Ovviamente, ci mancherebbe, tu sai sicuramente di più me su qualunque cosa, non posso (e non voglio) insegnarti nulla, in particolare sul rugby argentino, però allora cerca di imparare a digitare un po' più correttamente i tuoi interventi perchè altrimenti io (che ho capacità molto limitate, lo sai) fatico parecchio a capire che vuoi dire.Laporte ha scritto:Guarda la sotira del rugby argentin la so benissimo. Dico solo che noi abbiamo inziaito a giocare nel 1928, nel 32 eravano con la FIRA nel 35 giocavamo nella francia i russi sono apaprsi sulla scena FIAR 50 anni dopo /1976) ma nell'80 ci legnavano già...jaco ha scritto:
La mia era una risposta a questa tua frase
"Sul giocano da più tempo Ci siamo scordati di quando nel anni '80 le prendevano dall'unione sovietica dove sino a 15 anni prima, il rugby era pure bandito ?"
Ora non so se sia un errore di battitura, ciò che comunque io volevo dire è che Giorgio faceva una osservazione assolutamente pertinente:
In Argentina si gioca a rugby dalla fine del 1800, la federazione Argentina è nata nello stesso periodo delle grandi federazioni anglosassoni o subito dopo (1910 prima partita ufficiale della nazionale), già dagli anni '50 ebbero risultati positivi contro formazioni non ufficiali delle celtiche, negli anni '70 pareggio con Francia, pareggio con England XV (a Twickenham) e vittoria con Australia (1979), nei primi anni '80 pareggio con Inghilterra, vittoria in Australia (!), vittoria con Francia, pareggio con All Blacks (!!) e via andare... il tutto quando noi non avevamo ancora avuto l'onore di disputare un test match che fosse uno contro le britanniche e faticavamo a battere il Marocco e la Jugoslavia!
Poi ci fu il rallentamento dei fine '80 primi '90 (periodo in cui, tuttavia, l'Argentina battè Francia -1988 - e Inghilterra, 1990). Insomma noi li avvicinammo solo nei fantastici anni '90 con l'ormai leggendaria nazionale di Coste, ma la loro base oltre che più ampia è sicuramente più solida e parte da un livello superiore per storia e tradizione, che è almeno pari a quello delle grandi squadre britanniche. Per tutto questo l'osservazione che faceva Giorgio è corretta: forse sarebbe stato da aspettarsi addirittura di più dall'Argentina (senza voler minimamente giustificare una FIR che in 12 anni di 6N non ha saputo sfruttare l'occasione ed è cresciuta mooooooolto meno di quanto avrebbe dovuto).
Dunque il problema è che anche dall'Italia ci sarebbe da aspettarsi di più. Vist che da 80 annni giochiamo con a Francia, ne 1955 avevamo già giocato contro una selezione interbritannica (le Lndon Counties con molti gicatori Gallesi e Scozzesi, anche Lions) ... ci siamo persi.
Un po come tra Georgia e Spagna: Gli spagnoli hanno iniziato con noi, i Georgiani negli anni '70...
Finalmente ci siamo capiti. Hai ragione sul movimento dell'URSS, ma (come insegna poi tutto quello che è successo dalla caduta del muro in poi) ritengo sia un caso oltre che isolato anche troppo particolare, soprattutto per via di quello che veniva chiamato dilettantismo di stato: lo sappiamo bene che mentre negli anni '70-80 i nostri erano davvero dilettanti i loro atleti erano in realtà dei professionisti mascherati (in tutti gli sport, non solo nel rugby): facile crescere rapidamente in quel mondo e in quel modo.
Sull'importanza della tradizione, che sembra sempre essere una leggenda metropolitana, ma che secondo me è invece una realtà consolidata, basta vedere cosa succede ai mondiali dove, diversamente da altri sport, si possono prevedere (dal 1987 ad oggi) con margini di errore minimi chi passerà il primo turno, chi arriverà alle semifinali e chi si giocherà il titolo... con buona pace delle "federazioni emergenti"...
L'esempio della Georgia è senz'altro più attinente, anche se, pur godendo di una buona base di professionisti, ancora non è riuscita, comunque ad ottenere risultati eclatanti pur arrivandoci vicino...