Dopo che tutte le squadre hanno giocato la loro prima partita, è possibile fare un piccolissimo bilancio di questa Coppa del Mondo, cominciando dalle quattro formazioni storiche.
Australia: sulla carta è imbattibile ma sembra avere i meccanismi ancora un po' arrugginiti, forse per colpa del poco tempo a disposizione dalla fine del campionato, forse per la decisione discutibile di non disputare test pre-mondiali. Ha sofferto non poco contro l'Inghilterra, ma non considerarla già più la favorita assoluta sarebbe davvero un'eresia.
Inghilterra: ha stupito per la qualità del gioco e per l'intensità con cui ha messo sotto i Kangaroos per quasi tutta la partita. Gioca in casa e questo, forse, potrebbe fare la differenza. Arriverà sicuramente in semifinale, oltre... chissà!?
Nuova Zelanda: deve difendere il titolo vinto a sorpresa cinque anni fa. All'epoca era un'incognita, oggi è una signora squadra. Pritchard, Luke e SBW non hanno nulla da invidiare ai colleghi australiani. In finale contro i canguri?
Francia: praticamente sono i Catalans Dragons con la maglia blue piuttosto che giallo-rossa; esperienza, coesione e una certa qualità sembrerebbero il loro punto di forza, ma una sconfitta in amichevole contro gli USA e una vittoria risicata contro Papua (che ha sbagliato il calcio della vittoria proprio in mezzo ai pali!) rimescolano le carte. Ci metterei sopra un punto interrogativo gigante.
E le altre? La risposta che mi sarei dato, se non le avessi viste giocare, sarebbe stata: "perché, c'è qualcun altro?"
Anche ammettendo che diverse squadre (Italia su tutte!) sono delle succursali australiane, bisogna riconoscere che il livello non è così infimo come qualcuno temeva. Finora risultati improbabili non ce ne sono stati e le partite sono piacevoli e tirate fino alla fine.
Le sorprese: Italia, USA (entrambe all'esordio), Scozia (diretta avversaria degli Azzurri), Figi e Samoa (fuochi d'artificio contro i Kiwis!).
Da rivedere: Irlanda, Galles, Papua, Tonga e Isole Cook.