Il rugby italiano è pronto al grande salto?
Moderatore: Emy77
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nambereit
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RE: Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?
Grande salto in avanti od indietro?
Ma poi, cos'è avanti e cos'è dietro?
Ma poi, cos'è avanti e cos'è dietro?
And the scrum conductor says
make a break number 8, number 8 make a break
We’ve been on this shift too long.
And the scrum conductor says
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We can reach our destination, but were still a ways away
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hakamate
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MT
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Sì ma... al di là dei risultati, poi gli appasisonati italiani di rugby sarebbero pronti ad accettare ciò che comportano una maggiore diffusione del rugby, maggior interesse di publbico e media?
Oppure, come si evince anche da ciò che hanno detto alcuni, meglio restare "pochi ma buoni"?
Quindi meglio restare ancora un po' "provinciali"?
Me lo sono chiesta proprio perchè vedo che già adesso in molti si lamentano di alcuni aspetti del rugby professionistico.
Che accadre se ci fosse davvero il boom del rugby?
Oppure, come si evince anche da ciò che hanno detto alcuni, meglio restare "pochi ma buoni"?
Quindi meglio restare ancora un po' "provinciali"?
Me lo sono chiesta proprio perchè vedo che già adesso in molti si lamentano di alcuni aspetti del rugby professionistico.
Che accadre se ci fosse davvero il boom del rugby?
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wolf84
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RE: Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?
Guardando gli impianti, la gente disposta a investire, la volonta di far crescere il rugby mi viene da dire di no. Ma guardando l'entusiasmo di alcune delle persone che ci lavorano, spero che il grande salto avvenga presto.
Mi basta vedere le difficoltà che si hanno nel reperire uno sponsor "minore" che aiuti nei momenti di difficoltà... Finchè non faremo il "grande salto" come dice MT le cose resteranno statiche, ma se continueranno a restare statiche non potremo fare il grande salto... La situazione è contorta, ma sono veramente pochi quelli che vogliono investire su uno sport che non ricambia con la visibilità gli sforzi fatti. Sarò veniale, ma senza soldi non si fa nulla: non c'è formazione per i tecnici (costretti a pagarsi loro corsi e trasporto), non c'è una classe dirigente esperta (io ne sono l'esempio), non c'è la possibilità di ingrandire le strutture e ospitare il pubblico, non c'è la possibilità di ottenere risonanza su una emittente nazionale (LA 7 si impegna ma sincermante ha una copertura nazione veramente esigua...). Quindi siam sull'orlo del baratro si deve saltare ma non si conosce il risultato...
Quindi se ognuno continua a fare il suo lavoro (ad alti e a bassi livelli) cercando di tirare fuori il meglio dalle possibilità che ha penso che il salto avvenga in modo quasi naturale, tuttavia sono convinto il sistema abbia bisogno di essere un po' svecchiato. Il romanticismo è bello ma per stare a galla servono i risultati e non parlo necessariamente di vittorie...
Intanto quoto cane, aggiungendo che non solo si basa tutto sul volontariato, ma poche personde devono fare troppo... Questo porta a un esaurimento delle poche risorse, insomma tutto il sistema si basa su fondamenta molto fragili...
Mi basta vedere le difficoltà che si hanno nel reperire uno sponsor "minore" che aiuti nei momenti di difficoltà... Finchè non faremo il "grande salto" come dice MT le cose resteranno statiche, ma se continueranno a restare statiche non potremo fare il grande salto... La situazione è contorta, ma sono veramente pochi quelli che vogliono investire su uno sport che non ricambia con la visibilità gli sforzi fatti. Sarò veniale, ma senza soldi non si fa nulla: non c'è formazione per i tecnici (costretti a pagarsi loro corsi e trasporto), non c'è una classe dirigente esperta (io ne sono l'esempio), non c'è la possibilità di ingrandire le strutture e ospitare il pubblico, non c'è la possibilità di ottenere risonanza su una emittente nazionale (LA 7 si impegna ma sincermante ha una copertura nazione veramente esigua...). Quindi siam sull'orlo del baratro si deve saltare ma non si conosce il risultato...
Quindi se ognuno continua a fare il suo lavoro (ad alti e a bassi livelli) cercando di tirare fuori il meglio dalle possibilità che ha penso che il salto avvenga in modo quasi naturale, tuttavia sono convinto il sistema abbia bisogno di essere un po' svecchiato. Il romanticismo è bello ma per stare a galla servono i risultati e non parlo necessariamente di vittorie...
Intanto quoto cane, aggiungendo che non solo si basa tutto sul volontariato, ma poche personde devono fare troppo... Questo porta a un esaurimento delle poche risorse, insomma tutto il sistema si basa su fondamenta molto fragili...
Angelo.
L'ovale ha sempre ragione.
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astronaut84
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Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?
Si,certo...io vengo da una dinastia di amanti del calcio e calciatori,lo sono stato anche io,ma ora è finita,ho cambiato vita. Certo continuo a seguirlo un pò e a tifare per la mia squadra,ma non è più come una volta. Quando i miei amici vogliono fare una partita e mi chiamano,io storcio il naso e cerco di liquidarli,ormai ho nella mente solo il pallone ovale...lulu84 ha scritto:dipende da com'è nata la passione per il rugby...è ovvio che se uno viene dal calcio segue entrambe...io che son di famiglia rugbistica del calcio non mi interessa nulla...(con questo non voglio che chi viene dal calcio non ha il mio stesso grado di passioneastronaut84 ha scritto:Secondo me non rischia poi così tanto,alla fine la gente resterà sempre, sempre e solo azzeccata al calcio anche se il rugby avrà un pò più di visibilità.lulu84 ha scritto:io son la prima che dico che il rugby è poco seguito..ma da una parte è meglio...rischierebbe di diventare infangato come il calcio!)
mi son spiegata?

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lulu84
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Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?
astronaut84 ha scritto:Si,certo...io vengo da una dinastia di amanti del calcio e calciatori,lo sono stato anche io,ma ora è finita,ho cambiato vita. Certo continuo a seguirlo un pò e a tifare per la mia squadra,ma non è più come una volta. Quando i miei amici vogliono fare una partita e mi chiamano,io storcio il naso e cerco di liquidarli,ormai ho nella mente solo il pallone ovale...lulu84 ha scritto:dipende da com'è nata la passione per il rugby...è ovvio che se uno viene dal calcio segue entrambe...io che son di famiglia rugbistica del calcio non mi interessa nulla...(con questo non voglio che chi viene dal calcio non ha il mio stesso grado di passioneastronaut84 ha scritto:Secondo me non rischia poi così tanto,alla fine la gente resterà sempre, sempre e solo azzeccata al calcio anche se il rugby avrà un pò più di visibilità.lulu84 ha scritto:io son la prima che dico che il rugby è poco seguito..ma da una parte è meglio...rischierebbe di diventare infangato come il calcio!)
mi son spiegata?
- okrim
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RE: Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?
Scusate se non centra molto con l'argomento, ma qualcuno sa come è finita l'amichevole Bath - Overmach PR, disputata questa sera?
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BixBeiderbecke
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RE: Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?
61 a zero per il Bath
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cookie83
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RE: Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?
il grande salto..nel buio..la reazione credo non si possa prevedere se prima una cosa non viene provata...
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Il_Peve
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Un ulteriore problema in Italia è che, a differenza dell'Inghilterra ad esempio, manca una cultura sportiva vera e propria... vivendo in un paese stritolato dai tentacoli dell' "altro sport" i rimanenti sono privi di mezzi e di visibilità richiudendosi in un sistema elitario.
Senza contare il fatto che il nostro sport implica la conoscenza di regole non scritte che sono spesso molto più importanti dei quelle vere e proprie; regole che inevitabilmente con la massificazione del movimento sarebbero annacquate dalla formazione "calcistica" dei tifosi.
Mi riferisco ad esempio al concetto di lealtà in campo: agli antipodi se pensiamo alle sceneggiate che si vedono a volte nello sport dalla palla tonda.
Se a questo aggiungiamo il fatto che spesso i tifosi credono che certi deplorevoli comportamenti assunti negli stadi di calcio siano leciti o tollerati anche in quelli di rugby...
Secondo me un indicatore del livello del tifo sarà il permesso di consumare alcolici durante una partita di rugby: il giorno in cui lo vieteranno avremo perso del tutto lo spirito del nostro beneamato sport.
Senza contare il fatto che il nostro sport implica la conoscenza di regole non scritte che sono spesso molto più importanti dei quelle vere e proprie; regole che inevitabilmente con la massificazione del movimento sarebbero annacquate dalla formazione "calcistica" dei tifosi.
Mi riferisco ad esempio al concetto di lealtà in campo: agli antipodi se pensiamo alle sceneggiate che si vedono a volte nello sport dalla palla tonda.
Se a questo aggiungiamo il fatto che spesso i tifosi credono che certi deplorevoli comportamenti assunti negli stadi di calcio siano leciti o tollerati anche in quelli di rugby...
Secondo me un indicatore del livello del tifo sarà il permesso di consumare alcolici durante una partita di rugby: il giorno in cui lo vieteranno avremo perso del tutto lo spirito del nostro beneamato sport.
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pullo
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Se devo essere sincero, non abbiamo mai avuto un campionato bello ed equilibrato come quelo di quest'anno, sebbene la diaspora di giocatori verso altri campionati si sia allargata. Viadana e Calvisano hanno ottime rose, Overmach Parma e Treviso un pelo indietro ma niente male. Senza contare il prepotente ritorno sulla scena del Petrarca.
I tifosi ci sono, l'interesse c'e', e il fatto che il rugby possa diventare una moda bisogna sfruttarlo per farlo conoscere in giro, ampliando cosi' la base d'appoggio del movimento nazionale. Tra poco partira' la prima accademia del rugby in italia, sperando che se ne costruiscano altre il piu' presto possibile. Peccato per la copertura televisiva, che gioverebbe non poco: dopotutto, se il rugby in italia e' cresciuto un po' va dovuto alle dirette di la7 per il 6nazioni, no?
conclusione: questo e' il primo anno di un rugby italiano che potrebbe essere valido, forse anche all'estero. bisogna crederci, investireegodersi le partite!!!!
ciao a tutti
I tifosi ci sono, l'interesse c'e', e il fatto che il rugby possa diventare una moda bisogna sfruttarlo per farlo conoscere in giro, ampliando cosi' la base d'appoggio del movimento nazionale. Tra poco partira' la prima accademia del rugby in italia, sperando che se ne costruiscano altre il piu' presto possibile. Peccato per la copertura televisiva, che gioverebbe non poco: dopotutto, se il rugby in italia e' cresciuto un po' va dovuto alle dirette di la7 per il 6nazioni, no?
conclusione: questo e' il primo anno di un rugby italiano che potrebbe essere valido, forse anche all'estero. bisogna crederci, investireegodersi le partite!!!!
ciao a tutti
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giongeffri
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Ad essere sincero ho l'impressione che tu abbia colto un aspetto importante della questione, e per questo rispondo che no, purtroppo il popolo del rugby non è pronto al grande salto. Da più parti mi pare di vedere un attaccamento eccessivo all'epica dei "duri e puri, pochi ma buoni", intesa sia come rifiuto del professionismo che come attaccamento ai luoghi, con atteggiamenti di sospetto nei confronti delle realtà che provano a nascere fuori da contesti tradizionali Tutti a parole vorremmo che il nostro sport fosse più diffuso, conosciuto praticato e amato, fino a fare concorrenza al calcio, ma nei fatti mi pare di notare che non sono pochi quelli che in realtà vogliono che il rugby rimanga sport di nicchia. Forse la paura che una notevole popolarità possa sporcare (ulteriormente, perchè di aspetti poco chiari, dal doping alla disinvoltura finanziaria di molte società, ce ne sono già più che abbastanza) la nostra disciplina è anche giustificata, però ad un certo punto bisogna scegliere se lamentarsi perchè siamo quattro gatti, o lamentarsi perchè il professionismo sta prendendo piede. O l'una o l'altra.MT ha scritto:
Me lo sono chiesta proprio perchè vedo che già adesso in molti si lamentano di alcuni aspetti del rugby professionistico.
Che accadre se ci fosse davvero il boom del rugby?
Sono un fungo.. uacciuà... velenoso uacciuà...
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THAKER
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Re: RE: Re: Il rugby italiano è pronto al grande salto?
Frattura scomposta di Tibia e Perone cn 3 interventi e un anno e mezzo di stop. Hacker del Marco Polo R.F.C. a Gennaio 2005.gepop ha scritto:purtroppo molto ignoranti credono che il rugby sia come il football americano o anche peggio...cazzotti, pugni e che si giochi solo per farsi male, anche se a rugby non si è mai visto uno che si rompe tibia e perone, molti genitori costringono i loro figli a rinunciare al rugby proprio per paura degli infortuni....allora forse farebbero meglio a legarli a una sedia e non farli uscire neanche di casa...
Succede, ma fa parte del gioco.
Sono altri gli argomenti.
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tazzina
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Sono d'accordo sulla Cultura sportiva che hai citato.. E' da moltissimo che lo dico anche qui e non solo io, solo che gli unici che non si accorgono della cosa sono il Pres. Dondi e Manzoni!!!!Il_Peve ha scritto:Un ulteriore problema in Italia è che, a differenza dell'Inghilterra ad esempio, manca una cultura sportiva vera e propria... vivendo in un paese stritolato dai tentacoli dell' "altro sport" i rimanenti sono privi di mezzi e di visibilità richiudendosi in un sistema elitario.
Senza contare il fatto che il nostro sport implica la conoscenza di regole non scritte che sono spesso molto più importanti dei quelle vere e proprie; regole che inevitabilmente con la massificazione del movimento sarebbero annacquate dalla formazione "calcistica" dei tifosi.
Mi riferisco ad esempio al concetto di lealtà in campo: agli antipodi se pensiamo alle sceneggiate che si vedono a volte nello sport dalla palla tonda.
Se a questo aggiungiamo il fatto che spesso i tifosi credono che certi deplorevoli comportamenti assunti negli stadi di calcio siano leciti o tollerati anche in quelli di rugby...
Secondo me un indicatore del livello del tifo sarà il permesso di consumare alcolici durante una partita di rugby: il giorno in cui lo vieteranno avremo perso del tutto lo spirito del nostro beneamato sport.
In questi giorni il Pres. della Fed. Italiana Atletica, dopo gli Europei di Goteborg, ha dichiarato di essere soddisfatto dei risultati, ma che bisogna lavorare di più, che i soldi la Fed. ce li ha e bisogna usarli bene... partendo dalle scuole!!!!!!!!
E i nostri Presidenti non ci pensano????
Perchè si lascia che a scuola si giochi solamente a calcio????
--- Tazzina say: ---
no tricks, just rugby
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- Tanu
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Ciao Tazzina, mi dispiace ma stavolta non sono d'accordo con te.tazzina ha scritto:
Sono d'accordo sulla Cultura sportiva che hai citato.. E' da moltissimo che lo dico anche qui e non solo io, solo che gli unici che non si accorgono della cosa sono il Pres. Dondi e Manzoni!!!!
In questi giorni il Pres. della Fed. Italiana Atletica, dopo gli Europei di Goteborg, ha dichiarato di essere soddisfatto dei risultati, ma che bisogna lavorare di più, che i soldi la Fed. ce li ha e bisogna usarli bene... partendo dalle scuole!!!!!!!!
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E i nostri Presidenti non ci pensano????
Perchè si lascia che a scuola si giochi solamente a calcio????
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Sul discorso "cultura sportiva", sia Dondi sia Manzoni sono ben consci del problema, credimi; così come ne siamo consci noi che operiamo quotidianamente sul territorio e proprio su questo cerchiamo di investire (anche se è chiaro che la scazzottata in finale non ci è venuta incontro...).
Per quanto riguarda il Presidente della FIDAL, dovrebbe vergognarsi: l'Italia aveva un patrimonio di atleti bravissimi, dominavamo fondo e mezzofondo, nei salti e nella velocità: e lui si accontenta di un paio di ori? Ma scherziamo? Discorso scuole e calcio: devo informarti che il calcio è forse l'unico sport che NON si pratica nelle scuole, anche perchè le squadre di calcio non hanno bisogno del calcio nelle scuole.
La FIR è molto disponibile verso le Società che investono nella scuola e da anche delle forme di sostegno (soldi o educatori): sono le Società che latitano. Il Comitato Lombardo mette ogni anno a disposizione un monte ore di educatori per le scuole che molto spesso non viene utilizzato dalle società. E poi, nelle scuole chi ci mandi? Ma hai idea del livello dei tecnici che ci sono in giro? Che appena ce ne è una bravo ci si accoltella per averlo???
Smettiamola (noi Società) di gridare "piove governo ladro" e cerchiamo di agire meglio sul territorio senza aspettare che la manna ci piova dal cielo. Alziamo il culo e andiamo a prenderceli i rugbisti, da soli non verranno.

