jpr williams ha scritto: ↑28 nov 2020, 13:31
pilonepoltrone ha scritto: ↑28 nov 2020, 12:45
vale a dire, fuori dal rugby professionistico e si torna al dilettantismo.
Come gli argentini che infatti con una sola franchigia qualcosina più di noi hanno fatto e in molto meno tempo.
Quanto all'uscita dal 6N ribadisco per l'ennesima volta che non è un mio desiderio, ma un mio giudizio sul fatto che non siamo tecnicamente all'altezza di quel torneo. Dipendesse dai miei desideri vincerei 6N e Championship tutti gli anni col Grand Slam. Purtroppo al massimo possiamo vincere la Coppa Fira o come cacchio si chiama adesso (me l'hanno già detto come si chiama, ma mi sa che ho anche la memoria intermittente oltre alle lucine dell'albero).
jpr, sono sicuro che sai anche tu che la situazione argentina non è minimamente paragonabile alla nostra. come ho già avuto modo di dire in un altro post, in Argentina il rugby è lo sport per elezione delle elites politiche, economiche, militari, fin da quando gli inglesi lo introdussero nel paese all'inizio del '900. il rugby è diffuso e praticato nelle scuole private (dei ricchi) su tutto il territorio nazionale, giocarci è un segno di appartenenza per chi nel paese conta: già qui si vede la differenza abissale con l'Italia in termini di peso sociale e culturale. ultimamente le cose stanno un po' cambiando, ed i club "storici" stanno iniziando a "spingere" il rugby anche nei barrios popolari, ma mantenendo una netta distinzione tra "loro" e "noi" (non è il club che diventa inclusivo, ma si finanziano società satellite).
dal punto di vista prettamente economico, le squadre di vertice del "dilettantismo" argentino sono espressione di club privati molto ricchi (anche perchè è ricco chi li frequenta), nei quali non si pratica solo rugby, ma golf, calcio ed altri sport. club esclusivi, proprietari delle loro strutture e che non devono sicuramente fare i conti con problemini spiccioli quali la penuria di denaro: basta fare un giretto sul sito del club che esprime l'Hindù per capire di cosa parlo.
oh, giusto per capirci: io amo molto l'Argentina e "su linda gente, su dignidad" (per citare uno dei miei tangos favoriti), è un paese a cui per me noi italiani dovremmo eterna gratitudine per come ha accolto e permesso di vivere a tantissimi nostri connazionali che morivano letteralmente di fame, ma è un mondo parecchio distante dal nostro, e se sono arditi i paragoni con Irlanda o Scozia temo che quelli con l'Argentina lo siano ancora di più...
“These trees which he plants, and under whose shade he will never sit, he loves them for the sake of his children and his children’s children, who are to sit beneath the shadow of their spreading boughs.” (C. Loyson)