Michael Wilson, all'inghilterra?
Moderatore: Emy77
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TUCKER
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Wilson ha scelto l'Inghilterra ed ha spiegato le sue ragioni alla stampa...
Tuck figlio di Thak del Brixiashire
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TommyHowlett
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In un periodo di vacche magre, zitti zitti avevamo creato un buon giocatore, ma con la sfiga della doppia nazionalità.
Scelta persino ovvia (genitori inglesi, possibilità di giocare per una nazionale tra le più forti al mondo). Di sicuro dovrà farsi un c..o così per trovare spazio, ma se le qualità ci sono...
Scelta persino ovvia (genitori inglesi, possibilità di giocare per una nazionale tra le più forti al mondo). Di sicuro dovrà farsi un c..o così per trovare spazio, ma se le qualità ci sono...
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.
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mìsò
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T'e lo dico io che avevamo un gioiellino in casa e non lo abbiamoTommyHowlett ha scritto:In un periodo di vacche magre, zitti zitti avevamo creato un buon giocatore, ma con la sfiga della doppia nazionalità.
Scelta persino ovvia (genitori inglesi, possibilità di giocare per una nazionale tra le più forti al mondo). Di sicuro dovrà farsi un c..o così per trovare spazio, ma se le qualità ci sono...
(munari e il suo mitico senso degli affari) saputo valorizzare
Ti rammento che il miki si sorbiva 100 km al giorno per allenarsi in ghirada...
e quando arrivava (2 ore prima degli altri...) non trovava nemmeno le "piazzole" per calciare
Della serie cosa vuole questo Inglese del C...
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rugbyteacher
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Forse Wilson non è stato agevolato nell'ultimo anno all'under 19 della Benetton in quanto era il terzo mediano, quindi costretto a farsi un campionato all'ala.
Comunque più che Munari, che sappiamo tutti quanto ami assecondare le scelte dei giovani quali De Marchi, i Pavan ecc., penso che Wilson l'abbia perso la federazione. Infatti se per assurdo tronasse a giocare in Italia comunque non giocherebbe per l'Italia.
Secondo me ha fatto la scelta giusta per sé e gli auguro tutto il bene, francamente però trovo che il problema per l'Italia del futuro non sia propriamente in quel ruolo.
Comunque più che Munari, che sappiamo tutti quanto ami assecondare le scelte dei giovani quali De Marchi, i Pavan ecc., penso che Wilson l'abbia perso la federazione. Infatti se per assurdo tronasse a giocare in Italia comunque non giocherebbe per l'Italia.
Secondo me ha fatto la scelta giusta per sé e gli auguro tutto il bene, francamente però trovo che il problema per l'Italia del futuro non sia propriamente in quel ruolo.
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Monanilbarbaro
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Ah Sì ? E cosa doveva offrirgli
a) Un vitalizio di 10.000 euro al mese ?
b) Un auto nuova ogni due mesi?
c) Una notte d'amore con Manuela ARcuri ?
Per queste tre cose ci vado io, giuro che ci vado io e gioco pure da dio!!!!
a) Un vitalizio di 10.000 euro al mese ?
b) Un auto nuova ogni due mesi?
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Chiama anche tu in F.I.R. per far cantare gli inni degli avversari a Leone Di Lernia!!!
- PiVi1962
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A me sembra che molti ragionino ancora con intesta l'Europa degli anni '70 o prima.
L'unione europea ha aperto le frontiere del lavoro, dello studio e dello sport. Non è raro trovare italiani che lavorano nella city di Londra o nei bar di Valencia, italiani che fanno l'università in Francia od in un'università Irlandese, italiani che giocano a calcio nelle squadre britanniche o a pallavolo in quelle greche.
Siamo tutti più liberi e meno provinciali, e ciascuno è poi responsabile delle sue scelte.
In molti sport, anche olimpici, è prevista addirittura la possibilità di cambiare nazione dopo aver rappresentato un'altra nazione (in genere deve intercorrere un periodo di "non competizione" per rappresentative nazionali).
Se ci mettiamo in quest'ottica, Wilson non ha fatto mai nessuna scelta che gli impedisse di optare per l'altra nazionale cui era eligibile (l'Inghilterra), una volta avutane la possibilità.
Quindi è perfettamente nel suo diritto rispondere ad un'eventuale convocazione inglese.
Tutto il resto mi sembrano solo pregiudizi.
L'unione europea ha aperto le frontiere del lavoro, dello studio e dello sport. Non è raro trovare italiani che lavorano nella city di Londra o nei bar di Valencia, italiani che fanno l'università in Francia od in un'università Irlandese, italiani che giocano a calcio nelle squadre britanniche o a pallavolo in quelle greche.
Siamo tutti più liberi e meno provinciali, e ciascuno è poi responsabile delle sue scelte.
In molti sport, anche olimpici, è prevista addirittura la possibilità di cambiare nazione dopo aver rappresentato un'altra nazione (in genere deve intercorrere un periodo di "non competizione" per rappresentative nazionali).
Se ci mettiamo in quest'ottica, Wilson non ha fatto mai nessuna scelta che gli impedisse di optare per l'altra nazionale cui era eligibile (l'Inghilterra), una volta avutane la possibilità.
Quindi è perfettamente nel suo diritto rispondere ad un'eventuale convocazione inglese.
Tutto il resto mi sembrano solo pregiudizi.
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Shye
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Mi ero perso questo tuo post..sanzen ha scritto:Shye la risposta te la fornisco, visto che sembra tu non colga una parte importante di questo discorso: la Benetton ha fatto poco o niente per accordarsi con Wilson.
I Saracens si sono fatti avanti, trovando un accordo con il giocatore, a quel punto visto la sua nazionalità doppia Inglese/Italiana e l'interesse degli allenatori della Under 20 Inglese per il giocatore. è scattata la convocazione per la squadra della rosa.
Wilson ha anche un procuratore, visto che il suo è un contratto professionistico, che sembra privilegiare la strada Inglese per questioni economiche e anche di professione.
Il giocatore è infortunato e pertanto non ha risposto alla convocazione.
E' chiaro adesso il discorso?
Comunque la situazione la conosco anch'io, Sanzen. Non mi manca nessun pezzo. E' che continua a non centrare niente.
La Benetton l'ha perso? Ok. Ma non centra niente con la nazionalità.
Come ha detto Willimoski uno mica deve giocare per forza con l'Inghilterra perchè gioca in GP.
Wilson ha scelto l'Inghilterra? Bene, in bocca al lupo, discorso chiuso.
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Shye
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Ma la differenza tra la nazionale e una squadra di club (assimilabile ad un qualsiasi altro lavoro) è ancora chiara a qualcuno a questo mondo?PiVi1962 ha scritto:A me sembra che molti ragionino ancora con intesta l'Europa degli anni '70 o prima.
L'unione europea ha aperto le frontiere del lavoro, dello studio e dello sport. Non è raro trovare italiani che lavorano nella city di Londra o nei bar di Valencia, italiani che fanno l'università in Francia od in un'università Irlandese, italiani che giocano a calcio nelle squadre britanniche o a pallavolo in quelle greche.
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Cane_di_Pavlov
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A me no. Con le regole attuali mi sembra che le nazionali siano dei "superclub" più che delle nazionali.Shye ha scritto:Ma la differenza tra la nazionale e una squadra di club (assimilabile ad un qualsiasi altro lavoro) è ancora chiara a qualcuno a questo mondo?PiVi1962 ha scritto:A me sembra che molti ragionino ancora con intesta l'Europa degli anni '70 o prima.
L'unione europea ha aperto le frontiere del lavoro, dello studio e dello sport. Non è raro trovare italiani che lavorano nella city di Londra o nei bar di Valencia, italiani che fanno l'università in Francia od in un'università Irlandese, italiani che giocano a calcio nelle squadre britanniche o a pallavolo in quelle greche.
Nell'Italia può giocare uno che non è italiano, mentre certi italiani (per matrimonio ad esempio) non vi possono giocare.
Questa non è una nazionale, perlomeno non è la nazionale che solitamente si intende.
- PiVi1962
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Molte nazionali nel rugby sono già dei superclub, con contratti centralizzati dei giocatori con le federazioni.
Per ora in molti paesi il rugby ha un'impostazione più simile al cricket che al calcio, ed in Italia non si è abituati a questo diverso modo di fare sport (l'unico che si avvicina a qualcosa del genere è lo sci alpino).
Per ora in molti paesi il rugby ha un'impostazione più simile al cricket che al calcio, ed in Italia non si è abituati a questo diverso modo di fare sport (l'unico che si avvicina a qualcosa del genere è lo sci alpino).
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Shye
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Il rugby ha questa impostazione perchè è diffusa troppo a macchia di leopardo nel mondo, mica per altro..PiVi1962 ha scritto:Molte nazionali nel rugby sono già dei superclub, con contratti centralizzati dei giocatori con le federazioni.
Per ora il rugby ha un'impostazione più simile al cricket che al calcio, ed in Italia non si è abituati a questo diverso modo di fare sport (l'unico che si avvicina a qualcosa del genere è lo sci alpino).
se l'IRB facesse un corso dalla FIFA, dalla FIBA, dalla FIVB o da altre federazioni mondiali magari il rugby farebbe qualche passo avanti e si smetterebbe di vedere partite tipo Australia-Giappone 91-0 in un mondiale.
Ma con questo tipo di regolamenti allucinanti..
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TommyHowlett
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Secondo me si tratta di pura sfortuna, come ho già avuto modo di dire poco sopra. Un promettente rugbysta con la doppia nazionalità (genitori inglesi) che si trova a dover scegliere se giocare per l'Italia o per l'Inghilterra. Voi cosa avreste scelto? Non credo ci sia tanto da imputare a Treviso o Munari. D'altronde, un qualunque buon giocatore italiano ricercato da squadre straniere prima o poi cede, e pure ben volentieri.
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.
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Felix91
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come non quotartiSecondo me si tratta di pura sfortuna, come ho già avuto modo di dire poco sopra. Un promettente rugbysta con la doppia nazionalità (genitori inglesi) che si trova a dover scegliere se giocare per l'Italia o per l'Inghilterra. Voi cosa avreste scelto? Non credo ci sia tanto da imputare a Treviso o Munari. D'altronde, un qualunque buon giocatore italiano ricercato da squadre straniere prima o poi cede, e pure ben volentieri.