Giusto, quindi basta colpevolizzare solo Treviso o Aironi, che poi tra l'altro non vedo cosa si debba chiedere di più ai veneti di quanto non stiano facendo eppure ci sono tantissimi detrattori anche di Treviso. I giovani li fan giocare, gli italiani li fan giocare, vincere vincono, cosa devono fare ancora?andrea12 ha scritto:Il progetto Celtic non è fallimentare, è fallimentare la nostra formazione, sia giovanile che rugbystica in generale........purtroppo of course.
Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
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Squilibrio
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
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Squilibrio
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Quoto, per me in minirugby solo passaggi e placcaggi, anche perchè poi quando vedi nel riscaldamento fare schemi vari poi in partita osservi che nulla viene messo in pratica e spesso quelle squadre perdono di brutto anche se poi il risultato non conta o meglio non dovrebbe contare tra i bambinipepe carvalho ha scritto:patatabollente, credo che il problema del minirugby non sia la quantità di allenamento che fanno, ma cosa gli fanno fare.
i bimbi, perchè di bimbi si tratta, devono giocare. con un minimo di regole ma devono giocare. quando in u10 vedo gente che insegna a spazzare o a fare schemi con incroci, oppure palla obbligata al più grosso...capisco perchè le cose non funzionano...
io penso che i bimbi debbano solo sviluppare le loro proprie capacità, quasto fino alla giovanile (u14) da li in poi puoi impostarli, prima è inutile e forse anche dannoso.
imho
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orme53
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Beh nico io ad una conclusione del perchè di queste incomprensioni ci sono arrivato....Il giorno che capiremo che lo strumento che stiamo usando per comunicare non è la meglio cosa di questo mondo, ma la più grande cazzata dell'era moderna, e il modo più stupido per deformare e mal interpretare i pensieri e le opinioni delle persone sarà troppo tardi. Tutti capiamo meglio a quattrocchi. Anche perchè quì purtroppo non c'è nessuno che dia ordine ad una marea di informazioni e opinioni. In compenso ci si diverte un sacco!!!!! (quando hai capito come gira). Io personalmente la considero una Babele e di conseguenza mi comporto.nico72 ha scritto:Non ti capisco...o meglio , non ti ho ancora inquadrato bene bene...a volte mi lasci perplesso, a volte no...magari se ci si conescesse,avremmo l'occasione e modo di speigarsi meglio ..io a 4 occhi capisco di più...scusa sai..!!
vorrà dire che vedremo nevicare in agosto....!!
PS; la prossima volta allo Zaffanella metti bene in evidenza la scritta nico72. L'altra volta io ero quello che girava guardando la fronte a tutti
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calep61
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
In questo topic sembrerebbe emergere, una volta di più, la questione soldi, nel senso che mancano o sono male impiegati, nell’ambito del movimento rugbystico italiano, da chi ne avrebbe la disponibilità?
Cerchiamo di testare queste affermazioni con delle possibili simulazioni, del tutto orientative.
Si è detto, in altri topic, ma, comunque, è risaputo che per il progetto PRO12 la FIR spenderebbe circa 7.000.000 di euro/anno, mentre per le attuali accademie circa 500.000 euro/anno.
Consideriamo, vuoto per pieno, altri 500.000 euro, non meglio identificati ed impiegati attualmente dalla FIR per i medesimi capitoli di spesa che, sommati alle precedenti somme, totalizzerebbe circa 8.000.000 di euro/anno da reimpiegare per la formazione di base.
Bene, usciamo dalla PRO12 con le 2 franchigie italiane che rientreranno in eccellenza e reinvestiamo tutto nella formazione di base e in tutte le società rugbystiche presenti sul territorio nazionale.
Quante ne vogliamo considerare? Facciamo una media di 50 per regione (una qualche scrematura si dovrà pur fare per escludere le società proprio inadeguate), 50 x 20 = circa 1.000 società (zero commenti, vi prego, è solo un calcolo simbolico ed estremamente approssimativo).
Quindi, semplice, 8.000.000 : 1000 = 8.000 euro/anno per società, arrotondiamo ancora, diciamo 10.000 euro/anno per società, neanche 1.000 euro al mese!
Quale formazione di base si penserebbe di organizzare/proporre con 1.000 euro al mese?Va aggiunto che a seguito dei 7.000.000 di euro attualmente finanziati dalla FIR per il progetto franchigie è prevedibile un certo ritorno in termini di diritti, sponsor ed altro che, invece, si perderebbe.
Risulta fin troppo evidente che non si può aspettare dalla FIR quello che non è nelle sue possibilità e, l’idea di focalizzare su pochi progetti le risorse finanziarie disponibili ha il pregio di concentrarle e renderle più redditizie che se distribuite in molteplici direzioni.
La domanda, quindi, è chi deve mettere i soldi e dove si possono reperire?
In un altro topic ho introdotto il tema del ruolo ricoperto negli ultimi 50 anni dalla provincia nel movimento rugbystico italiano e se sia in grado di far crescere ulteriormente il rugby in italia. Ecco, in tale contesto, credo, si debbano cercare possibili risposte, cioè attraverso l’iniziativa privata di imprenditori ed aziende interessate al rugby come leva comunicativa e mediatica ed individuare nuove forme di finanziamento e sponsorship del movimento e, quindi, anche della formazione di base.
• Non è necessario licenziare un progetto come il PRO12 che, dopo poco più di 1 anno ha saputo dare, forse, più soddisfazioni che 10 anni di 6N.
• Non serve distribuire a tappeto le risorse disponibili per la formazione , 10 accademie, le attuali, possono bastare.
• Non si possono accollare sempre e comunque le responsabilità allo stato, in questo caso la FIR e non serve essere catastrofici e distruttivi su tutto ciò che fa.
Aggiungo, infine, che un certo Brunel avrebbe tutto l’interesse a dipingere una situazione drammatica del nostro movimento per anticipare sue eventuali difficoltà che dovesse incontrare nel ben performare, invece ha illustrato più volte una sua visione positiva del nostro movimento, con accademie – a suo dire, con performance non molto lontane da quelle francesi – campionati strutturati ed un’eccellenza di buon livello ed, infine, una utile e propedeutica esperienza in PRO12 da parte di due team; detto da un francese ……

Cerchiamo di testare queste affermazioni con delle possibili simulazioni, del tutto orientative.
Si è detto, in altri topic, ma, comunque, è risaputo che per il progetto PRO12 la FIR spenderebbe circa 7.000.000 di euro/anno, mentre per le attuali accademie circa 500.000 euro/anno.
Consideriamo, vuoto per pieno, altri 500.000 euro, non meglio identificati ed impiegati attualmente dalla FIR per i medesimi capitoli di spesa che, sommati alle precedenti somme, totalizzerebbe circa 8.000.000 di euro/anno da reimpiegare per la formazione di base.
Bene, usciamo dalla PRO12 con le 2 franchigie italiane che rientreranno in eccellenza e reinvestiamo tutto nella formazione di base e in tutte le società rugbystiche presenti sul territorio nazionale.
Quante ne vogliamo considerare? Facciamo una media di 50 per regione (una qualche scrematura si dovrà pur fare per escludere le società proprio inadeguate), 50 x 20 = circa 1.000 società (zero commenti, vi prego, è solo un calcolo simbolico ed estremamente approssimativo).
Quindi, semplice, 8.000.000 : 1000 = 8.000 euro/anno per società, arrotondiamo ancora, diciamo 10.000 euro/anno per società, neanche 1.000 euro al mese!
Quale formazione di base si penserebbe di organizzare/proporre con 1.000 euro al mese?Va aggiunto che a seguito dei 7.000.000 di euro attualmente finanziati dalla FIR per il progetto franchigie è prevedibile un certo ritorno in termini di diritti, sponsor ed altro che, invece, si perderebbe.
Risulta fin troppo evidente che non si può aspettare dalla FIR quello che non è nelle sue possibilità e, l’idea di focalizzare su pochi progetti le risorse finanziarie disponibili ha il pregio di concentrarle e renderle più redditizie che se distribuite in molteplici direzioni.
La domanda, quindi, è chi deve mettere i soldi e dove si possono reperire?
In un altro topic ho introdotto il tema del ruolo ricoperto negli ultimi 50 anni dalla provincia nel movimento rugbystico italiano e se sia in grado di far crescere ulteriormente il rugby in italia. Ecco, in tale contesto, credo, si debbano cercare possibili risposte, cioè attraverso l’iniziativa privata di imprenditori ed aziende interessate al rugby come leva comunicativa e mediatica ed individuare nuove forme di finanziamento e sponsorship del movimento e, quindi, anche della formazione di base.
• Non è necessario licenziare un progetto come il PRO12 che, dopo poco più di 1 anno ha saputo dare, forse, più soddisfazioni che 10 anni di 6N.
• Non serve distribuire a tappeto le risorse disponibili per la formazione , 10 accademie, le attuali, possono bastare.
• Non si possono accollare sempre e comunque le responsabilità allo stato, in questo caso la FIR e non serve essere catastrofici e distruttivi su tutto ciò che fa.
Aggiungo, infine, che un certo Brunel avrebbe tutto l’interesse a dipingere una situazione drammatica del nostro movimento per anticipare sue eventuali difficoltà che dovesse incontrare nel ben performare, invece ha illustrato più volte una sua visione positiva del nostro movimento, con accademie – a suo dire, con performance non molto lontane da quelle francesi – campionati strutturati ed un’eccellenza di buon livello ed, infine, una utile e propedeutica esperienza in PRO12 da parte di due team; detto da un francese ……
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
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Luqa-bis
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Premesso che per migliorare il settore formativo (ovvero quello giovanile) servirebbe prima di tutto chiarirsi le idee su cosa si intende per percors oformativo rugbistic ogiovanile, perchè qu identro e altrove holettoidee spesso antitetiche
sull'età di reclutamento
sul tipo di addestramento/formazione
sul rapporto con le scuole
sul numero di allenamenti
sul tipo di allenamenti
Fatto quello, per seguire il discorso di Calep61, non credo che di debbano seguire 1000 società (anche perché le 20 regioni non sono proprio uguali come area, popolazione e presenza rugbistica.
Diciamo che potrebbe essere semmai applicabile il sistema di investire in un centro formativo diinteresse nazionale a livello provinciale o regionale, il che vorrebbe dire tenend opresente la diversa denist rugbistica esistente e cercando di svilupparsi laddove si è meno presenti, tra le 1 e le 4 realtà per regione, diciamo sui 20-40 centri di sviluppo, in primis per i tecnici e gli educatori, poi per sessioni periodiche di sviluppo rivolte a tutte le società.
Il che porterebbe a suddividere quel budget di 8 milioni a circa 200-400 mila per centro. Metà del budget di una squadra di Eccellenza.
Non è pochissimo eh...
sull'età di reclutamento
sul tipo di addestramento/formazione
sul rapporto con le scuole
sul numero di allenamenti
sul tipo di allenamenti
Fatto quello, per seguire il discorso di Calep61, non credo che di debbano seguire 1000 società (anche perché le 20 regioni non sono proprio uguali come area, popolazione e presenza rugbistica.
Diciamo che potrebbe essere semmai applicabile il sistema di investire in un centro formativo diinteresse nazionale a livello provinciale o regionale, il che vorrebbe dire tenend opresente la diversa denist rugbistica esistente e cercando di svilupparsi laddove si è meno presenti, tra le 1 e le 4 realtà per regione, diciamo sui 20-40 centri di sviluppo, in primis per i tecnici e gli educatori, poi per sessioni periodiche di sviluppo rivolte a tutte le società.
Il che porterebbe a suddividere quel budget di 8 milioni a circa 200-400 mila per centro. Metà del budget di una squadra di Eccellenza.
Non è pochissimo eh...
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Ale_86
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Se é per quello, metti anche 1000 societá: un allenatore di minirugby "professionista" riesce tranquillamente a seguire 4 societá (un giorno a societá, da martedí a venerdí: segui una intera societá un giorno e lasci i "compiti per casa" da fare all'allenatore dopolavorista della societá per la seconda volta in cui si trovano i ragazzini).
Con 8 milioni riesci a permetterti circa 220 allenatori "professionisti" pagati a circa 20.000 euro netti l'anno
Et voilá
Ma calcoli puramente ipotetici a parte, mi permetto di insistere su quello che é secondo me il meccanismo vincente. I soldi non devono calare dall'alto come manna dal cielo, si "creano" dalla presenza di alto livello.
Va bene sponsorizzare un alto livello da parte federale, ma poi devi permettere (e incentivare) uno scambio continuo di denaro e giocatori tra i due livelli. Il "centro formativo" di cui parla luqa, almeno nella zona del superclub, dovrebbe essere fornito dal superclub stesso, con gli "allenatori professionisti" di cui sopra pagati dal superclub (a sua volta finanziato parzialmente dalla FIR), che ottiene in cambio un parco giocatori piú ampio, piú diffuso nel territorio, di qualitá piú elevata e piú economico nel lungo periodo.
Con 8 milioni riesci a permetterti circa 220 allenatori "professionisti" pagati a circa 20.000 euro netti l'anno
Ma calcoli puramente ipotetici a parte, mi permetto di insistere su quello che é secondo me il meccanismo vincente. I soldi non devono calare dall'alto come manna dal cielo, si "creano" dalla presenza di alto livello.
Va bene sponsorizzare un alto livello da parte federale, ma poi devi permettere (e incentivare) uno scambio continuo di denaro e giocatori tra i due livelli. Il "centro formativo" di cui parla luqa, almeno nella zona del superclub, dovrebbe essere fornito dal superclub stesso, con gli "allenatori professionisti" di cui sopra pagati dal superclub (a sua volta finanziato parzialmente dalla FIR), che ottiene in cambio un parco giocatori piú ampio, piú diffuso nel territorio, di qualitá piú elevata e piú economico nel lungo periodo.
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calep61
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Luqa-bis ha scritto:Premesso che per migliorare il settore formativo (ovvero quello giovanile) servirebbe prima di tutto chiarirsi le idee su cosa si intende per percors oformativo rugbistic ogiovanile, perchè qu identro e altrove holettoidee spesso antitetiche
sull'età di reclutamento
sul tipo di addestramento/formazione
sul rapporto con le scuole
sul numero di allenamenti
sul tipo di allenamenti
Fatto quello, per seguire il discorso di Calep61, non credo che di debbano seguire 1000 società (anche perché le 20 regioni non sono proprio uguali come area, popolazione e presenza rugbistica.
Diciamo che potrebbe essere semmai applicabile il sistema di investire in un centro formativo diinteresse nazionale a livello provinciale o regionale, il che vorrebbe dire tenend opresente la diversa denist rugbistica esistente e cercando di svilupparsi laddove si è meno presenti, tra le 1 e le 4 realtà per regione, diciamo sui 20-40 centri di sviluppo, in primis per i tecnici e gli educatori, poi per sessioni periodiche di sviluppo rivolte a tutte le società.
Il che porterebbe a suddividere quel budget di 8 milioni a circa 200-400 mila per centro. Metà del budget di una squadra di Eccellenza.
Non è pochissimo eh...
Premesso che personalmente trovo utilissimo, sotto molti punti di vista, l'esperienza PRO12 che, pertanto, non farei morire così velocemente, la soluzione da te proposta sarebbe diversa da un finanziamento generalizzato della formazione di base.
Proponi 20 centri? C'è ne sono già 10 (le attuali accademie accreditate FIR), basterebbe raddoppiare il budget attuale che passerebbe da 500.000 a 1.000.000. di euro/anno, facciamo anche 2.000.000 di eruo e decurtare contestualmente il finanziamento alle franchigie da 7.000.000 a 5.000.000 di euro. Chissa cosa ne penserebbero Zatta/Munari e Melegari/Tonni?
Se, invece, il finanziamento alle due Franchigie fosse legato ai risultati, girando le eventuali rimanenze, dovute alle cattive performance, alla formazione di base, non si risolverebbe completamente la questione economica, ma potrebbe sortire un effetto premiante ed incentivante forse ora mancante ai due team (per inciso; lo 0 a 82 è stato maturato in HC)?
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
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Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
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Squilibrio
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Allenatore minirugby professionista mi fa venire i brividi...Ale_86 ha scritto:Se é per quello, metti anche 1000 societá: un allenatore di minirugby "professionista" riesce tranquillamente a seguire 4 societá (un giorno a societá, da martedí a venerdí: segui una intera societá un giorno e lasci i "compiti per casa" da fare all'allenatore dopolavorista della societá per la seconda volta in cui si trovano i ragazzini).
Con 8 milioni riesci a permetterti circa 220 allenatori "professionisti" pagati a circa 20.000 euro netti l'annoEt voilá
Ma calcoli puramente ipotetici a parte, mi permetto di insistere su quello che é secondo me il meccanismo vincente. I soldi non devono calare dall'alto come manna dal cielo, si "creano" dalla presenza di alto livello.
Va bene sponsorizzare un alto livello da parte federale, ma poi devi permettere (e incentivare) uno scambio continuo di denaro e giocatori tra i due livelli. Il "centro formativo" di cui parla luqa, almeno nella zona del superclub, dovrebbe essere fornito dal superclub stesso, con gli "allenatori professionisti" di cui sopra pagati dal superclub (a sua volta finanziato parzialmente dalla FIR), che ottiene in cambio un parco giocatori piú ampio, piú diffuso nel territorio, di qualitá piú elevata e piú economico nel lungo periodo.
Comunque giustamente tu parli di allenatore itinerante ma questo in molte realtà esiste già e nei comitati regionali non è che tutto vada male, ci sono anche validissimi tecnici sempre disponibili che a chiamata rispondono. Il punto è che quando viene il tecnico regionale se tu ti rifiuti di seguire quello che dice fai buon viso a cattivo gioco, ti mostri interessato, fai anche finta di prendere appunti ma appena lui gira l'angolo tu riprendi a fare di testa tua, magari insegnando i calci, tra l'altro vietati, o le ruck per non parlare delle X ai bambini di una under10
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Ale_86
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
La parola si, ma in fondo é né piú né meno quello che fa Sbrocco e chissá quanti altri di cui non conosco l'esistenza ma che, come dici, esistono giá.Squilibrio ha scritto: Allenatore minirugby professionista mi fa venire i brividi...
Comunque giustamente tu parli di allenatore itinerante ma questo in molte realtà esiste già e nei comitati regionali non è che tutto vada male, ci sono anche validissimi tecnici sempre disponibili che a chiamata rispondono. Il punto è che quando viene il tecnico regionale se tu ti rifiuti di seguire quello che dice fai buon viso a cattivo gioco, ti mostri interessato, fai anche finta di prendere appunti ma appena lui gira l'angolo tu riprendi a fare di testa tua, magari insegnando i calci, tra l'altro vietati, o le ruck per non parlare delle X ai bambini di una under10
Peró un conto é quando l'allenatore itinerante ti viene a chiamata, fa una seduta e poi morta lá. Lo si fa, ma sull'utilitá di queste cose resto dubbioso - anche perché se uno ti paga una visita e poi chi s'é visto s'é visto, la reazione é appunto quella che tu descrivi sopra.
Un conto é quando questo allenatore é parte integrante del progetto societario, e parte di un sistema tecnico che, per come la vedo io, dovrebbe far capo ai responsabili del "superclub/franchigia".
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pierrebi
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
La partecipazione al Pro12 (quello che a RaiSport contunano a chiamare CelticLeague ... nome estino ormai da mesi e inattuale visto che vi partecipano ben 2 squade italiche) funzionerà se il prossimo anno al sabato pomeriggio gli italiani potranno iniziare a vedere partite vinte dalla squadra italiana, che si chiami benetton o aironi credo interessi a pochi, in percentuale superiori a quelle misere del sei nazioni, ed in subordine a vedere partite in bilico fino alla fine, magari perse, ma con risultato stretto ... se per 3/4 anni le cose inizieranno a girare così il Rugby iniizierà ad interessare i papà, le mamme ed i figli. Le adolescenti inizieranno ad apprezzare il loro compagno di scuola che va a rugby e aumenteranno i praticanti giovani nei campetti di periferia, magari incrementerà la partecipazione dei figli di immigrati ormai italiani e di etnia "grossa" (nigeriani o ucraini tanto per fare un esempio) ... partecipare al Pro12 funziona se si vince, se fra 5/6 anni si inizia a giocare a Milano e a Venezia, visto che Roma sembra troppo lontana, se fra 10 anni una squadra italiana compete nella finale e magari fra 15 anni la vince!
Riuscirà la FIR a mettere soldi per fare questo?
Le piccole società locali hanno solo da guadagnarci da un Rugby che viene apprezzato sempre più dalle famiglie e dai ragazzi grossi ed incazzati che vogliono "sfondare" ...
Riuscirà la FIR a mettere soldi per fare questo?
Le piccole società locali hanno solo da guadagnarci da un Rugby che viene apprezzato sempre più dalle famiglie e dai ragazzi grossi ed incazzati che vogliono "sfondare" ...
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Luqa-bis
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- Iscritto il: 18 mag 2011, 10:17
Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Scusa pierrebi, ma se viene un italiano di origine cinese, giapponese, ecuadoregna o indiana a giocare a rugby, lo mando via perché non di etnia "grossa".
E che facciamo il progetto altezza all'asilo?
e se a Treviso rende bene perchè giocare a Venezia?
E se a Milano non hanno la struttura societaria perché a Milano?
ma soprattutto , se funziona, perché non pensare ad altre franchige?
Calep61.
Io non voglio buttrare il via il progetto "Celtica": ho sempre scritto che ai nostri giocatori serve un confronto con altri sistemi. Una specie di "concorrenza" o di "erasmus societario e di squadra".
Ma tu fa un esempio di conti, e io te ne faccio uno a mio parere più efficace.
ed ho messo 20-30 centri anzichè gli attuali 10 per arrivare ad avere un centro laddove non c'è attualmente (Piemonte, Friuli, Trentino-Tirolo, Liguria, Umbria-Marche, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) o ad aumentarli dove sono "asimmetrici" (Emilia, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania)
E che facciamo il progetto altezza all'asilo?
e se a Treviso rende bene perchè giocare a Venezia?
E se a Milano non hanno la struttura societaria perché a Milano?
ma soprattutto , se funziona, perché non pensare ad altre franchige?
Calep61.
Io non voglio buttrare il via il progetto "Celtica": ho sempre scritto che ai nostri giocatori serve un confronto con altri sistemi. Una specie di "concorrenza" o di "erasmus societario e di squadra".
Ma tu fa un esempio di conti, e io te ne faccio uno a mio parere più efficace.
ed ho messo 20-30 centri anzichè gli attuali 10 per arrivare ad avere un centro laddove non c'è attualmente (Piemonte, Friuli, Trentino-Tirolo, Liguria, Umbria-Marche, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) o ad aumentarli dove sono "asimmetrici" (Emilia, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania)
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Squilibrio
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Pierrebi non concordo sulle grandi città anche perchè per il momento chi mette i soldi sono altri anche se in città piccole anche se proprio vogliamo buttarla nel turismo non è che siano poi malmesse.
Purtroppo Venezia sappiamo bene come si comporta negli sport dove i pochi che si impegnano (vedi menezia mestre ma altri sport) alzando il livello di competizione vengono abbandonati da istituzioni e altri imprenditori, a milano invece sappiamo bene che fine fanno gli sport diversi dal calcio anche se io sarei ben felice in futuro di esserre smentito.
Sulle vittorie non capisco, tu parli di risultati tra qualche anno ma dici che il prossimo anno si dovranno vedere vittorie percentuali migliori rispetto al sei nazioni e ad esempio treviso le abbia già, in ogni caso un progetto a medio / lungo termine sarebbe l'ideale ma c'è già chi dallo scorso anno critica aironi (cmq difficile dargli torto) e treviso per gli scarsi risutlati
Purtroppo Venezia sappiamo bene come si comporta negli sport dove i pochi che si impegnano (vedi menezia mestre ma altri sport) alzando il livello di competizione vengono abbandonati da istituzioni e altri imprenditori, a milano invece sappiamo bene che fine fanno gli sport diversi dal calcio anche se io sarei ben felice in futuro di esserre smentito.
Sulle vittorie non capisco, tu parli di risultati tra qualche anno ma dici che il prossimo anno si dovranno vedere vittorie percentuali migliori rispetto al sei nazioni e ad esempio treviso le abbia già, in ogni caso un progetto a medio / lungo termine sarebbe l'ideale ma c'è già chi dallo scorso anno critica aironi (cmq difficile dargli torto) e treviso per gli scarsi risutlati
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
Beh, la Benetton in Pro12 ha un record attorno al 50% e difficilmente prende "tranvate"pierrebi ha scritto:La partecipazione al Pro12 funzionerà se il prossimo anno al sabato pomeriggio gli italiani potranno iniziare a vedere partite vinte dalla squadra italiana, che si chiami benetton o aironi credo interessi a pochi, in percentuale superiori a quelle misere del sei nazioni, ed in subordine a vedere partite in bilico fino alla fine, magari perse, ma con risultato stretto
pierrebi ha scritto:se per 3/4 anni le cose inizieranno a girare così il Rugby iniizierà ad interessare i papà, le mamme ed i figli. Le adolescenti inizieranno ad apprezzare il loro compagno di scuola che va a rugby e aumenteranno i praticanti giovani nei campetti di periferia, magari incrementerà la partecipazione dei figli di immigrati ormai italiani e di etnia "grossa" (nigeriani o ucraini tanto per fare un esempio) ... partecipare al Pro12 funziona se si vince, se fra 5/6 anni si inizia a giocare a Milano e a Venezia, visto che Roma sembra troppo lontana, se fra 10 anni una squadra italiana compete nella finale e magari fra 15 anni la vince!
Concordo in gran parte tranne nei tempi (3/4 anni sono pochi) .
Quanto alle grandi città sono un falso problema.
Tra lo stadio di Treviso e piazza San Marco c'è la stessa distanza che c'è tra il Flaminio e Ciampino, ormai si ragiona in termini di distretti metropolitani. A Monigo arrivano appassionati da tutto il Veneto e non solo. Se un giorno Benetton, a forza di risultati, dovesse iniziare a suscitare maggiore interesse e pubblico, il problema non sarebbe la città, ma uno stadio all'altezza. A questo punto potrebbe giocare a Padova, Treviso o Venezia, non cambierebbe nulla...
Idem per Viadana, Parma, Reggio, Brescia....
Se "il movimento" funziona ovvio che ne guadagnano tutti...pierrebi ha scritto:Riuscirà la FIR a mettere soldi per fare questo?
Le piccole società locali hanno solo da guadagnarci da un Rugby che viene apprezzato sempre più dalle famiglie e dai ragazzi grossi ed incazzati che vogliono "sfondare" ...
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pierrebi
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
deceuplicare , o meglio centuplicare la base ... su 100 giovani ne saltano fuori 2 da avviare al professionismo ma è necessario formarli molto-ma molto-benissimo perché siano adeguati a confrontarsi con i britannici.Luqa-bis ha scritto:Premesso che per migliorare il settore formativo (ovvero quello giovanile) servirebbe prima
Se la base è di 100mila vedrete che i due da avviare al professionismo saltano fuori da soli senza bisogno di far altro
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Re: Bastonate europee - fallimento progetto Celtic?
pierrebi ha scritto:deceuplicare , o meglio centuplicare la base ... su 100 giovani ne saltano fuori 2 da avviare al professionismo ma è necessario formarli molto-ma molto-benissimo perché siano adeguati a confrontarsi con i britannici.Luqa-bis ha scritto:Premesso che per migliorare il settore formativo (ovvero quello giovanile) servirebbe prima
Se la base è di 100mila vedrete che i due da avviare al professionismo saltano fuori da soli senza bisogno di far altro
"f*** russians", said the English Fly-half just after being neck-tackled by the russian flanker