Film sul Rugby, film del Rugby
Moderatore: Emy77
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Petolo
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Ho scoperto il rugby troppo tardi, per quanto abbia giocato a livello dilettantistico ma serio a volleibol, baschetbol e ancora adesso a occhei su ghiaccio senza paura di non avere talento o di farmi male. Non mi azzardo a giocare proprio perche\' senza i fondamentali sarei esposto infortuni e in tal senso il rugby merita rispetto, anche se pure l\'occhei su ghiaccio non scherza.
<BR>Infortuni? Mi sono rotto tre ossa (tra gamba, naso e mano) in incidenti diversi a baschetbol, mentre a occhei, stranamente, tanti lividi ma niente di serio (finora, con tutti gli scongiuri del caso).
<BR>Infortuni? Mi sono rotto tre ossa (tra gamba, naso e mano) in incidenti diversi a baschetbol, mentre a occhei, stranamente, tanti lividi ma niente di serio (finora, con tutti gli scongiuri del caso).
...non potendo avere la botte piena e la moglie ubriaca, si ubriaco' e riempi' la moglie di botte.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
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lucignolo
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Ciao alessandroviola, io mi sono rotto una volta il naso e apparte qualche contusione non ho avuto altri infortuni seri. In effetti è vero i colpi più duri si prendono dai propri compagni soprattutto quando l\'agonismo diventa una parte molto importante sia durante la partita che durante gli allenamenti. Quando mi sono rotto il naso a causa di un deficente che giocava col modena mi sono ripromesso che non l\'avrebbe fatta liscia, visto che l\'infortunio non era casuale e così è stato visto che nella partita di ritorno lui cu un mio placcaggio REGOLARISSSIMO si è rotto un ginocchio. Bada bene che non me ne vanto però non sono nemmeno sconsolato!
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Petolo
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- Località: Palmerston North, Manawatu, Nuova Zelanda
Ehmmm, io sono in Inghilterra... qui il rugby lo prendono particolarmente sul serio. Certo che la tentazione mi viene, e fisicamente mi reggo ancora in piedi. Ma se poco poco mi rompo un altro osso con un nuovo sport a 36 anni, mia moglie mi ha gia\' avvertito che provvedera\' lei a rompermi le altre. Il fatto che gioco a hockey su ghiaccio invece lo tollera, solo perche\' lo gioco da anni e ci siamo conosciuti grazie a quello sport.
...non potendo avere la botte piena e la moglie ubriaca, si ubriaco' e riempi' la moglie di botte.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
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alessandroviola
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- Iscritto il: 24 gen 2003, 0:00
Un\'altra cosa che mi intriga è quando si guardano negli occhi gli avversari. Lo si fa spesso: già durante il riscaldamento e subito prima della partita, per sfida, intimidazione, e per capire come si sente il tuo avversario diretto. Il massimo di questa specie di \"braccio di ferro\" a distanza capita subito prima delle mischie chiuse, quando le prime linee (ma anche le seconde...) si guardano proprio \"nel bianco degli occhi\", sapendo che di lì a un secondo si cercherà di sviluppare tutta la propria forza e adrenalina nel modo più intelligente e scaltro possibile, per mettere in difficoltà l\'avversario (e magari anche fargli male).
<BR>E\' una sensazione particolare leggere negli occhi del tuo avversario diretto la paura (la paura ha quasi un odore...), il senso di impotenza, la voglia di scappare dal campo, l\'orgoglio ferito, la voglia di limitare al massimo i danni... dentro di te sorridi e dici: \"adesso vado a prendermelo...\" e poi a fine partita (magari è stato sostituito prima della fine...) ti informi durante il terzo tempo se ha male, gli offri una birra e magari ti scappano anche un paio di consigli tecnici per lui... e la prossima volta che lo incontrerai cercherai di essere ancora più duro e preparato, in campo....
<BR>E\' una sensazione particolare leggere negli occhi del tuo avversario diretto la paura (la paura ha quasi un odore...), il senso di impotenza, la voglia di scappare dal campo, l\'orgoglio ferito, la voglia di limitare al massimo i danni... dentro di te sorridi e dici: \"adesso vado a prendermelo...\" e poi a fine partita (magari è stato sostituito prima della fine...) ti informi durante il terzo tempo se ha male, gli offri una birra e magari ti scappano anche un paio di consigli tecnici per lui... e la prossima volta che lo incontrerai cercherai di essere ancora più duro e preparato, in campo....
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alessandroviola
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- Iscritto il: 24 gen 2003, 0:00
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 28-11-2003 alle ore 15:57, Petolo wrote:
<BR>Ehmmm, io sono in Inghilterra... qui il rugby lo prendono particolarmente sul serio. Certo che la tentazione mi viene, e fisicamente mi reggo ancora in piedi. Ma se poco poco mi rompo un altro osso con un nuovo sport a 36 anni, mia moglie mi ha gia\' avvertito che provvedera\' lei a rompermi le altre. Il fatto che gioco a hockey su ghiaccio invece lo tollera, solo perche\' lo gioco da anni e ci siamo conosciuti grazie a quello sport.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>ho vissuto e giocato anch\'io per qualche tempo nella perfida Albione, e posso permettermi di dirti che lì (veramente non so come sia dalle parti di Hull, dove predomina la Rugby League) è molto più facile trovare occasioni di gioco decisamente \"soft\" che in Italia: basta che tu ti accosti ad un club di categoria non troppo elevata, che spieghi quali sono i tuoi problemi/preoccupazioni, che vuoi cominciare da un livello di social rugby e magari ti fanno cominciare con la terza o quarta squadra, che giocano un campionato di un impatto fisico molto modesto (già in 4th/5th division dovresti andare abbastanza tranquillo), sempre che non sia il caso di farti cominciare con gli \"old\" o solo con partite al tocco tra giocatori infortunati... poi, un po\' alla volta, chissà...
<BR>Devi considerare che, data l\'ampiezza del numero dei praticanti in Inghilterra, il loro livello più basso è molto ma molto più basso (anche come impatto fisico) del livello più basso possibile in Italia (serie C), dove serve già una certa preparazione fisico-tecnica.
<BR>Vai tranquillo, spiega solo bene e fin dall\'inizio cosa vuoi dalla tua avventura rugbystica al club che avvicini, e... in bocca al lupo!
<BR> 28-11-2003 alle ore 15:57, Petolo wrote:
<BR>Ehmmm, io sono in Inghilterra... qui il rugby lo prendono particolarmente sul serio. Certo che la tentazione mi viene, e fisicamente mi reggo ancora in piedi. Ma se poco poco mi rompo un altro osso con un nuovo sport a 36 anni, mia moglie mi ha gia\' avvertito che provvedera\' lei a rompermi le altre. Il fatto che gioco a hockey su ghiaccio invece lo tollera, solo perche\' lo gioco da anni e ci siamo conosciuti grazie a quello sport.
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<BR>ho vissuto e giocato anch\'io per qualche tempo nella perfida Albione, e posso permettermi di dirti che lì (veramente non so come sia dalle parti di Hull, dove predomina la Rugby League) è molto più facile trovare occasioni di gioco decisamente \"soft\" che in Italia: basta che tu ti accosti ad un club di categoria non troppo elevata, che spieghi quali sono i tuoi problemi/preoccupazioni, che vuoi cominciare da un livello di social rugby e magari ti fanno cominciare con la terza o quarta squadra, che giocano un campionato di un impatto fisico molto modesto (già in 4th/5th division dovresti andare abbastanza tranquillo), sempre che non sia il caso di farti cominciare con gli \"old\" o solo con partite al tocco tra giocatori infortunati... poi, un po\' alla volta, chissà...
<BR>Devi considerare che, data l\'ampiezza del numero dei praticanti in Inghilterra, il loro livello più basso è molto ma molto più basso (anche come impatto fisico) del livello più basso possibile in Italia (serie C), dove serve già una certa preparazione fisico-tecnica.
<BR>Vai tranquillo, spiega solo bene e fin dall\'inizio cosa vuoi dalla tua avventura rugbystica al club che avvicini, e... in bocca al lupo!
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alessandroviola
- Messaggi: 677
- Iscritto il: 24 gen 2003, 0:00
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 01-12-2003 alle ore 12:43, Eck wrote:
<BR>------ La relazione fra la capcità di un essere umano e cosa succede alla sua capacità quando comincia ad agire---------------
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>vale a dire: non sempre il giocatore migliore tecnicamente è poi anche il più forte sul campo, o meglio quello che vorresti sempre avere al tuo fianco come compagno e non come avversario?
<BR> 01-12-2003 alle ore 12:43, Eck wrote:
<BR>------ La relazione fra la capcità di un essere umano e cosa succede alla sua capacità quando comincia ad agire---------------
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>vale a dire: non sempre il giocatore migliore tecnicamente è poi anche il più forte sul campo, o meglio quello che vorresti sempre avere al tuo fianco come compagno e non come avversario?
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Dante
- Messaggi: 16
- Iscritto il: 19 nov 2003, 0:00
Notre vie est sale et grossière. C\'est un grand bonheur quand l\'homme, dans ce monde immense, se trouve une maison, un appartement ou même un simple mètre carré, où il peut, rien qu\'un moment, s\'isoler du reste du monde et se nourrir des sentiments élevés et des élans de l\'âme.
<BR>
<BR>Cet endroit propre peut être l\'autel pour l\'ecclésiastique, l\'université, la salle des conférences ou la chaire pour un professeur, la bibliothèque, son poste de travail ou un laboratoire, pour un scientifique et pour un peintre, son atelier, pour la mère aimante, la chambre de son enfant, pour un acteur - le théâtre et le plateau. On se doit de protéger ces lieux saints de tout ce qui pourrait polluer nos joies spirituelles. Il ne faut pas les salir ni les souiller. Au contraire. Il faut y apporter tout ce qu\'il y a de meilleur dans l\'âme humaine.
<BR>
<BR>C\'est étonnant, mais au théâtre, chez des acteurs, on observe parfois le mouvement inverse. Ils apportent au théâtre tous leurs mauvais sentiments, ils salissent et souillent l\'endroit qui devrait rester propre pour leur bonheur, et ensuite ils s\'étonnent, que l\'art et le théâtre n\'ont plus d\'effet sublime sur eux.
<BR>
<BR>S\'il en est ainsi, c\'est à cause de l\'absence de toute discipline artistique. Avant tout cette dernière doit entretenir chez un acteur le respect du lieu et l\'estime à l\'égard de son travail. On ne peut pas cracher sur l\'autel et ensuite prier, sur son sol souillé.
<BR>
<BR>Peut-être vaut-il mieux cracher avant de venir au temple, puis s\'essuyer et arriver tout à fait propre, là où la beauté physique et spirituelle est indispensable.
<BR>
<BR>Pour qu\'il en soit ainsi, il faut d\'abord développer chez un élève le respect du théâtre et l\'estime de la scène à l\'égal d\'un autel. L\'acteur doit sentir le seuil et la proximité de la scène. Dès l\'enfance on est fasciné par l\'autel et les Portes royales. On ne peut pas les franchir sans une certaine peur. Cette emprise, l\'acteur devrait la ressentir lorsqu\'il rentre sur scène.
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<BR>Constantin Stanislavski
<BR>Notes Artistiques
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<BR>Cet endroit propre peut être l\'autel pour l\'ecclésiastique, l\'université, la salle des conférences ou la chaire pour un professeur, la bibliothèque, son poste de travail ou un laboratoire, pour un scientifique et pour un peintre, son atelier, pour la mère aimante, la chambre de son enfant, pour un acteur - le théâtre et le plateau. On se doit de protéger ces lieux saints de tout ce qui pourrait polluer nos joies spirituelles. Il ne faut pas les salir ni les souiller. Au contraire. Il faut y apporter tout ce qu\'il y a de meilleur dans l\'âme humaine.
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<BR>C\'est étonnant, mais au théâtre, chez des acteurs, on observe parfois le mouvement inverse. Ils apportent au théâtre tous leurs mauvais sentiments, ils salissent et souillent l\'endroit qui devrait rester propre pour leur bonheur, et ensuite ils s\'étonnent, que l\'art et le théâtre n\'ont plus d\'effet sublime sur eux.
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<BR>S\'il en est ainsi, c\'est à cause de l\'absence de toute discipline artistique. Avant tout cette dernière doit entretenir chez un acteur le respect du lieu et l\'estime à l\'égard de son travail. On ne peut pas cracher sur l\'autel et ensuite prier, sur son sol souillé.
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<BR>Peut-être vaut-il mieux cracher avant de venir au temple, puis s\'essuyer et arriver tout à fait propre, là où la beauté physique et spirituelle est indispensable.
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<BR>Pour qu\'il en soit ainsi, il faut d\'abord développer chez un élève le respect du théâtre et l\'estime de la scène à l\'égal d\'un autel. L\'acteur doit sentir le seuil et la proximité de la scène. Dès l\'enfance on est fasciné par l\'autel et les Portes royales. On ne peut pas les franchir sans une certaine peur. Cette emprise, l\'acteur devrait la ressentir lorsqu\'il rentre sur scène.
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<BR>Notes Artistiques
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Ted
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mmmmm qualcuno può darmi la traduzione....
[url=http://www.rugbyaltovicentino.it]www.rugbyaltovicentino.it[/url]
lo schema di una squadra di rugby in campo è fatto come l’Italia con il N. 11 Sardegna e il 15 Sicilia. Peccato che l’Italia non sia fatta come il rugby
Ah Tedde, co' sto caldo me stà a sudà er paradenti! (JIMMY71)
lo schema di una squadra di rugby in campo è fatto come l’Italia con il N. 11 Sardegna e il 15 Sicilia. Peccato che l’Italia non sia fatta come il rugby
Ah Tedde, co' sto caldo me stà a sudà er paradenti! (JIMMY71)
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Eck
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<BR>vale a dire: non sempre il giocatore migliore tecnicamente è poi anche il più forte sul campo, o meglio quello che vorresti sempre avere al tuo fianco come compagno e non come avversario?
<BR>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
<BR>non esattamente, anche se è un concetto interessante.
<BR>
<BR>voglio dire quale , quanta e come è la capacità che riusciamo ad esprimere nell\'azione. In quello spazio apparentemente impercettibile, è la scintilla dell\'impresa. Come si accende e cosa l\'accende è quello che ci interessa
<BR>
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<BR>vale a dire: non sempre il giocatore migliore tecnicamente è poi anche il più forte sul campo, o meglio quello che vorresti sempre avere al tuo fianco come compagno e non come avversario?
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<BR>non esattamente, anche se è un concetto interessante.
<BR>
<BR>voglio dire quale , quanta e come è la capacità che riusciamo ad esprimere nell\'azione. In quello spazio apparentemente impercettibile, è la scintilla dell\'impresa. Come si accende e cosa l\'accende è quello che ci interessa