No. solo farti notare che nella "piramide" della FIR , mancano 2 dei gradini presenti in quella gallese...diddi ha scritto: Che c'è, mi vuoi insegnare che cos'è la "piramide"?![]()
Fanno anche di più, aiutano anche con lo studio e la formazione professionale...diddi ha scritto: Fai finta di non capire?
Io non ho nessuna difficoltà ad immaginare che i clubs possano formare ad altissimo livello, lo fanno in tanti posti; ma non in Italia. Ti ri-spiego perché: Ospreys, Bourgoin, Gloucester, Waikato... sono realtà che, per competere nel loro ambiente di riferimento, SONO COSTRETTI a iperformare i loro giocatori. Se Parra non è iperformato, Mignoni (o Yachvili, o Cusiter, o Kelleher, o chi vi pare) se lo mangia e Bourgoin perde. Questo non vale per la realtà italiana: Toniolatti (per dire) viene formato ad un livello per cui può competere con Griffen, Patelli, Tebaldi e compagnia cantando; quando gli capita di affrontare Parra (o Mignoni, o Yachvili, o Cusiter, o Kelleher) si trova in difficoltà, comunque può solo sperare di reggere alla meno peggio. E questo moltiplicato per i 15 in campo, i 22 della lista gara e i 35-40 della rosa. Beninteso, iperformare non significa semplicemente fornire mezzi e metodiche di allenamento, né soltanto offrire la possibilità di confrontarsi con squadre al top; vuol dire anche mantenere integralmente il giocatore, in modo che possa dedicare tutto il tempo necessario al rugby senza proccupazioni economiche presenti e, se possibile, future.
Ma non lo fanno perchè COSTRETTI , quella che tu chiami "Iperformazione" è semplicemente l'esito di un processo di crescita e selezione che sfrutta tre fattori : grandi numeri di partecipanti (paesi dove il Rugby è il primo sport) , lungo periodo di formazione (si inizia presto e non si molla) , alta tecnologia - tecnici. strutture, modalità di insegnamento; in Italia il Calcio applica benissimo a livello giovanile (ed in modo anche molto più spietato e cinico) quello che tu chiami iperformazione, ma hanno questi tre fattori, in italia non presenti in modo paragonabile.
Hai preso proprio l'esempio di come la federazione prenda decisioni in modo puramente politico e del tutto slegato da realtà e risultati... a dire il vero non esiste nessuna comunicazione ufficiale che parli del futuro delle accademie di club, e la finale di campionato U17 verrà giocata fra due società che hanno l'accademia . E' anche l'esempio di come la Federazione abbia continuato la politica di non-valorizzazione dei vivai anche lì : c'è una bella differenza fra società come viadana e calvisano che necessitavano dell'accademia per poter reclutare da fuori i giocatori necessari per vincere ed altre che invece schierano due squadre in U17 ...diddi ha scritto: In Italia i clubs non hanno necessità di iperformare e in effetti non iperformano. Questo è un compito che, al momento, si è assunta la Federazione, la quale peraltro sperava di poterlo scaricare: che fine hanno fatto le famose "accademie di club"? Non si sono forse estinte per mancanza di seguito, inducendo la FIR ad organizzare le accademie U18?
La Federazione avrebbe dovuto e potuto partire da qui , dalla semplicissima analisi che se ogni squadra in Super 10 avesse formato il numero di nazionali che ha formato L'Aquila , ora avremmo circa il triplo di giocatori a livello di nazionale ... magari non sarà elevatissimo (ma nemmeno così basso, visto la relativa facilità di trovare contratti in campionati ritenuti molto più competitivi; la FIR aveva ed ha tutti i mezzi per poter imporre questo, se non lo fa è per motivi politici, non certo per il bene del movimento.
Prima obiezione : per quello che si vede, le accademie u18 hanno la stessa medesima impostazione di Tirrenia, dalla preferenza fisica al non-interfacciamento con le realtà localididdi ha scritto: Detto questo, sono assolutamente d'accordo con l'analisi di spettatore sui nodi problematici dell'Accademia, soprattutto dove solleva il problema che gli "accademici" non sono necessariamente "i migliori", ma soltanto i migliori (se lo sono, ma questo coinvolge l'alea insita nel concetto stesso di selezione) tra coloro che sono disposti a soggiornare a Tirrenia, passando sopra problemi personali, doti individuali, scelte di vita che possono cambiare nel tempo. Da dove poi vengono presi quasi integralmente i Nazionali, per l'assunto autoreferenziale che se uno non ha frequentato l'Accademia, non può essere sufficientemente formato.
Tutto vero, tutto criticabile, ma anche tutto insito nel progetto stesso dell'Accademia per come è stata strutturata; solo che, al momento attuale, si tratta dell'unico centro che può dare alta formazione rugbystica in Italia, dal momento che solo la Federazione, in Italia, è interessata a giocatori di quel livello.
Seconda obiezione : non sono per nulla convinto che Tirrenia e l'attuale gestione siano "'unico centro che può dare alta formazione rugbystica in Italia" , mancano completamente occasioni di confronto reale ed i risultati -di certo in sostanziale peggioramento rispetto anche solo a 2 stagioni fa- contraddicono la tua affermazione.
Mi sono spiegato male : l'accademia federale argentina nasce per permettere ad una parte di giocatori giovani di continuare a giocare a rugby e sopravvivere economicamente (600$ al mese...) senza che debbano smettere o andare all'estero. da noi la situazione è molto diversa ... c'è pure chi aspetta da un bel pezzo anche solo i rimborsi-biglietti per i raduni della nazionale...diddi ha scritto: Poi, una domanda: che cosa vuoi dire con "solo in Argentina si sta tentando una via simile a quella italiana , mar per motivi opposti ai nostri - li si deve cercare di tenere e pagare dei giocatori che altrimenti andrebbero all'estero."
Non capisco quale sia la differenza con la realtà italiana: non è vero che anche noi dobbiamo cercare di evitare che gli italiani vadano ad iperformarsi all'estero?
La differenza sostanziale della proposta FIR-Accademia rispetto al tutto il resto del mondo rugbystico è che solo da noi si crede di poter sostituire la formazione fatta dai club con un processo esclusivamente all'intero delle strutture federali ... il salto dei 2 gradini della piramide come detto all'inizio
[/quote]diddi ha scritto: Infine sulla piramide: è vero che noi stiamo cercando di operare sul suo vertice, ma lo facciamo perché è lì che si situa la differenza principale tra noi e gli altri. A livello giovanile reggiamo il confronto, anzi più sono piccoli e più siamo competitivi. E' solo dopo, quando entra in gioco quella che io chiamo "iperformazione", che si crea il gap, che si allarga fino al divario evidente, innegabile, straziante tra i nostri top team e quelli stranieri, al livello a cui pretenderemmo di competere.
Se fosse come dici tu, dopo due anni di accademia e di "iperformazione" dovremmo già avere non dico dei risultati, ma almeno un inizio di trend positivo... non è che il GAP sia in realtà dovuto in buona parte a puri e semplici numeri ? a ottobre scorso il Petrarca U17 giocò e perse di poco con l'Hartpury college U18 ... è l'accademia del Gloucester (freschi vincitori del torneo del Daily mail) , ma loro hanno cinque squadre complete Under 18 ! - questa situazione si rispecchia perfettamente anche fra i senior, dove quasi ogni squadra britannica e irlandese oltre al First XV ha altre tre o quattro squadre dietro ... da noi i numeri ci sono nel minirugby (magari non dappertutto, ma tutto sommato ben diffusi anche al di fuori di zone "storiche" ) mentre dopo la "moria" di giocatori diventa importante dappertutto , Accademie e Celtic league non sono la risposta a questo , purtroppo, e da soli, come intende la fir, significa cercare di salvare la cime della piramide stacccandosi dai gradini inferiori.