doublegauss ha scritto:JerryCollins ha scritto:allblue ha scritto:
quoto ogni virgola!
per me invece è un'analisi estremamente esagerata.
...
non credo che qualcunaltro abbia la bacchetta magica e fare miracoli da un giorno all'altro.
Quoto, e aggiungo: la colpa è di questo, la colpa è di quello... ma la colpa di che?
Facciamoci una bella pinta di realismo: le squadre italiane sono a livello delle irlandesi, inglesi, ecc.? (Risposta: no. Vedi coppe europee). Le nazionali giovanili sono a livello delle francesi, gallesi, ecc.? (Risposta: no. Vedi campionati di categoria). Il movimento è a livello, come numero di tesserati, presenza sul territorio, sui media, nelle scuole eccetera? (Risposta: no).
Ringraziamo il cielo che una nazionale composta per lo più da gente che in Italia c'è nata, o c'è cresciuta (Canale), o che l'Italia ha consapevolmente scelto come scelta di vita (Griffen, Robertson), a cui mancano (cito a caso) Ghiraldini, Picone, Cittadini abbia tenuto botta più che bene per 40 minuti. Ringraziamo il cielo che ci tengono nel 6N perché poi in fondo non siamo così male, perché una gita a Roma ogni 2 anni a vedere la tua squadra che vince è una bella proposta turistica, perché il mercato italiano in prospettiva interessa a tutti. Ringraziamo il cielo che papà Parisse sia andato a lavorare in Argentina a un certo punto della vita, che se no a quest'ora Sergione faceva qualcos'altro.
Tempo, tempo e ancora tempo. La nazionale di Grenoble è stata un episodio irripetibile di una generazione di talenti uscita dal cilindro del mago appena prima del professionismo. Ci siamo illusi di poter competere alla pari con gente che giocava già a rugby da un pezzo quando noi stavamo appresso a Binda e Girardengo. Realismo e umiltà.
Riespetto (e apprezzo, perché valorizzano la discussione) ovviamente i punti di vista diversi dal mio.
Solo faccio notare che. Argomento "Le squadre italiane non solo al livello delle inglesi, irlandesi ecc". E' palese, ma è anche palese che i 3/4 dei giocatori della nazionale, magari formati rugbyisticamente in Italia, non giochino in squadre italiane. E' palese che le nazionali giovanili piano piano crescono, vedasi prestazioni molti migliori rispetto alla nazionale maggiore. così come è palese che il movimento e l'interesse in Italia verso il rugby siano in crescita.
Detto questo: si può concordare o meno sulla delineazione dei problemi e delle "responsabilità", io non parlo di "colpe", la metto in maniera diversa, parlo di comprensione del problema per il quale giochiamo male e perdiamo con questi divari.
E' ovvio che non solo Nick Mallet non è "il" problema della nostra nazionale, è ovvio che Nick Malle è una parte del problema. Perchè uno che ti gioca con Mauro Bergamasco a MM e ci fa fare la figura che abbiamo fatto non può non essere "parte" del problema. Uno che ti rischiera Masi a MA e mette Toniolatti ad estremo e lascia Griffen ormai scoppiato è parte del problema. Uno che continua ad inserire personaggi inguardabili come Garcia è parte del problema. Non vedo perchè non possiamo riconoscerlo, apertamente, con la voglia di risolverli questi problemi e non di fare polemica fine a se stessa.
Inoltre la nazionale di Grenoble non è stata un episodio. Abbiamo ampiamente dimostrato di poter giocare se non alla pari almeno "al livello di" Argentina, Australia, Sud Africa, per non parlare delle nazionale europee. "Al livello di" significa tenendo testa e mantenendo l'onore. Significa che chiaramente siamo ancora sotto ma non così sotto come queste partite strazianti per il nostro fegato stanno mostrando.
E, ancora una volta, in parte, il problema è anche nella gestione tecnica, e non si parla solo di giocatori fuori ruolo o di "selezioni" sbagliate ma anche di "piano di gioco". Ad esempio oggi, per me, incaponirsi a giocare ad autoscontri con la loro linea dei 3/4, palesemente più forte della nostra, mi è parso un suicidio. Non usare mai il piede, non cercare mai la profondità, avere un "non estremo" che non calcia e non cerca gli avanzamenti con up 'n under, mi è parso un suicidio. Poter contare anche sull'aspetto atmosferico nel primo tempo, col vento che stoppava il piede magico di O'Gara, e non calciare lungo per guadagnare terreno mi è parso un suicidio. Il piano di gioco lo fa lo staff tecnico. E non riconoscere che "anche" lo staff tecnico è parte (rilevante) del problema per il quale attualmente giochiamo così male mi pare sbagliato. Tutto qui.