rugby & che guevara

Tutto ciò che è inerente al Rugby, ma non rientra nelle altre categorie.

Moderatore: Emy77

Bacioci
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Messaggio da Bacioci »

Mi piace molto il fatto che Luigi abbia citato l\'Irlanda, perchè è proprio l\'esempio che il NOSTRO SPORT può dare.
<BR>Vi faccio un altro piccolo e personalissimo esempio: a Treviso, soprattutto negli anni 80, c\'erano due squadre in cui si andava a giocare perchè una era di destra (i \"figli di papà\" del Benetton) e una era di sinistra (le \"magliette rosse\" della Tarvisium). Il derby (che si giocava solo a livello giovanile perchè la Tarvisium non aveva una squadra senior) era un piccolo evento sportivo/politico.
<BR>Io giocavo con la Benetton e, devo dire, un po\' ci godevo a \"bastonare\" quei capelloni (anche se alla mia epoca, negli anni 90, il tutto era un po\' meno \"carico\").
<BR>Poi, scherzi del destino, ho avuto la fortuna di fare un anno alla Tarvisium e tra quei \"capelloni\" mi sono trovato proprio bene, e sapete parchè? Perchè alla fine, nonostante la pensassimo diversamente a livello politico, eravamo tutti dei ragazzotti che giocavano a quel maledetto sport in cui tu fai parte della SQUADRA, dove tu dipendi dal comportamento dei tuoi compagni e viceversa.
<BR>Sarà un po\' retorico, ma per me questo vuol dire giocare a rugby.
<BR>
<BR>p.s. però, non ho mai cantato \"maglietta rossa\" dopo le vittorie...:-)
cappuccettorosso
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Messaggio da cappuccettorosso »

..io penso ke il rugby per guevara è stato solo il modo migliore per conoscere l\'amico ke l\'ha accompagnato per tutta la vita.....hanno iniziato un\'amicizia perkè praticavano ed amavano lo stesso sport.....
<BR>...per me non c\'entra con la politica...ma è una cosa bellissima..ke la passione per un sport come il rugby abbia unito due RAGAZZI, allora studenti in una amicizia durata una vita..
<BR>.....SCUSATE SE E\' POCO.....
<BR>
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minghiolo
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Messaggio da minghiolo »

miiinkia!!!!!!
<BR>
<BR>dicevo io ke era impossibile scrivere 5 pagine sulla carriera rugbystica di Ernesto \"Il Quale\" Guevara (muauahauaha)
<BR>
<BR>
billingham
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Messaggio da billingham »

oh, finalmente qualcosa migliora in sto topic...ma ribadisco...ok, come tutti gli esseri umani il che non era perfetto...ma si sta parlando di CAMPI DI CONCENTRAMENTO, di VIOLENZA, di TERRORE usato come metodo di controllo...
<BR>
<BR>ora, io non sono assolutamente fascista nè niente, penso di essere più vicino alla sinistra e tutto...ma a questo punto il che per me è sullo stesso gradino di lenin, di stalin, di mussolini e hitler, di somoza e dei dittatori del sudamerica...
<BR>
<BR>mussolini per esempio fece della buona politica...certo, sono imperdonabili il suo modo di governare, la censura, lo squadrismo e le leggi razziali...ma quindi perchè il terrore, la violenza e i campi di concentramento dovrebbero essere perdonati al che? vi prego, rispondete a questo quesito...anche questa gente credeva qualcosa, qualcosa che evidentemente era sbagliato...ma chi mi dice che quello in cui credeva sul serio in che fosse giusto...
<BR>
<BR>non mi torna...perchè quelli sono dei mostri (e lo sono giustamente!) e il che un eroe???
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bear8
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Messaggio da bear8 »

questa storia dei campi di concentramento orditi dal che,mi sembra una forzatura!
<BR>la vedo + come una manovra politica,perciò imputabile a castro,+ che al che.
<BR>sul fatto della violenza e del terrorismo,potrei dire che anche i nostri partigiani erano visti come tali dai nazifascisti!
<BR>il che,dal mio punto di vista era \"un\'idealista\"nel vero senso della parola.
<BR>era uno spirito libero,magari anche in modo egoista!
<BR>nn riuscendo a fermarsi,è sempre stato in mezzo a quello che lui reputava il cambiamento,sempre in prima linea per essere al centro dell\'attenzione!
<BR>uno spirito egoista ma come dovrebbero essere tutti gli spiriti egoisti......lanciati verso il futuro che possa rinnovare i propi fasti!
<BR>nn come castro,mussolini,hitler,stalin e tutti i veri demoni che hanno contribuito alle peggio brutture del mondo.
<BR>persone che si sono fermate alla vittoria e su quella hanno costruito il loro regime!
<BR>il suo egoismo,ben diretto,a fatto sì che molte persone ancora adesso ne fanno una bandiera,chi di liberta,chi di egualianza e anche chi solo perchè si vede coinvolto dalla sua storia che sarebbe potuta essere legata a qualsiasi altro movimento(di destra o di sinistra....o di centro!)di liberazione fine a sè stessa.
<BR>dove tutti potessero essere trattati da persone!
<BR>io vorrei chiedere a tè,billingham,perchè chi porta la bandiera del che è fautore di un movimento(a torto o a ragione)che chiede un mondo + equo?
<BR>invece chi sventola una croce uncinata,vorrebbe riaprire i forni crematori?
<BR>io credo che la differenza stia tutta qui!
<BR>un sventola la bandiera del che,perchè a certi valori,che ti posso assicurare sono molto diversi da chei già sventola una bandiera cubana(quella è ipocrisia e veramente politica fine a sè stessa!)
<BR>
<BR>ps
<BR>mi hanno raccontato che ancora adesso a cuba(paese sotto dittatura castyrista)nel privato,senza essere obbligati,gli abitanti cantano ancora la canzone del che come sinonimo di libertà contro il regime!!!
<BR>
<BR>ciaooo
pipinide
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Messaggio da pipinide »

per jac
<BR>vedrai che tra qualche annetto ti passerà l\'attaccamento politico, e lascerà spazio ad una atarassia totale.
<BR>pensa che io a 15 anni non vedevo l\'ora di essere maggiorenne per andare a votare. Ora ho 18 anni, tra meno di un mese si vota, e non me ne può fregar di meno...
<BR>
<BR>
nambereit
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Messaggio da nambereit »

Per pipinide:
<BR>
<BR>vedrai che passa anche a te.
<BR>
<BR>A me a 18 anni non me ne poteva frega\' de meno, adesso (che -diciamo - ho passato - ehm - i 35) trovo che sia un diritto che ho ereditato, che altri hanno conquistato per me e che quindi sia importante onorare.
<BR>
<BR>
And the scrum conductor says
make a break number 8, number 8 make a break
We’ve been on this shift too long.
And the scrum conductor says
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We can reach our destination, but were still a ways away
billingham
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Messaggio da billingham »

bear...la cosa dei campi di concentramento era del Che, e te lo posso assicurare...dopotutto lui e castro collaborarono...
<BR>
<BR>per quanto riguarda la gente che inneggia al che...molti sono degli ipocriti...e altri semplicemente non sanno di questo lato del che...pregherei questa gente di lasciare giù le bandiere del che...e metterci la loro faccia su quella bandiera! perchè se io penso alla politica, penso a me e alle mie idee...non alla faccia di qualcuno...e comunque...vista sta storiaccia dei campi...sarebbe come mettersi la maglietta di Stalin...
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Messaggio da billingham »

ora spammo un po\':
<BR>
<BR>da <!-- BBCode Start --><A HREF="http://www.storico.org/GUEVARA.htm" TARGET="_blank">Che Guevara, il mito</A><!-- BBCode End -->
<BR>:
<BR>
<BR>
<BR>\"Da sempre il guerrigliero “cubano” ma di origine argentina, è stato descritto come una figura eroica e fortemente innovativa rispetto al tipico leader comunista. Questa descrizione corrisponde in parte al vero, il “Che” era sicuramente un personaggio meno freddo e impenetrabile dei conformistici leader comunisti tradizionali, ma molto di ciò che si dice del personaggio risulta lontano dalla realtà. Scorrendo su internet noi vediamo un gran numero di siti dedicati al personaggio, alla sua vita e ai suoi scritti. Molto raramente però leggiamo sui siti italiani quello che fu il suo primo incarico a Cuba dopo la rivoluzione, ovvero la direzione del grande carcere di La Cabana. In tale incarico il Che si distinse per la sua volontà di persecuzione nei confronti dei detenuti politici, molti dei quali passati per le armi. Degli anni della rivoluzione il giornalista inglese Paul Johnson ricorda che gli uomini di Guevara combatterono pochissimo, e nella famosa battaglia di Santa Clara, passata alla storia come la svolta definitiva della rivoluzione, i guerriglieri riportarono non più di sei vittime. Il capo guerrigliero non mancava di alcune asprezze, in un suo intervento, un anno dopo la rivoluzione, affermò: ”Nell’Esercito Ribelle si pensa che il fatto di costituire l’esercito popolare basti a porlo al di là della disciplina, e che la disciplina sia qualcosa che aveva motivo di esistere solamente nell’antico esercito e che nel nuovo non sia più necessaria. Si tratta di un’idea falsa e pericolosa”.
<BR>
<BR> Negli anni Sessanta si ebbero a Cuba per esplicita ammissione governativa ventimila internati nei campi di concentramento per motivi politici, operazione pienamente avvallata dal grande rivoluzionario. Come responsabile del settore economico il Che dimostrò molta insensibilità per le necessità della gente, privilegiando come di consueto nei regimi comunisti di quegli anni, l’industria pesante e la più rigida pianificazione. Il Che non era particolarmente prodigo nei confronti dei lavoratori, si espresse contro il diritto di sciopero e a proposito del ruolo dei sindacati sostenne che: “I sindacati sono strettamente legati all’aumento della produttività e alla disciplina del lavoro, pilastri dell’edificazione del socialismo”. Tale politica non favorì lo sviluppo economico del paese, non solo molti progetti industriali e urbanistici rimasero incompleti, ma l’agricoltura venne danneggiata, e il paese altamente produttivo in questo settore, vide l’introduzione del razionamento alimentare.
<BR>
<BR> Dopo la rottura con il governo per la politica prudente e “realista” di Fidel Castro, intraprese la sua avventura in Congo, dove le formazioni guerrigliere erano ispirate più da finalità xenofobe che da intenti rivoluzionari. Infine raggiunse la Bolivia. Nel paese latino americano non ottenne il consenso del locale partito comunista, che in realtà si sentiva scavalcato dall’iniziativa, e non ottenne il consenso dei contadini indios che avevano ottenuto in quegli anni importanti concessioni dal governo di Paz Enstensoro, un socialdemocratico che aveva realizzato la riforma agraria in accordo con il governo degli Stati Uniti. Isolato e privo di qualsiasi piano d’azione, il piccolo gruppo di guerriglieri venne catturato e passato per le armi.\"
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>
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Messaggio da billingham »

da un sito che non condivido, sopratutto per le conclusioni fuorvianti che trae (mi si scusi, mi si perdoni se può sembrare propaganda politica, io vorrei solo dare dell\'informazione....i siti non sono scelti, sono i risultati della prima pagina di google, e comunque avevo trovato notizie analoghe da altre parti:
<BR>
<BR>\"Di buona famiglia, nasce a Buenos Aires nel 1928, Ernesto Guevara De La Serna detto \"CHE\".
<BR>
<BR>Appassionato di viaggi in motocicletta, gira in lungo e in largo per l\'America Latina, conosce luoghi e
<BR>
<BR>realtà diverse. E\' affetto da asma cronica, ma ciò non gli impedisce di laurearsi in medicina agli inizi
<BR>
<BR>degli anni \'50. In Guatemala viene a conoscenza delle precarie condizioni di fame e miseria delle
<BR>
<BR>popolazioni sottoposte al Regime di Dittatura Comunista di Jacobo Arbenz. A causa dei forti interessi
<BR>
<BR>economici degli Stati Uniti in Guatemala, viene inviato un contingente militare statunitense a
<BR>
<BR>rovesciare il dittatore. Comincia così un odio smisurato da parte del \"CHE\" verso gli Stati Uniti. In
<BR>
<BR>una notte del 1955, Guevara incontra in Messico un giovane avvocato cubano in esilio che si prepara
<BR>
<BR>a rientrare a Cuba, Fidel Castro. Subito entrano in sintonia, condividendo gli ideali, il culto dei
<BR>
<BR>\"guerriglieri\" e la volontà di espropriare il dittatore Batista dal territorio cubano. Il CHE sbarcherà a
<BR>
<BR>Cuba insieme a Fidel e altri guerriglieri in esilio. Nel 1956, autonominatosi comandante di una colonna
<BR>
<BR>di partigiani, si fa notare per la sua crudeltà e determinazione. Un ragazzo non ancora ventenne, un
<BR>
<BR>guerrigliero della sua unità, rubò per fame un pezzo di pane ad un compagno. Senza processo o
<BR>
<BR>interrogatorio, Guevara lo fece legare ad un palo e giustiziare mediante fucilazione. Nel 1958 riporta la
<BR>
<BR>prima \"vittoria\" sui miliziani del regime di Batista a SANTA CLARA. Un treno carico d\'armi viene
<BR>
<BR>intercettato e bloccato dalla sua unità armata, facendo prigionieri una cinquantina di soldati. in seguito
<BR>
<BR>a questa operazione, il dittatore Batista fugge sconfitto e Guevara fù nominato \"procuratore\" (boia)
<BR>
<BR>della prigione della CABANA. La popolazione cubana era in festa, non sapevano che i successori di
<BR>
<BR>Batista avrebbero portato molto più morti e disperazione che la speranza di una vita migliore!
<BR>
<BR>L\'ufficio in cui esercita Guevara, diventa teatro di torture e omicidi tra i più efferati. Secondo alcune
<BR>
<BR>stime, sarebbero stati uccisi oltre 20.000 persone, per lo più ex compagni d\'armi che si rifiutavano di
<BR>
<BR>obbedire e che si conservavano, al contrario del \"CHE\", democratici e non violenti. Nel 1960 il
<BR>
<BR>\"pacifista\" GUEVARA, istituisce un \"campo di concentramento\" sulla penisola di GUANAHA,
<BR>
<BR>dove trovarono la morte oltre 50.000 persone colpevoli soltanto di non condividere i suoi ideali di
<BR>
<BR>\"PACE E FRATELLANZA\"!! Ma non sarà il solo campo, altri ne sorgeranno come a Santiago di Las
<BR>
<BR>Vegas dove c\'è il campo Arco Iris, nel sud\'est dell\'isola sorge il campo Nueva Vida, nella zona di
<BR>
<BR>Palos si istituisce il campo Capitolo, quest\'ultimo è un campo speciale per bambini sotto i 10 anni! Se
<BR>
<BR>una persona si era resa colpevole di reato a sfondo politico veniva arrestata insieme a tutta la famiglia.
<BR>
<BR>La maggior parte degli internati veniva lasciata con indosso le sole mutande, le celle non erano mai
<BR>
<BR>pulite, si lasciavano a marcire per anni nei propri escrementi in attesa di fucilazione o torture indicibili.
<BR>
<BR>Successivamente gli fù conferito l\'incarico di Ministro dell\'Industria e presidente del BANCO
<BR>
<BR>NACIONAL, la Banca centrale di Cuba. Guevara non perde tempo a mettere in pratica il suo
<BR>
<BR>\"modello sovietico\". Elogia l\'odio per le proprietà e per lo \"sporco\" denaro ma sceglie di abitare in
<BR>
<BR>una grande e lussuosa casa colonica in un quartiere residenziale a l\'AVANA. Impone la povertà
<BR>
<BR>forzata alla popolazione mentre lui vive nel lusso più abominevole in cui si possa trovare un
<BR>
<BR>COMUNISTA. In omaggio a Lenin, chiama il suo primogenito Vladimir. Nel suo testamento, da buon
<BR>
<BR>allievo della scuola Maoista-Leninista del Terrore, scrive: \"AMO L\'ODIO, BISOGNA CREARE
<BR>
<BR>L\'ODIO E L\'INTOLLERANZA TRA GLI UOMINI, PERCHE\' QUESTO RENDE GLI
<BR>
<BR>UOMINI FREDDI, SELETTIVI E LI TRASFORMA IN UNA PERFETTA MACCHINA
<BR>
<BR>PER UCCIDERE\". Queste parole non vengono da Heinrich Himmler, il fondatore e ideatore delle
<BR>
<BR>SS germaniche, bensì dall\'uomo che per oltre 30 anni è stato falsamente mitizzato come sinbolo di
<BR>
<BR>pace e uguaglianza. Guevara si adopera a diffondere sistematicamente la guerriglia in giro per il mondo,
<BR>
<BR>il suo motto: \" Creare 2, 3, Mille Vietnam!\"
<BR>
<BR>Nel 1963 è in Algeria dove si unisce a Dèsirè Kabila, un marxista, grande sterminatore di
<BR>
<BR>popolazioni civili. Il suo continuo desiderio di diffusione per la lotta armata, lo porta del 1967 in
<BR>
<BR>Bolivia dove si allea col Partito Comunista Boliviano ma non riceve alcun appoggio da parte della
<BR>
<BR>popolazione locale, nessuno di loro si unisce alla sua unità di guerriglieri. Isolato e braccato, Ernesto
<BR>
<BR>Guevara De La Serna detto \"CHE\", venne catturato dai miliziani locali boliviani e giustiziato il 9
<BR>
<BR>Ottobre 1967. Molti lati di questa vicenda non furono mai chiariti come non si saprà mai quali
<BR>
<BR>responsabilità ha avuto Fidel Castro nella morte del \"CHE\".
<BR>\"
<BR>
<BR>il sito è <a href="http://utenti.lycos.it/politic/Guevara.htm" target="_blank" target="_new">http://utenti.lycos.it/politic/Guevara.htm</a>
<BR>
<BR>ribadisco che non condivido le conclusioni a cui giunge, che infatti non ho inserito nel mio post...nelle conclusioni questi idioti (perchè in questo sono idiioti!) dicono che a cuba ancora c\'è orrore e pena di morte e dicono che bisognerebbe smetterla di compatire le vittime dell\'olocausto...ovviamente mi dissocio da questa veduta, e ci tengo a sottolinearlo...è giusto ricordare e condannare l\'olocausto e il nazismo...però non trovo sia giusto osannare il che
<BR>
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Messaggio da billingham »

e ora l\'ultimo poi smetto, e se cercate altre informazioni trovatele voi...non so di che fazione sia questo massimo caprera...comunque c\'è una bibliografia in fondo:
<BR>
<BR><!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Che Guevara sconosciuto
<BR>di Massimo Caprara
<BR>Spietato e crudele. Responsabile del sistema di repressione di migliaia di dissidenti e oppositori. Ecco quel che non si sa, o non si vuol dire, di Che Guevara, compagno di lotta del dittatore comunista Fidel Castro e idolo di tanti pacifisti cattolici.
<BR>
<BR>Verso le una e dieci del pomeriggio di domenica 9 ottobre 1967, il guerrigliero catturato - ha un berretto nero, un\'uniforme militare assai sporca, una giacca azzurra con cappuccio, il petto quasi nudo, la camicia senza bottoni - sistemato provvisoriamente su una panca con i polsi legati, è ucciso, mentre ancora gli sanguina una ferita alla gamba destra. È finito da una scarica a bruciapelo di un mitra M-2. Le ultime parole che ha proferito nei confronti del sottufficiale dei Rangers governativi boliviani Mario Teràn sono state di sonante disprezzo: \"Spara vigliacco, che stai per uccidere un uomo\". Il guerrigliero cadde a terra con le gambe maciullate, contorcendosi e perdendo copiosissimo sangue. Altri due sottufficiali, entrati ubriachi nella stanza, spararono ciascuno un colpo, direttamente sul volto. Poco lontano, dal villaggio di La Higuera, dove sono giunti agenti della CIA, nei pressi della gola Quebrada del Yuro, un sacerdote domenicano d\'una parrocchia vicina, padre Roger Schiller, arrivò trafelato a cavallo. \"Voglio confessarlo, so che ha detto: sono fritto. Voglio dirgli: lei non è fritto, Dio continua a credere in lei\".
<BR>
<BR>Nel pomeriggio, il comandante del reparto boliviano , che è il maggiore Ayoroa, dispone che il corpo venga adagiato su una barella e gli sia legata la mandibola con un fazzoletto perché il volto non si scomponga. Un fotografo ambulante ritrasse i soldati e il suo sacerdote intento a lavare le macchie di sangue. L\'elicottero volò allora in alto con il corpo sfigurato del guerrigliero. Al sottufficiale Teràn hanno promesso un orologio e un viaggio a West Point per frequentare un corso. Egli ha ucciso il comandante Ernesto Che Guevara Lynch, detto il Che, medico argentino che, con decreto governativo del 9 febbraio 1959, è stato naturalizzato cubano per servizi resi alla Rivoluzione. Da allora prese corpo la sentita e appassionante leggenda di un autentico santo laico.
<BR>
<BR>\"Dalle migliaia di foto, posters, magliette, dischi, video, cartoline, ritratti, riviste, libri, frasi, testimonianze, fantasmi di questa società industriale, il Che ci guarda attento. La sua immagine attraversa le generazioni, il suo mito passa di corsa in mezzo ai deliri di grandezza del neoliberismo. Irriverente, beffardo, moralmente ostinato, indimenticabile\", scrive in un libro, edito in italiano nel 1997 con il titolo \"Senza perdere la tenerezza\", Paco Ignacio Taibo II. Lo scrittore, nato a Gijon in Spagna, coglie drammaticamente il vero.
<BR>
<BR>La figura assieme virile e dolce del Che Guevara, il cui motto è appunto: \"Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza\", attraversa come un lampo la storia del secolo da poco passato: dalla nascita in una famiglia della buona borghesia alla giovinezza nomade e ribelle dall\'epica avventura sulla Sierra Maestra con l\'amico Fidel Castro, alle responsabilità nelle istituzioni di \"Cuba libera ma assediata dall\'embargo statunitense\", fino al tragico eccidio sui monti della Bolivia ed alla immediata nascita di un mito eroico, unico nei nostri tempi. Lui è sempre al fianco di Fidel, sempre con un itinerario ideale diverso, cioè più organicamente comunista, come è stato osservato, nel 1967, dallo scrittore Carolos Franqui che abbandonerà Castro: \"Doveva essere accecante se anche i più opachi, al suo passaggio, erano illuminati\". Regis Debray, l\'intellettuale francese oggi vivente che lo raggiunse in Bolivia, ha scritto molto su di lui e sulla sua condotta nel libro \"Révolution dans la révolution\" e \"Loués saient nos seigneurs le Che\", edito a Parigi da Gallimard nel 1996. Egli ha tracciato un disincantato e veritiero affresco sulle incarnazioni del castrismo, come \"lunga marcia dell\'America Latina\" e sulle sue diverse varianti. Che Guevara materializza quella più irriducibile, severa, spietata e crudele. A mezza strada tra la violenza proto-bolscevica della Ceka e della GPU e la ferocia primordiale perpetrata nelle campagne cinesi dal maoismo. Per Debray, egli è \"il più austero tra i praticanti del socialismo\". È un medico, afflitto sin dal 1930 (era nato il 14 luglio del 1928 nella città di Rosario) da un inguaribile asma che lo farà soffrire nelle sue trasferte guerrigliere in Africa e in America Latina. Forse anche per questo egli è in grado di conoscere le tecniche più dolorose della punizione e segregazione per i dissidenti detenuti. Un\'inflessibile ideologia con il corredo di una raffinata metodologia di persecuzione fisica.
<BR>
<BR>Il Che, sin dalla clandestinità, polemizza duramente con i combattenti del \"Llano\", la pianura, contrapponendo alla loro malleabilità la durezza dio condotta osservata in montagna, nella Sierra. Attacca Castro per lo scarso rigore e lo definisce per un pezzo, sprezzantemente, come \"il leader radicale della borghesia di sinistra\", sensibile alle sirene del politicantismo. Egli è in linea pregiudiziale sempre \"favorevole ai processi sommari\" e di lui si ricorda l\'ingiunzione perentoria ai ribelli venezuelani: \"Prendete un fucile e sparate alla testa di ogni imperialista che abbia più di quindici anni\". Al punto che Debray, riassumendo, lo caratterizza come un \"dogmatico, freddo, intollerante che non ha nulla da spartire con la natura calorosa e aperta dei cubani\". Intelligente e risoluto, generoso ed egualitario con i suoi, inflessibile con i nemici, comanda energicamente il secondo Fronte di Las Villas nella conquista dell\'esercito ribelle a Cuba. Durante l\'avanzata, nel 1957, si distingue per l\'efferatezza con la quale interpreta il suo modo di essere rivoluzionario e di liquidare nemici e presunti traditori. Euti8mio Guerra, un guerrigliero9, viene accusato di avere avuto una collusione con il nemico, cioè con l\'esercito del dittatore Fulgencio Batista, e immediatamente deferito ad un\'improvvisata Corte marziale. Il Che anticipa il verdetto. Raccontò successivamente un suo commilitone detto \"Universo\": \"io avevo un fucile e in quel momento il Che tira fuori una pistola calibro 22 e pac, gli pianta una pallottola qui. Che hai fatto? Lo hai ucciso. Eutimio cadde a pancia in su, boccheggiando\".
<BR>
<BR>Nell\'anno della \"liberazione\" di Cuba che è il 1959, il Che viene convocato da Castro e il 7 settembre riceve l\'incarico provvisorio di Procuratore militare. È una convulsa ma intensa fase della nuova Cuba che ne prefigura i caratteri sociali e civili, che deve giudicare i collaborazionisti con il passato regime, processarli e soprattutto toglierli dalla circolazione. L\'anno dopo, ai primi di gennaio, si apre a Cuba il primo \"Campo di lavoro correzionale\" (ossia di lavoro forzato). È il Che che lo dispone preventivamente e lo organizza nella penisola di Guanaha. Trecento ottantuno prigionieri, arresisi alle truppe castriste sull\'Escambray, vengono radunati, incarcerati a Loma de los Coches e tutti fucilati.
<BR>
<BR>Jesus Carrera, anticastrista che è stato ferito negli scontri, chiede la grazia. Il Che gliela rifiuta ritenendolo un antagonista personale del capo Fidel. La stessa sanguinosa procedura viene riservata a Humberto Sori Marin per il quale aveva chiesto misericordia la madre. Sotto l\'impegnativa e organica inclinazione del Che, prende corpo la \"DSE\". Il Dipartimento della Sicurezza di Stato, noto anche con il nome di \"Direcciòn general de contra-intelligencia\". Un dettagliato regolamento elaborato puntigliosamente dal medico argentino, fissa le punizioni corporali per i dissidenti recidivi e \"pericolosi\" incarcerati: salire le scale delle varie prigioni con scarpe zavorrate di piombo; tagliare l\'erba con i denti; essere impiegati nudi nelle \"quadrillas\" di lavori agricoli; venire immersi nei pozzi neri.
<BR>
<BR>Marta Frayde, già rappresentante di Cuba all\'Unesco e, dopo i primi anni, incarcerata, ha descritto le celle riservate ai \"corrigendi\": sei metri per cinque, ventidue brandine sovrapposte, in tutto quarantadue persone in una cella. Le accuse nei Tribunali sommari rivolte ai controrivoluzionari vengono accuratamente selezionate e applicate con severità: religiosi, fra i quali l\'Arcivescovo dell\'Avana, Monsignor Jaime Ortega; adolescenti e bambini; omosessuali. La fortezza La Cabana di Santiago viene utilizzata come centro di smistamento. Il procuratore Guevara Lynch illustra a Fidel Castro e applica un \"Piano generale del carcere\", definendone anche la specializzazione. Vengono così organizzate le case di detenzione \"Kilo 5,5\" a Pinar del Rio. Esse contengono celle disciplinari definite \"tostadoras\", ossia tostapane, per il calore che emanavano. La prigione \"Kilo 7\" viene frettolosamente fatta sorgere a Camaguey: una rissa nata dalla condizioni atroci procurerà la morte di quaranta prigionieri. Il campo di concentramento La Cabanas ospita le \"ratoneras\", buchi di topi, per la loro angustia. La prigione Boniato comprende celle con le grate chiamate \"tapiades\", nelle quali il poeta Jorge Valls trascorrerà migliaia di giorni di prigione. Il carcere \"Tres Racios de Oriente\" include celle larghe un metro, alte un metro e ottanta centimetri e lunghe dieci metri, chiamate \"gavetas\". La prigione di Santiago \"Nueva Vida\" ospita cinquecento adolescenti. Quella \"Palos\", bambini di dieci anni; quella \"Nueva Carceral de la Habana del Est\", omosessuali dichiarati o sospettai. Ne parla il film su Reinaldo Arenas \"Prima che sia notte\", di Julian Schnabel uscito nel 2000.
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<BR>Il Che lavora con strategia rivolta non solo al presente ma al futuro Stato ditattoriale. Nel corso dei due anni passati come responsabile della Seguridad del Estado, avendo come collaboratore Osvaldo Sanchez che era esperto principale comunista, si materializza la persecuzione contro la Chiesa. Pascal Fontanie, nel suo libro \"America Latina alla prova\", calcola che centotreuntuno sacerdoti hanno perduto la vita fino al 1961 nel periodo in cui Guevara era artefice massimo del sistema segregazionista dell\'isola. Viene definito \"il macellaio del carcere - mattatoio di La Cabana\". Si oppone con forza alla proposta di sospendere le fucilazioni dei \"criminali di guerra\". Più che da Danton discende dall\'incorruttibile, l\'\"incorruttibile\" Robespierre. Quando ai primi del 1960 a lui viene assegnata la carica di Presidente del Banco Nacional, Fidel lo ringrazia con calore per la sua opera repressiva. Egli ne generalizza ancor più i metodi per cui ai propri nuovi collaboratori, per ogni minima mancanza, minaccia \"una vacanza nei campi di lavoro di Guanahacabibes\". Il medico argentino, il più coerente leninista dell\'America Latina, il meno reticente delle proprie idee e propositi pratici, è l\'autentico motore di una ideologia totalitaria e di una macchina penitenziaria statale. La sua azione, esplicitamente ispirata ad una concezione coercitiva, impersona, come egli scrisse: \"l\'odio distruttivo che fa dell\'uomo un\'efficace, violenta, selettiva, fredda macchina per uccidere\".
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<BR>Cronologia:
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<BR>14 luglio 1928 Nasce Ernesto Guevara Lynch, detto Che.
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<BR>26 luglio 1953 Un gruppo di studenti attacca la caserma della Moncada. Uno dei capi, Fidel Castro, viene arrestato e condannato a 15 anni di prigione. Ben presto libero, raggiunge il Messico.
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<BR>1955 In Messico, Che Guevara incontra Fidel Castro che si sta preparando a rientrare a Cuba.
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<BR>Dicembre 1956 Fidel e Che Guevara sbarcano a Cuba. Guevara si fa subito notare per la sua durezza: un ragazzo, guerrigliero della sua unità, che ha rubato un po\' di cibo viene fucilato senza alcun processo.
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<BR>7 Novembre 1958 A capo di una colonna di guerriglieri, Ernesto Che Guevara intraprende una marcia su L\'Avana.
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<BR>1 gennaio 1959 Il dittatore Fulgencio Batista si dà alla fuga.
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<BR>8 gennaio 1959 Fidel Castro e i suoi barbudos entrano a L\'Avana. Che Guevara riceve l\'incarico di \"procuratore\" ed è lui a decidere delle domande di grazia. Subito le prigioni della Cabana, all\'Avana dove esercita Che Guevara, e di Santa Clara diventano teatro di esecuzioni di massa. Vengono uccisi soprattutto ex-compagni d\'arme, che si erano conservati democratici, di Fidel Castro e del Che. Si instaura la dittatura comunista.
<BR>
<BR>Maggio 1961 Vengono chiusi tutti i collegi religiosi e le loro sedi confiscate. Secondo Il libro nero del comunismo, dal quale sono tratte queste informazioni, scritto da storici di sinistra, negli anni Sessanta, a Cuba sono state eliminate da 7.000 a 10.000 persone e altre 30.000 incarcerate.
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<BR>17 settembre 1961 Vengono espulsi da Cuba 131 sacerdoti diocesani e religiosi.
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<BR>9 ottobre 1967 Recatosi in Bolivia, Che Guevara non riceve alcun appoggio da parte dei contadini. Isolato e braccato, viene catturato e giustiziato.
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<BR>Bibliografia:
<BR>
<BR>- AAVV, Il libro nero del comunismo. Crimini, terrore, repressione, Mondadori, Milano 1998.
<BR>
<BR>- Armando Valladares, Contro ogni speranza. Dal fondo delle carceri di Castro, SugarCo, Milano 1987.
<BR>
<BR>- Federico Guiglia, Il sole nero. Dall\'esilio cubano sette storie contro Fidel, Libri Liberal, Firenze 2000.
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<BR>- Jorge Valls, Mon ennemi, mon frére, Gallimard, Paris 1989.
<BR>
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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Messaggio da diegoflanker »

mi pare che ci siano diverse inesattezze storiche nei pezzi riportati prima, una su tutte: Desirè Kabila non era algerino bensì congolese e guevara non si unì a lui, kabila era semplicemente il capo di una delle tante fazioni di un congo messo allo sbando dall\'assassinio (da parte della cia) del loro presidente Lumuma.
<BR>Kabila che è poi diventato pochi anni fa ,dopo la morte di Mobutu,presidente del congo e in seguito ucciso venne giudicato da guevara come persona non affidabile e avida di potere e denaro.
<BR>scrivo questo solamente per dare informazione.
<BR>saluti diego
billingham
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Messaggio da billingham »

vedi, diego...la mia opinione è questa...probabilmente ci saranno cose non vere in tutte le versioni che conosciamo...sia quella del feroce sanguinario che dell\'eroe senza macchia...e quello accade per ogni ricostruzione storica...vuoi per informazioni sbagliate o mancanti, vuoi per le idee di chi redige tali testi...anzi, ho letto un saggio di Mack Smith in proposito \"La Storia Manipolata\"...
<BR>
<BR>però penso che ci siano idee di fondo che debbano essere fondate...ovvio che poi magari ci si costruisce sopra cose non vere...io non osannerei gesù cristo in persona neanche se l\'avessi visto per 33 anni di fronte ai miei occhi a far del bene e basta...però con questo post (e spero sia l\'ultima volta che parlo di politica in questo forum) di aver aperto gli occhi a qualcuno, che magari, pensando \"forse non era poi uguale a come lo si dipinge\" si informi e si emancipi dalla figura del che....preferisco avere un\'identità politica mia che prendere in prestito faccia e nome di un altro...
<BR>
<BR>quanto alla gente che ci crede...beh...molti sono dei grandi ipocriti...e molti sono vittime della propaganda...ma non è giuysto che ioo esprima giudizi (dall\'alto di cosa, poi?) spero solo che quanto detto vi spinga se non altro a rimettervi in discussione e riconsiderare le vostre convinzioni in merito...se poi rimangono le stesse...avrete più motivazione nel portarle avanti...oppure scoprirete che non vi soddisfano poi così tanto e cambierete un po\'...è comunque diventare un po\' più maturi forse...
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Messaggio da alpha »

Per chi non avesse visto Rai3 ieri sera, nel film i due protagonisti si incontrano proprio al campo da rugby dve il Che si distingue per un placcaggio.
bear8
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Messaggio da bear8 »

fortunatamente billingham,nn vorresti parlare di politica!
<BR>nn credo che quello che hai scritto possa aver aperto gli occhi a chi crede e continuerà a vedere il \"faccione\" del che sulle bandiere,come l\'icona dell\'egualianza e dello mspirito libero + apertamente legato alla fratellanza e alla pace!
<BR>tutto le belle cose che(con vero spirito di abnegazione)ti sei andato a ricercare sul vasto mondo dell\'internet,possono essere viste come delle nefandezze verso le quali tutti,sopratutto chi le ha subite + da vicino(da quel che hai scaricato sembrerebbe il popolo cubano),dovrebbe poggiare le basi della sua redenzione verso altri veri miti.
<BR>le opposizioni che io ti pongo sono le seguenti.
<BR>1 gli stessi cubani ancora oggi cantano(in privato,senza obbligo alcuno)la canzone del che.
<BR>2 se qualcuno avesse la tua costanza,potrebbe trovare centinaia di altri link,dove di passo in passo,si potranno vedere esaltati i vari hitler,mussolini(forse veramente il meno peggio di tutti,ma sempre dittatore),stalin,franco,ect,ect.
<BR>ne posso dedurre che come tu dici,ognuno manipola la storia a suo piacere,penso anche pèerò,che chiunque a nella sua mente l\'immagine del che al giorno d\'oggi(vuoi magari x una propoaganda falsa,ma chi lo sà cosè la verità in queste ricostruzioni come o scritto nel punto 2)è sicuramente slegata a un volere riaffermare campi di concentramento,è piuttosto legata al suo completo contrario e esibita di fronte all\'attuale impero che porta la democrazia con le torture.
<BR>ribadisco,anche i nostri partigiani erano considerati terroristi dai nazisti,hanno fatto anche loro delle azioni deprecabili(vedi foibe),ma io penso che se avessero vinto i nazisti a quest\'ora nn saremmo qui a dire ste cose.
<BR>con questo mi tolgo dalla discussione,nn per superbia,ma perchè torno al rebi scritto(tra un pò anche giocato.....ginocchio permettendo!).
<BR>
<BR>
<BR>ciaooo
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