Rugby Hall of Fame
Moderatore: Emy77
-
- Messaggi: 2305
- Iscritto il: 19 gen 2006, 0:00
- Località: rugby town
chiunque voglia spendere 2 parole per i giocatori da me citati in precedenza(Lochore e Meads)ben venga,sempre naturalmente se ne avete voglia!
Sanzen non preoccuparti,se arricchiamo questo topic con i 5 migliori italiani non c'è nessun problema(facciamo che te lo concedo,anche se siamo un po' OT )
lascio la parola a voi saggi!:D
Sanzen non preoccuparti,se arricchiamo questo topic con i 5 migliori italiani non c'è nessun problema(facciamo che te lo concedo,anche se siamo un po' OT )
lascio la parola a voi saggi!:D
Rugby is life..play it!
-
- Messaggi: 594
- Iscritto il: 2 dic 2005, 0:00
- Località: USCIO (GE)
Teodor ciao. Forse distratto da alcune belle ragazzone ferraresi, non ti sei accorto che di Meads ho già parlato in questo thread... Su Lochore ti scriverò più tardi. E trainato dai ricordi di parega ritornerò su quella famosa partita del 1979, della quale scrivemmo anche nel 3D "Roy Bish" con un aneddoto relativo ad uno dei protagonisti, tanto per fare contento L3gs, al quale dico che sì, sono molto affezionato ai miei vicoli, ma non è detto che delle vecchie spugne venete non riescano a commuovermi...
-
- Messaggi: 594
- Iscritto il: 2 dic 2005, 0:00
- Località: USCIO (GE)
Parega ha rammentato la forza della prima linea schierata quel 28 novembre 1979. I piloni erano Bona e Cucchiella. Cucchiella, aquilano, è stato azzurro ventidue volte, con una carriera in nazionale lunghissima, iniziata nel 1973 contro l'Australia, proprio nella sua città, e terminata contro le Fiji il 31 maggio 1987, in occasione della terza partita di coppa del mondo. A L'Aquila intorno alla sua figura ed alle sue imprese si sono intrecciati innumerevoli aneddoti, alcuni storicamente, più o meno, imparentati con la realtà, altri quasi certamente frutto di leggende ormai incontrollabili (si narra anche che in uno sperduto angolo di un non meglio precisato paese dell'Africa occidentale, dove si trovava per non meglio precisati motivi, una domenica, in assenza del missionario atto all'uopo, abbia celebrato messa...). Alcune di queste chansons de geste costituenti il corpus cucchielliano non sono, purtroppo, riferibili e riportabili in questo forum, in quanto frequentato da minorenni ed anime gentili. Altri lacerti narrativi sono più edulcorati e quindi trascrivibili. Quello che segue mi è stato spacciato come attendibile dal forumista abruzzese Raptus; nel caso necessitasse di correzioni o integrazioni prego i coinvolti, o almeno alcuni di loro, iscritti a rugby.it, di voler apportare le necessarie modifiche.
Il 18 gennaio 1987 l'Italia gioca a Lisbona contro il Portogallo un test valido per la Coppa Europa. Dobbiamo riscattare un'orrida prestazione fornita proprio contro i lusitani, sconfitti con somma ed inattesa fatica 26-24 a Jesi il 13 aprile 1986. Ma non è questo il punto. Il match è ricordato anche per aver siglato l'esordio in azzurro di uno dei più forti tre quarti italiani di tutti i tempi, Marcello Cuttitta, ala di potente e veloce, dai rapinosi e devastanti cambi di direzione. Ma non è questo il punto. Tra i presenti alla partita quel giorno viene rievocato per uno strano episodio che si verifica pochi minuti prima del fischio d'inizio. Ed è questo il punto. Le squadre sono schierate e la banda pronta a suonare gli inni, quando il cerimoniale viene bloccato. Un'anziana signora, con passo malfermo e sorretta da due dirigenti della federazione portoghese, si sta avvicinando, con velocità tartarugacea, verso i trenta giocatori. Curiosità: chi è costei e di quale potere dispone per bloccare il cerimoniale e far ritardare l'inizio della partita? Si tratta di un'aristocratica appassionata di rugby che sembra risultare tra le più generose elargitrici di finanziamenti alla non ricchissima federazione portoghese. Sembra anche, ed è questo il fatto più sconvolgente, che l'anziana nobildonna, in preda a senili, ma proprio per questo ancora più temibili, appetiti e concupiscenze, si sia invaghita del pilone Cucchiella. La voce si diffonde in campo e tra le delegazioni sistemate sugli spalti, suscitando scalpore ed imbarazzo, in primis per il ruolo sociale della vegliarda, in secundis per l'età della stessa ed in terza istanza perché oggetto delle attenzioni della signora non è Lorigiola, dai regolari, nordici, lineamenti, né l'apertura Collodo, né il capitano Innocenti, alto e di gentile aspetto, ma appunto il rude pilone aquilano.
Il 18 gennaio 1987 l'Italia gioca a Lisbona contro il Portogallo un test valido per la Coppa Europa. Dobbiamo riscattare un'orrida prestazione fornita proprio contro i lusitani, sconfitti con somma ed inattesa fatica 26-24 a Jesi il 13 aprile 1986. Ma non è questo il punto. Il match è ricordato anche per aver siglato l'esordio in azzurro di uno dei più forti tre quarti italiani di tutti i tempi, Marcello Cuttitta, ala di potente e veloce, dai rapinosi e devastanti cambi di direzione. Ma non è questo il punto. Tra i presenti alla partita quel giorno viene rievocato per uno strano episodio che si verifica pochi minuti prima del fischio d'inizio. Ed è questo il punto. Le squadre sono schierate e la banda pronta a suonare gli inni, quando il cerimoniale viene bloccato. Un'anziana signora, con passo malfermo e sorretta da due dirigenti della federazione portoghese, si sta avvicinando, con velocità tartarugacea, verso i trenta giocatori. Curiosità: chi è costei e di quale potere dispone per bloccare il cerimoniale e far ritardare l'inizio della partita? Si tratta di un'aristocratica appassionata di rugby che sembra risultare tra le più generose elargitrici di finanziamenti alla non ricchissima federazione portoghese. Sembra anche, ed è questo il fatto più sconvolgente, che l'anziana nobildonna, in preda a senili, ma proprio per questo ancora più temibili, appetiti e concupiscenze, si sia invaghita del pilone Cucchiella. La voce si diffonde in campo e tra le delegazioni sistemate sugli spalti, suscitando scalpore ed imbarazzo, in primis per il ruolo sociale della vegliarda, in secundis per l'età della stessa ed in terza istanza perché oggetto delle attenzioni della signora non è Lorigiola, dai regolari, nordici, lineamenti, né l'apertura Collodo, né il capitano Innocenti, alto e di gentile aspetto, ma appunto il rude pilone aquilano.
-
- Messaggi: 948
- Iscritto il: 24 ago 2005, 0:00
- Località: Treviso
Sarei molto interessato a quei filmati.
come posso registrami? mi chiedono l'invitation!
come posso registrami? mi chiedono l'invitation!
L3gs ha scritto:Caro Teo,teodoro ha scritto:grazie mille a tutti per le risposte,ora ci capisco un po' di piu!!
continuate pure a sviluppare questo ost con tutti i piu grandi campioni del passato che vi vengono in mente,io leggo con piacere!:D
se hai un pc da tenere acceso per buona parte del giorno, una connessione veloce ed un hard disk capiente, puoi andare su www.aussietorrents.com e scaricare i tre test della tournee dell'81 del sudafrica in nuova zelanda. Ci sono il mitico Gerber, Botha, Moolman, Du Plessis ed una nuova zelanda assatanata.
http://aussietorrents.com/vb/forumdisplay.php?f=147
Se hai problemi, contattami in pvt.
-
- Messaggi: 2414
- Iscritto il: 12 feb 2003, 0:00
- Località: Rovigo (RO)
-
- Messaggi: 594
- Iscritto il: 2 dic 2005, 0:00
- Località: USCIO (GE)
Al di là dei valori tecnici, quella squadra azzurra viene rammentata anche per le fisionomie, che avrebbero provocato il compiacimento del mai abbastanza ricordato e geniale Cesare Lombroso, di alcuni suoi componenti, quasi tutti appartenenti al pacchetto di mischia. Certi baffi, certi sguardi, certi cipigli... Sarebbero stati caratteristi perfetti nei film poliziotteschi italiani del decennio precedenti, quelli diretti da Lenzi, Corbucci, Di Leo e dai titoli immaginifici tipo "La città dorme. la mala impazza e la polizia s'incazza", avrebbero spaventato i bravi di Don Rodrigo, messo in fuga le peggiori gang di east LA... Ma evidentemente non intimorito le nobildonne portoghesi... La signora chiede allora a Cucchiella di raggiungere la sua splendida villa dopo il terzo tempo; manderà un'auto a prendere il pilone ed alcuni suoi compagni, gli amici più fidati. L'Italia stravince 41-3 ed il terzo tempo si snoda senza particolari sussulti, ma la compagnia dei tagliagole si organizza. Cucchiella invita tutti gli aquilani della spedizione (pare che l'unico a non aggregarsi sia il maestro di clarino Troiani, persona seria e perbene). Anche alla giovane matricola Cuttitta viene chiesto di far parte della spedizione; lo sventurato risponde. Si decide di aggragare anche il tallonatore Giorgio Morelli, che non ha giocato perché in non perfette condizioni fisiche. E' ritenuto, a torto (scusami Giorgio), "persona di livello", l'intellettuale di quella banda di pirati. L'allegra compagnia giunge alla splendida dimora nobiliare, accolta da compiti camerieri in livrea. Sui tavoli fanno bella mostra numerose bottiglie di pregiati porto (ruby, tawny ed i costosissimi vintage) e splendidi calici in cristallo. "Servitevi, fate come foste a casa vostra" è l'improvvido invito che la nobildonna rivolge ai baldi giovani, prima di ritirarsi in camera, in attesa di eventuali sviluppi. La situazione, come facilmente intuibile, degenera. L'alcolico e dolce conforto dei porto induce gli aquilani all'ebbrezza. Per loro disgrazia Giorgio Morelli ha iniziato a giocare tardi: prima amava trascorrere i freddi pomeriggi abruzzesi al cinema, dove ha divorato molti film in costume. Ricordandosi di quelle pellicole, ha un'idea: lanciare, dopo ogni libagione, il calice sul pavimento. Gli altri lo imitano con sguaiata gioia e senso di rispetto; Giorgio è ingegnere e "persona di livello", sa quello che fa. No, non sa quello che fa, o meglio, non sa che quei bicchieri costano una fortuna e hanno un valore affettivo. I camerieri, inorriditi, chiamano urlando la padrona di casa. Pochi minuti dopo la ciurmaglia aquilana viene messa alla porta. Alcune ore dopo, dopo varie peripezie, i soggetti raggiungono l'albergo, pronti per la colazione. La loro stima nei confonti di Cucchiella è immutata o accresciuta. Quella nei confronti del baffuto tallonatore azzerata...
-
- Messaggi: 1168
- Iscritto il: 22 ago 2006, 13:09
GRUN, cosa ne diresti di farci uscire un libro dalle storie che racconti? non nel senso che siano frottole, ci mancherebbe. nel senso che sono affascinanti, ammalianti intrecci di vita vissuta, ben degne di una rilegatura intorno a una serie di fogli stampati. in fondo, se Terry McLean è entrato nella hall of fame perché "was the finest reporter as well as most astute observer of New Zealand rugby for over half-a-century", perché non provarci? ti va di parlarne? tanto siamo vicini di casa, genova-uscio mezz'ora di macchina (perchè a recco cominciano le curve, e da gattorna anche meglio!!!)
mandami una mail:
m.map@libero.it
mandami una mail:
m.map@libero.it
Padre nostro che sei nei cieli | restaci pure | quanto a noi resteremo sulla terra | che a volte è così bella. (J. Prevert)
-
- Messaggi: 2305
- Iscritto il: 19 gen 2006, 0:00
- Località: rugby town
si GRUN,scusami..sono r***..piu che dalle ragazze ferraresi sono distratto dai libri di letteratura spagnolaGRUN ha scritto:Teodor ciao. Forse distratto da alcune belle ragazzone ferraresi, non ti sei accorto che di Meads ho già parlato in questo thread... Su Lochore ti scriverò più tardi. E trainato dai ricordi di parega ritornerò su quella famosa partita del 1979, della quale scrivemmo anche nel 3D "Roy Bish" con un aneddoto relativo ad uno dei protagonisti, tanto per fare contento L3gs, al quale dico che sì, sono molto affezionato ai miei vicoli, ma non è detto che delle vecchie spugne venete non riescano a commuovermi...
Rugby is life..play it!