Franchigie, bilanci e prospettive
Moderatore: Emy77
- jpr williams
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Quindi l'alternativa al sistema che ci ha portato a questi meravigliosi risultati è tenersi il bambino (che mi sa sono i soldi) e l'acqua sporca, cioè il sistema che li genera.
I risultati?
Abbiamo già il bambino e l'accqua sporca, chissene dei risultati. Mò volete troppo!
E poi c'è sempre la possibilità di far giocare 15 tizi provenienti da movimenti con l'acqua pulita, ma a cui piacciano le lasagne di nonna, quindi che problema c'è?
I risultati?
Abbiamo già il bambino e l'accqua sporca, chissene dei risultati. Mò volete troppo!
E poi c'è sempre la possibilità di far giocare 15 tizi provenienti da movimenti con l'acqua pulita, ma a cui piacciano le lasagne di nonna, quindi che problema c'è?
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Si tratterebbe di una soluzione temporanea con lo scopo di cercare di invertire la tendenza: nessuno auspica una perdurante giapponificazione del nostro movimento. Che potevamo crescere ed avvicinarci l'abbiamo dimostrato nel periodo 2007-2013 poi abbiamo fatto una serie di errori di cui adesso paghiamo pegno. Non credo che l'ingresso nella Celtic sia uno di questi ma è fuor di dubbio che è un'altra cosa che abbiamo gestito male e sulle cui attuali modalità dobbiamo interrogarci.
Quale sarebbe sennò l'alternativa? Avanti così verso l'ineluttabile destino? Tabula rasa e ricominciamo da zero? Entrambe queste "soluzioni" porterebbero in maniera pressoché certa ad una nostra uscita dal 6N con conseguente dimezzamento del budget e morte nella culla di qualsivoglia sogno di ripresa. Non so bene perché mai dovremmo auspicare un tale scenario o rassegnarci senza prima aver provato ad uscire dal pantano.
Quale sarebbe sennò l'alternativa? Avanti così verso l'ineluttabile destino? Tabula rasa e ricominciamo da zero? Entrambe queste "soluzioni" porterebbero in maniera pressoché certa ad una nostra uscita dal 6N con conseguente dimezzamento del budget e morte nella culla di qualsivoglia sogno di ripresa. Non so bene perché mai dovremmo auspicare un tale scenario o rassegnarci senza prima aver provato ad uscire dal pantano.
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
non vorrei fare il pessimista ma il 2024 è dietro l'angolo, la superlega se va tutto benissimo (?) forse partirà nella stagione 2022/2023 e al 2024 in pratica ci sono due stagioni. Avviata si, bene boh.SilverShadow ha scritto: 19 apr 2021, 16:25 Il Benetton ha un contratto fino al 2024, era abbastanza prevedibile che fino a quella data non cambiasse nulla. Oltretutto se Innocenti gioca bene le sue carte la Superlega potrebbe essere ben avviata per quell'anno, il ché porterebbe a nuove considerazioni su un'eventuale uscita dal Pro16 o quantomeno ripensamento della partecipazione.
- jpr williams
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Come il metadone per i tossiciMadRef ha scritto: 25 apr 2021, 17:23Si tratterebbe di una soluzione temporanea con lo scopo di cercare di invertire la tendenza: nessuno auspica una perdurante giapponificazione del nostro movimento.
E se quello fosse stato il nostro picco non valicabile e dovuto a ragioni e situazioni favorevoli irripetibili?MadRef ha scritto: 25 apr 2021, 17:23Che potevamo crescere ed avvicinarci l'abbiamo dimostrato nel periodo 2007-2013
Nei sostenitori della Celtic è questo che mi sembra spiccare: l'indisponibilità a prendere in considerazione anche solo come ipotesi che sia stata una scelta che sembrava giusta quando la si prese (anche a me, come ho avuto ripetutamente modo di dire) e che poi si è rivelata sbagliata alla luce dei suoi esiti.MadRef ha scritto: 25 apr 2021, 17:23poi abbiamo fatto una serie di errori di cui adesso paghiamo pegno. Non credo che l'ingresso nella Celtic sia uno di questi ma è fuor di dubbio che è un'altra cosa che abbiamo gestito male e sulle cui attuali modalità dobbiamo interrogarci.
La tesi opposta viene condannata con risolini di sufficienza come se fosse partorita da una mente poco lucida per non dire di peggio. Di recente l'idea che distruggere il campionato nazionale e concentrare tutti i migliori in due sole squadre sia stato un clamoroso errore è stata espressa da quello che, a mio avviso, per capacità e risultati è stato il miglior coach azzurro in era professionistica, vale a dire Pierre Berbizier. Un cretino anche lui?
Intendiamoci, io non sono sicuro che tornare al campionato nazionale renderebbe la soluzione migliore.
Osservo solo che la Celtic non ci ha migliorato ed in cambio (opinione personalissima e non condivisa da nessuno) sta distruggendo il nostro rugby e confinandolo in 3 sole squadre (franchigie e nazionale) in un deserto sterile e moribondo.
Cambiare rsipetto ad un sistema che non ha funzionato non mi sembra altro che provare ad uscire dal pantano. Provare ad uscirne usando lo stesso sistema che ci ha portato nel pantano medesimo non mi sembra molto brillante.MadRef ha scritto: 25 apr 2021, 17:23Quale sarebbe sennò l'alternativa? Avanti così verso l'ineluttabile destino? Tabula rasa e ricominciamo da zero? Entrambe queste "soluzioni" porterebbero in maniera pressoché certa ad una nostra uscita dal 6N con conseguente dimezzamento del budget e morte nella culla di qualsivoglia sogno di ripresa. Non so bene perché mai dovremmo auspicare un tale scenario o rassegnarci senza prima aver provato ad uscire dal pantano.
Quanto ai soldi (che come dicevo sopra evidentemente sono il bambino; l'acqua sporca è il pantano) bisognerebbe togliersi l'illusione che siano garantiti per sempre. Prima o poi finiranno se rimaniamo nel pantano. Da cui difficilmente, ripeto, si esce con lo stesso sistema che nel pantano ci ha portato.
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Il problema di fondo non è il sistema ma i suoi ingranaggi. Gli articoli sulla condizione fisica e la ricerca del x factor fanno capire quanti investimenti ci vogliano per creare atleti di alto livello, almeno che non si metta in discussione anche il 6N, potremmo andare tutti agli UISP altrimenti.
Per me si può anche tornare al campionato nazionale unico, purché ci siano gli stessi investimenti e professionalità che ci sono altrove, altrimenti meglio la celtic League, dove la necessità è condensare la qualità sulla scorta di una scarsa quantità. Tutto il resto rientrano tra le opinioni personali
Per me si può anche tornare al campionato nazionale unico, purché ci siano gli stessi investimenti e professionalità che ci sono altrove, altrimenti meglio la celtic League, dove la necessità è condensare la qualità sulla scorta di una scarsa quantità. Tutto il resto rientrano tra le opinioni personali
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Cosa che spesse volte funziona per uscire dalla dipendenza e ritornare ad essere degli esseri umani funzionanti.jpr williams ha scritto: 26 apr 2021, 11:34Come il metadone per i tossiciMadRef ha scritto: 25 apr 2021, 17:23Si tratterebbe di una soluzione temporanea con lo scopo di cercare di invertire la tendenza: nessuno auspica una perdurante giapponificazione del nostro movimento.
Se così sarà tutti i nostri sforzi si riveleranno vani ed andrà come deve andare, però non vedo un motivo sistemico per cui ci dovrebbe essere un limite invalicabile oltre il quale il rugby italiano non possa crescere.jpr williams ha scritto: 26 apr 2021, 11:34E se quello fosse stato il nostro picco non valicabile e dovuto a ragioni e situazioni favorevoli irripetibili?MadRef ha scritto: 25 apr 2021, 17:23Che potevamo crescere ed avvicinarci l'abbiamo dimostrato nel periodo 2007-2013
Possiamo anche mettere in discussione che la scelta di entrare nella Celtic a suo tempo (cosa di cui anche tu eri un sostenitore) sia stata azzeccata ma questo non comporta automaticamente che la soluzione ora sia uscire perché adesso nella Celtic ci siamo e le condizioni sono molto differenti da quelle di allora. Se i pisani avessero ragionato così avrebbero demolito la torre per ricostruirla 20 metri più avanti e adesso la loro città non sarebbe più famosa e turistica di Livorno o Viareggio. Francamente trovo sterile discutere adesso se la Celtic sia stata una buona idea o no perché poco o nulla influisce sulla questione attuale e cioè se ha senso restarci ed in che modalità. Io penso, differentemente da te, che al momento sia preferibile rimanerci ma che le modalità siano da riesaminare ed è quello che auspico accada.jpr williams ha scritto: 26 apr 2021, 11:34Nei sostenitori della Celtic è questo che mi sembra spiccare: l'indisponibilità a prendere in considerazione anche solo come ipotesi che sia stata una scelta che sembrava giusta quando la si prese (anche a me, come ho avuto ripetutamente modo di dire) e che poi si è rivelata sbagliata alla luce dei suoi esiti.MadRef ha scritto: 25 apr 2021, 17:23poi abbiamo fatto una serie di errori di cui adesso paghiamo pegno. Non credo che l'ingresso nella Celtic sia uno di questi ma è fuor di dubbio che è un'altra cosa che abbiamo gestito male e sulle cui attuali modalità dobbiamo interrogarci.
La tesi opposta viene condannata con risolini di sufficienza come se fosse partorita da una mente poco lucida per non dire di peggio. Di recente l'idea che distruggere il campionato nazionale e concentrare tutti i migliori in due sole squadre sia stato un clamoroso errore è stata espressa da quello che, a mio avviso, per capacità e risultati è stato il miglior coach azzurro in era professionistica, vale a dire Pierre Berbizier. Un cretino anche lui?
Intendiamoci, io non sono sicuro che tornare al campionato nazionale renderebbe la soluzione migliore.
Osservo solo che la Celtic non ci ha migliorato ed in cambio (opinione personalissima e non condivisa da nessuno) sta distruggendo il nostro rugby e confinandolo in 3 sole squadre (franchigie e nazionale) in un deserto sterile e moribondo.
Quindi la soluzione è rinunciarci subito a quei soldi? Con quale giovamento? Non è che le uniche vie siano "usciamo da Celtic e 6N" o "lasciamo tutto così com'è e che Dio ce la mandi buona". Ci sono anche approcci più moderati ed intermedi che consistono nell'andare ad individuare le cose che peggio funzionano nel sistema attuale e modificare quelle.jpr williams ha scritto: 26 apr 2021, 11:34Cambiare rsipetto ad un sistema che non ha funzionato non mi sembra altro che provare ad uscire dal pantano. Provare ad uscirne usando lo stesso sistema che ci ha portato nel pantano medesimo non mi sembra molto brillante.MadRef ha scritto: 25 apr 2021, 17:23Quale sarebbe sennò l'alternativa? Avanti così verso l'ineluttabile destino? Tabula rasa e ricominciamo da zero? Entrambe queste "soluzioni" porterebbero in maniera pressoché certa ad una nostra uscita dal 6N con conseguente dimezzamento del budget e morte nella culla di qualsivoglia sogno di ripresa. Non so bene perché mai dovremmo auspicare un tale scenario o rassegnarci senza prima aver provato ad uscire dal pantano.
Quanto ai soldi (che come dicevo sopra evidentemente sono il bambino; l'acqua sporca è il pantano) bisognerebbe togliersi l'illusione che siano garantiti per sempre. Prima o poi finiranno se rimaniamo nel pantano. Da cui difficilmente, ripeto, si esce con lo stesso sistema che nel pantano ci ha portato.
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Nella maggior parte dei casi finisce per cronicizzare la situazione limitandosi ad aggiungere una dipendenza in più senza togliere le altre.MadRef ha scritto: 26 apr 2021, 12:16Cosa che spesse volte funziona per uscire dalla dipendenza e ritornare ad essere degli esseri umani funzionanti.
Il problema è la nostra crescita in relazione a quella altrui. Il che fa si che il gap tenda ad aumentare a velocità crescente. Direi che quello è un fattore strutturale che è evidentissimo negli ultimi anni in cui le distanze aumentano mentre, a detta di molti, il nostro settore giovanile sta producendo più che in passato.MadRef ha scritto: 26 apr 2021, 12:16non vedo un motivo sistemico per cui ci dovrebbe essere un limite invalicabile oltre il quale il rugby italiano non possa crescere.
E' sterile parlarne perchè non esiste la macchina per i viaggi nel tempo.MadRef ha scritto: 26 apr 2021, 12:16Francamente trovo sterile discutere adesso se la Celtic sia stata una buona idea o no perché poco o nulla influisce sulla questione attuale e cioè se ha senso restarci ed in che modalità. Io penso, differentemente da te, che al momento sia preferibile rimanerci ma che le modalità siano da riesaminare ed è quello che auspico accada.
Adesso bisognerebbe capire cosa fare.
Iniziare questa discussione escludendo a priori una pèossibilità solo per una sorta di status quo bias mi sembra miope.
Non riesco ad immaginare quali correttivi possano cambiare la situazione attuale che è su un piano inclinato.
Comunque un pò ve la invidio questa convinzione assoluta di essere sulla strada giusta in quanto unica plausibile.
Sarei davvero curioso di vedere quali.MadRef ha scritto: 26 apr 2021, 12:16Quindi la soluzione è rinunciarci subito a quei soldi? Con quale giovamento? Non è che le uniche vie siano "usciamo da Celtic e 6N" o "lasciamo tutto così com'è e che Dio ce la mandi buona". Ci sono anche approcci più moderati ed intermedi che consistono nell'andare ad individuare le cose che peggio funzionano nel sistema attuale e modificare quelle.
In ogni caso una cosa mi sembra chiara: questo sistema sta portando alla morte tutto il resto del nostro rugby.
Che poi è quello che "produce" i giocatori che le mitiche franchigie faranno diventare dei "campioni".
Non so, li ordineranno su Amazon in futuro...
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- marte_
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
LA FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY ANNUNCIA LA NUOVA GOVERNANCE DI ZEBRE RUGBY CLUB
MICHELE DALAI PRESIDENTE, CARLO CHECCHINATO AMMINISTRATORE DELEGATO
Parma – La Federazione Italiana Rugby, in qualità di socio unico della franchigia Zebre Rugby Club, ha svolto oggi a Parma presso la Cittadella del Rugby l’Assemblea societaria per definire la nuova governance a seguito delle dimissioni da Amministratore Unico del dott. Andrea Dalledonne.
La FIR, nel ringraziare Dalledonne per il lavoro svolto nel corso del proprio mandato, ha ribadito l’impegno a proseguire nello sviluppo sportivo, organizzativo e commerciale della Società, aspetto quest’ultimo essenziale per garantire la piena sostenibilità della franchigia attraverso il reperimento di nuove risorse economiche a supporto degli stanziamenti federali.
L’Assemblea ha nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione, conferendo il ruolo di Amministratore Delegato a Carlo Checchinato e nominando membri del CDA Michele Dalai e Franco Tonni.
Il Consiglio d’Amministrazione ha successivamente proceduto alla nomina del dott. Michele Dalai quale Presidente di Zebre Rugby Club.
https://www.zebrerugbyclub.it/la-federa ... ugby-club/
MICHELE DALAI PRESIDENTE, CARLO CHECCHINATO AMMINISTRATORE DELEGATO
Parma – La Federazione Italiana Rugby, in qualità di socio unico della franchigia Zebre Rugby Club, ha svolto oggi a Parma presso la Cittadella del Rugby l’Assemblea societaria per definire la nuova governance a seguito delle dimissioni da Amministratore Unico del dott. Andrea Dalledonne.
La FIR, nel ringraziare Dalledonne per il lavoro svolto nel corso del proprio mandato, ha ribadito l’impegno a proseguire nello sviluppo sportivo, organizzativo e commerciale della Società, aspetto quest’ultimo essenziale per garantire la piena sostenibilità della franchigia attraverso il reperimento di nuove risorse economiche a supporto degli stanziamenti federali.
L’Assemblea ha nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione, conferendo il ruolo di Amministratore Delegato a Carlo Checchinato e nominando membri del CDA Michele Dalai e Franco Tonni.
Il Consiglio d’Amministrazione ha successivamente proceduto alla nomina del dott. Michele Dalai quale Presidente di Zebre Rugby Club.
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- marte_
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Sta' a vedè che il candidato del cambiamento era Vaccari mentre Innocenti quello della conservazione
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
un colpo al cerchio ed uno alla botte...Checchinato in un ruolo dove non può fare molti danni, da qui si dovrebbe dedurre qualcosa su Delledonne...Dalai e Tonni come uomini del presidente dentro il consiglio.
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Spero che sia un "gioco delle cadreghe" per togliere di mezzo Checchinato dalla federazione e assumere un professionista qualificato al suo posto. Un'occasione per tirare su qualche sponsor che Dalai aveva dietro quando era a capo dell'altra cordata e un dirigente con esperienza di club e di rugbymercato come Tonni a sovrintendere.
Poteva andare molto peggio.
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Cambia tutto per non cambiare niente.
Checchinato AD per eseguire il giusto controllo federale quando nemmeno è stato in grado di controllare, in tempo, una mail di San Dona' nell'affare Petrozzi?
Sempre più giù...
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
rimane che per sostituirne uno ne hanno messi 3 sperando vadano d'accordo.SilverShadow ha scritto: 26 apr 2021, 15:01 Spero che sia un "gioco delle cadreghe" per togliere di mezzo Checchinato dalla federazione e assumere un professionista qualificato al suo posto. Un'occasione per tirare su qualche sponsor che Dalai aveva dietro quando era a capo dell'altra cordata e un dirigente con esperienza di club e di rugbymercato come Tonni a sovrintendere.
Poteva andare molto peggio.
Così a pelle mi sembra positivo l'arrivo di Tonni (forse qualcuno che lo conosce meglio può descriverlo? io lo ricordo agli Aironi, sicuramente esperienza ne ha, ma anche li non è che fossero tutte rose e fiori). Dalai non ho idea di che competenze e motivazioni porti in questo incarico.
Alla fine il 16 uomo lo farà alle Zebre

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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
non bisogna essere iper critichi...in federazione non conosciamo nè la tipologia dei contratti, determinato o indeterminato, nè la loro lunghezza...Checchinato A.D. in un azienda che di fatto azienda non è perchè è una partecipata statale, quindi danni non ne fa, o quantomeno non ne sarà l unico responsabile.
La sua nomina però lascia dubbi sul vecchio A.D. o era un nome che faceva da figurina, oppure non abbiamo mai capito l enorme potenziale di Checchinato
Dalai porta con se i soldi e le conoscenze di famiglia..
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- jpr williams
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Re: Franchigie, bilanci e prospettive
Spero converrai con me che un mondo in cui il ruolo di AD è quello in cui non si possono fare molti danni è davvero un mondo strambo.
Nel mondo "vero" l'AD è quello che comanda veramente ed il presidente è solo uno che occupa una carega e si mette in tasca i soldi

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