Film sul Rugby, film del Rugby

Eck · Messaggio da **Eck** » 10 nov 2003, 13:06

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 Hai mai sentito della storia di quel ragazzo dell\'Alghero che ha avuto un incidente di gioco ed e\' rimasto purtroppo in sedia a rotelle e la nazionale Italiana ha giocato una partita di beneficienza per lui proprio ad Alghero un paio d\'anni fa?
 Anche questa e\' una bella storia.
 Ma sei intenzionato a portare una storia oppure tante?
 Sarebbe bello tante belle storie che tocchino tutte le generazioni di rugbysti.
 Dai primi alla bellissima storia dei bambini congolesi.
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 Ascolto e mi documento, ma non per minimizzare gli episodi, che ritengo importantissimi e degni di essere al centro di una o più storie. Ma scrivere una sceneggiatura, partendo da fatti realmente accaduti, non crea ancora una storia, siete voi piuttosto che la create. In altri termini: se tu riuscissi ad esprimere cosa significano per te quelle storie e relazionarti a fatti realmente accaduti a livello personale, allora si cominciano a creare i personaggi che danno vita alla storia. Eck

diegoflanker · Messaggio da **diegoflanker** » 10 nov 2003, 13:38

per non fare un documentario dell\'avventura dei bimbi congolesi si deve aggiungere una parte di invenzione letteraria: magari partire dalla storia personale di uno dei piccoli giocatori(romanzandola un pò) e dando un risvolto socio-psicologico alla scelta di chi è andato la ed ha iniziato il tutto. fare poi convergere il tutto e costruire il canovaccio su cui si dipanano emozioni,fatiche, delusioni,speranze,gioie ecc.
 saluti Diego

neroverde · Messaggio da **neroverde** » 10 nov 2003, 13:45

ho letto con molto interesse - in alcuni momenti anche commozione - \"La leggenda di Maci\", di Marco Pastonesi, dedicato alla figura di mario battaglini, un rugbysta d\'altri tempi, terza centro, seconda e anche apertura dal piede d\'oro.... credo sia ancora possibile reperirlo, in più dal libro tirare fuori una sceneggiatura nn dovrebbe essere difficile, visto che vengono citati momenti della sua vita non in forma di semplici racconti ma più inquadrando il tutto nel periodo storico-sociale del nordest di quell\'epoca, di cui io, abruzzese, so molto poco, ma che sicuramente avrà dei testimoni bene informati tutt\'ora in vita.
 In più, quella storia è ormai leggenda anche per il fatto che i tempi sono cambiati... e sarebbe anche un modo per ricordare a molti quel bel rugby che non esiste più.....

neroverde · Messaggio da **neroverde** » 10 nov 2003, 13:47

dimenticavo: non interesserà forse a nessuno.... ma la storia di quell\'aquila rugby del 1994 che dopo aver fatto i play-out ha vinto uno scudetto contro il milan dei ricchi professionisti...forse meriterebbe di essere raccontata...ho ancora molti articoli di quell\'evento... uno scritto da bollesan davvero commovente...

Eck · Messaggio da **Eck** » 10 nov 2003, 13:50

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 dimenticavo: non interesserà forse a nessuno.... ma la storia di quell\'aquila rugby del 1994 che dopo aver fatto i play-out ha vinto uno scudetto contro il milan dei ricchi professionisti...forse meriterebbe di essere raccontata...ho ancora molti articoli di quell\'evento... uno scritto da bollesan davvero commovente...
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 Neroverde, manda gli articoli. Grazie. Eck

neroverde · Messaggio da **neroverde** » 10 nov 2003, 14:14

eck...ho visto il tuo indirizzo di posta... domani mi porto tutto in ufficio e inizio amandarti qualcosa... speriamo ti piaccia...

Eck · Messaggio da **Eck** » 10 nov 2003, 14:38

Grazie. L\'aspetto. A presto. ECK

alpha · Messaggio da **alpha** » 10 nov 2003, 14:40

Visto che hai chiesto emozioni personali posso provare a spiegarti cosa rappresenta lo spirito del rugby per me.
 Io ho giocato a rugby da piccolo fino a circa 12 anni, quando poi cambiando citta\' o dovuto smettere, per pochi anni.
 Eppure mi sembra di far parte di una grande famiglia che, in un paese dove di certo ci si trova in minoranza, si stringe forte attorno a dei valori comuni che sono sportivita\', orgoglio, coraggio, fair play ed amicizia.
 Questa famiglia non e\' la federazione ne\' un gruppo di amici ne\' di parenti.
 Non conosco neanche gli altri membri ma riconosco nei loro occhi la passione quando insieme alla nostra squadra nazionale spingiamo per difendere quel metro che e\' la nostra vittoria o la nostra sconfitta.
 Non ci sono in palio soldi ma onore e rispetto ed un applauso od una stretta di mano dei nostri avversari conta piu\' di coppe e trofei.
 Questo e\' il rugby in un posto dove e\' ancora solo passione e sacrificio.
 E\' il profumo di sudore e fango che senti negli spogliatoi vuoti o il rumore dei tacchetti delle scarpe sulle mattonelle quando si sta per scendere in campo.
 Quando penso al rugby questo e\' quello a cui penso.
 Il rugby e\' anche una passione che si tramanda di padre in figlio.
 Mio padre mi ha avvicinato a questo sport e con lui ho visto quasi tutte le partite cui ho assistito.
 Per me e\' stato come un lungo filo rosso.
 Ho visto la mia prima partita dal vivo in un campo di periferia tanti anni fa. Era la serie C2 e forse nessuno conosce quei giocatori, e l\'ultima a Tweekenham, lo stadio forse piu\' bello del mondo.
 Ad unire questi estremi la passione per uno sport che a qualsiasi livello, sia per gli uomini che per le donne, per i bambini o per gli adulti, per chi gioca e per chi solo assiste ci rende tutti una famiglia.
 Per questo tutti abbiamo citato quei bambini del Congo che forse sono la piu\' bella immagine di uno sport che forse a certi livelli si sta scollando dalle sue origini ma che immagini come quelle riportano in mezzo a noi.
 In fondo noi stiamo sempre dalla parte di Davide, di chi sfavorito contro Golia ha il coraggio di giocare a viso aperto le sue carte.
 Come il Galles ieri contro l\'Inghilterra, o l\'Aquila (come ha citato Neroverde) nella sua finale, o l\'Italia contro tutte le squadre del 6N.
 Mi ricordero\' sempre il secondo tempo di Inghilterra-Italia di quest\'anno.
 L\'Inghilterra aveva decisamente vinto, i tifosi Inglesi avevano dato vita ad una ola e l\'Italia sembrava perduta. Poi pero\' ha iniziato a macinare gioco ed a rifutatare punizioni facili per giocare sempre alla mano cercando una meta.
 Una continua pressione. Gli Inglesi iniziavano ad intonare la loro canzone piu\' famosa ma regolarmente un assalto italiano glielo ricacciava in gola.
 La meta non e\' arrivata ma alla fine sono piovuti applausi, la squadra rientrata in campo dopo la fine della partita e\' stata accolta da un\'ovazione dei tifosi Inglesi.
 Verso di noi sono stati espressi i complimenti della gente che ci incontrava.
 Sono stato fiero di essere Italiano.
 Queste sono le emozioni che ho sempre sognato vedere tradotte in immagini.
 
 Spero che quanto scritto faccia uscire delle idee e stimoli anche altri a tirarne fuori altre.

Eck · Messaggio da **Eck** » 11 nov 2003, 7:21

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 Visto che hai chiesto emozioni personali posso provare a spiegarti cosa rappresenta lo spirito del rugby per me.
 Io ho giocato a rugby da piccolo fino a circa 12 anni, quando poi cambiando citta\' o dovuto smettere, per pochi anni.
 Eppure mi sembra di far parte di una grande famiglia che, in un paese dove di certo ci si trova in minoranza, si stringe forte attorno a dei valori comuni che sono sportivita\', orgoglio, coraggio, fair play ed amicizia.
 Questa famiglia non e\' la federazione ne\' un gruppo di amici ne\' di parenti.
 Non conosco neanche gli altri membri ma riconosco nei loro occhi la passione quando insieme alla nostra squadra nazionale spingiamo per difendere quel metro che e\' la nostra vittoria o la nostra sconfitta.
 Non ci sono in palio soldi ma onore e rispetto ed un applauso od una stretta di mano dei nostri avversari conta piu\' di coppe e trofei.
 Questo e\' il rugby in un posto dove e\' ancora solo passione e sacrificio.
 E\' il profumo di sudore e fango che senti negli spogliatoi vuoti o il rumore dei tacchetti delle scarpe sulle mattonelle quando si sta per scendere in campo.
 Quando penso al rugby questo e\' quello a cui penso.
 Il rugby e\' anche una passione che si tramanda di padre in figlio.
 Mio padre mi ha avvicinato a questo sport e con lui ho visto quasi tutte le partite cui ho assistito.
 Per me e\' stato come un lungo filo rosso. ..................
 
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 Ok Alpha, cominciamo a ragionare, i nsisti, ECK

Eck · Messaggio da **Eck** » 12 nov 2003, 13:04

Ricominciamo con la maieutica:
 
 Partiamo da episodi e storie vere, ma entriamo nei dettagli, nella dimensione sensoriale del lavoro come a cominciato a fare Alpha nel suo racconto per poi progressivamente passare alle emozioni e poi arrivare al significato, come esperienza naturale immediata vissuta anche dall\'interlocutore, non in maniera didascalica, ma come insight.
 
 Speriamo che qualcuno segua con lena e perseveranza. Eck

neroverde · Messaggio da **neroverde** » 12 nov 2003, 13:30

eck - c\'è posta per te... ti homandato gli articoli di catella e bollesan, vedi se ti interessano...

Eck · Messaggio da **Eck** » 12 nov 2003, 15:28

Messaggio ricevuto Neroverde. Molto interessante. Dammi maggiori notizie, se ne hai, e la copia del libro se vuoi e se puoi.
 Una volta ho diretto spettacolo nelle prigioni di massima sicurezza di New York, Rikers Island, e la mia guardia del corpo era Tony Pietronico, i suoi genitori venivano da L\'Aquila e di sicuro aveva la stazza di una grande terza linea e soprattutto ne aveva la personalità, gli parlavo del rugby e dell\'Aquila e lui sospirava con grande nostalgia nache se, non c\'era mai stato....
 Mi dirai che c\'entra? Forse niente, ma mi è venuto in mente pensando allo spirito forte e onesto di quell\'uomo pensando all\'impresa dell Aquila. A presto. Eck

yeti · Messaggio da **yeti** » 17 nov 2003, 8:12

Eck, mi sa che a parte \"i soliti noti\", qui non interessa a nessuno del film.
 Mannaggia!!!!!!
 
 
 
 G.

alpha · Messaggio da **alpha** » 17 nov 2003, 8:25

Su forza...
 Contribuire contribuire!!!

neroverde · Messaggio da **neroverde** » 17 nov 2003, 8:27

... ma guarda un pò.... vet animal molto pelos, setolos, selvagg.... che bell sorpres.....
 
 eck... appena trovo un attimo vedo di fotocopiarti il libro e di spedirtelo....
 
 allo yetazzo dico: appena posso ti darò la mia parola... e da quel momento.... mi impegnerò fino alla META.
 
 parola di neroverde®