Qualche idea per il rugby che non va in CL

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Laporte
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Laporte »

Bacioci ha scritto:Solo per chiarezza: le due squadre di CL non PRENDONO soldi in questo momento, ma ne SPENDONO e tanti. Non vengono drenate risorse economiche al movimento italiano perchè la Fir di soldini nel progetto CL non ne mette quasi niente...
I soldi li tirano fuori Benetton, Monte Paschi e qualche altro sponsor, per cui, per favore finitela di dire che la CL succhia soldi al movimento italiano!!!
Se un sponsor come Benetton (o Monte Paschi) mette 6 milioni di Euro all'anno nel rugby (che è una cifra IMPENSABILE fino all'anno scorso!!!!), è solo da ringraziare.
Poi c'è sempre quello che dice che le Ferrari gli fanno schifo perchèp inquinano troppo, ma questo è un altro discorso...
e qui sbagli. Ci saranno i contrbuti per i giocatori di intetesse nazionale.... compresi quelli che attualmente sono all'estero. Compreso pare l'Italianissmo Gower
Abr
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Abr »

L'argomento meriterebbe un approccio il meno possibile "sentimentale" e molto razionale.
Per punti:
a) mission delle italo celtiche: affermarsi il più presto possibile e approvvigonare le nazionali con giocatori abituati ai massimi livelli,
b) mission di chi resta a casa: sviluppare il ricambio per le (a) e mantener vivo il confronto competitivo domestico.

In tale ottica,
- le squadre (a) - quelle in celtic - per accelerare il successo, DEVONO utilizzare giocatori extracomunitari e europei di livello (gli europei sono equiparati per definizione nella EU), anche per par condicio con le avversarie: Munster ha otto extracomunitari in rosa come Cardiff e Connacht, Ospreys 4+ 3 europei, Glasgow 6 etc.. Tenendo comunque presente il vincolo che tra le due tutti i ruoli devono essere coperti da italiani, per le nazionali.
Poi col tempo e se diventiamo bravi per davvero, allora si vedrà; ma non si capisce perchè mai oggi una Benetton dovrebbe fare a meno di stranieri quando la Nazionale ne è zeppa (troppo comodo fare i froci col cu... altrui).

- le squadre (b) - chi resta a casa - devono essere aiutate non tanto col cash ma trovando modalità che rendano PROFICUO lo sviluppo dei giovani. Insegnare a pescare e non procurare i pesci. La diminuzione dei costi e qualche piccolo sponsor locale fanno il resto.
In tale ottica serve usare l'ESPERIENZA e gli skill già presenti sui territori senza reinventare l'acqua calda, limitando espianti/trapianti/fusioni ai casi spontanei. Bisogna DIFFONDERE non CONCENTRARE (quindi campinato a 12 e non a 8); inoltre col nuovo modello basta POCO CIRCOLANTE, anche per evitare i furboni prendi-i-soldi-e-scappa visti in altri sport minori (volley femminile ad esempio) mentre è fondamentale stabilire un meccanismo che renda REMUNERATIVA l'attività sui giovani.
Laporte
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Laporte »

Abr ha scritto:L'argomento meriterebbe un approccio il meno possibile "sentimentale" e molto razionale.
Per punti:
a) mission delle italo celtiche: affermarsi il più presto possibile e approvvigonare le nazionali con giocatori abituati ai massimi livelli,
b) mission di chi resta a casa: sviluppare il ricambio per le (a) e mantener vivo il confronto competitivo domestico.

In tale ottica,
- le squadre (a) - quelle in celtic - per accelerare il successo, DEVONO utilizzare giocatori extracomunitari e europei di livello (gli europei sono equiparati per definizione nella EU), anche per par condicio con le avversarie: Munster ha otto extracomunitari in rosa come Cardiff e Connacht, Ospreys 4+ 3 europei, Glasgow 6 etc.. Tenendo comunque presente il vincolo che tra le due tutti i ruoli devono essere coperti da italiani, per le nazionali.
Poi col tempo e se diventiamo bravi per davvero, allora si vedrà; ma non si capisce perchè mai oggi una Benetton dovrebbe fare a meno di stranieri quando la Nazionale ne è zeppa (troppo comodo fare i froci col cu... altrui).

- le squadre (b) - chi resta a casa - devono essere aiutate non tanto col cash ma trovando modalità che rendano PROFICUO lo sviluppo dei giovani. Insegnare a pescare e non procurare i pesci. La diminuzione dei costi e qualche piccolo sponsor locale fanno il resto.
In tale ottica serve usare l'ESPERIENZA e gli skill già presenti sui territori senza reinventare l'acqua calda, limitando espianti/trapianti/fusioni ai casi spontanei. Bisogna DIFFONDERE non CONCENTRARE (quindi campinato a 12 e non a 8); inoltre col nuovo modello basta POCO CIRCOLANTE, anche per evitare i furboni prendi-i-soldi-e-scappa visti in altri sport minori (volley femminile ad esempio) mentre è fondamentale stabilire un meccanismo che renda REMUNERATIVA l'attività sui giovani.
sai cosa gliene frega a quelli (b) ....
Bacioci
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Bacioci »

Laporte ha scritto:
Bacioci ha scritto:Solo per chiarezza: le due squadre di CL non PRENDONO soldi in questo momento, ma ne SPENDONO e tanti. Non vengono drenate risorse economiche al movimento italiano perchè la Fir di soldini nel progetto CL non ne mette quasi niente...
I soldi li tirano fuori Benetton, Monte Paschi e qualche altro sponsor, per cui, per favore finitela di dire che la CL succhia soldi al movimento italiano!!!
Se un sponsor come Benetton (o Monte Paschi) mette 6 milioni di Euro all'anno nel rugby (che è una cifra IMPENSABILE fino all'anno scorso!!!!), è solo da ringraziare.
Poi c'è sempre quello che dice che le Ferrari gli fanno schifo perchèp inquinano troppo, ma questo è un altro discorso...
e qui sbagli. Ci saranno i contrbuti per i giocatori di intetesse nazionale.... compresi quelli che attualmente sono all'estero. Compreso pare l'Italianissmo Gower
Capisco la tua incazzatura e la tua convinzione che la CL sia la morte per il rugby italiano, ma è sbagliato il tuo punto di partenza sull'argomaneto soldi:
se la Fir avesse speso 8/10 milioni per fare due franchigie. allora quelli sarebbero soldi tolti al movimento. Spendere 2/3 (la butto lì, anche se per me sono meno) milioni per pagare una parte degli ingaggi delle due squadre (come fanno tutte le altre federazioni!!!!!!) è un'altra cosa.
La Fir ha un sacco di risorse da destinare al movimento (se vuole!!!). Le due franchigie, stanti gli accordi che abbiamo letto, nei primi anni non faranno altro che spendere, visto che non riceveranno introiti dalla Lega e che i soldi federali, come hai detto tu, andranno nei conti dei giocatori.
Vedi, quindi, che quello che ho scritto non è un errore.
Poi, certo, tu mi dirai che quei soldi federali dovrebbero andare al movimento e io ti rispondo che in questi anni non ci sono andati nonostante non ci fosse la CL...
zorrykid
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da zorrykid »

Boh, capisco sempre meno tutti sti pianti... :? Ad esempio leggo l'articolo di ieri sulla Gazzetta, sul futuro del campionato italiano. Di una tristezza che non mi veniva da quando hanno annunciato il proibizionismo... Fuga di sponsor, campionato di scarsa qualità, bla, bla, bla.... Ora se sono uno sponsor mi viene il dubbio di lasciar soldi se gli "addetti ai lavori" dicono che il campionato fa schifo. Non credo che le rose, a parte quelle che disputeranno la CL, saranno di molto diverse dalle attuali. Anzi, magari non il primo anno, sarà probabile che con un piccolo sforzo economico sarà possibile giocarsi il titolo, mentre sin'ora si buttavano una barca di soldi per sperare di salvarsi. Fuga di spettatori verso la CL? Magari qualcuno che abita a Venezia andrà a vedere il Benetton in coppa piuttosto che guardare il Casinò, ma dubito fortemente che un aquilano parta per la pianura padana a vedersi gli Aironi...
Non credo che la CL fornirà, come raccontano molti, giocatori di qualità alla Nazionale, ma certamente renderà il Campionato italiano più vicino alla realtà economica piuttosto che legato al via vai degli sponsor :wink:
Immagine Vado bene per Rialto?
blackjack
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da blackjack »

Bacioci. è vero quello che dici su come la FIR spende i soldi, e che una parte dei costi sono oneri propri delle società franchigie (gli stranieri ad esempio)
Ma qui la colpa non è di Treviso od Aironi, il problema (cosa diversa) è che non capisco che cosa possa importare a Padova o Roma (intesa come le tre società) di allocare risorse costose (tecnici di qualità) per formare giovani che gli verranno tolti.
Ed è vero che oggi si reclutano i giovani sui mezzi fisici e non sulla tecnica, ma quella che oggi è un errore domani sarà una necessità, perhè la tecnica (e i discorsi sulla formazione entro i 15 anni) non sarà più di tanto insegnata.
Ovviamente spero di sbagliarmi
"Qui ognuno festeggia il suo 17 giugno"
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jaco
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da jaco »

blackjack ha scritto:Bacioci. è vero quello che dici su come la FIR spende i soldi, e che una parte dei costi sono oneri propri delle società franchigie (gli stranieri ad esempio)
Ma qui la colpa non è di Treviso od Aironi, il problema (cosa diversa) è che non capisco che cosa possa importare a Padova o Roma (intesa come le tre società) di allocare risorse costose (tecnici di qualità) per formare giovani che gli verranno tolti.
Ed è vero che oggi si reclutano i giovani sui mezzi fisici e non sulla tecnica, ma quella che oggi è un errore domani sarà una necessità, perhè la tecnica (e i discorsi sulla formazione entro i 15 anni) non sarà più di tanto insegnata.
Ovviamente spero di sbagliarmi
E' una domanda legittima.
Ma io chiedo: finora com'è che funzionava?
A San Donà, non avendo risorse economiche che possano garantire un futuro in super10 come accadeva invece in epoca di dilettantismo, è anni che vediamo i migliori prospetti andarsene verso lidi più "gloriosi" (da Sgorlon e dal Sie, a Bortolusso e Gumiero fino agli ultimi De Marchi, Coletti e Ceglie e presto vedremo andarsene anche Trevisan). Allora cosa avrebbe dovuto fare l'Amatori Rugby San Donà? Chiudere baracca già agli albori del professionismo, perchè intanto poi passavano gli altri "col carrello della spesa" (come dice l'espressione ormai più in voga di questi 3D)... dico San Donà perchè è la realtà che conosco meglio, ma potrei parlare di molte altre società (Benvento, Noceto, Lazio...).

Per assurdo, invece, i giovani di queste squadre che vedono concrete possibilità di arrviare alla massima serie nella propria società (perchè sarà più facile per realtà di provincia come San Donà, Noceto ecc. arrivare in serie A o come diavolo si chiamerà), potrebbe incentivare il reclutamento e la crescita dei giovani... chissà...
Shye
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Shye »

jaco ha scritto: E' una domanda legittima.
Ma io chiedo: finora com'è che funzionava?
A San Donà, non avendo risorse economiche che possano garantire un futuro in super10 come accadeva invece in epoca di dilettantismo, è anni che vediamo i migliori prospetti andarsene verso lidi più "gloriosi" (da Sgorlon e dal Sie, a Bortolusso e Gumiero fino agli ultimi De Marchi, Coletti e Ceglie e presto vedremo andarsene anche Trevisan). Allora cosa avrebbe dovuto fare l'Amatori Rugby San Donà? Chiudere baracca già agli albori del professionismo, perchè intanto poi passavano gli altri "col carrello della spesa" (come dice l'espressione ormai più in voga di questi 3D)... dico San Donà perchè è la realtà che conosco meglio, ma potrei parlare di molte altre società (Benvento, Noceto, Lazio...).

Per assurdo, invece, i giovani di queste squadre che vedono concrete possibilità di arrviare alla massima serie nella propria società (perchè sarà più facile per realtà di provincia come San Donà, Noceto ecc. arrivare in serie A o come diavolo si chiamerà), potrebbe incentivare il reclutamento e la crescita dei giovani... chissà...
Centrato perfettamente il punto.
Vincitore Trofeo Nostradamus 2007
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ForrestGump
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da ForrestGump »

jaco ha scritto:...

Per assurdo, invece, i giovani di queste squadre che vedono concrete possibilità di arrviare alla massima serie nella propria società (perchè sarà più facile per realtà di provincia come San Donà, Noceto ecc. arrivare in serie A o come diavolo si chiamerà), potrebbe incentivare il reclutamento e la crescita dei giovani... chissà...
Sacrosanto: come dicevo altrove, se il futuro campionato domestico diventerà un passaggio obbligato per l'alto livello, i giovani sceglieranno spontaneamente le società più "formanti"...cosa che non può che far del bene a dette società!
Progetto Villa Arzilla 2
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Rugby-Tv
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Rugby-Tv »

jaco ha scritto: E' una domanda legittima.
Ma io chiedo: finora com'è che funzionava?
A San Donà, non avendo risorse economiche che possano garantire un futuro in super10 come accadeva invece in epoca di dilettantismo, è anni che vediamo i migliori prospetti andarsene verso lidi più "gloriosi" (da Sgorlon e dal Sie, a Bortolusso e Gumiero fino agli ultimi De Marchi, Coletti e Ceglie e presto vedremo andarsene anche Trevisan). Allora cosa avrebbe dovuto fare l'Amatori Rugby San Donà? Chiudere baracca già agli albori del professionismo, perchè intanto poi passavano gli altri "col carrello della spesa" (come dice l'espressione ormai più in voga di questi 3D)... dico San Donà perchè è la realtà che conosco meglio, ma potrei parlare di molte altre società (Benvento, Noceto, Lazio...).

Per assurdo, invece, i giovani di queste squadre che vedono concrete possibilità di arrviare alla massima serie nella propria società (perchè sarà più facile per realtà di provincia come San Donà, Noceto ecc. arrivare in serie A o come diavolo si chiamerà), potrebbe incentivare il reclutamento e la crescita dei giovani... chissà...
Stracondivido anch'io.
In tutti gli sport "minori" la crescita e la formazione dei giovani è fatta innanzitutto per amore dello sport, rugby scherma o carling che sia. Solo il calcio attira molti giovani per i soldi che potrebbe garantire in futuro, ma anche quì molte società piccole crescono i ragazzini per amore dello sport.

Certo adesso per la fir viene il difficile, cioè creare un campionato semidilettantistico serio e ben organizzato.
Non credo che la CL sia la disfatta del nostro rugby, come credo non sia la panacea di tutti i mali, ma era un treno da prendere. Il tempo dirà se è stata una scelta giusta o meno. Possibilità di tornare indietro (dopo 4 anni) c'è quindi adesso bisogna proporre idee per il nostro campionato (cosa che qualcuno sta già facendo da tempo, sempre in questo forum)e non il solito disfattismo.
Rugby-Tv
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Rugby-Tv »

e aggiungo:
l'errore più grande non è far giocare nelle due franchigie i Gower di turno, ma avere un grande numero di giocari non formati in italia nel prossimo S10/12 che sia.
Namor
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Namor »

E se partecipassimo alla Challenge con una sola franchigia che racchiuda tutti i migliori talenti del prossimo campionato d'eccellenza,come fa la Romania?
Forse non è un idea proprio malsana.Si darebbero contributi alle squadre che forniscono i giocatori,che a loro volta sarebbero stimolati a partecipare alla Challenge con la franchigia nazionale che fungerebbe da vetrina internazionale.Che dite?
We will,we will RUCK you!
Namor
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Namor »

Così facendo ci sarebbero 3 posti in più in Challenge che l'IRB,se davvero interessata :roll: ,potrebbe allargare a paesi in via di sviluppo come Portogallo,Russia e Germania,che potrebbero anch'essi partecipare con un unica franchigia nazionale rappresentativa dell'intero movimento.
We will,we will RUCK you!
Namor
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da Namor »

Inoltre la FIR,che controllerebbe direttamente la franchigia,avrebbe tutto l'interesse per un progetto simile vista la possibilità di controllare,allenare,crescere i migliori talenti non ancora sbarcati in Celtic.
We will,we will RUCK you!
ForrestGump
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Re: Qualche idea per il rugby che non va in CL

Messaggio da ForrestGump »

Namor ha scritto:E se partecipassimo alla Challenge con una sola franchigia che racchiuda tutti i migliori talenti del prossimo campionato d'eccellenza,come fa la Romania?
Forse non è un idea proprio malsana.Si darebbero contributi alle squadre che forniscono i giocatori,che a loro volta sarebbero stimolati a partecipare alla Challenge con la franchigia nazionale che fungerebbe da vetrina internazionale.Che dite?
Così a caldo direi che è buona cosa, e che forse se ne potrebbero fare anche 2: sono sempre meno delle 4 di adesso e nonostante il disfattismo di alcuni l'Italia è ancora qualche gradino sopra la Romania.
Il problema dell'amalgama si potrebbe risolvere considerando che le franchigie in CL dovrebbero sollevare il campionato domestico dal fornire giocatori per il 6N e i TM, per cui detto campionato potrebbe non fermarsi durante gli impegni della Nazionale. In questo modo c'è spazio, senza dilatare i tempi, sia per fare le 2 - 4 partite in più che un campionato a 12 squadre richiede sia per progammare ritiri / raduni abbastanza lunghi per far giocare assieme i vari giocatori delle franchigie da mandare in Challenge.
E le si fa giocare un po' qui e un po' là, magari privilegiando il Sud e il NordOvest.
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