perchè fino ad allora c'erano solo dei tizzi che si incontravano per fare a botte e poi ubriacarsi.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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