delay ha scritto:stiamo anche parlando di una realtà che a guida milano-treviso-parma non ha portato a nulla a livello di club negli ultimi (fondamentali) 20 anni , che non ha trasportato il movimento nel reale professionismo e che , contrariamente alle premesse dichiarate non ha fatto della nazionale un riferimento costante (anzi) quest'ultyima addirittura è la contraddizione di quanto accaduto oggi con (escludendo equiparati etc etc) metà dei giocatori provenienti proprio dal territorio che sparisce dal rugby che conta. la celtic doveva essere una svolta che invece non c'è stata, ma solo un prosguimento dei fallimenti della fir della lega oltre che dei singoli soggetti...
Non sono d'accordo con quest'analisi. Innanzitutto non parlerei di una realtà "a guida", quanto piuttosto di una realtà in cui le squadre che hanno più investito e vinto sono state: milano, treviso, parma, viadana, calvisano, etc... E quella realtà ha portato la nazionale al 6N (e il 6N a Roma...), con giocatori alcuni nati in quelle società, altri lì cresciuti, altri, oriundi o equiparati, che lì sono andati a giocare prima di finire in nazionale. Merito o casualità, bene o male? Difficile da dirsi... Pessimi risultati internazionali a livello di club? Certo, ma se si poteva fare di meglio chi sapeva come avrebbe potuto investirci e oggi godrebbe di un blasone certo superiore a Treviso e alle altre.
Capitolo "territorio che sparisce dal rugby che conta". Con 2 sole squadre non puoi certo coprire geograficamente il territorio rugbistico italiano. Oltre i 200 km cosa rappresenti? Roma rappresenta Benevento tanto più di Viadana o Treviso? L'effetto territoriale (rappresentanza, stimolo, occasione) ha una validità geografica comunque limitata: 50? 100? 200 km? Che le due sedi siano a 300 o 1000 km non cambia niente... Capitolo "rappresentatività dei giocatori della nazionale": se escludi il Veneto escludi Bortolami, Bergamasco x2, Ghiraldini, Marcato, Ongaro, Reato, Favaro, Bacchetti, "Zanni", etc. Sono di meno? E comunque che ci azzecca?