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jpr williams ha scritto:Beh, però non possiamo neanche pensare che le interviste si facciano solo chiedendo ciò che l'intervistato vuole sentirsi chiedere. Il fatto che la domanda scomoda possa essere svicolata non è un argomento: intanto tu fagliela, poi vediamo lui che svicola e, magari, il suo svicolamento viene colto e lo fa scendere da un comodo piedistallo.
Concordo su tutto ma credo che per come siamo fatti noi del rugby e in generale noi italiani, domande scomode che fanno scendere dal piedistallo un idolo, sarebbero capite da pochi, la maggioranza difenderà a spada tratta l'idolo evitando di ragionare sulla domanda e sulla risposta od eventuale svincolo. Questo mio ragionamento è fatto su munari che reputo una persona capace e quasi unica in italia per le conoscenze e capacità ma riesco anche a coglierne i difetti e non chiudo gli occhi di fronte ai suoi gravi errori.
Resta il fatto che per me il tinello deve rimanere così, è un munari a ruota libera con assenza quasi totale di contraddittorio, per quello ci sono le interviste e credo che basterebbe chiedergliele.... pochi giornalisti in italia lo fanno, poi si c'è gente come malfatto che fa le domande e risponde da solo come se le risposte di gavazzi fossero quelle che vorrebbe malfatto.... E pensa che lo chiamano giornalista
Squilibrio ha scritto:
Concordo su tutto ma credo che per come siamo fatti noi del rugby e in generale noi italiani, domande scomode che fanno scendere dal piedistallo un idolo, sarebbero capite da pochi, la maggioranza difenderà a spada tratta l'idolo evitando di ragionare sulla domanda e sulla risposta od eventuale svincolo.
Quindi la cosa non avrà effetti sulla maggioranza, essendo ininfluente: ergo farla non peggiorerà la situazione nei confronti dei fedeli acritici.
Ma magari la migliorerà, come conoscenza, per quelli, pochi o tanti che siano, dotati di spirito critico.
Mi sembra che il saldo della "domanda scomoda", naturalmente da porre con educazione e senza inutile aggressività come dice giustamente Garry, sia comunque positivo.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
jpr williams ha scritto:Quindi la cosa non avrà effetti sulla maggioranza, essendo ininfluente: ergo farla non peggiorerà la situazione nei confronti dei fedeli acritici.
Ma magari la migliorerà, come conoscenza, per quelli, pochi o tanti che siano, dotati di spirito critico.
Mi sembra che il saldo della "domanda scomoda", naturalmente da porre con educazione e senza inutile aggressività come dice giustamente Garry, sia comunque positivo.
Penso una minima parte, il pubblico dotato di spirito critico, nel caso di munari, penso sappia già tutto, la cosa veramente che mi da sui nervi però non è l'intervistato ma il giornalista, possibile che i tanti giornalisti di rugby super polemici italiani parlino e scrivino ma di domande scomode non ne fanno? interviste nemmeno e qualcuno arriva ad inventarsela?
Squilibrio ha scritto:Penso una minima parte, il pubblico dotato di spirito critico, nel caso di munari, penso sappia già tutto, la cosa veramente che mi da sui nervi però non è l'intervistato ma il giornalista, possibile che i tanti giornalisti di rugby super polemici italiani parlino e scrivino ma di domande scomode non ne fanno? interviste nemmeno e qualcuno arriva ad inventarsela?
Superando il brivido provocatomi dal refuso "scrivino", non posso che farti notare che i giornalisti di rugby super polemici italiani saranno anche tanti ma hanno un bersaglio solo.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Squilibrio ha scritto:Penso una minima parte, il pubblico dotato di spirito critico, nel caso di munari, penso sappia già tutto, la cosa veramente che mi da sui nervi però non è l'intervistato ma il giornalista, possibile che i tanti giornalisti di rugby super polemici italiani parlino e scrivino ma di domande scomode non ne fanno? interviste nemmeno e qualcuno arriva ad inventarsela?
Superando il brivido provocatomi dal refuso "scrivino", non posso che farti notare che i giornalisti di rugby super polemici italiani saranno anche tanti ma hanno un bersaglio solo.
Che ha ricevuto il testimone da un mio concittadino che ora viene osannato dagli stessi giornalisti...
Dico una cosa un po' cerchiobottista.
Non mi piace tanto la condiscendenza di Wilhelm verso Munari, ma peraltro non vedo l'utilità di chiedergli di Franco Smith.
A parte che è passato un lustro (più o meno), e quindi la domanda non avrebbe alcuna attualità, poi in effetti Il Tinello è, programmaticamente, lo sproloquio di Munari, quindi lasciamolo pure sproloquiare, che tanto parla bene, anche se non sempre la conta giusta...
stilicone ha scritto:Dico una cosa un po' cerchiobottista.
Non mi piace tanto la condiscendenza di Wilhelm verso Munari, ma peraltro non vedo l'utilità di chiedergli di Franco Smith.
A parte che è passato un lustro (più o meno), e quindi la domanda non avrebbe alcuna attualità, poi in effetti Il Tinello è, programmaticamente, lo sproloquio di Munari, quindi lasciamolo pure sproloquiare, che tanto parla bene, anche se non sempre la conta giusta...
E' una notizia come un'altra. Interessa a tutti gli appassionati, credo.
Hai un allenatore in piena ascesa, bravo (credo sia innegabile, vista la carriera che sta percorrendo), non lo lasci lavorare e alla fine lo mandi via... beh, la domanda mi sembra legittima, visto che il tema degli allenatori in questo periodo è un po' nel mirino
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
Non è il posto giusto ma lo scrivo ugualmente, io pur avendo sempre criticato Munari per la scelta non tanto di esonerarlo ma di avergli imposto di modificare metodi e gestione della rosa che andavano benissimo e avevano ottenuto risultati, penso che la colpa più grave l'abbia avuta la Fir, il ciclo a Treviso si era esaurito (non ricordo poi se era l'anno della famosa incertezza da parte dei celtici per il rinnovo) ma uno come Smith lo si poteva "riciclare" in nazionale vista la qualità dei nostri tecnici spesso mai dimostrata (Troncon?)
stilicone ha scritto:Dico una cosa un po' cerchiobottista.
Non mi piace tanto la condiscendenza di Wilhelm verso Munari, ma peraltro non vedo l'utilità di chiedergli di Franco Smith.
A parte che è passato un lustro (più o meno), e quindi la domanda non avrebbe alcuna attualità, poi in effetti Il Tinello è, programmaticamente, lo sproloquio di Munari, quindi lasciamolo pure sproloquiare, che tanto parla bene, anche se non sempre la conta giusta...
In parte d'accordo: è lo sproloquio di Munari. Quindi tanto varrebbe ci fosse solo Munari che sproloquia: solo i comici di una volta avevano bisogno della "spalla", adesso van più di moda i monologhisti.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
attenzione attenzione che i nostri protagonisti hanno prontamente reagito all'attacco! e lo hanno fatto con la prima puntata di Rock Ruck Rugby. eureka! finalmente un bel podcast-one sul rugby. ora lo schieramento è cambiato. si tratta di una difesa a due su Munari con uno che la mette sui chili e l'altro che gli frega l'ovale. sopra a questa sperimentale difesa su Munari c'è un ampio spazio de-Munarizzato in cui i due cercano di mostrarsi per quello che sono, interagendo non come due che recitano un copione tra mummie virtuali ma parlando veramente, con le conseguenze che ne conseguono. speriamo che non prevalga l'aria ridanciana da amici della corrieretta. specialità in cui eccelle Molla di sky. c'e n'è già uno ed è più che sufficiente!
Wilhelm si pronuncia Vil(l)elm-l'ha detto lui durante la trasmissione- e Raimondi si pronuncia Raimondo. era solo per dire che mi sono scordato di annettere nel duo anche il Raimond(o).
altra cosa è rugby Banzai. lo so che non l'avete visto. è un contributo video di uno mai visto. con le basette e la faccia lunga. c'è una musica notoriamente giapponese in sottofondo e il tipo parte accennando una divagazione sulle orichidee. muovendo una statuina del presepe apre e chiude il collegamento. una cosa penosamente sincera. mai vista nel mondo del rugby. difetto: noia a profusione.
stilicone ha scritto:Dico una cosa un po' cerchiobottista.
Non mi piace tanto la condiscendenza di Wilhelm verso Munari, ma peraltro non vedo l'utilità di chiedergli di Franco Smith.
A parte che è passato un lustro (più o meno), e quindi la domanda non avrebbe alcuna attualità, poi in effetti Il Tinello è, programmaticamente, lo sproloquio di Munari, quindi lasciamolo pure sproloquiare, che tanto parla bene, anche se non sempre la conta giusta...
In parte d'accordo: è lo sproloquio di Munari. Quindi tanto varrebbe ci fosse solo Munari che sproloquia: solo i comici di una volta avevano bisogno della "spalla", adesso van più di moda i monologhisti.
ora, Munari mi sta sul piffero, esagera con le battute e tutto il resto, ma di persone che parlano e raccontano il rugby in italia non ce ne sono altri che hanno le sue competenze e la facilità nello spiegare contesti tecnico tattici. Altra cosa sono le telecronache, che io non apprezzo tantissimo, perchè si lascia andare un po' troppo.