Credo che nel corso della storia il rapporto tra meta, calcio di punizione e trasformazione sia cambiato così...
Albori: meta 0 p., cp 1 p., tr 0 p. (rapporto meta/cp 0%)
Anno ?: meta 0 p., cp 1 p., tr 1 p. (0%)
Anno ?: meta 1 p., cp 1 p., tr 1 p. (100%)
Anno ?: meta 3 p., cp 3 p., tr 2 p. (100%)
Anno ?: meta 4 p., cp 3 p., tr 2 p. (133%)
Anno 1990 ca.: meta 5 p., cp 3 p., tr 2 p. (166%)
A me piacerebbe che ora venissero eliminate le trasformazioni, aumentato il punteggio della meta da 5 a 6 punti e quindi eventualmente semplificato tutto dando 1 p. a piazzati e drop e 2 alla meta (invece che 3 e 6). In fondo la trasformazione è un modo per premiare chi si avvicina di più alla porta in fase di meta, ma la porta non è più, come agli albori, l'obiettivo del gioco: l'obiettivo è semplicemente penetrare nell'area di meta, in un punto qualsiasi. La porta mi sembra solo un retaggio del passato ormai fuori contesto. Magari (scusate l'eresia) bisognerebbe adottare dei pali "a diapason" come nel football americano per ridurre l'ingombro sulla linea di meta (un solo palo portante invece di due).
Variazione punteggi
Moderatore: Emy77
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Non sono del tutto d'accordo.AquilanteDaNorcia ha scritto: [...] A me piacerebbe che ora venissero eliminate le trasformazioni [...] In fondo la trasformazione è un modo per premiare chi si avvicina di più alla porta in fase di meta, ma la porta non è più, come agli albori, l'obiettivo del gioco: l'obiettivo è semplicemente penetrare nell'area di meta, in un punto qualsiasi. La porta mi sembra solo un retaggio del passato ormai fuori contesto. Magari (scusate l'eresia) bisognerebbe adottare dei pali "a diapason" come nel football americano per ridurre l'ingombro sulla linea di meta (un solo palo portante invece di due).
La trasformazione, non solo per come si è evoluta ma sin dall'inizio, quando la meta era solo "try", è una specie di "extra bonus" di cui può meglio approfittare chi riesce ad arrivare più vicino al centro dell'area di meta. Questo ha effetti sul gioco: quando si va in meta, conviene farla al centro (senza esagerare, signor Galon! ); quando si difende sulla meta, vale la pena di inseguire l'attaccante che si è involato anche se non si ha speranza di raggiungerlo, per evitare che possa risalire l'area di meta verso il centro e rendere il compito più facile al calciatore.
Il cambio dei pali non è una cattiva idea, soprattutto considerando che i pali fanno parte dell'area di meta e che per fare meta si può anche toccare un palo col pallone (ci abbiamo preso una meta contro il Galles nel 2005).
Peterino
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Per come la vedo io, la trasformazione è il rugby. Perché levarla? Agli albori, le partite si vincevano al primo "goal" ovvero la prima trasformazione che si realizzava... a questo proposito ho trovato qualcosa interessante sull'evoluzione del punteggio nel rugby:
"SCORING down the Years
It may be interesting to see how points' values have changed down the years.
In the beginning there were no points in the game as played at Rugby School. The goal counted. The aim (goal) was to get the ball over the crossbar. That ended the game. Grounding the ball over the opponents' line gave you the opportunity to attempt (try) to improve (convert) the effort into a goal. The try did not count. The goal did. And, of course, a goal could be scored from the field of play.
The match could go on for several days till a goal was scored but in 1845, when first the "rules" were written, the following was stated:
Rule 20: All matches are drawn after five days, but after three if no goal is kicked.
Then tries began to count when the match was given a time limit. Then you could win by 1 goal and 3 tries to 1 goal and 2 tries. Even a touch down in self-defence could count against you. This sort of touchdown was called a minor or a rouge. In some places they still speak of minoring the ball. You could even have a draw in your favour if the number of rouges in your favour exceeded those of the opposition.
Eventually points were introduced. Several different systems were used. By one system, in 1874, Guy's beat St Thomas's 390-0. The a goal counted 25 points, a try ten points and a rouge one point. That would have produced some hectic results at the 2003 Rugby World Cup. The score in the final would have been 135-110. Mind you, it would not have been that, as there was then no means of scoring from a penalty goal. The score would have been 25-10.
That was all pre-1886 when the Rugby Football Union (RFU) adopted the way of scoring used by Cheltenham College, the great school in England's West Country.
In 1886 a try counted one point, the conversion two points, a dropped goal three points and a goal from a mark three points. The try plus the conversion = goal. In other words the goal still counted.
The value of the conversion is the only one which has remained unchanged for 118 years.
In 1889 the try was increased to two points. That meant that the goal which was made up of a try and a conversion was worth four points, a point more than a drop or a goal from a mark.
In 1891 that was changed and the try sank back to one point and, most significantly, it became possible to score a goal from a penalty. That, too was worth three points to keep all goals worth three points.
In 1893 the game went back to its origins in a sense by increasing the value of the goals scored from the field. The drop was increased to four points and the goal from the mark to four points.
But in 1893 the try became worth three points, as it was to remain for 78 years. That meant that the goal involving a try was worth five points, the drop and the goal from the mark four points, and the goal from a penalty three points.
In 1905 the drop stayed at four points but the goal from the mark became worth only three points, as it remained till 1978.
Scoring then had its longest period of stability - 43 years without a change.
The change came in 1948 when the dropped goal was dropped to three points. Now the try. the penalty, the drop and the goal from a mark were all worth three points each with the conversion at two points.
The changes from now on were to the value of the try and the eradication of the goal from a mark (in 1977) as free kicks came in for certain offences and marks were confined to the defending team's quarter of the field.
In 1971 the try was increased to four points and then in 1992 to five points."
provo a tradurre alla meglio:
"Il PUNTEGGIO negli anni.
In principio, non c’erano punti nel gioco come si giocava a Rugby School. Contava il goal. Lo scopo (goal) era far passare la palla sopra la sbarra trasversale. Ciò poneva fine al gioco. Mettere a terra la palla sulla linea degli avversari, ti dava l’opportunità di tentare (try) di migliorare (convert) lo sforzo in goal. Il try (meta) non contava. Il goal era fatto. E, ovviamente, un goal poteva essere segnato dal terreno di gioco.
La partita poteva continuare per molti giorni fino a che un goal non era segnato, ma nel 1845, quando per la prima volta le “regole” furono scritte, fu così stabilito: Regola 20: Tutte le partite sono stabilite su cinque giorni; ma dopo tre se non si calcia un goal.
Allora i tries (mete) iniziarono a contare quando la partita era in pareggio al tempo limite. Allora potevi vincere per 1 goal e 3 mete contro 1 goal e 2 mete. Anche un “annullato” nella propria difesa poteva contare contro di te. Questa sorta di “touchdown” fu chiamato un “minor” o un “rouge”. In molti posti si usa dire ancora “minoring the ball”. Potevi anche avere un punteggio in tuo favore se il numero di “rouge” in tuo favore eccedeva quello degli avversari.
Finalmente furono introdotti i punti. Molti differenti sistemi furono usati. Per un sistema, nel 1874, Guy’s batté St.Thomas’s 390 – 0. Il goal valeva 25 punti, una meta 10 punti ed un rouge 1 punto. Ciò avrebbe prodotto molti risultati insoliti alla Coppa del Mondo 2003 di rugby. Il punteggio della finale avrebbe potuto essere 135 – 110. Nota che non avrebbe, in realtà, potuto essere questo, perché per com’era strutturato il punteggio, non avevano significato i punti dai calci piazzati. Il punteggio avrebbe potuto essere quindi 25-10.
Questo era quanto, prima del 1886 quando la Rugby Football Union (RFU) adottò il modo di conteggio del Cheltenham College, la più grande scuola della West Country inglese.
Nel 1886 una meta contava 1 punto, la trasformazione (conversion) 2 punti, un “dropped goal” (drop) 3 punti ed un goal dal mark 3 punti. La meta più la trasformazione = 1 goal. In altre parole, il goal ancora contava.
Il valore della trasformazione è l’unico che è rimasto invariato per 118 anni.
Nel 1889 la meta fu incrementata a 2 punti. Ciò significava che il goal formato da una meta e da una trasformazione era valutato 4 punti, un punto in più di un drop o di un goal dal mark.
Nel 1891 tutto ciò fu cambiato e la meta fu riportata ad 1 punto e, più significativamente, divenne possibile segnare un goal da una punizione. Anche a questo fu attribuito il valore di 3 punti in modo da mantenere i goals al valore di 3 punti.
Nel 1893 il gioco tornò alle sue origini per un certo senso, incrementando il valore dei goals segnati dal campo. Il drop fu incrementato a 4 punti ed il goal dal mark a 4 punti. Ma nel 1893 la meta divenne di valore 3 punti come rimase per 78 anni. Ciò voleva dire che il goal sviluppato da una meta era di valore 5 punti, il drop ed il goal dal mark 4 punti, ed il goal dalla punizione 3 punti.
Nel 1905 il drop era ancora a 4 punti ma il goal dal mark divenne solamente di valore 3 punti come rimase fino al 1978. Il punteggio quindi ebbe il suo più lungo periodo di stabilità. 43 anni senza cambiamenti.
Il cambiamento avvenne nel 1948 quando il “dropped goal” fu abbassato a 3 punti. Ora la meta, la punizione, il drop ed il goal dal mark, erano tutti al valore di 3 punti ciascuno, con la trasformazione a 2 punti.
Le modifiche d’ora in poi saranno sul valore della meta e l’abolizione del goal da un mark (nel 1977)
Nel 1971 il try fu incrementato a 4 punti e quindi, nel 1992 in 5, punti com’è tuttora."
"SCORING down the Years
It may be interesting to see how points' values have changed down the years.
In the beginning there were no points in the game as played at Rugby School. The goal counted. The aim (goal) was to get the ball over the crossbar. That ended the game. Grounding the ball over the opponents' line gave you the opportunity to attempt (try) to improve (convert) the effort into a goal. The try did not count. The goal did. And, of course, a goal could be scored from the field of play.
The match could go on for several days till a goal was scored but in 1845, when first the "rules" were written, the following was stated:
Rule 20: All matches are drawn after five days, but after three if no goal is kicked.
Then tries began to count when the match was given a time limit. Then you could win by 1 goal and 3 tries to 1 goal and 2 tries. Even a touch down in self-defence could count against you. This sort of touchdown was called a minor or a rouge. In some places they still speak of minoring the ball. You could even have a draw in your favour if the number of rouges in your favour exceeded those of the opposition.
Eventually points were introduced. Several different systems were used. By one system, in 1874, Guy's beat St Thomas's 390-0. The a goal counted 25 points, a try ten points and a rouge one point. That would have produced some hectic results at the 2003 Rugby World Cup. The score in the final would have been 135-110. Mind you, it would not have been that, as there was then no means of scoring from a penalty goal. The score would have been 25-10.
That was all pre-1886 when the Rugby Football Union (RFU) adopted the way of scoring used by Cheltenham College, the great school in England's West Country.
In 1886 a try counted one point, the conversion two points, a dropped goal three points and a goal from a mark three points. The try plus the conversion = goal. In other words the goal still counted.
The value of the conversion is the only one which has remained unchanged for 118 years.
In 1889 the try was increased to two points. That meant that the goal which was made up of a try and a conversion was worth four points, a point more than a drop or a goal from a mark.
In 1891 that was changed and the try sank back to one point and, most significantly, it became possible to score a goal from a penalty. That, too was worth three points to keep all goals worth three points.
In 1893 the game went back to its origins in a sense by increasing the value of the goals scored from the field. The drop was increased to four points and the goal from the mark to four points.
But in 1893 the try became worth three points, as it was to remain for 78 years. That meant that the goal involving a try was worth five points, the drop and the goal from the mark four points, and the goal from a penalty three points.
In 1905 the drop stayed at four points but the goal from the mark became worth only three points, as it remained till 1978.
Scoring then had its longest period of stability - 43 years without a change.
The change came in 1948 when the dropped goal was dropped to three points. Now the try. the penalty, the drop and the goal from a mark were all worth three points each with the conversion at two points.
The changes from now on were to the value of the try and the eradication of the goal from a mark (in 1977) as free kicks came in for certain offences and marks were confined to the defending team's quarter of the field.
In 1971 the try was increased to four points and then in 1992 to five points."
provo a tradurre alla meglio:
"Il PUNTEGGIO negli anni.
In principio, non c’erano punti nel gioco come si giocava a Rugby School. Contava il goal. Lo scopo (goal) era far passare la palla sopra la sbarra trasversale. Ciò poneva fine al gioco. Mettere a terra la palla sulla linea degli avversari, ti dava l’opportunità di tentare (try) di migliorare (convert) lo sforzo in goal. Il try (meta) non contava. Il goal era fatto. E, ovviamente, un goal poteva essere segnato dal terreno di gioco.
La partita poteva continuare per molti giorni fino a che un goal non era segnato, ma nel 1845, quando per la prima volta le “regole” furono scritte, fu così stabilito: Regola 20: Tutte le partite sono stabilite su cinque giorni; ma dopo tre se non si calcia un goal.
Allora i tries (mete) iniziarono a contare quando la partita era in pareggio al tempo limite. Allora potevi vincere per 1 goal e 3 mete contro 1 goal e 2 mete. Anche un “annullato” nella propria difesa poteva contare contro di te. Questa sorta di “touchdown” fu chiamato un “minor” o un “rouge”. In molti posti si usa dire ancora “minoring the ball”. Potevi anche avere un punteggio in tuo favore se il numero di “rouge” in tuo favore eccedeva quello degli avversari.
Finalmente furono introdotti i punti. Molti differenti sistemi furono usati. Per un sistema, nel 1874, Guy’s batté St.Thomas’s 390 – 0. Il goal valeva 25 punti, una meta 10 punti ed un rouge 1 punto. Ciò avrebbe prodotto molti risultati insoliti alla Coppa del Mondo 2003 di rugby. Il punteggio della finale avrebbe potuto essere 135 – 110. Nota che non avrebbe, in realtà, potuto essere questo, perché per com’era strutturato il punteggio, non avevano significato i punti dai calci piazzati. Il punteggio avrebbe potuto essere quindi 25-10.
Questo era quanto, prima del 1886 quando la Rugby Football Union (RFU) adottò il modo di conteggio del Cheltenham College, la più grande scuola della West Country inglese.
Nel 1886 una meta contava 1 punto, la trasformazione (conversion) 2 punti, un “dropped goal” (drop) 3 punti ed un goal dal mark 3 punti. La meta più la trasformazione = 1 goal. In altre parole, il goal ancora contava.
Il valore della trasformazione è l’unico che è rimasto invariato per 118 anni.
Nel 1889 la meta fu incrementata a 2 punti. Ciò significava che il goal formato da una meta e da una trasformazione era valutato 4 punti, un punto in più di un drop o di un goal dal mark.
Nel 1891 tutto ciò fu cambiato e la meta fu riportata ad 1 punto e, più significativamente, divenne possibile segnare un goal da una punizione. Anche a questo fu attribuito il valore di 3 punti in modo da mantenere i goals al valore di 3 punti.
Nel 1893 il gioco tornò alle sue origini per un certo senso, incrementando il valore dei goals segnati dal campo. Il drop fu incrementato a 4 punti ed il goal dal mark a 4 punti. Ma nel 1893 la meta divenne di valore 3 punti come rimase per 78 anni. Ciò voleva dire che il goal sviluppato da una meta era di valore 5 punti, il drop ed il goal dal mark 4 punti, ed il goal dalla punizione 3 punti.
Nel 1905 il drop era ancora a 4 punti ma il goal dal mark divenne solamente di valore 3 punti come rimase fino al 1978. Il punteggio quindi ebbe il suo più lungo periodo di stabilità. 43 anni senza cambiamenti.
Il cambiamento avvenne nel 1948 quando il “dropped goal” fu abbassato a 3 punti. Ora la meta, la punizione, il drop ed il goal dal mark, erano tutti al valore di 3 punti ciascuno, con la trasformazione a 2 punti.
Le modifiche d’ora in poi saranno sul valore della meta e l’abolizione del goal da un mark (nel 1977)
Nel 1971 il try fu incrementato a 4 punti e quindi, nel 1992 in 5, punti com’è tuttora."
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