Terviso contro Fir

[mariemonti]

Allora non hai capito o non sai in cosa consiste il suo lavoro.
La sua forza da DG sarebbe la sua debolezza da presidente FIR. La rete di conoscenze e soprattutto di relazioni e di interessi che gli consentono di fare bene il suo lavoro, sarebbero un impedimento per fare BENE il lavoro di presidente FIR. E' scontato.
L'uomo è debole, se poi gli mettiamo davanti certe tentazioni...

[Ale_86]

Perchè?

[mariemonti]

No, scusa, a me sembra lapalissiano...

Poi è inutile fare voli pindarici, non credo che nemmeno lui voglia farlo.
Se avesse le qualità per fare il presidente, avrebbe un modo facilissimo per fare pratica, senza che nessuno lo possa accusare di conflitto d'interessi: fare il presidente del Treviso. Che lo faccia, vediamo come va.

E' infinitamente più facile fare il presidente di un club, che fare il presidente di una federazione. Però Munari non lo farà, secondo me.

[Ale_86]

Sono d'accordo che non lo farà/farebbe mai, e che sono voli pindarici.

Sono anche d'accordo che un ruolo presidenziale non si confà al personaggio per caratteristiche personali, assolutamente, ma resto nel dubbio per quanto riguarda le sue presunte debolezze in un ruolo presidenziale. Se potessi spendere sue righe per spiegarmi questa ovvietà, te ne sarei grato

[mariemonti]

Sono d'accordo che non lo farà/farebbe mai, e che sono voli pindarici.

Sono anche d'accordo che un ruolo presidenziale non si confà al personaggio per caratteristiche personali, assolutamente, ma resto nel dubbio per quanto riguarda le sue presunte debolezze in un ruolo presidenziale. Se potessi spendere sue righe per spiegarmi questa ovvietà, te ne sarei grato

Ma è un elenco infinito! Dai rapporti stretti con giocatori, procuratori e compagnia bella fino ai rapporti con i club. Dalla mancanza di diplomazia che negli anni ha creato "ruggini" con alcuni club ai rapporti con media (per cui ha lavorato) e sponsor eccetera eccetera

[stalker]

Ma è un elenco infinito! Dai rapporti stretti con giocatori, procuratori e compagnia bella fino ai rapporti con i club. Dalla mancanza di diplomazia che negli anni ha creato "ruggini" con alcuni club ai rapporti con media (per cui ha lavorato) e sponsor eccetera eccetera

Farneticazioni. E' chiaro che se uno è nell'ambiente e in tale ambiente è una persona importante, stimata e considerata, per forza ha contatti con giocatori, procuratori, club, media, etc. Forse che Dondi non li ha??? E' chiaro poi che se uno ha le palle, ha delle idee e si smazza per metterle in pratica, non sempre può andare bene a tutti, e ruggini, rivalità e invidie si creano. Non mi risulta che Dondi abbia poi questi splendidi rapporti con tutti i club, veneti in primis. Ma forse quel che vuoi dire è che come presidente è meglio un "politico di professione", uno che ci sa fare con gli intrallazzi, il gioco delle tre carte, gli ammanicamenti, i favori di palazzo, etc... Opinioni: ma poi non lamentiamoci se il rugby nostrano è nella merda!

[JosephK.]

Intanto le prime voci sulle riforme dall'anno prossimo, alcune cose nel verso giusto secondo me, altre ancora molto dubbie...

Il comunicato stampa pubblicato alla fine del Consiglio Federale diceva poco riguardo al futuro celtico. Non meglio specificate novità "migliorative", un accenno più specifico sul settore tecnico e basta. Ma, ora, le voci si rincorrono e si capisce meglio cosa accadrà. La Tribuna di Treviso, oggi, fa il punto delle possibili riforme federali. Eccole.

Liste e minutaggi addio. Scompaiono i tabulati delle polemiche e il tetto dei minuti: semplificazione. Rose da 42.

Il forfait. Contributo da 3 milioni: 2 come indennizzo per l'impiego dei giocatori in nazionale, 1 per la soprattassa chiesta dal board della Celtic.

Lo staff gratis. L'unica norma decisa dal consiglio Fir venerdì: comprende 1 o 2 tecnici, un general manager, un medico, un «fisio» e un preparatore atletico (cadeau da 600 mila euro almeno). Fra i tecnici papabili, anche «Toni» Green.

Permit players. La Fir conferma le norme. Ma consentirà alla franchigia che presti piti di 10 giocatori alla nazionale di utilizzare, nel Sei Nazioni, fino a 5 stranieri.

Mercato e trasferimenti. La Fir chiede ai club di venir informata per tempo sui passaggi di giocatori azzurri o emergenti fra le due selezioni. Invoca un e principio di equilibrio nelle distribuzione dei giocatori nei vari ruoli fra le due piazze. Vedi il caso del pilone De Marchi, che voleva venire a Treviso da Viadana. Ma si annunciano casi anche in terza e nelle mediane.

Giovani. Chi esce dalle Accademie sarà seguito due anni: se però in una franchigia dovessero giocare poco (qui sì torna un minutaggio), avrà diritto a cambiare squadra. Norma per i vari Esposito, Campagnaro, Molisi.

Equiparabili subito italiani. Se una franchigia tessererà eleggibili di interesse nazionale (leggi Ambrosini), essi potranno giocare subito in Celtic come italiani, senza aspettare la convocazione azzurra.