L'esempio lo ho fatto io, non GiovaNelli (una N sola).ATHLONE ha scritto:le Home Nations ritengono prioritario ricavare il massimo dalla vendita dei diritti, ed hanno la maggioranza delle quote: il pacchetto è stato venduto al miglior offerente! Per noi latini abituati a maneggi politici, interventi pubblici sulla RAI per ottenere offerte dell'ultimo minuto e similari può sembrare strano...
in alternativa la FIR avrebbe forse potuto attivarsi per tempo ed acquistare in prima persona i diritti, sottraendo quei fondi in nome della visibilità ad altre attività federali (con conseguente dibattito ecc..), ma anche questo Giovannelli avrebbe potuto proporlo prima: dopo siamo capaci tutti...
E la gara non è stata venduta ad un solo offerente, ma al miglior offerente di ciascun mercato televisivo.
Quello che sottolineavo è che solo in seguito Dondi (cioè il massimo rappresentante della FIR) si è rammaricato che questo andava contro le (ipotizzate) politiche federali.
Ripeto che, poiché le regole d'asta potevano essere scritte in modo diverso paese per paese, tenendo conto delle peculiarità del mercato televisivo di ciascuno, la FIR poteva richiedere gli opprtuni vincoli (ad esempio: obbligo della trasmissione in chiaro almeno degli incontri dell'Italia e dell'ultima giornata, tanto per fare un'ipotesi).
Tutto questo non è stato fatto perché la gestione manca di una "bussola" che indichi a tutti in che direzione muoversi.
SE il vero obiettivo è quello ancora di essere uno sport che vuole allargare di molto la sua base di praticanti e di appassionati ALLORA la FIR doveva obbligare le altre federazioni a scrivere la gara per il mercato italiano in modo diverso.
E non credere che le gare degli altri mercati televisivi si basino sulla sola variabile prezzo: sono necessarie tutta una serie di condizioni (tanto per elencarne alcune: capacità tecniche, grado di copertura del territorio, condizioni sulla pubblicità, garanzie sulla trasmissione in diretta degli incontri, etc.). Quindi la tua affermazione è quantomeno imprecisa.