jpr williams ha scritto: ↑11 nov 2019, 14:34
…..tu pensi veramente che restare in quella posizione a livello U20 possa tradursi in analogo risultato a livello di nazionale maggiore? Io ho l'impressione che non ci si sia riusciti, ma anche che non ci si riuscirà mai…..
Quello che intendo dire è che il livello del mondiale under 20, da quando esiste, trova grosso modo un corrispettivo nel mondo seniores. Per anni noi siamo stati in bilico tra il primo ed il secondo gruppo, con continue promozioni/retrocessioni. Mai ci eravamo piazzati fra le prime 8. Ora che da tre anni ci manteniamo su un certo livello, ritengo ragionevole (non scontato, certo) ritenere che la nostra scuola rugbystica abbia aumentato il livello e che quindi riesca a sfornare qualitativamente un prodotto migliore nel livello immediatamente precedente a quello seniores. Detto questo:
a) non è automatico che salga anche il livello della nazionale;
b) la continuità va mantenuta e, se possibile migliorata con piazzamenti anche più in alto.
@aironifan
...mi sembri un tantinello radicale. Per entrare nel 6N abbiamo dovuto battere in una stessa stagione Francia, Irlanda e Scozia. Con il professionismo le distanze si sono allargate e 20 anni di 6N non le hanno cambiate. Noi siamo cresciuti, certo, ma non abbastanza e questo perché la filiera di formazione non è stata sviluppata in maniera adeguata e non abbiamo mai avuto un progetto tecnico razionale come Irlanda, Scozia e Galles dove la catena club-franchigie-federazione funziona perché gestita in maniera inflessibile, dal punto di vista tecnico, dalla federazione. E' questo l'aspetto centrale, non la partecipazione al top 14. Minozzi e Licata, solo due esempi, si sono fatti le ossa nel top 10 e se avessero iniziato nel Pro14 subito non sarebbero migliori di come sono ora. Benvenuti, Pasquali ed altri non è che abbiano fatto il salto di qualità stando in Francia ed in Inghilterra, anzi. Campagnaro, comunque interessante, non passa la palla ora come non la passava alla Benetton. E' il sistema di formazione e di coerenza tecnica che è migliorato. E il nostro obiettivo deve essere di migliorarlo al punto di riuscire a tornare al campionato italiano, non di allargare il numero delle franchigie in top14.