ecologia politica e apolitica
Re: ecologia politica e apolitica
Me lo aspettavo. Bene che sia emerso, ma gli americani hanno poco da commentare, loro si sono scelti Trump e quindi stanno dalla stessa parte
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W. Allen
Re: ecologia politica e apolitica
un ragazzino a Stornarella se ne sta da solo con le palette al vento in una piazza desolata. ha in mano e affianco, a seconda della foto, un cartello pitto a mano con su scritto i keep an eye on you, faccina con occhietti ben disegnati, e a latere è disegnato un panino con descrizione che non riesco a leggere. tanti disegni a mano libera e palette al vento. e una piazza deserta. che diventa subito per tutti un simbolo. e un ricordo. l'origine di Greta. da sola col cartello disegnato a mano.
quel ragazzino è in un comune del sud Italia, dove i bambini e i ragazzini sono ancora tali. sicuramente non vogliono protestare con gli adulti. cioè come tutti quelli che stanno manifestando contro il cambiamento climatico sospinti da Greta. perciò sto dalla parte dei ragazzini e bambini che non ci sono in quella piazza. finalmente la normalità.
quel ragazzino è in un comune del sud Italia, dove i bambini e i ragazzini sono ancora tali. sicuramente non vogliono protestare con gli adulti. cioè come tutti quelli che stanno manifestando contro il cambiamento climatico sospinti da Greta. perciò sto dalla parte dei ragazzini e bambini che non ci sono in quella piazza. finalmente la normalità.
Re: ecologia politica e apolitica
ho il sospetto che tutto il movimento pro cambiamento climatico, quello che ci dovrebbe indurre ad essere concentrati sulle emissioni e, in linea di massima, sulla velenosità della nostra esistenza, non ci faccia concentrare su quello che potremmo fare. l'essere umano si è sempre adattato reagendo alle avversità, questo è il tratto distintivo. la reazione all'avversità. una reazione fisica, non esclusivamente mentale, religiosa o ideologista. c'è qualcosa che ci sta impedendo di concentrarci sulla reazione fisica. non basta andare a piedi o in bicicletta, ci vogliono barriere, strutture di contenimento, architetture che non siano solo estetiche ma che ci difendano. non focalizzare l'attenzione solo sull'aspetto delle emissioni ma anche su quello delle costruzioni che proteggono.
poi contro l'opera dell'uomo molesto e delinquente in senso ecologico, tipo uno che apizza un incendio della boscaglia in piena estate, non ci si può difendere con le sole opere. non v'è dubbio.
poi contro l'opera dell'uomo molesto e delinquente in senso ecologico, tipo uno che apizza un incendio della boscaglia in piena estate, non ci si può difendere con le sole opere. non v'è dubbio.
Re: ecologia politica e apolitica
buona parte del paradigma ecologico che di fatto è un paradigma tecnologico ha come effetto collaterale quello di annientare di molto la fisicità dell uomo. l aspetto corporeo del fare (che comprende anche la fatica, la manualità con ricadute a livello neurologico) che apre come nessuna altra dimensione l aspetto spirituale. è tutta una protesi di una corporeità in decadenza.
Re: ecologia politica e apolitica
Traduco: "per qualche strana ragione a noi di destra l'ecologia sta sulle balle, forse perché ci danno fastidio i professorini di sinistra che passano tutto il giorno a dirci che quello non si può fare, che quello non si deve dire, che sgasare in fuoristrada in mezzo ai boschi di un parco nazionale o buttare i rifiuti di plastica del picnic nel lago è sbagliato. Perciò per giustificare questa antipatia verso l'ecologia, che un po' ci fa sentire in colpa, ci inventiamo menate teoriche galattiche che nemmeno Borghi e Fusaro sono capaci"
Re: ecologia politica e apolitica
Grazie, adesso ho capitoIlgorgo ha scritto: ↑3 gen 2020, 13:38Traduco: "per qualche strana ragione a noi di destra l'ecologia sta sulle balle, forse perché ci danno fastidio i professorini di sinistra che passano tutto il giorno a dirci che quello non si può fare, che quello non si deve dire, che sgasare in fuoristrada in mezzo ai boschi di un parco nazionale o buttare i rifiuti di plastica del picnic nel lago è sbagliato. Perciò per giustificare questa antipatia verso l'ecologia, che un po' ci fa sentire in colpa, ci inventiamo menate teoriche galattiche che nemmeno Borghi e Fusaro sono capaci"
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W. Allen
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Re: ecologia politica e apolitica
Ilgorgo potrebbe fare l'esegeta, di chiunque.
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Alfonso Catarinicchia
Alfonso Catarinicchia
Re: ecologia politica e apolitica
gorgo curati. sembrate usciti dai lavoratori pavloviani. per la cronaca mai votato a destra in vita mia e sono vecchio. somigliate ai cani da riporto. bye bye e buon divertimento. sbrodolatevi addosso tra di voi a quanto sembra ve piace.
Re: ecologia politica e apolitica
La tua è una reazione pavloviana.
Ogni 5 o 6 post devi inserirne uno in cui scrivere "pavloviano" e allusioni sui cani, un po' come il tirolese per un certo periodo doveva inserire "trigger" e derivati in ogni frase.
Anche per te è un periodo particolare, una situazione transitoria, o sei sempre così?
Per quanto riguarda il malinteso, se tu, per dirlo terra terra, scrivessi come mangi, forse non ci sarebbe bisogno delle parafrasi del gorgo
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W. Allen
Re: ecologia politica e apolitica
Mi spiace, so che il mio intervento poteva suonare supponente o presuntuoso ma di parabole come la tua, di difficile lettura e sempre tese a sminuire in modo vago e oscuro lo sforzo ecologico, ne ho già lette tante. Se ho capito bene intendi dire che le preoccupazioni ecologiche ci trattengono da tante attività, e che questa mancata attività si traduce in un minor benessere fisico e mentale. Come a dire, faccio un esempio io: un tempo potevo andare là fuori e abbattere con la scure un paio di alberi e sentirmi vivo, ora arrivano subito le guardie ecologiche e ti fanno la multa! Tra il benessere dell'ambiente e quel poco di benessere in più che deriva dalla libertà di fare quello che ci pare fregandocene del prossimo penso sia più importante il primo.
Oggi ho fatto un giretto in bici, sull'argine del fiumiciattolo che attraversa la mia città. A un certo punto, ero diversi km lontano da Reggio, ho notato qualcosa di strano in fondo all'argine e, incuriosito, sono sceso a controllare. Era una cosa tondeggiante, pensavo fosse un animale; alla fine mi pare di aver capito che fosse una specie di enorme bacca, un frutto dalla scorza dura, più grande di un pallone da calcio, ma non ho capito bene cosa fosse e cosa ci facesse lì, non mi sono attentato a toccarlo. Il punto però non è questo, il punto è che in quella fettuccia di due metri di argine che ho percorso in giù e in su per andare a controllare ho trovato (non esagero) cinque bottiglie di plastica (di marca diversa e in condizioni diverse, cioè non erano state lasciate dalla stessa persona) più tre altri pezzi di plastica di ignota origine e una vecchia lattina di birra semi-sepolta. E' una zona in mezzo ai campi, a 20 km da Reggio, in giro ci sono solo rare case di contadini, in pratica lì passa solo qualche cicloturista. Eppure era pieno di rifiuti di ogni tipo. Tornando a casa ho prestato attenzione ai lati dell'argine e la situazione era pressoché così ovunque, ogni cinque o dieci metri circa si nota una bottiglia di plastica lungo la scarpata; i rami degli alberi che sorgono sul fiume, poi, sono quasi ininterrottamente cosparsi di lacerti di plastica bianca, forse anche a causa delle piene delle settimane scorse che hanno sollevato i rifiuti e poi li hanno lasciati impigliare ai rami. Insomma, a me preoccupano più queste cose che la (molto supposta) corporeità in decadenza
Oggi ho fatto un giretto in bici, sull'argine del fiumiciattolo che attraversa la mia città. A un certo punto, ero diversi km lontano da Reggio, ho notato qualcosa di strano in fondo all'argine e, incuriosito, sono sceso a controllare. Era una cosa tondeggiante, pensavo fosse un animale; alla fine mi pare di aver capito che fosse una specie di enorme bacca, un frutto dalla scorza dura, più grande di un pallone da calcio, ma non ho capito bene cosa fosse e cosa ci facesse lì, non mi sono attentato a toccarlo. Il punto però non è questo, il punto è che in quella fettuccia di due metri di argine che ho percorso in giù e in su per andare a controllare ho trovato (non esagero) cinque bottiglie di plastica (di marca diversa e in condizioni diverse, cioè non erano state lasciate dalla stessa persona) più tre altri pezzi di plastica di ignota origine e una vecchia lattina di birra semi-sepolta. E' una zona in mezzo ai campi, a 20 km da Reggio, in giro ci sono solo rare case di contadini, in pratica lì passa solo qualche cicloturista. Eppure era pieno di rifiuti di ogni tipo. Tornando a casa ho prestato attenzione ai lati dell'argine e la situazione era pressoché così ovunque, ogni cinque o dieci metri circa si nota una bottiglia di plastica lungo la scarpata; i rami degli alberi che sorgono sul fiume, poi, sono quasi ininterrottamente cosparsi di lacerti di plastica bianca, forse anche a causa delle piene delle settimane scorse che hanno sollevato i rifiuti e poi li hanno lasciati impigliare ai rami. Insomma, a me preoccupano più queste cose che la (molto supposta) corporeità in decadenza
Re: ecologia politica e apolitica
se non hai più un corpo non è possibile preoccuparsi realmente dell'ambiente in cui dovrebbe vivere.
nella speranza che Vanz si ricordi che esisto anche io, non solo quelli che l'hanno perc ulato, inserisco un breve stralcio di un'intervista a Rampini.
(...)
All' indomani del referendum sulla Brexit una larga fetta di opinione pubblica progressista chiedeva di rivotare, gridava all' apocalisse, anzi al genocidio: un' intera generazione era stata uccisa nelle urne. Pensosi editoriali sulla fine del sogno europeo, addio Interrail, Erasmus
L' apocalisse, lei scrive, non c' è stata. E tuttavia i commentatori non si rimangiano le sciocchezze che ci rifilano.
Già all' indomani del primo voto, nel 2016, Londra doveva sprofondare nel Mare del Nord, stando agli economisti e a tutti coloro che ne maneggiano le previsioni. A furia di ripeterlo, l' establishment e tanti opinionisti si sono auto-convinti che il Regno Unito era in una crisi spaventosa e che gli elettori si erano accorti dell' errore del 2016.
Tornati alle urne poche settimane fa, quelli non si sono affatto ravveduti. Le élite si consolano da sole: il popolo è rozzo, ignorante, incapace di prendere decisioni lungimiranti. Guarda caso, questo lo pensano anche Putin, Erdogan e Xi Jinping (...)
Vanz, torna presto, mi mancano i tuo cento link arruvugliati, la tua convinzione, la possibilità.
nella speranza che Vanz si ricordi che esisto anche io, non solo quelli che l'hanno perc ulato, inserisco un breve stralcio di un'intervista a Rampini.
(...)
All' indomani del referendum sulla Brexit una larga fetta di opinione pubblica progressista chiedeva di rivotare, gridava all' apocalisse, anzi al genocidio: un' intera generazione era stata uccisa nelle urne. Pensosi editoriali sulla fine del sogno europeo, addio Interrail, Erasmus
L' apocalisse, lei scrive, non c' è stata. E tuttavia i commentatori non si rimangiano le sciocchezze che ci rifilano.
Già all' indomani del primo voto, nel 2016, Londra doveva sprofondare nel Mare del Nord, stando agli economisti e a tutti coloro che ne maneggiano le previsioni. A furia di ripeterlo, l' establishment e tanti opinionisti si sono auto-convinti che il Regno Unito era in una crisi spaventosa e che gli elettori si erano accorti dell' errore del 2016.
Tornati alle urne poche settimane fa, quelli non si sono affatto ravveduti. Le élite si consolano da sole: il popolo è rozzo, ignorante, incapace di prendere decisioni lungimiranti. Guarda caso, questo lo pensano anche Putin, Erdogan e Xi Jinping (...)
Vanz, torna presto, mi mancano i tuo cento link arruvugliati, la tua convinzione, la possibilità.
Re: ecologia politica e apolitica
Chiedo venia, ma spesso sono accusato di essere incomprensibile.
Credevo per mio innato ermetismo, forse , più banalmente, perché scrivo peggio di quando frequentavo i banchi scolatsici ed accademici, forse , più drammaticamente, perché ho frequentato stanze sindacali e politiche.
Però l'ultimo assunto di Vanzandt e il penultimo di Tonione mi sembrano più ambigui e di difficile lettura dei miei. Vorrei che mi fossero spiegati.
Gorgo ci ha provato, e gli darei anche un certo credito, ma gli autori forse potrebbero far meglio.
In quanto alla Brexit e a ivoti degli inglesi.
L'Interrail c'era anche prima , e lo ha difeso più l'ecologia che la globalizzazione della logistica digitale dei servi di Amazon e l'economia low cost delle compagnie alla Ryan Air. Quale delle tre pratiche fosse più portata a far conoscere il mondo tra sé nelle sue diversità lo lascio decidere a chi ha voglia.
Che gli elettori britannici si siano convintamente arroccati nelle loro posizioni è ormai chiaro.
Lo è per chi nello Yorkshire, Lancashire, Cornovaglia, Anglia , Galles ha scelto Tory.
Lo è anche per chi ha scelto in Scozia, Ulster , Londra, in maniera opposta.
Oggi, in maniera non disinteressata la commissaria europea ha rivolto un messaggio al premier britannico "Non abbiamo intenzione di alzare barriere doganali, ma non dovete far leva su dumping sociale e facilitazioni fiscali. Non potete sperare di chiudere alla mobilità delle persone e pretendere di avere quella di capitali e merci."
Una riflessione su questo?
In quanto al corpo: Io noto che la modernità tecnologica ben più dell'ambientalismo ci toglie la corporalità. Dispositivi su dispositivi per una esietnza sempre più avulsa dal vivere in mezzo agli altri e al mondo fisico:
navigatori, dispositivi guida assistita, applicazioni, case telecomandate, social ... e a renderci inciabattati è la sedicenne scandinava?
Credevo per mio innato ermetismo, forse , più banalmente, perché scrivo peggio di quando frequentavo i banchi scolatsici ed accademici, forse , più drammaticamente, perché ho frequentato stanze sindacali e politiche.
Però l'ultimo assunto di Vanzandt e il penultimo di Tonione mi sembrano più ambigui e di difficile lettura dei miei. Vorrei che mi fossero spiegati.
Gorgo ci ha provato, e gli darei anche un certo credito, ma gli autori forse potrebbero far meglio.
In quanto alla Brexit e a ivoti degli inglesi.
L'Interrail c'era anche prima , e lo ha difeso più l'ecologia che la globalizzazione della logistica digitale dei servi di Amazon e l'economia low cost delle compagnie alla Ryan Air. Quale delle tre pratiche fosse più portata a far conoscere il mondo tra sé nelle sue diversità lo lascio decidere a chi ha voglia.
Che gli elettori britannici si siano convintamente arroccati nelle loro posizioni è ormai chiaro.
Lo è per chi nello Yorkshire, Lancashire, Cornovaglia, Anglia , Galles ha scelto Tory.
Lo è anche per chi ha scelto in Scozia, Ulster , Londra, in maniera opposta.
Oggi, in maniera non disinteressata la commissaria europea ha rivolto un messaggio al premier britannico "Non abbiamo intenzione di alzare barriere doganali, ma non dovete far leva su dumping sociale e facilitazioni fiscali. Non potete sperare di chiudere alla mobilità delle persone e pretendere di avere quella di capitali e merci."
Una riflessione su questo?
In quanto al corpo: Io noto che la modernità tecnologica ben più dell'ambientalismo ci toglie la corporalità. Dispositivi su dispositivi per una esietnza sempre più avulsa dal vivere in mezzo agli altri e al mondo fisico:
navigatori, dispositivi guida assistita, applicazioni, case telecomandate, social ... e a renderci inciabattati è la sedicenne scandinava?
Re: ecologia politica e apolitica
Veramente?
E questo nonostante i tuoi sforzi per risultare comprensibile?
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
Re: ecologia politica e apolitica
Ursula V. ha annunciato che saranno investiti mille, diconsi mille, miliardi di euro per l'ecologia, l'ambiente et similari. la parte finanziaria si è già mossa in questo senso investendo molto in questa direzione. la parte politica comincia a seguire. noi esseri umani occidentali, e italiani, cominciamo a calcolare la nostra impronte ecologica tramite algoritmi poco essenziali, articolati malamente, con variabili ristrette.
homo neanderthalensis sarà il nostro prossimo passo, a sentire gli algoritmi dobbiamo camminare tanto,tipo venti chilometri al giorno, uccidere per mangiare, quindi mangiare poca carne, ed essere in pochi in tanto spazio. un futuro da apocalisse.
nel mio caso per circa otto mesi l'anno elimino la carne, fatta eccezione per una sanguinolente bistecca al mese, qualche panino e la pizza. nello stesso periodo cammino -si fa in media- per circa dieci chilometri al giorno e lo faccio con i pesi addosso, nuoto per tre chilometri al giorno- sempre in media- e tutto quello che prendo con le mie mani costituisce il mio nutrimento. le verzure, le farine, i cereali, le compro nei supermercati. ad esclusione dei funghi e di alcune erbe spontanee che raramente riesco ad avere il tempo e la voglia di raccogliere nel selvatico. possiedo una macchina, piccola e vecchia a cui faccio compiere ardui percorsi e prima o poi mi lascerà. dentro quella macchina si sono mosse parecchie persone che non avevano una macchina. esempio per gli algoritmi: dieci persone con due macchine per muoversi, per dieci anni.
però ho molti dubbi che la mera confessione delle proprie abitudini serva al miglioramento della condizione umana. perchè non vorrei, oh quanto non lo vorrei, che queste confessioni siano poi utilizzate per imporci una morale assoluta.
homo neanderthalensis sarà il nostro prossimo passo, a sentire gli algoritmi dobbiamo camminare tanto,tipo venti chilometri al giorno, uccidere per mangiare, quindi mangiare poca carne, ed essere in pochi in tanto spazio. un futuro da apocalisse.
nel mio caso per circa otto mesi l'anno elimino la carne, fatta eccezione per una sanguinolente bistecca al mese, qualche panino e la pizza. nello stesso periodo cammino -si fa in media- per circa dieci chilometri al giorno e lo faccio con i pesi addosso, nuoto per tre chilometri al giorno- sempre in media- e tutto quello che prendo con le mie mani costituisce il mio nutrimento. le verzure, le farine, i cereali, le compro nei supermercati. ad esclusione dei funghi e di alcune erbe spontanee che raramente riesco ad avere il tempo e la voglia di raccogliere nel selvatico. possiedo una macchina, piccola e vecchia a cui faccio compiere ardui percorsi e prima o poi mi lascerà. dentro quella macchina si sono mosse parecchie persone che non avevano una macchina. esempio per gli algoritmi: dieci persone con due macchine per muoversi, per dieci anni.
però ho molti dubbi che la mera confessione delle proprie abitudini serva al miglioramento della condizione umana. perchè non vorrei, oh quanto non lo vorrei, che queste confessioni siano poi utilizzate per imporci una morale assoluta.