Il nuovo allenatore della nazionale
Moderatore: Emy77
-
Guido_53
- Messaggi: 289
- Iscritto il: 9 mar 2019, 8:14
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Secondo me è evidente la scelta politica di spendere per lo staff della nazionale molto, molto meno che nel quadriennio precedente. Motivi? Rassegnazione che non si possono ottenere risultati in ogni caso, e allora tanto vale risparmiare? Sanno che non saremo confermati al 6 nazioni? Cambiamento di strategia politica, per cui le cifre risparmiate saranno impiegate altrove? Adesione alla "dottrina Munari": se l'allenatore della nazionale lo fa il mago Zurlì è la stessa cosa? Molto semplicemente, non ci sono soldi? I soldi ci sono ma nessuno vuole allenare l'Italia? Non so cosa pensare, la discussione è aperta.
-
Soidog
- Messaggi: 3298
- Iscritto il: 6 feb 2017, 14:14
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Le decisioni sono probabilmente ancora da prendere, l'epidemia sta rallentando tutto, impedisce anche il tour estivo, che da sempre era il momento nel quale il nuovo coach formava il gruppo dei giocatori reputati più adatti al nuovo corso.Guido_53 ha scritto: 8 mag 2020, 23:15 Secondo me è evidente la scelta politica di spendere per lo staff della nazionale molto, molto meno che nel quadriennio precedente. Motivi? Rassegnazione che non si possono ottenere risultati in ogni caso, e allora tanto vale risparmiare? Sanno che non saremo confermati al 6 nazioni? Cambiamento di strategia politica, per cui le cifre risparmiate saranno impiegate altrove? Adesione alla "dottrina Munari": se l'allenatore della nazionale lo fa il mago Zurlì è la stessa cosa? Molto semplicemente, non ci sono soldi? I soldi ci sono ma nessuno vuole allenare l'Italia? Non so cosa pensare, la discussione è aperta.
Con ogni probabilità la scelta è rimandata al termine del VI Nazioni 2021.
- jpr williams
- Messaggi: 36107
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Non so se possa essere questo il motivo alla base delle scelte della fir.Guido_53 ha scritto: 8 mag 2020, 23:15Rassegnazione che non si possono ottenere risultati in ogni caso, e allora tanto vale risparmiare?
Di sicuro rappresenta il mio pensiero. Penso che otterremmo gli stessi risultati sia se ad allenarci fosse Lino Banfi sia se ingaggiassimo Zeus in persona.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
-
ruttobandito
- Messaggi: 5278
- Iscritto il: 20 nov 2018, 11:01
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Grandi ambizioni e basse aspettative è il segreto per evitare delusioni e considerare ogni risultato un successo. 
"MANI DI MINCHIA!!!"
Alfonso Catarinicchia
Alfonso Catarinicchia
- jpr williams
- Messaggi: 36107
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Allora partiamo avvantaggiati, almeno per la seconda parte.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
-
GrazieMunari
- Messaggi: 2830
- Iscritto il: 29 nov 2018, 8:24
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Nel frattempo c’è da pensare anche al campo e al futuro della Nazionale: si va verso una conferma di Franco Smith come head coach?
“Franco è una persona seria, ha avuto un impatto positivo sul gruppo. Peccato non aver potuto vedere la squadra evolvere nelle ultime due giornate del Torneo. Abbiamo parlato con Smith, ci ha colpito la sua grande umanità, la sua visione di una via italiana per l’alto livello. Ora però dobbiamo pensare al movimento”.
Dopo la recente partenza di Atkinson, con Goosen in scadenza, uno de nomi che circola per lo staff è quello di Alessandro Troncon. Ci fa qualche nome e ci da qualche conferma sulla composizione del prossimo staff azzurro?
“Io faccio il Presidente, per queste cose ci sono il Direttore Tecnico per dare indicazioni e il Consiglio per deliberarle. Ringraziamo Pete per il lavoro che ha svolto. Di Troncon ho sempre detto, dal mio primo mandato, che doveva maturare ed approfondire le proprie competenze: con l’Under 20 ha fatto bene, con le Zebre anche. Ha lavorato molto su se stesso sotto molti punti di vista. E’ un profondo conoscitore del Gioco, ha esperienza, entusiasmo, capacità di lavorare coi giovani. Una risorsa preziosa”.
Se i soldi risparmiati venissero investiti nel movimento per aver sempre più giovani e sempre più forti va bene.
Spero che l'arrivo in azzurro di Brex e i progressi dei giovani Mori e Moscardi gli faccia cambiare idea sul doppio play, a meno di recuperare il miglior Allan di sempre e che Canna si confermi a quei livelli: in quel caso si può anche provare ma senza intestardirsi.
Con l'equiparazione di Ioane e il pensionamento di chi è a fine corsa, abbiamo una nazionale molto giovane di giovani molto forti, sarebbe un peccato sprecare 4 anni
“Franco è una persona seria, ha avuto un impatto positivo sul gruppo. Peccato non aver potuto vedere la squadra evolvere nelle ultime due giornate del Torneo. Abbiamo parlato con Smith, ci ha colpito la sua grande umanità, la sua visione di una via italiana per l’alto livello. Ora però dobbiamo pensare al movimento”.
Dopo la recente partenza di Atkinson, con Goosen in scadenza, uno de nomi che circola per lo staff è quello di Alessandro Troncon. Ci fa qualche nome e ci da qualche conferma sulla composizione del prossimo staff azzurro?
“Io faccio il Presidente, per queste cose ci sono il Direttore Tecnico per dare indicazioni e il Consiglio per deliberarle. Ringraziamo Pete per il lavoro che ha svolto. Di Troncon ho sempre detto, dal mio primo mandato, che doveva maturare ed approfondire le proprie competenze: con l’Under 20 ha fatto bene, con le Zebre anche. Ha lavorato molto su se stesso sotto molti punti di vista. E’ un profondo conoscitore del Gioco, ha esperienza, entusiasmo, capacità di lavorare coi giovani. Una risorsa preziosa”.
Se i soldi risparmiati venissero investiti nel movimento per aver sempre più giovani e sempre più forti va bene.
Spero che l'arrivo in azzurro di Brex e i progressi dei giovani Mori e Moscardi gli faccia cambiare idea sul doppio play, a meno di recuperare il miglior Allan di sempre e che Canna si confermi a quei livelli: in quel caso si può anche provare ma senza intestardirsi.
Con l'equiparazione di Ioane e il pensionamento di chi è a fine corsa, abbiamo una nazionale molto giovane di giovani molto forti, sarebbe un peccato sprecare 4 anni
-
Garry
- Messaggi: 34873
- Iscritto il: 2 lug 2018, 21:31
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Per me fa tutto parte del processo di avvicinamento a quello che è sempre stato l'obiettivo del Gavazzone: l'allenatore italiano.Guido_53 ha scritto: 8 mag 2020, 23:15 Secondo me è evidente la scelta politica di spendere per lo staff della nazionale molto, molto meno che nel quadriennio precedente. Motivi? Rassegnazione che non si possono ottenere risultati in ogni caso, e allora tanto vale risparmiare? Sanno che non saremo confermati al 6 nazioni? Cambiamento di strategia politica, per cui le cifre risparmiate saranno impiegate altrove? Adesione alla "dottrina Munari": se l'allenatore della nazionale lo fa il mago Zurlì è la stessa cosa? Molto semplicemente, non ci sono soldi? I soldi ci sono ma nessuno vuole allenare l'Italia? Non so cosa pensare, la discussione è aperta.
Procede per gradi: allenatore straniero di prestigio - allenatore "mezzo italiano" (Smith) - allenatore italiano.
Spendendo quindi sempre meno.
Per chi pensa che perdere sia sempre perdere, ovvero, perdere di 50 punti equivale a perdere di 10, è un percorso che non presenta insidie particolari.
L'indicazione comunque è quella di investire di più sui club. Vuole blindare anche il prossimo turno elettorale.
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
-
Mr Ian
- Messaggi: 13240
- Iscritto il: 2 feb 2012, 16:20
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
si può dire tutto ed il contrario di tutto sullo staff della nazionale, che è corto, che manca qualità, ecc..tutte cose vere; ma su una cosa non c'è margine di discussione, sulle qualità di allenatore di Smith.
Ora, non so i criteri di scelta della federazione, qualcuno mi ha raccontato che sia stato lui stesso a proporsi perchè alla sua famiglia mancava l Italia. Per cui in federazione non penso abbiano fatto tanti discorsi o riflessioni varie, ma su Smith non si sono sbagliati di sicuro.
La cosa più facile è pensare alla Benetton dei primi anni che furono, ma in realtà quando si parla di Smith si deve per forza di cose considerare le ultime esperienze ai Cheetahs.
Paragonando le due fasi della carriera di allenatore del buon Franco, possiamo vedere due facce di una stessa medaglia, da una parte il tecnico che adatta il suo gioco alla qualità della squadra che gestisce, periodo Benetton Treviso. Dall'altra parte, in Sud Africa, c'è lo Smith allenatore che da libero sfogo a tutte le sue teorie. I Cheetahs di Smith nel rugby sudafricano degli anni recenti, sono stati una piccola rivoluzione stilistica. In quegli anni 2014 2015 2016 il rugby sud africano aveva toccato l apice della noia, erano gli anni dei calci alti di Morne Steyn per intenderci...con Smith invece arriva il gioco arioso, aperto, sempre pronto ad attaccare, Le Roux che si presentava ai grandi palcoscenici, De Jaager in seconda linea, gente con tanta qualità e quella squadra riusciva a fare spettacolo. Difensivamente erano un colabrodo, a livello di blasone poco o nulla, infatti ogni anno venivano depredati dai club europei o sud africani stessi, ma vedere giocare quella squadra era veramente divertente ed i meriti erano principalmente del buon Franco.
Tant'è vero che venne chiamato anche dal Sud Africa come allenatore dell attacco nel Sud Africa più brutto di sempre, che però darà il via al ciclo che si è concluso con la vittoria mondiale.
Ora, si può parlare male di Smith per due motivi, o per il gusto di trollare e rompere un pò in giro, oppure per ignoranza...nel secondo caso c'è sempre tempo per rimediare, basta andare a rivedersi le partie..
Quanto alla scuola italiana di allenatori, finchè noi non troveremo un nostro modello, non si potrà mai parlare di allenatore italiano per la nazionale, manchiamo di un identità rugbistica netta, e mi ricollego al webinar seguito con Mendez quando si è parlato di Argentina. Lui lo ha quasi ammesso candidamente di essersi ispirati ai neozelandesi, sposarne principi e filosofie, ma senza perdere mai l identità argentina che li contraddistingue, non parlano più di skills, perchè ormai quel processo formativo lo hanno acquisito e superato, oggi parlano già di habitos, abitudini, coniugare le skills alle situazioni che si presentano davanti...
Ecco la netta differenza tra lo sviluppo argentino e quello italiano, da quando c'è la giocavamo seppur soffrendo, ad oggi che non c'è neanche paragone...
Allora vorrei dire al gotha tecnico del nostro rugby, che vive nell ombra e quasi mai si espone, scusate se disturbo il vostro sonno, ma noi come movimento rugbistico chi siamo? dove vogliamo andare? da chi vogliamo farci guidare e a chi ci stiamo ispirando?
Ora, non so i criteri di scelta della federazione, qualcuno mi ha raccontato che sia stato lui stesso a proporsi perchè alla sua famiglia mancava l Italia. Per cui in federazione non penso abbiano fatto tanti discorsi o riflessioni varie, ma su Smith non si sono sbagliati di sicuro.
La cosa più facile è pensare alla Benetton dei primi anni che furono, ma in realtà quando si parla di Smith si deve per forza di cose considerare le ultime esperienze ai Cheetahs.
Paragonando le due fasi della carriera di allenatore del buon Franco, possiamo vedere due facce di una stessa medaglia, da una parte il tecnico che adatta il suo gioco alla qualità della squadra che gestisce, periodo Benetton Treviso. Dall'altra parte, in Sud Africa, c'è lo Smith allenatore che da libero sfogo a tutte le sue teorie. I Cheetahs di Smith nel rugby sudafricano degli anni recenti, sono stati una piccola rivoluzione stilistica. In quegli anni 2014 2015 2016 il rugby sud africano aveva toccato l apice della noia, erano gli anni dei calci alti di Morne Steyn per intenderci...con Smith invece arriva il gioco arioso, aperto, sempre pronto ad attaccare, Le Roux che si presentava ai grandi palcoscenici, De Jaager in seconda linea, gente con tanta qualità e quella squadra riusciva a fare spettacolo. Difensivamente erano un colabrodo, a livello di blasone poco o nulla, infatti ogni anno venivano depredati dai club europei o sud africani stessi, ma vedere giocare quella squadra era veramente divertente ed i meriti erano principalmente del buon Franco.
Tant'è vero che venne chiamato anche dal Sud Africa come allenatore dell attacco nel Sud Africa più brutto di sempre, che però darà il via al ciclo che si è concluso con la vittoria mondiale.
Ora, si può parlare male di Smith per due motivi, o per il gusto di trollare e rompere un pò in giro, oppure per ignoranza...nel secondo caso c'è sempre tempo per rimediare, basta andare a rivedersi le partie..
Quanto alla scuola italiana di allenatori, finchè noi non troveremo un nostro modello, non si potrà mai parlare di allenatore italiano per la nazionale, manchiamo di un identità rugbistica netta, e mi ricollego al webinar seguito con Mendez quando si è parlato di Argentina. Lui lo ha quasi ammesso candidamente di essersi ispirati ai neozelandesi, sposarne principi e filosofie, ma senza perdere mai l identità argentina che li contraddistingue, non parlano più di skills, perchè ormai quel processo formativo lo hanno acquisito e superato, oggi parlano già di habitos, abitudini, coniugare le skills alle situazioni che si presentano davanti...
Ecco la netta differenza tra lo sviluppo argentino e quello italiano, da quando c'è la giocavamo seppur soffrendo, ad oggi che non c'è neanche paragone...
Allora vorrei dire al gotha tecnico del nostro rugby, che vive nell ombra e quasi mai si espone, scusate se disturbo il vostro sonno, ma noi come movimento rugbistico chi siamo? dove vogliamo andare? da chi vogliamo farci guidare e a chi ci stiamo ispirando?
-
Garry
- Messaggi: 34873
- Iscritto il: 2 lug 2018, 21:31
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Non ho letto nessuno, qui parlar male di Smith. Al massimo c’è una quota di avventori che ha scritto che la qualità del coach sarebbe indifferente rispetto ai risultati della squadra azzurra.
In pratica è quello che -credo- Mussolini diceva del nostro Paese: “Governare gli italiani non è difficile, è inutile”
Una visione un po’ pessimistica dei nostri ragazzi
In pratica è quello che -credo- Mussolini diceva del nostro Paese: “Governare gli italiani non è difficile, è inutile”
Una visione un po’ pessimistica dei nostri ragazzi
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
-
Garry
- Messaggi: 34873
- Iscritto il: 2 lug 2018, 21:31
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Leggo adesso che l’attribuzione non è certa. La frase viene anche attribuita a Giolitti o a ChurchillGarry ha scritto: 10 mag 2020, 10:04 ...
In pratica è quello che -credo- Mussolini diceva del nostro Paese: “Governare gli italiani non è difficile, è inutile”
...
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
-
oldprussians
- Messaggi: 7490
- Iscritto il: 17 set 2006, 15:52
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Da dove?GrazieMunari ha scritto: 9 mag 2020, 12:31 Nel frattempo c’è da pensare anche al campo e al futuro della Nazionale: si va verso una conferma di Franco Smith come head coach?
“Franco è una persona seria, ha avuto un impatto positivo sul gruppo. Peccato non aver potuto vedere la squadra evolvere nelle ultime due giornate del Torneo. Abbiamo parlato con Smith, ci ha colpito la sua grande umanità, la sua visione di una via italiana per l’alto livello. Ora però dobbiamo pensare al movimento”.
Dopo la recente partenza di Atkinson, con Goosen in scadenza, uno de nomi che circola per lo staff è quello di Alessandro Troncon. Ci fa qualche nome e ci da qualche conferma sulla composizione del prossimo staff azzurro?
“Io faccio il Presidente, per queste cose ci sono il Direttore Tecnico per dare indicazioni e il Consiglio per deliberarle. Ringraziamo Pete per il lavoro che ha svolto. Di Troncon ho sempre detto, dal mio primo mandato, che doveva maturare ed approfondire le proprie competenze: con l’Under 20 ha fatto bene, con le Zebre anche. Ha lavorato molto su se stesso sotto molti punti di vista. E’ un profondo conoscitore del Gioco, ha esperienza, entusiasmo, capacità di lavorare coi giovani. Una risorsa preziosa”.
Se i soldi risparmiati venissero investiti nel movimento per aver sempre più giovani e sempre più forti va bene.
Spero che l'arrivo in azzurro di Brex e i progressi dei giovani Mori e Moscardi gli faccia cambiare idea sul doppio play, a meno di recuperare il miglior Allan di sempre e che Canna si confermi a quei livelli: in quel caso si può anche provare ma senza intestardirsi.
Con l'equiparazione di Ioane e il pensionamento di chi è a fine corsa, abbiamo una nazionale molto giovane di giovani molto forti, sarebbe un peccato sprecare 4 anni
-
GrazieMunari
- Messaggi: 2830
- Iscritto il: 29 nov 2018, 8:24
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Mr Ian son d'accordo con te nella seconda parte del discorso.Mr Ian ha scritto: 10 mag 2020, 8:31 si può dire tutto ed il contrario di tutto sullo staff della nazionale, che è corto, che manca qualità, ecc..tutte cose vere; ma su una cosa non c'è margine di discussione, sulle qualità di allenatore di Smith.
Ora, non so i criteri di scelta della federazione, qualcuno mi ha raccontato che sia stato lui stesso a proporsi perchè alla sua famiglia mancava l Italia. Per cui in federazione non penso abbiano fatto tanti discorsi o riflessioni varie, ma su Smith non si sono sbagliati di sicuro.
La cosa più facile è pensare alla Benetton dei primi anni che furono, ma in realtà quando si parla di Smith si deve per forza di cose considerare le ultime esperienze ai Cheetahs.
Paragonando le due fasi della carriera di allenatore del buon Franco, possiamo vedere due facce di una stessa medaglia, da una parte il tecnico che adatta il suo gioco alla qualità della squadra che gestisce, periodo Benetton Treviso. Dall'altra parte, in Sud Africa, c'è lo Smith allenatore che da libero sfogo a tutte le sue teorie. I Cheetahs di Smith nel rugby sudafricano degli anni recenti, sono stati una piccola rivoluzione stilistica. In quegli anni 2014 2015 2016 il rugby sud africano aveva toccato l apice della noia, erano gli anni dei calci alti di Morne Steyn per intenderci...con Smith invece arriva il gioco arioso, aperto, sempre pronto ad attaccare, Le Roux che si presentava ai grandi palcoscenici, De Jaager in seconda linea, gente con tanta qualità e quella squadra riusciva a fare spettacolo. Difensivamente erano un colabrodo, a livello di blasone poco o nulla, infatti ogni anno venivano depredati dai club europei o sud africani stessi, ma vedere giocare quella squadra era veramente divertente ed i meriti erano principalmente del buon Franco.
Tant'è vero che venne chiamato anche dal Sud Africa come allenatore dell attacco nel Sud Africa più brutto di sempre, che però darà il via al ciclo che si è concluso con la vittoria mondiale.
Ora, si può parlare male di Smith per due motivi, o per il gusto di trollare e rompere un pò in giro, oppure per ignoranza...nel secondo caso c'è sempre tempo per rimediare, basta andare a rivedersi le partie..
Quanto alla scuola italiana di allenatori, finchè noi non troveremo un nostro modello, non si potrà mai parlare di allenatore italiano per la nazionale, manchiamo di un identità rugbistica netta, e mi ricollego al webinar seguito con Mendez quando si è parlato di Argentina. Lui lo ha quasi ammesso candidamente di essersi ispirati ai neozelandesi, sposarne principi e filosofie, ma senza perdere mai l identità argentina che li contraddistingue, non parlano più di skills, perchè ormai quel processo formativo lo hanno acquisito e superato, oggi parlano già di habitos, abitudini, coniugare le skills alle situazioni che si presentano davanti...
Ecco la netta differenza tra lo sviluppo argentino e quello italiano, da quando c'è la giocavamo seppur soffrendo, ad oggi che non c'è neanche paragone...
Allora vorrei dire al gotha tecnico del nostro rugby, che vive nell ombra e quasi mai si espone, scusate se disturbo il vostro sonno, ma noi come movimento rugbistico chi siamo? dove vogliamo andare? da chi vogliamo farci guidare e a chi ci stiamo ispirando?
Il fatto è che, purtroppo o per fortuna, Franco Smith viene e verrà giudicato per i risultati che ottiene con l'Italia visto che è pagato per fare il CT dell'Italia.
Che non sia uno sprovveduto penso siamo d'accordo tutti, ma il suo passato riguarda lui e le squadre che ha allenato.
A me vien spontaneo giudicare 4 cose:
1) 2 partite su 3 le ha chiuse con 0 punti fatti, 0. E in quella con la Francia ci ha pensato il vento a non fargliela chiudere ai galletti dopo 20 minuti.
2) Ha fatto scendere in campo gente cotta che non aveva nemmeno cattiveria (lo stesso Steyn lo ammise): esempio massimo, anche il solo pensare di schierare quell'Allan era una roba allucinante, anche perchè è 1 anno che non è più lui, ultimamente poi malissimo anche con la Benetton...
3) Il fatto che Canna avesse una forma psico-fisica stratosferica non credo l'abbia deciso Franco Smith.
E con quella forma "probabilmente" avrebbe fatto strabene anche da 10 (peraltro molto ma molto meglio di Allan).
O vogliamo dire che Canna i placcaggi li fa solo quando gioca a 12? ( quindi sì, Canna era da mettere a 10 lasciando perdere la boiata del doppio play, peraltro non continuabile in caso di raffreddore di uno dei 2, dunque ancor più assurdo)
4) Licata, miglior giocatore italiano di questa prima parte di stagione e addirittura nella TOP10 statistica dei migliori giocatori del Pro14, è sempre partito dalla panchina, Riccioni idem (che è attualmente il nostro miglior pilone in assoluto): la storia degli starter e finisher va bene per l'Inghilterra e le altre grandi, non per una nazionale che dopo neanche metà gara è sotto di 3 mete se non schiera i migliori e i più in forma.
Che poi gli ci possa voler più tempo per imporre il suo gioco, per conoscere meglio i giocatori, ecc. può essere, così come può essere che invece l'andazzo non cambi e si continui a suon di 0. Dì, la speranza di tutti è che sia la prima, altrimenti son 4 anni buttati.
Però in queste 3 partite abbiamo fatto pena e peggio di così era fatica incominciare, tocca anche dir le cose come stanno...
-
GrazieMunari
- Messaggi: 2830
- Iscritto il: 29 nov 2018, 8:24
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Intervista diretta a Gavazzi.oldprussians ha scritto: 10 mag 2020, 16:58Da dove?GrazieMunari ha scritto: 9 mag 2020, 12:31 Nel frattempo c’è da pensare anche al campo e al futuro della Nazionale: si va verso una conferma di Franco Smith come head coach?
“Franco è una persona seria, ha avuto un impatto positivo sul gruppo. Peccato non aver potuto vedere la squadra evolvere nelle ultime due giornate del Torneo. Abbiamo parlato con Smith, ci ha colpito la sua grande umanità, la sua visione di una via italiana per l’alto livello. Ora però dobbiamo pensare al movimento”.
Dopo la recente partenza di Atkinson, con Goosen in scadenza, uno de nomi che circola per lo staff è quello di Alessandro Troncon. Ci fa qualche nome e ci da qualche conferma sulla composizione del prossimo staff azzurro?
“Io faccio il Presidente, per queste cose ci sono il Direttore Tecnico per dare indicazioni e il Consiglio per deliberarle. Ringraziamo Pete per il lavoro che ha svolto. Di Troncon ho sempre detto, dal mio primo mandato, che doveva maturare ed approfondire le proprie competenze: con l’Under 20 ha fatto bene, con le Zebre anche. Ha lavorato molto su se stesso sotto molti punti di vista. E’ un profondo conoscitore del Gioco, ha esperienza, entusiasmo, capacità di lavorare coi giovani. Una risorsa preziosa”.
Se i soldi risparmiati venissero investiti nel movimento per aver sempre più giovani e sempre più forti va bene.
Spero che l'arrivo in azzurro di Brex e i progressi dei giovani Mori e Moscardi gli faccia cambiare idea sul doppio play, a meno di recuperare il miglior Allan di sempre e che Canna si confermi a quei livelli: in quel caso si può anche provare ma senza intestardirsi.
Con l'equiparazione di Ioane e il pensionamento di chi è a fine corsa, abbiamo una nazionale molto giovane di giovani molto forti, sarebbe un peccato sprecare 4 anni
https://www.onrugby.it/2020/05/08/alfre ... o-nessuno/
-
ruttobandito
- Messaggi: 5278
- Iscritto il: 20 nov 2018, 11:01
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Su Onrugby si dice di O'Sè che parla un gran bene di McKinley come potenziale allenatore. Credo anch'io, modestamente. Chissà se verrà accompagnato a se dovrà fare tutto da solo, e chissà cosa ci converrà. 
"MANI DI MINCHIA!!!"
Alfonso Catarinicchia
Alfonso Catarinicchia
-
profetacciato
- Messaggi: 3903
- Iscritto il: 2 lug 2007, 11:03
Re: Il nuovo allenatore della nazionale
Sottoscrivo. Pur mantenendo stima e fiducia per Smith, l'inizio non è stato affatto promettente. Onestamente faccio molta fatica a capire il piano di gioco dell'Italia e la storia del DNA mi lascia perplesso. La scelta dei giocatori idem e il caso Riccioni è emblematico. Vi dico solo che un giornalista fra i più quotati del panorama rugbistico italiano disse dopo Ita-Sco: "entrato Riccioni, sembrava entrato Maciste". Il che voleva essere una critica alla scelta di schierare Zilocchi.GrazieMunari ha scritto: 11 mag 2020, 3:51Mr Ian son d'accordo con te nella seconda parte del discorso.Mr Ian ha scritto: 10 mag 2020, 8:31 si può dire tutto ed il contrario di tutto sullo staff della nazionale, che è corto, che manca qualità, ecc..tutte cose vere; ma su una cosa non c'è margine di discussione, sulle qualità di allenatore di Smith.
Ora, non so i criteri di scelta della federazione, qualcuno mi ha raccontato che sia stato lui stesso a proporsi perchè alla sua famiglia mancava l Italia. Per cui in federazione non penso abbiano fatto tanti discorsi o riflessioni varie, ma su Smith non si sono sbagliati di sicuro.
La cosa più facile è pensare alla Benetton dei primi anni che furono, ma in realtà quando si parla di Smith si deve per forza di cose considerare le ultime esperienze ai Cheetahs.
Paragonando le due fasi della carriera di allenatore del buon Franco, possiamo vedere due facce di una stessa medaglia, da una parte il tecnico che adatta il suo gioco alla qualità della squadra che gestisce, periodo Benetton Treviso. Dall'altra parte, in Sud Africa, c'è lo Smith allenatore che da libero sfogo a tutte le sue teorie. I Cheetahs di Smith nel rugby sudafricano degli anni recenti, sono stati una piccola rivoluzione stilistica. In quegli anni 2014 2015 2016 il rugby sud africano aveva toccato l apice della noia, erano gli anni dei calci alti di Morne Steyn per intenderci...con Smith invece arriva il gioco arioso, aperto, sempre pronto ad attaccare, Le Roux che si presentava ai grandi palcoscenici, De Jaager in seconda linea, gente con tanta qualità e quella squadra riusciva a fare spettacolo. Difensivamente erano un colabrodo, a livello di blasone poco o nulla, infatti ogni anno venivano depredati dai club europei o sud africani stessi, ma vedere giocare quella squadra era veramente divertente ed i meriti erano principalmente del buon Franco.
Tant'è vero che venne chiamato anche dal Sud Africa come allenatore dell attacco nel Sud Africa più brutto di sempre, che però darà il via al ciclo che si è concluso con la vittoria mondiale.
Ora, si può parlare male di Smith per due motivi, o per il gusto di trollare e rompere un pò in giro, oppure per ignoranza...nel secondo caso c'è sempre tempo per rimediare, basta andare a rivedersi le partie..
Quanto alla scuola italiana di allenatori, finchè noi non troveremo un nostro modello, non si potrà mai parlare di allenatore italiano per la nazionale, manchiamo di un identità rugbistica netta, e mi ricollego al webinar seguito con Mendez quando si è parlato di Argentina. Lui lo ha quasi ammesso candidamente di essersi ispirati ai neozelandesi, sposarne principi e filosofie, ma senza perdere mai l identità argentina che li contraddistingue, non parlano più di skills, perchè ormai quel processo formativo lo hanno acquisito e superato, oggi parlano già di habitos, abitudini, coniugare le skills alle situazioni che si presentano davanti...
Ecco la netta differenza tra lo sviluppo argentino e quello italiano, da quando c'è la giocavamo seppur soffrendo, ad oggi che non c'è neanche paragone...
Allora vorrei dire al gotha tecnico del nostro rugby, che vive nell ombra e quasi mai si espone, scusate se disturbo il vostro sonno, ma noi come movimento rugbistico chi siamo? dove vogliamo andare? da chi vogliamo farci guidare e a chi ci stiamo ispirando?
Il fatto è che, purtroppo o per fortuna, Franco Smith viene e verrà giudicato per i risultati che ottiene con l'Italia visto che è pagato per fare il CT dell'Italia.
Che non sia uno sprovveduto penso siamo d'accordo tutti, ma il suo passato riguarda lui e le squadre che ha allenato.
A me vien spontaneo giudicare 4 cose:
1) 2 partite su 3 le ha chiuse con 0 punti fatti, 0. E in quella con la Francia ci ha pensato il vento a non fargliela chiudere ai galletti dopo 20 minuti.
2) Ha fatto scendere in campo gente cotta che non aveva nemmeno cattiveria (lo stesso Steyn lo ammise): esempio massimo, anche il solo pensare di schierare quell'Allan era una roba allucinante, anche perchè è 1 anno che non è più lui, ultimamente poi malissimo anche con la Benetton...
3) Il fatto che Canna avesse una forma psico-fisica stratosferica non credo l'abbia deciso Franco Smith.
E con quella forma "probabilmente" avrebbe fatto strabene anche da 10 (peraltro molto ma molto meglio di Allan).
O vogliamo dire che Canna i placcaggi li fa solo quando gioca a 12? ( quindi sì, Canna era da mettere a 10 lasciando perdere la boiata del doppio play, peraltro non continuabile in caso di raffreddore di uno dei 2, dunque ancor più assurdo)
4) Licata, miglior giocatore italiano di questa prima parte di stagione e addirittura nella TOP10 statistica dei migliori giocatori del Pro14, è sempre partito dalla panchina, Riccioni idem (che è attualmente il nostro miglior pilone in assoluto): la storia degli starter e finisher va bene per l'Inghilterra e le altre grandi, non per una nazionale che dopo neanche metà gara è sotto di 3 mete se non schiera i migliori e i più in forma.
Che poi gli ci possa voler più tempo per imporre il suo gioco, per conoscere meglio i giocatori, ecc. può essere, così come può essere che invece l'andazzo non cambi e si continui a suon di 0. Dì, la speranza di tutti è che sia la prima, altrimenti son 4 anni buttati.
Però in queste 3 partite abbiamo fatto pena e peggio di così era fatica incominciare, tocca anche dir le cose come stanno...
Gli va dato tempo, questo senz'altro
Propongo l'introduzione dell'arbitro di mischia ordinata.