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Re: Nazionali giovanili

Inviato: 15 apr 2010, 16:30
da bep68
Ma dove vogliamo andare? la mia esperienza in piccolo è simile alla tua.e da tanto tempo assisto a situazioni più o meno improvvisate.come domenica a prato al trofeo Denti i Cavalieri hanno rifiutato il campo al gispi,per chi non lo sapesse le giovanili pratesi da sempre,per paura che le terribili ruck della under 12 e ancor più della indiavolata under 10 sciupassero il campo! e che dire del progetto T.R.E. morto così sul nascere visto che la metà delle squadre partecipanti al torneo ne fanno parte e si son viste relegate a giocare in un campo di patate proprio da coloro che sono i promotori del progetto(cavalieri prato).Il tutto per far "na figura de M..."davanti alle società della costa che proprio al progetto della super franchigia toscana hanno detto picche..e che dire della follia di allenatori che a bordo campo freschi di corsi federali urlano ai ragazzi cose del tipo:"trasforma lo spazio"(goldrake,daitan 3?).siamo ridicoli.una federazione ridicola.con arbitri che non vengono nemmeno presi in considerazione a livello internazionale.con giovanili di cerebrolesi che prendono 90 punti.Ma sapete quanti abitanti ha il Galles? e la Scozia?e il loro prodotto interno lordo?In federazione arrivano solo personaggi paraculati che si lavano la bocca con parole che non sono neanche scritte in italiano corretto.ne sia un esempio come vengono presentati i principi fondamentali nella didattica federale(continuare-pressare,continuare-avanzare).ma non vi accorgete che rendete tutto sterile? e intanto mentre noi inseguiamo l'altezza dei giocatori, nani gallesi e nani francesi ci affogano di mete..meno teorie del c.. e più fango da lavare burocrati del nulla!
Argos_73 ha scritto:Visto che (una volta tanto) ho un'ora di buco a scuola mi sono preso la briga di leggermi tutto il thread e di provare a rispondere ad alcune domande/osservazioni riportate da vari utenti:

1) Forse i nostri ragazzi non sono pronti mentalmente ad un impegno maggiore e continuativo necessario e fondamentale per giocare a livello internazionale già a diciassette anni !

Risp. Questo è tristemente vero, io lavoro stabilmente in due società diverse (una anche di alto livello... per l'Italia intendo) e quello che ho notato quando sono stato in Irlanda pochissimo tempo fa è l'approccio mentale al rugby che è totalmente differente. Per moltissimi ragazzi iralndesi (non tutti chiaramente) giocare a rugby è un piacere che non ha eguali. Proprio da questa passione nasce la voglia costante di lavorare e migliorarsi. Questo implica che se i ragazzi lavorano sul campo 2/3 volte la settimana spesso negli altri giorni fanno ancora altro rugby con la scuola o il college, lavorano (peraltro seguiti ottimamente dai club) sulla costruzione fisica, badate bene non massa fine a se stessa ma potenza esplosiva con un impegno mentale oltre che fisico notevolissimo. Di contro i nostri ragazzi spesso arrivano al rugby perchè obbligati (e lo dico per esperienza) a fare attività fisica dai genitori visto che a scuola questa è totalmente assente ed hanno in testa cose sacrosante per un 17enne ma che purtroppo non vanno granchè d'accordo con il rugby (divertimenti di varia natura... più o meno leciti che assorbono tutto o gran parte del tempo dei nostri adolescenti). In generale direi che quello che ho visto è che noi nel migliore dei casi produciamo giocatori di rugby (che in maggioranza si limitano a fare il minimo sindacale) in Inghilterra, Galles, Irlanda vengono fuori molti più rugbisti... e c'è una bella differenza. Questo risponde anche ad un'altra osservazione che ho letto qui nel thread:

"Mentre i gallesi a 17 anni sono già "rugbisti" fatti e finiti, del tutto consapevoli di quello che si richiede loro in una determinata situazione, i nostri sono solo ragazzi che giocano a rugby".

In sintesi direi che è un problema di cultura...io lavoro nella scuola e questo posso dire che è un problema generazionale. Se vi dico che per tantissimi 17enni fare sport significa giocare con la WII vi rendete conto dell'enormità del problema.

2) I club fanno un lavoro di scrematura prima e di formazione poi fra i vari allenatori disponibili? Non penso perchè di solito si utilizzano i "volontari" a disposizione.

Risp. Nei club dove lavoro io spesso si fa fatica a trovare gli allenatori ed ogni anno soprattutto per le categorie inferiori diventa problematico costruire l'organico. A volta ci si affida ai giocatori che poi la domenica non sono uchiaramente disponibili altre volte ai volontari. Ma quanti possono togliere tempo al lavoro per dedicarsi completamente alla formazione di un'atleta. Le nostre U8-U10-U12 stanno sul campo per una/due volte la settimana in Nuova Zelanda, Inghilterra, Irlanda e Australia i bambini di quella età fanno sport e gioco-sport tutti i giorni. Come dite? Gli allenatori vengono pagati? Certo che si! Essendo le categorie più importanti quelle dove si creano e sviluppano i fondamentali il gioco/lavoro deve essere sviluppato in maniera professionale. Io ho allenato per anni i bambini senza prendere una lira (come si diceva allora) ad un certo punto non me lo sono più potuto permettere. Così come di pagarmi dei costosissimi corsi di allenatore che mi danno solo la certezza di essere bocciato. AL momento ho il 2° livello (con corsi di approfondimento fatti anche all'estero (Dublino 2009) come mi è stato espressamente detto non posso accedere al 3° livello se non dopo due anni di esperienza (come allenatore di reparto) in una squadra di Serie A, ma essendo relativamente giovane e pur allenando da 14 anni (Serie C, Serie B, Seria A femminile e tutte le categorie giovanili... con tanto di vittorie in campionati ed incremento costante del numero di giocatori) nessuna società "di livello" è disposta ad investire su di me. Nella mia condizione ci sono svariati amici/allenatori in tutta la Toscana e oltre. Formazione dei tecnici? A carico tuo (ergo pagatela). Scrematura? (In uno dei due club i dirigenti sono quasi costretti a piangere dietro ai giocatori per lavorare con i bambini, alcuni meno che 20enni e con al massimo un paio di anni di esperienza nel rugby... fate voi.)

3) Considerazione personale... se tutto questo è drammatico per il rugby in generale, provate a pensare quanto lo possa essere per il rugby femminile (ambito nela quale lavoro), che per moltissimi club non esiste, per la scuola è una eresia (donne e rugby? Ma esiste il rugby femminile? Non si può, ci si fa male... o scegliete pure la vostra giustificazione preferita), Non esiste nessun tipo di lavoro sul settore giovanile a livello nazionale. Per non parlare di atletismo, se i ragazzi stanno male le ragazze peggio. A me arrivano (ed è la maggioranza) ragazze dai 25 a 28 anni che non hanno mai avuto a che fare con nessuno tipo di sport: quest'anno ho perso mesi ad insegnare a correre, o cadere e tutti gli schemi motori di base. Mi volete anche parlare di risultati?

Scusate, sono stato prolisso, leggo spesso il forum ma scrivo solo per quello che riguarda il mio ambito. Oggi mi andava di dire la mia.
Grazie per la pazienza e buon rugby a tutti... uomini e donne!

Re: Nazionali giovanili

Inviato: 15 apr 2010, 16:36
da diddi
bep68 ha scritto:...con giovanili di cerebrolesi che prendono 90 punti...
Questa te la potevi risparmiare :(

Re: Nazionali giovanili

Inviato: 15 apr 2010, 16:37
da bep68
P.s.Il rugby è qualcosa dove il cuore,l'orgoglio e il senso di appartenenza sono ancora gli elementi più importanti. e in questo l'italia come nazione e come nazionale purtroppo è incompleta e immatura.

Re: Nazionali giovanili

Inviato: 15 apr 2010, 16:38
da bep68
diddi ha scritto:
bep68 ha scritto:...con giovanili di cerebrolesi che prendono 90 punti...
Questa te la potevi risparmiare :(
hai ragione.specifico:tecnici cerebrolesi

Re: Nazionali giovanili

Inviato: 15 apr 2010, 17:05
da GiorgioXT
Una altro aspetto importante è il rapporto con scuole/università ...mi ricordo un intervento di Andrea Rinaldo (ex del petrarca, professore universitario e consigliere federale) che diceva l'impossibilità di fare a 18 anni una scelta "professionista" come in teoria dovrebbe fare un ragazzo dell'accademia di tirrenia, lui aveva proposto (ed implementato anche) con una fondazione di sponsorizzare l'università in modo da consentire orari ed appelli compatibili con un allenamento professionale nei risultati , se non nei tempi , in modo da consentire di arrivare almeno alla laurea triennale prima di dover scegliere fra sport e proprio futuro - c'è da pensarci , perchè già abbiamo pochi atleti, e ne perdiamo troppi per questo.

Re: Nazionali giovanili

Inviato: 15 apr 2010, 17:39
da diddi
Giorgio, su questi aspetti con me sfondi una porta aperta.
Io però direi anche di più. Secondo me è tutto il sistema scolastico che andrebbe interconnesso con quello sportivo. Da un lato la scuola non inserisce adeguatamente lo sport come elemento formativo; dall'altro le società piccole si servono spesso delle infrastrutture scolastiche per l'esercizio delle loro attività. Perché allora non proporre lo sport come attività formativa attraverso un legame preferenziale tra istituti scolastici e società sportive? Nel senso che uno o più istituti scolastici stipulino protocolli d'intesa con una o più società sportive: gli uni forniscono le infrastrutture e/o la base di reclutamento, le altre organizzano l'attività ludica con intenti anche formativi. Il tutto verificato e controllato da consigli misti tra dirigenti, docenti, tecnici e genitori. Con l'intento di arrivare a campionati interscolastici che facciano da "tiro" anche ai campionati giovanili federali. Ovviamente non parlo solo di rugby: una scuola avrà protocolli con varie attività sportive, in modo da fornire un ventaglio di offerte agli studenti.

Sogno, vero?

Re: Nazionali giovanili

Inviato: 15 apr 2010, 18:40
da herrsimo
Giorgio,
Diddi,

il discorso che fate mi ha fatto venire in mente le dichiarazioni di Innocenti quando si insedio' all'inizio della stagione a Venezia. Infatti si parlava di allenamenti previsti in degli orari per permettere ai giocatori di lavorare/studiare. Sapendo poi della giubilazione che ha subito di li' a qualche mese a Venezia mi viene da chiedermi: ha applicato dei "principi" "giusti" in un contesto spaziale/temporale sbagliato?

Il discorso che si fa e' cmq giustissimo se si pensa al fatto che una della ragioni del ritorno di Bortolami in Italia e' il fatto che voglia finire di laurearsi in ingeneria. Questo dimostra a mio avviso che la possibilita' di studiare e' importante anche a chi fa la scelta professionistica.

Re: Nazionali giovanili

Inviato: 15 apr 2010, 22:07
da nino22
diddi ha scritto:Giorgio, su questi aspetti con me sfondi una porta aperta.
Io però direi anche di più. Secondo me è tutto il sistema scolastico che andrebbe interconnesso con quello sportivo. Da un lato la scuola non inserisce adeguatamente lo sport come elemento formativo; dall'altro le società piccole si servono spesso delle infrastrutture scolastiche per l'esercizio delle loro attività. Perché allora non proporre lo sport come attività formativa attraverso un legame preferenziale tra istituti scolastici e società sportive? Nel senso che uno o più istituti scolastici stipulino protocolli d'intesa con una o più società sportive: gli uni forniscono le infrastrutture e/o la base di reclutamento, le altre organizzano l'attività ludica con intenti anche formativi. Il tutto verificato e controllato da consigli misti tra dirigenti, docenti, tecnici e genitori. Con l'intento di arrivare a campionati interscolastici che facciano da "tiro" anche ai campionati giovanili federali. Ovviamente non parlo solo di rugby: una scuola avrà protocolli con varie attività sportive, in modo da fornire un ventaglio di offerte agli studenti.

Sogno, vero?
Pienamente d'accordo su tutto Diddi, d'altronte sono uno che crede oltre che nella scuola dell'obbligo anche nell'attività sportiva dell'obbligo.

Re: Nazionali giovanili

Inviato: 16 apr 2010, 0:03
da GiorgioXT
diddi ha scritto: Ovviamente non parlo solo di rugby: una scuola avrà protocolli con varie attività sportive, in modo da fornire un ventaglio di offerte agli studenti.

Sogno, vero?
Forse no... anzi, rischia di essere una possibilità più concreta di quello che pensiamo , se riusciamo a trovare dei soldi per motivare le scuole , che , specie le superiori sono in condizioni tali da dover "andare in giro con il cappello in mano" ...
Dovrebbe essere l'occasione per imporre un vero e proprio cambio di menatlità, e non mi stupirei ci fossero dei fondi e finanziamenti Europei (probabilmente non usati in italia) per progetti simili.