Svolta della FIR?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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Ilgorgo
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Ilgorgo »

C'è anche il programma di Saccà, non l'ho ancora letto però (in fondo alla pagina)
https://www.unitiperilrugbyitaliano.com/
Sergio Martin ha scritto: 4 gen 2021, 1:52 Segnalo questo post, scritto da Francesco Bianchi Schenal, che mi sembra ricco di spunti di riflessione:

https://www.facebook.com/697183536/post ... 73537/?d=n

RUGBY: LE ELEZIONI FEDERALI E I SETTE NANI (post molto lungo, astenersi perditempo)
...
Interessante, in effetti, e ben scritto. E, sì, piuttosto lungo; spero di averlo letto tutto e di non aver saltato inconsciamente qualche paragrafo. Dopo una prima parte condivisibile, però, quando arriva a fare esempi concreti inizio a seguirlo meno: mi pare che la sua visione si concentri troppo sui risultati della nazionale, che abbia un approccio troppo aziendalista e "materialista" (costa di più chiamare un buon straniero ed equipararlo o formare un buon giocatore attraverso le accademie?) e che cada lui stesso in quella vaghezza di soluzioni che imputa ai candidati (come ampliare la base dei praticanti? Con le vittorie della nazionale e con il marketing)
Mr Ian
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Mr Ian »

bel post che fortifica la tesi che abbiamo avuto la peggiore dirigenza possibile, ma le alternative non sono mai state più di tanto migliori. Giustifico parzialmente gli scarni programmi dei candidati perchè considero veramente difficoltoso fare delle stime economiche quando in realtà il bilancio stesso negli anni è stato sempre molto criptico soprattutto alle voci spese, collaborazioni etc...la federazione al momento è come un bell uovo di pasqua, accattivante fuori ma dentro si possono trovare le sorprese più disparate.
Quanto al reclutamento, oggi parlare di scuola e progetti affini mi sembrano argomenti molto superati. In primis perchè lo stato dello sport nelle scuole è veramente drammatico, poi l offerta sportiva è satura. Entrare a scuola non è un idea di cui abbiamo l esclusiva, ci sono molti altri sport che sono avvantaggiati perchè cmq nelle malmesse palestre scolastiche le prime cose che quanto meno si trovano sono dei canestri da basket ed una rete di pallavolo, hai voglia a parlare di rugby, se non approcciandosi con dei surrogati con la speranza che poi i ragazzini ti raggiungano fuori...i progetti scuola negli anni sono serviti a fare dei bei magheggi...
oggi il problema reale è intercettare i ragazzini, come fare è veramente difficile, secondo me dovremmo lasciare da parte tutti i discorsi retorici legati ai valori et similia ed iniziare a parlare il loro linguaggio o intercettarli nei loro canali, tik tok? youtube? twitch? Poi magari spiegargli che queste cose sono delle cagate pazzesche per svariati motivi, ma se iniziamo subito con i pistolotti moralizzatori, al campo non vedremo nessuno. Aspetto da non sottovalutare è anche quello legato alle famiglie, convincere i genitori a mandare i propri figli a rugby, cosa posso offrire loro?
Il nostro tempo, molti genitori ormai lavorano entrambi per cui hanno bisogno di qualcuno che si occupi il più possibile dei loro figli e li tenga impegnati per il pomeriggio, magari creare delle soluzioni che possano offrire un servizio di doposcuola e poi di corsa allenamento al campo....
Siamo sicuri di avere strutture logistiche che oggi possano essere accattivanti? magari il genitore manda il figlio a fare uno sport perchè quella società ha una struttura figa, si vende bene o, per i più megalomani, gli vende il sogno che il figlio possa diventare una stella di quello sport...purtroppo alle volte anche noi dobbiamo diventare bravi a vendere in primis un prodotto...
Il capitolo più triste secondo me è l incapacità cronica a creare profitti con il rugby, sicuramente siamo ancora molto giovani per avere questo tipo di ambizioni e nonostante i soldi che girano non abbiamo avuto neanche lo scrupolo di comprare il know how dall estero, ci è sempre andata bene andare a traino degli altri. Ci raccontiamo che siamo soci paritari con le altre celtiche, ma rispetto a cosa? un esempio, la Rainbow Cup, ma siamo sicuri che andare a massacrarci in Sud Africa sia la cosa migliore per noi e per il nostro movimento? Ci andiamo con i giocatori contati che oggi formano le franchigie? Allarghiamo la base e buttiamo dentro anche i giocatori dell Eccellenza senza però aver mai messo per iscrittola situazione permit players?
Ma soprattutto, ci hanno mai interpellato se questa nuova coppa potesse piacere anche a noi?
Dal nuovo presidente che verrà non mi aspetto che in 4 anni risolva i problemi atavici del nostro rugby, è pura utopia. Mi aspetterei che però iniziasse a trasformare in primis la nostra federazione, rendendola moderna, meritocratica e soprattutto trasparente, allo stato attuale è una combriccola di comari, un circolo chiuso che allontana la gente dal rugby piuttosto che avvicinarla. Che a partire da Marzo si possa creare un tavolo di discussione e confronto con l obiettivo di capire cosa vogliamo fare o essere da qui ai prossimi 10 anni...
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jpr williams
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da jpr williams »

Una lettura interessante che, però, ai miei occhi appare, per usare un modo di dire che uso spesso, uno "spreco di serietà".
Mi spiego: l'autore è molto serio ed appassionato, ma parte, a mio avviso, da un presupposto sbagliato, ovverossia la convinzione che siamo davanti ad un confronto fra programmi e strategie.
Sarebbe bello fosse così, ma purtroppo non è così.
Si tratta semplicemente di un conflitto fra cricche diverse desiderose di prebende, senza alcuna idea in testa che non sia il tornaconto personale o di clan. Per questo i programmi dei challenger (insolitamente e significativamente molteplici) sono fumosi e privi di concreti elementi (quando non addirittura assenti) mentre quello dell'incumbent è semplicemente l'esistente. Esistente che nessuno dei challenger modificherebbe se gli capitasse mai la ventura di adagiare le proprie terga laddove attualmente dimorano quelle del conducator. Nessuno mette in discussione l'attuale assetto del nostro movimento, nè la sua fallimentare strategia, che continuerebbe imperterrita ed incurante dei risultati sconfortanti chiunque fosse il proprietario delle suddette terga.
Il generoso e purtroppo inutile sforzo dell'appassionato estensore poi fa trasparire, balenare questo accenno:

La prospettiva più interessante potrebbe suggerire un passaggio graduale dall’esperienza del PRO14 (dove ci sono due franchigie italiane) a un campionato domestico professionistico di 6 e poi 8 squadre, soprattutto a beneficio della nazionale: è una prospettiva fattibile in un paese di 60 milioni di abitanti (un po’ più dell’Inghilterra, un po’ meno della Francia), ma impossibile da progettare se i candidati alla presidenza nemmeno ipotizzano di sfruttare il potenziale demografico del paese per allargare la base del movimento e, quindi, sfornare più talenti per alimentare l’alto livello professionistico domestico, oltre a incrementare il giro d’affari del nostro sport.

Che è poi quello che vado dicendo da tempo, inascoltato e trattato qua come un eretico rompiballe e un pò idiota.
Io penso che questo non sarebbe affatto un progetto rinunciatario rispetto all'esistente, bensì molto più ambizioso, perchè ritengo che un Paese con le nostre dimensioni dovrebbe ambire ad un campionato nazionale come i paesi di pari popolazione e non come quelli che messi insieme non fanno neanche il solo nord Italia.
Ma nessuno, ovviamente, si permette di toccare il tabù dell'esistente.
Ma mi taccio. In fondo mi ero ripromesso di non parlarne più di queste cose e sto già lasciandomi prendere la mano.
Complimenti e solidarietà all'estensore, ma, mi dia ascolto se mai avrà la ventura di leggere, lasci perdere.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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Adryfrentzen
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Adryfrentzen »

Mr Ian ha scritto: 4 gen 2021, 9:21Il capitolo più triste secondo me è l incapacità cronica a creare profitti con il rugby
La cosa che fa più cadere le braccia a me personalmente invece è la sistematica incapacità, come avevo scritto qualche post fa in questa stessa sezione, di dare obiettivi quantificabili. L'articolo lo commenta leggermente meglio di me, ma lì andiamo:

Vision - Qual è la missione (generalmente con orizzonte temporale a 3-10 anni, ma in questo caso presumo toh, 2 mandati)?
Strategy - Come fare in modo che il qui sopra avvenga?
OKRs (Objectives and Key Results) - Come la quantifico?

Scusate i termini in inglese ma tant'è. E tutte le funzioni si allineano a quanto sopra. E' un lavoro MOSTRUOSO, ma se hai in mano un'azienda (quello è) va fatto, punto. Invece qui, come nella politica (che fa sQuola alla grande) e nel resto di cosa si vive? Di proclami. "Faremo..." "Daremo..." "Più x", più y e così via, puntando il dito alle cose sbagliate che pure un cieco vedrebbe senza mai tuttavia dare un cristo di obiettivo quantificabile.
Tutti sanno che c'è qualcosa che non va, non serve chissà quale capacità di analisi. E' facile dire "Il Governo/la Federazione sbaglia" ma quanti hanno il muso e soprattutto la voglia di prendersi la responsabilità (quello che in inglese chiamano ownership) se le cose vanno male? E l'UNICO modo per sapere quel tanto sono I NUMERI. Punto.

In una parola: dilettantismo.
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da jentu »

Ilgorgo ha scritto: 4 gen 2021, 8:34 C'è anche il programma di Saccà, non l'ho ancora letto però (in fondo alla pagina)
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Sergio Martin ha scritto: 4 gen 2021, 1:52 Segnalo questo post, scritto da Francesco Bianchi Schenal, che mi sembra ricco di spunti di riflessione:

https://www.facebook.com/697183536/post ... 73537/?d=n

RUGBY: LE ELEZIONI FEDERALI E I SETTE NANI (post molto lungo, astenersi perditempo)
...
Interessante, in effetti, e ben scritto. E, sì, piuttosto lungo; spero di averlo letto tutto e di non aver saltato inconsciamente qualche paragrafo. Dopo una prima parte condivisibile, però, quando arriva a fare esempi concreti inizio a seguirlo meno: mi pare che la sua visione si concentri troppo sui risultati della nazionale, che abbia un approccio troppo aziendalista e "materialista" (costa di più chiamare un buon straniero ed equipararlo o formare un buon giocatore attraverso le accademie?) e che cada lui stesso in quella vaghezza di soluzioni che imputa ai candidati (come ampliare la base dei praticanti? Con le vittorie della nazionale e con il marketing)
Nel programma di Saccà c'è una contraddizione fra la suddivisione geografica delle 4 macroaree e quella delle 8 macroregioni, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna ora stanno di qua ora di là.

Quando si deve scrivere si sceglie, e qui emergono le difficoltà esplicative del programma.
"Procedere preliminarmente alla valutazione di tutte le risorse umane nell’ambito delle squadre nazionali a prescindere dalle scadenze contrattuali, per assicurare la massima competenza e adeguatezza al ruolo, qualunque sia il livello, ai fini della performance" questa mi sembra l'unica azione diretta al miglioramento delle prestazioni della nazionale, forse un po' poco...
"Promuovere una attività internazionale U.23", ho l'impressione che si vada controvento, se si pensa che un Varney o un Garbisi o un Lamaro sono già in nazionale maggiore ed anche all'estero fanno così.
Le scuole rugby col bollino non mi piacciono, forse era meglio pensare a requisiti minimi di composizione di strutture, tecnici e risorse per avere il riconoscimento federale. In questo modo si evitano bollini dati senza regole già conosciute.
Mi piace la valutazione dell'idea del CDFP al sud dove davvero manca. Spero si realizzi.
Non capisco però se la valutazione del lavoro dei CDFP sia per cambiare la loro struttura o per tagliare.
La struttura tecnica di macroaree e macroregioni è di un verticismo impressionante, quasi autoreferenziale e slegato dal rapporto stretto coi club: sarà obbligatorio un sostanzioso rimborso spese - o stipendio - a figure che dovranno coprire aree ampie quanto il galles o anche più. Non si capisce perchè non vadano bene tecnici provinciali, che avrebbero il compito anche di promuovere l'attività in zone dove manca.
La figura del manager regionale sa quasi di commissariamento dei comitati regionali, mossa ardita, io non sono un tifoso di questi ultimi e se sarà me ne farò una ragione...
Queste sono solo alcune considerazioni, non tutte quelle che avrei fatto, valgono per me, ma al bar questo è un argomento.
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
Ilgorgo
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Ilgorgo »

Un capitolo dei programmi dovrebbe essere dedicato, per ricollegarci a un tema che anche noi abbiamo già un po' dimenticato come sempre avviene in questi casi, al problema sollevato da Thompson e Popham, cioè ai possibili danni post-carriera. E quel capitolo dovrbbe provare a proporre una risposta: o una analisi generale e dettagliata dello stato di salute degli ex giocatori o un qualche altro tipo di azione che non riesco a immaginare.

Penso vada ammesso, comunque, che un programma elettorale ideale, cioé pieno di analisi e progetti con cifre precise e spiegate, avrebbe forse bisogno di un intero libro per essere contenuto: la nazionale, le franchigie, i campionati sono solo una piccola parte delle cose delle quali deve occuparsi una federazione. Ci sono anche il settore arbitrale, il settore medico, le assicurazioni, i problemi del post-carriera, il famigerato marketing, i rapporti con la tv, gli stadi e i campi... e forse tanto altro. Se però dite che nelle aziende sono cose che si fanno usualmente, allora sì, toccherebbe anche a chi si candida alla presidenza di un ente così importante come la FIR. In tal caso i programmi che abbiamo visto finora (il più dettagliato mi sembra quello di D'Anna) finiscono per assomigliare a dei "bignamini"
Garry
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Garry »

Tonni (Pronti al cambiamento) quando ha descritto il percorso da lui ipotizzato per l'alto livello, ha anche prospettato l'entità del risparmio per la federazione. Forse è l'unico caso
Un progetto concreto dovrebbe parlare di tempi e numeri (risultati sportivi, risparmio, investimento, tesserati, giovanile l'alto livello ecc...ecc...)

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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Adryfrentzen
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Adryfrentzen »

Ilgorgo ha scritto: 4 gen 2021, 14:56Penso vada ammesso, comunque, che un programma elettorale ideale, cioé pieno di analisi e progetti con cifre precise e spiegate, avrebbe forse bisogno di un intero libro per essere contenuto: la nazionale, le franchigie, i campionati sono solo una piccola parte delle cose delle quali deve occuparsi una federazione. Ci sono anche il settore arbitrale, il settore medico, le assicurazioni, i problemi del post-carriera, il famigerato marketing, i rapporti con la tv, gli stadi e i campi... e forse tanto altro. Se però dite che nelle aziende sono cose che si fanno usualmente, allora sì, toccherebbe anche a chi si candida alla presidenza di un ente così importante come la FIR. In tal caso i programmi che abbiamo visto finora (il più dettagliato mi sembra quello di D'Anna) finiscono per assomigliare a dei "bignamini"
Sono d'accordo e no, non si fanno usualmente, ma ad esempio prova tu a presentare ad un investitore (serio) un progetto per un'idea o un concetto per un app nello stesso modo, senza una proiezione dei costi quantomeno nel breve e/o una giustificazione per ogni ipotesi fatta. Se tutto va bene diciamo che torni con le pive nel sacco.
Un'analisi high-level della situazione e del contesto così coem è stata fatta è ok e serve come trampolino di lancio a quella che è un'analisi un attimo più accurata. Non dico al centesimo ma è assolutamente necessario avere almeno delle stime e, come dice il tipo del post, degli obiettivi quantificabili. Altrimenti è come andare alla cieca...
Luqa-bis
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Luqa-bis »

L'articolo di Bianchi Schenal è così dettagliato che la prima riflessione che mi sono posto è "perché non si candida lui?" .
La seconda "se ha impegni , perché non si propone come <think thank> per un candidato autorevole e da lui apprezzato?"

Perché come spesso accade in Italia, mi par e che il dubbio sia
è un problema di arroganza di chi si presenta inadatto
o è un problema di codardia di chi sa ma non si fa avanti
o è un problema di superbia di chi pensa che saprebbe far meglio di chi si presenta.

Perché in Italia abbiamo una pletora di analisti, critici , esperti.
Tutti bravi con la matita rossa e blu, ma nessuno che vada alla lavagna e insegni con gessetto e cancellino (cimosa).

Perché oltre i 12 anni non si fa reclutamento?
Perché ci si ostina a dare le colpe ad una scuola che è stata massacrata da tutti: imprese, società sportive, enti locali, governo, famiglie, mettiamoci pure sindacati.
Volete più sport nelle scuole? E allora chiedete più insegnati ISEF, chiedete più orario e ricordatevi che esistono anche, almeno, grammatica, letteratura, matematica, lingue straniere, scienze, arte (si arte) , musica (si musica), tecnologia (si anche quella) -la cultura e la scuola non sono solo il campo da gioco, le giornate sono di 24 ore, e i ragazzi non è che brillano nelle altre materie.

Il talento non si insegna, la tecnica di corsa sì, la tecnica di placcaggio sì, la tecnica di passaggio sì, la tecnica difensiva sì, il carattere si può fortificare.
Chiedersi se costa meno equiparare o formare un giocatore è interrogativo da CEO di multinazionale non da federazione sportiva nazionale.
Chiediti caso mai quanto costa formare un giocatore di pari livello altrove e perché. E pensa a quello che compir quando vai fuori e quello che chiedi quando discuti un contratto.

L'idea (sottintesa) di Saccà io la estremizzerei: niente comitati regionali, la FIR si crea i suoi compartimenti.
Si inizia con una ripartizione a 3-4 (io non farei la stessa di Saccà, ma come sempre se ne discute).
Da un Comitato d'Area si esce solo con 50 XV di intera filiera ( minirugby, giovanili, femminili, maschili) o almeno 10 società tra Top, A, B.
Garry
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Garry »

Rugbymeet

Lo scorso 14 dicembre a Silea si è svolta l’assemblea per eleggere il rappresentante della regione veneto alle prossime elezioni federali. I voti avevano incoronato il candidato dell’opposizione Alessandro Onori, tecnico vicino al presidente del comitato veneto Marzio Innocenti, a scapito di Giovanni Grespan, politicamente molto più vicino al presidente uscente Alfredo Gavazzi.
Il voto viene però annullato invocando il vizio di forma di 15 deleghe (su 135) inviate via mail ai delegati, ma non al Crv (Comitato regionale veneto), questa la motivazione per la quale bisognerà tornare a votare. Il caso crea scompiglio in un fronte allenatori veneto ormai spaccato.
70 i voti a favore del giovane tecnico Alessandro Onori, ex trequarti ala di Petrarca, Gran Parma, Mogliano e Nazionale 7s, oggi allenatore del Silea, che “avrebbe dovuto rappresentare l'intera Marca alle prossime elezioni federali come rappresentanti tecnici per il voto dei consiglieri federali espressione degli allenatori. Un pacchetto di 400 voti, il 10 di quelli totali della Marca (4 mila sui 60 mila italiani, ovvero il 6,5%)” scrive la Tribuna di Treviso.
La Fir ha precisato che le deleghe savrebbero dovute essere inviate al Comitato, e da queste consegnate ai delegati, non dunque passando per posta elettronica "diretta". Rilevando come le 15 deleghe, visto il responso delle urne, fossero decisive ai fini del risultato. L'assemblea quindi si ripeterà l'8 gennaio.
Il commento del candidato Marzio Innocenti, attuale presidente de Comitato Veneto: “la decisione sorprende, crediamo non abbia seguito le procedure e i regolamenti federali, ma questo lo vedremo nelle sedi opportune, dove ci rivolgeremo”.
Se la vittoria di Onori venisse confermata si tratterebbe di una seconda grande sconfitta in quota allenatori per il Presidente Fir Alfredo Gavazzi che già in Lombardia aveva visto Borra finire battuto da Ghidini.



Si mette male per il GAV...

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SilverShadow
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da SilverShadow »

Ma Giovanni Grespan, responsabile del settore giovanile del Benetton? Implicherebbe che i biancoverdi appoggiano Gavazzi?
Garry
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da Garry »

Non sarebbe sorprendente. Credo non possano non essere d'accordo con il sistema creato in questi anni, di cui sono parte fondamentale

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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da speartakle »

Benetton ultimamente è sempre stata accontentata da FIR, non mi sorprende se in società sono affini all'attuale presidenza.
16 uomo è stato un bluff enorme, immagino Covid abbia scombussolato un po'le cose ma da qui a sparire...
Ad ogni modo il grande assente qui mi pare sia il "giornalismo" di settore, blog e siti vari, che invece di riportare la cronaca potrebbe fare parte attiva nell'incalzare i protagonisti...
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jpr williams
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da jpr williams »

SilverShadow ha scritto: 6 gen 2021, 16:04Ma Giovanni Grespan, responsabile del settore giovanile del Benetton? Implicherebbe che i biancoverdi appoggiano Gavazzi?
5 milioncini facili facili all'anno fanno passare a chiunque la voglia di fare il tupamaro. Se non puoi convincerli, comprali, associali alla tua cricca.
Sportulae e clientes, dall'antica Roma è così.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
macomemai
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Re: Svolta della FIR?

Messaggio da macomemai »

Capisco le discussioni e i dotti esami dei vari programmi, come fossero destinati a determinare il prossimo presidente, nuovo o vecchio o quasi nuovo che sia, ma in realtà il programma è solo un biglietto da visita, più o meno curato, e così è stato concepito. Chi corre alla presidenza deve avere organizzazione e capacità di raccogliere voti, non con fantasie ma grazie a rapporti e credibilità personale e della squadra che lo sostiene. Da tempo i candidati seri saranno alle prese con incontri e telefonate, con la tabellina dei voti in mano, ora a giocarsi anche la quota tecnici e giocatori al di là della rappresentanza loro riservata in consiglio. Le singole società risponderanno con i loro presidenti, direttamente o attraverso delega, i presidenti al consiglio. Come è giusto che sia. Per chi vuole entrare nelle scelte propongo di entrare a far parte di una società, proporsi come consigliere, magari candidarsi presidente, con onori ( pochi) e oneri ( tantissimi) che questo comporta. Poi si potrà discutere di professionalità, di organizzazione , di programmazione , di marketing e di manager con conoscenza diretta.
E per rinnovarsi sarebbe opportuno che molti giovani si assumessero questi incarichi, svecchiando e modernizzando le singole società, che giocare e poi allenare è senza dubbio più divertente, ma...
Le percentuali di voti delle società nell'assemblea sono state altissime nel post Dondi, oltre il 96% alle ultime, una cifra enorme pensando alla scomodità di un viaggio a Roma spesso toccata e fuga, e per società dell'intero suolo italico, dalla Val d'Aosta alle Isole, frutto di una organizzazione capillare di Pronti al cambiamento e Federale e di chi li supportava. Innocenti con la sua cordata ha preso moltissimi voti, ma Gavazzi ancor di più. E ha vinto e poi governato cambiando scelte e adattandosi alle situazioni secondo me anche bene, ma ora c'è più voglia di un cambio al vertice. Vedremo se la cordata di Innocenti riuscirà a convogliare i voti della scorsa edizione o se questi resteranno in quota Poggiali o come saranno suddivisi, e come si ripartirà la ex-cordata federale che un pò a sorpresa si presenta divisa in tre, ma tutto lascia supporre che si dovrà tenere un secondo turno di voto, e le alleanze dovranno essere stabilite prima, volenti o nolenti.Poi ognuno dovrà partire dalla situazione e dagli accordi già in essere, non ci saranno rivoluzioni.
Poco chiaro infine il meccanismo del secondo voto, salvo che penalizza il presidente uscente ricandidato, e che comunque richiede la maggioranza dei votanti. E' definito ballottaggio, ma non credo che si basi sugli esiti della prima votazione. Semplicemente si rivoterà, salvo andare ad una nuova assemblea se nessuno prevale.Ma non sono preparato.E che si possa tenere l'assemblea!
E già così ho fatto anche troppo il sapientone.
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