Contribiusci fattivamente al tuo rugby.
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ilfilosofo
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- Località: sicilia
Premetto che non mi reputo all’altezza di creare nessun modello che risolva problemi così complessi e specifici.
<BR>E’ pur vero che lo scambio d’opinioni, giuste o sbagliate, serva da stimolo a chi, preposto a dirigere e gestire, ha il compito di studiare e programmare una strategia vincente.
<BR>E’ per questo motivo che mi cimenterò per la prima volta a mettere su carta una linea di pensiero generica che, in quanto solo mia, non ha l’arroganza d’essere l’unica verità, anzi il mio auspicio è quello di vedere, d’ora in avanti, altre proposte.
<BR>Ripeto tutto il mio discorso è governato da un pensiero di massima, con dati e numeri che traggono la loro origine da elementi sommari.
<BR>Cominciamo con l’assunto che la struttura del movimento sin ora messa in campo, visti i risultati, non ha ottimizzato le risorse finanziare a sua disposizione e ha creato un divario territoriale marcato che porterà a rendere il nostro sport accessibile solo a piccole parti del territorio e che ha dimostrato d’essere arretrato rispetto alle realtà internazionali.
<BR>Pensate che l’attuale sistema garantisca la rigenerazione che ogni movimento, basato sullo sport, debba avere?
<BR>Per me la linea guida risolutrice, parte dall’analisi delle esigenze e dalla successiva stesura delle soluzioni.
<BR>Analizziamo i problemi e suddividiamoli in macro gruppi:
<BR>
<BR>Territoriale
<BR>Nord
<BR>Centro
<BR>Sud
<BR>
<BR> Attività;
<BR>Rugby professionistico.
<BR>Rugby di base.
<BR>
<BR>Finanziaria.
<BR>Top Ten.
<BR>Serie A
<BR>Serie B
<BR>Serie C
<BR>
<BR>
<BR>Quali sono le problematiche che affliggono i vari sottogruppi ?
<BR>Inserite le vostre opinioni.
<BR>
<BR>E’ pur vero che lo scambio d’opinioni, giuste o sbagliate, serva da stimolo a chi, preposto a dirigere e gestire, ha il compito di studiare e programmare una strategia vincente.
<BR>E’ per questo motivo che mi cimenterò per la prima volta a mettere su carta una linea di pensiero generica che, in quanto solo mia, non ha l’arroganza d’essere l’unica verità, anzi il mio auspicio è quello di vedere, d’ora in avanti, altre proposte.
<BR>Ripeto tutto il mio discorso è governato da un pensiero di massima, con dati e numeri che traggono la loro origine da elementi sommari.
<BR>Cominciamo con l’assunto che la struttura del movimento sin ora messa in campo, visti i risultati, non ha ottimizzato le risorse finanziare a sua disposizione e ha creato un divario territoriale marcato che porterà a rendere il nostro sport accessibile solo a piccole parti del territorio e che ha dimostrato d’essere arretrato rispetto alle realtà internazionali.
<BR>Pensate che l’attuale sistema garantisca la rigenerazione che ogni movimento, basato sullo sport, debba avere?
<BR>Per me la linea guida risolutrice, parte dall’analisi delle esigenze e dalla successiva stesura delle soluzioni.
<BR>Analizziamo i problemi e suddividiamoli in macro gruppi:
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<BR>Territoriale
<BR>Nord
<BR>Centro
<BR>Sud
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<BR> Attività;
<BR>Rugby professionistico.
<BR>Rugby di base.
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<BR>Finanziaria.
<BR>Top Ten.
<BR>Serie A
<BR>Serie B
<BR>Serie C
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<BR>Quali sono le problematiche che affliggono i vari sottogruppi ?
<BR>Inserite le vostre opinioni.
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- bolzo
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- Località: padova
prendendo a prestito il tuo schema posso dirti che nelle mia esperienza di praticante, di persona che effettua interventi di promozione nelle scuole ecc. manca una qualsivoglia idea di promozione di questo sport. Prendo a prestito ciò che accade in Veneto dove sono le provincie a finanziare progetti di promozione sportiva nelle scuole, e non si tratta della FIR che \"aiuti\" le società in questo tipo d\'interventi, la federazione si attiva solamente se si decide di iscrivere una scuola ai tornei dei giochi della gioventù. Detto questo io credo che società che puntano tutto sul vivaio, e ce ne sono, debbano essere più assistite, sia per quanto riguarda i mezzi che per sussidi finanziari. Oggi si tende a lasciare tutto alla libera iniziativa e non esistono programmi d\'intervento che coinvolgano tutte le società del medesimo territorio, così si vengono a creare situazioni di parassitismo da parte delle grosse società che preferiscono \"acquisire\" il ragazzo di belle prospettive, anzichè lavorare tutti per lo stesso scopo. Così le poche realtà con mezzi finanziari alla lunga soffocano i centri minori che rischiano di vedersi di molto ridotte o addirittura chiudere, esempio a Padova dove il Selvazzano ha chiuso l\'anno scorso.
<BR>Altro paio di maniche per le squadre seniores. La fir ha idea di che tipo di giocatori gravitano attorno alle serie \"minori\" come la C o la B?Io sono convinto di no. Perchè non esistono selezioni capaci d\'individuare qualche ragazzo giovane, dalle buone capacità, che magari può diventare un buon giocatore?Anche qui tutto è lasciato alle società, dove se c\'è la capacità di gestire, bene, altrimenti è tutto puramente amatoriale fine a sè stesso. Poi ci sarebbe da affrontare il discorso dei fondi a disposizione ma questa parte non la conosco troppo bene e rischierei di cadare in voci di corridoio.
<BR>Questo è il mio pensiero, che fino a quando non si guarda al basso, al cosidetto serbatoio, la FIR non potrà andare oltre a quelli che ha dimostrato essere i suoi limiti. Io credo che la nazionale sia lo specchio della salute del nostro rugby, e se guardiamo che ci gioca allora scopriamo che siamo molto malati se più della metà dei giocaotori non appartengono al nostro vivaio ma sono equiparati.
<BR>Altro paio di maniche per le squadre seniores. La fir ha idea di che tipo di giocatori gravitano attorno alle serie \"minori\" come la C o la B?Io sono convinto di no. Perchè non esistono selezioni capaci d\'individuare qualche ragazzo giovane, dalle buone capacità, che magari può diventare un buon giocatore?Anche qui tutto è lasciato alle società, dove se c\'è la capacità di gestire, bene, altrimenti è tutto puramente amatoriale fine a sè stesso. Poi ci sarebbe da affrontare il discorso dei fondi a disposizione ma questa parte non la conosco troppo bene e rischierei di cadare in voci di corridoio.
<BR>Questo è il mio pensiero, che fino a quando non si guarda al basso, al cosidetto serbatoio, la FIR non potrà andare oltre a quelli che ha dimostrato essere i suoi limiti. Io credo che la nazionale sia lo specchio della salute del nostro rugby, e se guardiamo che ci gioca allora scopriamo che siamo molto malati se più della metà dei giocaotori non appartengono al nostro vivaio ma sono equiparati.
...proud edward's army...
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ilfilosofo
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- Località: sicilia
Grazie Bolzo per la tua testimonianza e per essere intervenuto.
<BR>Con tuo consenso mi permetto di sintetizzare e catalogare il tuo intervento.
<BR>Correggimi se sbaglia tu metti in evidenza le seguenti problematiche:
<BR>a)Cattiva incentivazione e supporto nella divulgazione del rugby nelle scuole.
<BR>
<BR>b)Il mantenimento dei vivai incide pesantemente sulle casse dei club maggiori che preferiscono mettere al primo posto il raggiungimento di risultati nel campionato tralasciando la ricerca di nuovi talenti.
<BR>
<BR>c)Mancanza di monitoraggio degli atleti delle serie minori da parte dei supervisori nazionali.
<BR>
<BR>Io le inserirei nel macro gruppo “Attività” e nel sottogruppo “Attività di base”.
<BR>
<BR>Mentre il punto b) lo richiamerei anche nel macro gruppo Finanziario e nei 4 sottogruppi.
<BR>Cosa ne pensi?
<BR>
<BR>Con tuo consenso mi permetto di sintetizzare e catalogare il tuo intervento.
<BR>Correggimi se sbaglia tu metti in evidenza le seguenti problematiche:
<BR>a)Cattiva incentivazione e supporto nella divulgazione del rugby nelle scuole.
<BR>
<BR>b)Il mantenimento dei vivai incide pesantemente sulle casse dei club maggiori che preferiscono mettere al primo posto il raggiungimento di risultati nel campionato tralasciando la ricerca di nuovi talenti.
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<BR>c)Mancanza di monitoraggio degli atleti delle serie minori da parte dei supervisori nazionali.
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<BR>Io le inserirei nel macro gruppo “Attività” e nel sottogruppo “Attività di base”.
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<BR>Mentre il punto b) lo richiamerei anche nel macro gruppo Finanziario e nei 4 sottogruppi.
<BR>Cosa ne pensi?
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ilfilosofo
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THAKER
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Nonmifermo
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yary
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Non posso non intervenire su questo post e devo dire che vedevo ilfilosofo sotto altro aspetto, mi compiaccio con te Filo!!
<BR>Le tue analisi sono puntuali e precise, meritano uno spunto per una tesi di laurea...anno fà mi semra ci sia stata da parte della FIR (non mi vorrei sbagliare).
<BR>Certo l\'argomento è stuzzicante e su questo è stato scritto, in verità, molto nei tempi passati e devo dire che se questo deve essere un intervento per trarre analisi sono daccordissimo ma se deve essere la panacea ai mali del nostro rugby, ahimè caro il mio Filo, ho timore che ci risiamo con il classico \"buco nell\'acqua\".
<BR>Comunque complimenti per il tuo modo di esprimerti.
<BR>Le tue analisi sono puntuali e precise, meritano uno spunto per una tesi di laurea...anno fà mi semra ci sia stata da parte della FIR (non mi vorrei sbagliare).
<BR>Certo l\'argomento è stuzzicante e su questo è stato scritto, in verità, molto nei tempi passati e devo dire che se questo deve essere un intervento per trarre analisi sono daccordissimo ma se deve essere la panacea ai mali del nostro rugby, ahimè caro il mio Filo, ho timore che ci risiamo con il classico \"buco nell\'acqua\".
<BR>Comunque complimenti per il tuo modo di esprimerti.
Amo il rugby non perché è violento, ma perché è intelligente. Françoise Sagan
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ilfilosofo
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yeti
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marcofk
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Un\'idea matta: perchè non finanziare un cartone animato giapponese sul rugby? Ha funzionato nella pallavolo con Mimì Ayuhara e Mila e Shiro, per non parlare di Holly e Benji... e che diamine: mi sono persino messo a giocare a golf con un bastone da passeggio di mio nonno e una pallina da tamburello quando facevano la serie di Lotti!
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
- bolzo
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- Iscritto il: 22 giu 2004, 0:00
- Località: padova
ciao filo, la tua sintesi del mio intervento è stata perfetta...non avrei saputo fare di meglio!
<BR>Riguardando meglio come hai suddiviso i gruppi delle attività posso suggerirti una cosa? Perchè parlare di rugby professionistico?
<BR>Mi spiego...oramai è appurato che il problema stà nel come far crescere il movimento e come portare alla ribalta talenti nostrani. Io non credo che in tutte le società siano impazziti di colpo da preferire stranieri a connazionali, semplicemente gli conviene comprare uno straniero che far crescere un ragazzino dai risultati sempre dubbi. Questo perchè evidentemente esiste un meccanismo tale che favorisce questo processo, quindi se esistessero sussidi o altre forme d\'incoraggiamento verso anche le società maggiori per la formazioni di \"promesse\", congiuntamente a forme di \"blocchi\" per l\'acquisto di stranieri, sono sicuro che nell\'arco di qualche anno si vedrebbero i risultati.
<BR>Ho letto che per quanto riguarda la lega maggiore si vogliono creare 5-6 selezioni da far partecipare in celtic league ecc..tutto bello, ma per le giovanili, per le selezioni nei nostri tornei e quant\'altro nessuno dice nulla? Quindi il mio appunto sulla tua divisione in macrozone, per così dire, riguarda il fatto che prima si sana il rugby giovanile e non professionistico poi s\'interviene su quello di punta perchè senza una buona base non può crescere.
<BR>Sò di essere ripetitivo ma batto su questo tasto che credo sia la chiave di volta, se non investiamo qui e non facciamo progetti seri qui, tutto il resto non rimane che fumo negli occhi o espressione di un movimento che non esiste, perchè se dobbiamo presentare una ipotetica squadra in celtic composta per 11/15 di stranieri vuol dire che il nostro rugby non esiste...
<BR>Riguardando meglio come hai suddiviso i gruppi delle attività posso suggerirti una cosa? Perchè parlare di rugby professionistico?
<BR>Mi spiego...oramai è appurato che il problema stà nel come far crescere il movimento e come portare alla ribalta talenti nostrani. Io non credo che in tutte le società siano impazziti di colpo da preferire stranieri a connazionali, semplicemente gli conviene comprare uno straniero che far crescere un ragazzino dai risultati sempre dubbi. Questo perchè evidentemente esiste un meccanismo tale che favorisce questo processo, quindi se esistessero sussidi o altre forme d\'incoraggiamento verso anche le società maggiori per la formazioni di \"promesse\", congiuntamente a forme di \"blocchi\" per l\'acquisto di stranieri, sono sicuro che nell\'arco di qualche anno si vedrebbero i risultati.
<BR>Ho letto che per quanto riguarda la lega maggiore si vogliono creare 5-6 selezioni da far partecipare in celtic league ecc..tutto bello, ma per le giovanili, per le selezioni nei nostri tornei e quant\'altro nessuno dice nulla? Quindi il mio appunto sulla tua divisione in macrozone, per così dire, riguarda il fatto che prima si sana il rugby giovanile e non professionistico poi s\'interviene su quello di punta perchè senza una buona base non può crescere.
<BR>Sò di essere ripetitivo ma batto su questo tasto che credo sia la chiave di volta, se non investiamo qui e non facciamo progetti seri qui, tutto il resto non rimane che fumo negli occhi o espressione di un movimento che non esiste, perchè se dobbiamo presentare una ipotetica squadra in celtic composta per 11/15 di stranieri vuol dire che il nostro rugby non esiste...
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orme53
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- Iscritto il: 16 feb 2004, 0:00
filosofo questo lo si potrebbe inserire nell\'argomento \"finanziario\"
<BR>squadre di top 10 e serie A
<BR>
<BR>LIRE
<BR>Nell’ambito del programma annuale di formazione rivolto alle strutture operative delle proprie Associate, e nel quadro dell’iniziativa “L’Anno del Pubblico”, la Lega Italiana Rugby d’Eccellenza (LIRE), in collaborazione con Premier Rugby, ha organizzato il seminario “Costruiamo i nostri tifosi”.
<BR>Nel corso dell’incontro, in programma lunedì 18 Aprile alle ore 13.30 a Bologna, saranno illustrate le tecniche di vendita dei biglietti delle gare e le modalità di preparazione settimanale dell’evento/gara.
<BR>Relatori Simon Hoskins, responsabile marketing Premier Rugby, e Shaun Graham, responsabile della Sinergy Sport Marketing, Azienda consulente della Lega inglese per il settore “ticket sales”.
<BR>La partecipazione al seminario è stata ampliata ad alcune società militanti nel Campionato nazionale Serie A, ovvero: OAT Venezia Mestre, HDI Unione Rugby Capitolina, Marchiol S.Marco, Termoraggi Piacenza, Mag Data Colorno, Med Italia Pro Recco.
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<BR>squadre di top 10 e serie A
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<BR>LIRE
<BR>Nell’ambito del programma annuale di formazione rivolto alle strutture operative delle proprie Associate, e nel quadro dell’iniziativa “L’Anno del Pubblico”, la Lega Italiana Rugby d’Eccellenza (LIRE), in collaborazione con Premier Rugby, ha organizzato il seminario “Costruiamo i nostri tifosi”.
<BR>Nel corso dell’incontro, in programma lunedì 18 Aprile alle ore 13.30 a Bologna, saranno illustrate le tecniche di vendita dei biglietti delle gare e le modalità di preparazione settimanale dell’evento/gara.
<BR>Relatori Simon Hoskins, responsabile marketing Premier Rugby, e Shaun Graham, responsabile della Sinergy Sport Marketing, Azienda consulente della Lega inglese per il settore “ticket sales”.
<BR>La partecipazione al seminario è stata ampliata ad alcune società militanti nel Campionato nazionale Serie A, ovvero: OAT Venezia Mestre, HDI Unione Rugby Capitolina, Marchiol S.Marco, Termoraggi Piacenza, Mag Data Colorno, Med Italia Pro Recco.
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Per noi lombardo occidentali, che abbiamo subito a suo tempo l'occupazione della serenissima, sa dis "sghei"!!!!