delay ha scritto:
parliamo in linea generale , facciamo cosiì "teorica" per evitare problemi :
dato che sponsorizzare in generale non porta reali vantaggi di immagine..
quelli veri.. innanzituttio puoi scaricare dalle tasse la somma investita , se poi trovi il giusto sistema (ti piace vincere facile), i soldi non solo non li hai tassati ma puoi farli sparire in maniera anche moooooooolto semplice , grazie ad accordi ad esempio tra procuratori ( giocatori ), dirigenza delle squadre e sponsor puoi far sparire fino al 50% della somma dichiarata , cosi che non solo non paghi le tasse ma fai sparire , tramite triangolazione i soldi all'estero ed è anche facile , grazie alle normative di molti paesi risultare pulitisssimi... IN PARTE come nel caso in cui è INDAGATA (tutti innocenti fino a che non viene verificato il contrario) proprio la benetton
.. ovviamente i discorsi del genere sono validi solo per cifre definiamole di importanza anche solo medio alta, per 30.000 euro non vale neanche la pena pensarlo un giro del genere visto il rapporto costo/rischio
Lo vedi delay? Questi sono, e parlo per me, gli interventi che mi fanno girare le palle. Si cerca di ragionare, di dare una chiave di lettura, e arriva questo intervento.
Carissimo, questo è
letame. Cacca. Talking shit.
Un misto di disinformazione (sono almeno 10 anni che non si possono più detrarre fiscalmente le sponsorizzazioni sportive), illazioni (ipotizzi questi reati: false fatturazioni, falso in bilancio, false comunicazioni, riciclaggio), imprecisioni (non c'è nessuna INDAGINE: c'è un
accertamento della AdE che, come spero sia noto, è un'affermazione unilaterale, e soprattutto non ha nessuna implicazione né civile, né penale di per sé).
Ho appena finito di dirlo, e te lo dico in faccia. A me di difendere Benetton non importa nulla, ma avere di questi pregiudizi sulla figura degli imprenditori (perché tu suggerisci smaccatamente che "così si fa, capisci a me") è un
problema, un
ritardo culturale, un
malvezzo e una
dimostrazione di ignoranza sulla vera natura dell'imprenditoria italiana. Quando poi, a causa solo e soltanto di questo ritardo incredibile (letteralmente, difficile da credere nel 2009 in un paese che si basa sull'imprenditoria) ritardo culturale, si resta con le mosche in mano come è accaduto a Roma, se anziché riflettere sulle ragioni di un
fallimento di impresa si fanno gli occhiolini e ci si dà di gomito (in linea teorica però, perché il sasso si tira ma la mano si nasconde
sempre, vero?), si finisce per risultare patetici.
E ora arrabbiati pure, ma anche tu, prima, guardati intorno: qui si cercava di ragionare con pacatezza, e sei arrivato a suggerirci che in fondo sia tutto legato a 4 o 5 reati, e un po' di evasione fiscale. Io questa solfa l'ho già sentita e, credimi, alla centesima reiterazione in ogni ambito comincia a stufare per quanto puzza di stantio.
Senza rancore.