Mercato 2019/2020

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Moderatore: Emy77

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Garry
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Garry »

Fantasyste ha scritto:Garry la cosa preoccupante è che i permit,a parte Riera,sono tutti sotto i 22 anni. Quindi quelli sopra i 22 non permettono di fatturare abbastanza o sono dei pezzi da scartare????????

Secondo me se la meritocrazia si basa sulla età, siamo davvero lontani dal crescere come movimento. Ci sono giocatori di quasi trent'anni che fanno ancora il mazzo ai giovani(mi viene in mente un esempio)
Veramente qui tutti si lamentavano per il problema opposto a quello di cui parli tu.

Io credo che, giuste o sbagliate, siano scelte: scelte divina dei giocatori e scelte dei tecnici.
Con i criteri fissi e immutabili la federazione si è già scottata in passato, non credo vogliano rischiare di ripetere l'errore, soprattutto non lo vorranno ripetere i tecnici irlandesi, che non sono tipi da fossilizzarsi sul peso, l'altezza o l'età

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
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jpr williams
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da jpr williams »

jaco ha scritto:
jpr williams ha scritto:Non che la cosa egoisticamente mi dispiaccia, ma se Mantelli va alle Zebre come PP Pescetto dovrebbe andare almeno al Munster come titolare fisso. :shock:
Ti basi su una sola unica (e strepitosa) stagione... non sei tu che, giustamente, prima del passaggio alla franchigia parli di almeno una stagione di riconferma? Lasciamo Pescetto per quest'anno in Top12: se si ripete il salto, purtroppo per voi, sarà sicuro il prossimo anno... :wink:
Figurati se mi dispiace. Ma Paolino non arrivava mica dall'accademia, arrivava dal ProD2, cioè da un livello superiore a quello del TOP12.
Che dire, meglio per noi e peggio per le Zebre.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Soidog
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Soidog »

Garry ha scritto:"Invitato" è un gradino sotto al vero e proprio permit player.

Di quell'articolo di Rugbymeet mi stupisce l'allusione alla coppa del mondo 2019. Come può sperare anche lontanamente di essere chiamato in nazionale così presto?
I giocatori "invitati" possono giocare con le franchigie solo con l'autorizzazione del club di appartenenza. Visto che Rovigo ha ingaggiato due tra i più forti mediani di apertura del Top 12, Mantelli potrebbe essere aggregato alle Zebre in modo non episodico
Garry
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Garry »

Garry ha scritto:Tutte le volte che leggo un'intervista a Crowley penso agli allenatori italiani, a certi allenatori, soprattutto:

https://www.rugbymeet.com/it/news/pro14 ... orrelata-2

Questa è la seconda parte dell'intervista a Crowley. Questa volta ho voluto copiarla per sottolineare le parti che ho trovato di maggior interesse. Qui si possono spiegare anche certe scelte, anche dei tecnici della nazionale. Evidentemente la tendenza dei tecnici di prima fascia è questa:



Sei stato selezionatore degli All Blacks, cosa guardi per prima cosa quando osservi un giocatore?
“Il suo apporto alla squadra (work rate), poi certo anche le abilità individuali e altri fattori, ma il contributo al collettivo è la prima cosa che mi interessa verificare”.

Cosa deve avere invece un buon allenatore?
“Leadership, capacità di dare direzione, pazienza”.

Hai avuto dei modelli?
“Ho cercato di prendere un po’ da tutti: Brian Lochore era un grande manager, John Hart più ‘bang, bang, bang…’ Io cerco di ispirare tranquillità, se posso lascio le emozioni agli altri”.

Come vedi il rugby italiano?
“Conor O’Shea gli sta dando una direzione, un sistema. Ci sono giovani molto interessanti, anche qui a Treviso: Lamaro, Negri, Ruzza, Riccioni, per fare i primi nomi che mi vengono in mente. Pettinelli è stato sfortunato a non trovare posto nel primo gruppo selezionato per i Mondiali. In due o tre anni sono sicuro che i risultati arriveranno. Ma bisogna lavorare tutti insieme e che i giovani si allenino ad alto livello e giochino il più possibile. È questo il problema più grosso per me qui in Italia. I ragazzi arrivano dall’Accademia con buone qualità, ma non sono preparati per l’alto livello, la differenza di intensità: il tempo di gioco reale cui sono abituati non è sufficiente. Devono stare in un ambiente competitivo al massimo e se il sabato non giocano devono poter scendere di categoria per andare comunque in campo con i loro club. In Nuova Zelanda la piramide funziona così: club, province, franchigie di Super Rugby, Nazionale. Se non giochi a un livello, devi poterlo fare nella categoria inferiore, dove però mi aspetto che un atleta che ha certe ambizioni faccia la differenza, si noti, quando lo mettono in campo. Di Stefano quest’anno da noi ha giocato poco, l’ideale sarebbe stato che quando per il week end non faceva parte dei nostri 23 potesse tornare in un club in Top12. Abbiamo in squadra Ratuva, Ioane, Hayward, Esposito: non è facile trovare spazio in quei ruoli, certe volte sarebbe stato utile far fare una partita o due a Sperandio a Mogliano, piuttosto che mandarlo in tribuna. Certo poi, se vai lì devi dimostrare di essere di un livello superiore, essere uno stimolo per gli altri, non abbassare l’intensità delle tue prestazioni. Ma sono ottimista, avete visto quanto sono cresciuti Lamaro, Ruzza, lo stesso Cannone, Zanon, Riccioni che l’anno scorso per un problema al ginocchio aveva giocato poco. È vero, ci sono ancora buchi in qualche ruolo, ma sono convinto che in poco tempo l’Italia avrà una squadra giovane e molto competitiva”.

Vi sentite spesso con O’Shea?
“Si certo, e periodicamente facciamo anche riunioni con Bradley delle Zebre, per valutare la situazione dei giocatori, condividere i programmi etc”
.

Cosa manca ancora per far fare al rugby italiano il salto di qualità?
“Lavorare insieme: Benetton e Zebre dovrebbero avere la loro accademia dove far crescere i giovani che arrivano dai centri di formazione U18. Ragazzi che devono lavorare ad alto livello per capire quali sono le caratteristiche del rugby che li aspetta da adulti”.

Ma non tutti sono pronti per giocare nel PRO14.
“E infatti nel week end devono continuare a giocare nei loro club, come quest’anno è successo con i permit: Lamaro, Cannone, Crosato, Brugnara, De Masi. Quest’anno erano cinque, la prossima stagione saranno di più. Non è ancora un sistema perfetto, ma è semplice e si può fare subito. All’estero magari hanno le seconde squadre, ma con quelle i costi raddoppiano, raddoppiano le partite, le trasferte, qui non si può ancora fare”.

Cosa c’è nella tua vita oltre il rugby?
“In questo momento non resta molto tempo: tante partite, tanti viaggi, tanto lavoro, partite da preparare, avversarie da studiare. Mi piace leggere libri sulla leadership, anche di sport diversi, John Wooden per esempio (famoso allenatore NBA, ndr), seguo il football anche se non tifo per nessuna squadra in particolare. Guardo l’hockey su prato perché lo gioca mia figlia, cerco di capire come viene usato lo spazio, se ci sono idee da copiare. E mi piace conoscere quanto più posso dell’Italia, un paese fantastico: le Cinque Terre, non ne avevo mai sentito parlare, un posto meraviglioso. Sono stato in Sicilia, ma non ancora in Sardegna e in Puglia”.

Vivi una vita serena, o le partite ti danno ansia, preoccupazione?
“La preoccupazione c’è sempre, magari ti svegli la mattina presto, o fatichi a addormentarti, e pensi ‘non dovevo fare quella sostituzione, ho sbagliato formazione…’ Ma c’è solo un modo per avere la coscienza tranquilla: aver fatto tutto e bene quello che potevi. Sapere che non hai lasciato nulla di intentato. Poi la palla rimbalza sempre dove vuole”.

Dove ti vedi in futuro?
“Ho un altro anno di contratto e in questo momento è l’unica cosa che conta. La vita degli allenatori è sempre incerta. La prossima sarà una stagione molto difficile: tutti ormai ci conoscono, non possiamo più nasconderci e a settembre c’è la Coppa del Mondo. Dovremo fare la preparazione senza i nostri internazionali che sono più di venti e mancheranno fino a novembre. C’è la Champions Cup che è un torneo molto, molto impegnativo. Studieremo la situazione, cercheremo di introdurre anche qualche novità, qualche variante nel nostro gioco. Dobbiamo provare a evolverci per forza”.

C’è una cosa che non ti piace dell’Italia?
“Una cosa che non mi piace non c’è. C’è una cosa che non capisco, che per me è incomprensibile, l’assenza dello sport a scuola, dei giochi di squadra. Ecco quello per me è proprio un fatto negativo”.



Ci sarà prima poi un momento in cui il rapporto si logorerà, in cui magari anche qui al bar qualcuno chiederà di cambiarlo. Magari andrà via lui o magari non ci piacerà più il suo stile di gioco, chissà.
Però la persona è questa, ed è una grande persona.

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RigolettoMSC
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da RigolettoMSC »

Garry ha scritto:........
Però la persona è questa, ed è una grande persona.
Beh, certi risultati non li ottieni se non sei in gamba, se poi li ottieni senza sbraitare e senza fare la primadonna
per me valgono ancora di più. Insomma, lo stile conta!
Riccardo
Man of the moment
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Man of the moment »

Ma Di Stefano com'era in eccellenza?
Soidog
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Soidog »

RigolettoMSC ha scritto:
Garry ha scritto:........
Però la persona è questa, ed è una grande persona.
Beh, certi risultati non li ottieni se non sei in gamba, se poi li ottieni senza sbraitare e senza fare la primadonna
per me valgono ancora di più. Insomma, lo stile conta!
Dovrebbero prolungargli il contratto a Treviso, a meno che non lo si nomini allenatore della Nazionale dopo il prossimo VI Nazioni con O'Shea Dor.
La sua dichiarazione circa la continua collaborazione tra franchigie e federazione è molto importante. La strada è quella giusta
metabolik
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da metabolik »

E' tutta da apprezzare questa intervista, bravo Garry a riportarla.
Sono colpito dal fatto che a volte non riesce ad addormentarsi per la tensione, temendo di aver sbagliato qualcosa.
E si, noi vediamo l'allenatore quasi sempre come una figura autoritaria, sicura di sè, ma mettere giù la squadra migliore dopo aver studiato l'avversario, scegliere i primi 15 e gli altri 8, in uno sport complesso come il rugby e ad un livello che rasenta la perfezione , 'azz, deve essere una bell'impresa, perchè tutto quello che hai pensato e programmato poi lo verifichi crudelmente sul campo.
Dominare lo stress è la dote sempre più richiesta.
Chetto4
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Chetto4 »

Intervista illuminante e preziosa, grazie Garry per averla postata. Dopo averla letta sono ancora più convinto che il movimento (e il Benetton in particolare) stia andando sempre più nella direzione giusta. Cose da migliorare ce ne sono ancora moltissime ma la freccia punta assolutamente in alto.
Garry
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Garry »

Sì, l'impressione è che la strada sia quella giusta, e la paura è che qualcuno di quelli che pensano di cambiare strada arrivi al potere.

Guardando il bicchiere mezzo vuoto, però, possiamo dire che Crowley l'ha detto in modo molto gentile, ma comunque si capisce da come si conclude l'intervista che l'Italia partirà sempre ad handicap.
Per ottenere un progresso noi per la nostra struttura formativa (istruzione+sport) faremo sempre il doppio della fatica rispetto agli altri.
Quel poco o tanto che otteniamo ce lo dobbiamo davvero sudare, perché non esistono scorciatoie

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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Chetto4 »

Quello dell'assenza dello sport nelle scuole è un handicap non da poco e che sicuramente non verrà risolto a breve, purtroppo. Sinceramente mi domando come sia possibili che siamo così relativamente competitivi in così tanti sport, soprattutto in quelli "minori". La risposta potrebbe essere che spesso si tratta di sport "regionali" o addirittura "provinciali", dove la cultura è forte e si sente nonostante nella maggioranza del paese sia quasi assente.
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da giuseppone64 »

Man of the moment ha scritto:Ma Di Stefano com'era in eccellenza?
Dominante ma soffriva i piloni compatti. Con il salto è scomparso.
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
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MA CHE ORA E'?
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da giuseppone64 »

Chetto4 ha scritto:Quello dell'assenza dello sport nelle scuole è un handicap non da poco e che sicuramente non verrà risolto a breve, purtroppo. Sinceramente mi domando come sia possibili che siamo così relativamente competitivi in così tanti sport, soprattutto in quelli "minori". La risposta potrebbe essere che spesso si tratta di sport "regionali" o addirittura "provinciali", dove la cultura è forte e si sente nonostante nella maggioranza del paese sia quasi assente.
Per il sacrificio dei genitori che provvedono iscrivendo i figli nelle strutture private. Se ci fossero le pubbliche saremmo campioni del mondo in tutto...
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da Man of the moment »

giuseppone64 ha scritto:
Man of the moment ha scritto:Ma Di Stefano com'era in eccellenza?
Dominante ma soffriva i piloni compatti. Con il salto è scomparso.
Ma quindi evidentemente ci puntano anche per l'anno prossimo, visto che è ancora in squadra e spero che al mondiale ci vadano Pasquali, Riccioni e Ferrari, all'inizio sarà lui titolare
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Re: Mercato 2019/2020

Messaggio da VANZANDT »

Garry ha scritto:Tutte le volte che leggo un'intervista a Crowley penso agli allenatori italiani, a certi allenatori, soprattutto:

https://www.rugbymeet.com/it/news/pro14 ... orrelata-2

non una parola al vento. splendida intervista. e che visione. uno così e bene tenerlo piu a lungo possibile. il paragone con gli allenatori italiani è impietoso. sorvoliamo.
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