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chet ha scritto:

chet ha scritto: - la prima meta, a memoria, credo possa essere considerata come la più bella e "meno italiana" delle mete mai fatte dagli azzurri (se qualcuno si ricorda di meglio me lo dica che la vado a cercare su Youtube!).

Obiezione accolta... diciamo dall'ingresso nel 6n ?

Sì, anche se pure la meta di Scanavacca a Twickenham 2007 fu il frutto di una splendida azione; lì ci furono meno off-loads ma delle ottime linee di corsa dei vari Canale, Bergamirco, Pratichetti e Sole, con passaggi stupendi e altrettanto stupende ricezioni.

Diciamo che queste due sono state le più belle ma quella di Croci a Grenoble inarrivabile....

pilone63 ha scritto:...
La prima meta della scozia è vistosamente viziata da un tenuto a terra del placcato che approfitta della correttezza del placcatore, che atterratto l'attaccante lo molla come da regolamento, per alzarsi e correre verso la meta ma senza lasciare il pallone!
...

Ad essere proprio pignoli (ed anche un po' anti - italiani) l'azione del nostro placcatore era un po' sul limite tra il "lo mollo come da regolamento" e il "non sono riuscito a tenerlo".
Per il resto, mi unisco ai peana per Derbyshire e alle manifestazioni anti Orquera: il calcio che Masi si fa stoppare nasce da una scelta infelicissima di Orquera nell'azione precedente.
Lamentandomi con un amico ho detto che da un MA mi aspetto che sappia cosa fare con la palla in mano, poi può anche sbagliare a farlo. Risposta laconica e dolorosissima: "Questo presuppone un MA..."

Ah che bello tornare al lavoro dopo due settimane di ferie...

La partita contro la Scozia è stata molto significativa, forse il miglior test che si potesse effettuare prima di un mondiale, perché:
1) l'avversario è di pari valore della squadra (Irlanda) contro la quale, cataclismi a parte, potremmo giocarcela per l'accesso ai quarti;
2) è una squadra con tanti giocatori pronti a giocarsi i pochi posti disponibili per il mondiale, quindi di per certo gente che non tira i remi in barca in questi incontri di preparazione;
3) a differenza della sfida con il Giappone in cui i nostri difetti sono stati abbastanza coperti dalla diversa caratura delle squadre, per ora sbilanciata a nostro favore, la sconfitta di Murrayfield ha ben evidenziato, per l'ennesima volta, quei limiti con i quali dovremmo purtroppo convivere durante la rassegna iridata, ovvero difesa approssimativa, ball handling da principianti, disciplina scarsa e mancanza di un regista. Ora abbiamo la certezza che se scendiamo in campo senza prestare quantomeno attenzione a questi particolari, diventerà non solo impossibile battere l'Irlanda ma sarà pure difficile sbarazzarsi delle cosiddette agguerritissime comprimarie.

Credo comunque che al di là della mancanze tecniche, il problema dell'Italia sarà come sempre di origine mentale; in tutte le rassegne fin qui disputate, forse prime due escluse, abbiamo reso decisamente meno delle aspettative, quasi che l'evento mondiale sia una cosa troppo grande per noi che ci taglia le gambe appena entrati in campo (vedere 2003 e 2007, tralasciando per pietà il 1999); e la solita mancanza di programmazione nei quattro anni precedenti ci dice una volta di più che forse ancora non siamo completamente abituati ai grandi eventi rugbystici.

Ragazzi un attimo.... Io mi sono rivisto un po la partita...

Si cerano errori brutti in difesa ma mi sono accorto, di un paio di cose:

1 Si gli errori difensivi gli abbiamo fatti e come. le penalità eccessivi gli abbiamo fatti. Ma pensate che l'Irlanda e l'Inghilterra non gli hanno fatti, dopo tre mesi ti stare fermi?

2 E vero che una decisione su che e il Calciatore più dipendibile, deve essere presa senza pregiudizi

Ma.....

le mete della Scozia sono venute da:

1. Sbagli in difesa, aggiunti da una interpretazione di se il giocatore era "Held", "Not Held", del arbrito.

2. Calcio in difesa sbagliato...

Le nostre sono venute da:

1 Avanti devastanti e un gioco veloce e scarico, mai ma, mai, visto in questi tempi - La BBC ha un Highlights fatto giusto per la meta intitolato "
"Tommaso Benvenuti Benvenuti try shows Italian flair in defeat "

2 La seconda meta avvenuta da un mischia completamente dominante...

Io penso che con un piccolo miglioramento, completamente fattibile, siamo li!

Forse le cose non sono cosi buie come pensavamo....

Ero allo stadio e devo dire che piu' volte gli spettatori (Scozzesi) hanno applaudito l'Italia e fischiato la Scozia. La distanza tra queste due squadre e' minima.

Non si puo' dire che NON ci abbiamo provato a vincere giocando anche al largo, ma quando abbiamo aperto la palla purtroppo abbiamo fatto tanto, ma tanto piangere - invece giocando su off-loads, supporti convergenti nel buco, trasformazione gioco orizzontale-gioco verticale abbiamo fatto proprio bene: e' un gioco che due o tre anni fa non avremmo mai potuto praticare e che si attaglia alle nostre attuali capacita'/attitudini. Si vede che e' un gioco preparato, e non casuale. Potrebbe essere un nostro nuovo marchio di fabbrica (spero).

In generale la differenza è nella media di gioco. Noi abbiamo dei picchi (sabato la mischia, con la Francia nella vittoria del Flaminio la difesa piavesca, con le Fiji Mirco che mette tutti i calci) e delle cose imbarazzanti (una volta la touche, una volta il gioco dei 3/4, una volta la qualità pessima del gioco al piede ecc.). Forse la differenza tra noi e gli scoti è che loro fanno sì errori ma sono più "distribuiti", hanno una quantità di cose positivie e negative che si distribuiscono tra le varie opzioni di gioco e i vari reparti. E la seconda vera differenza è che forse occorre andare tra le pacifiche (intendo Samoa, Tonga ecc.) per trovare dei 10 e dei piazzatori come i nostri attuali. Con tutto il rispetto per l'impegno e la faccia che tutti mettono in campo, sia chiaro.

JosephK. ha scritto:In generale la differenza è nella media di gioco. Noi abbiamo dei picchi (sabato la mischia, con la Francia nella vittoria del Flaminio la difesa piavesca, con le Fiji Mirco che mette tutti i calci) e delle cose imbarazzanti (una volta la touche, una volta il gioco dei 3/4, una volta la qualità pessima del gioco al piede ecc.). Forse la differenza tra noi e gli scoti è che loro fanno sì errori ma sono più "distribuiti", hanno una quantità di cose positivie e negative che si distribuiscono tra le varie opzioni di gioco e i vari reparti. E la seconda vera differenza è che forse occorre andare tra le pacifiche (intendo Samoa, Tonga ecc.) per trovare dei 10 e dei piazzatori come i nostri attuali. Con tutto il rispetto per l'impegno e la faccia che tutti mettono in campo, sia chiaro.

Caro Joseph, ti straquoto.
E' la sensazione che io ho sempre, e cioè che la coperta sia troppo corta.
Troppo corta per gestire con concentrazione e precisione tutti gli aspetti e le fasi di gioco. Spesso non c'è il necessario relax per gestire con calma i movimenti e prendere le decisioni, questo ti porta ad andare in affanno e ogni volta che sbagli peggiori sempre di più la situazione, è un cane che si morde la coda. Le poche volte che siamo riusciti a rimanere concentrati, cattivi e determinati abbiamo vinto partite addirittura in rimonta, come quella contro la Francia, ad esempio.

JosephK. ha scritto:In generale la differenza è nella media di gioco. Noi abbiamo dei picchi (sabato la mischia, con la Francia nella vittoria del Flaminio la difesa piavesca, con le Fiji Mirco che mette tutti i calci) e delle cose imbarazzanti (una volta la touche, una volta il gioco dei 3/4, una volta la qualità pessima del gioco al piede ecc.). Forse la differenza tra noi e gli scoti è che loro fanno sì errori ma sono più "distribuiti", hanno una quantità di cose positivie e negative che si distribuiscono tra le varie opzioni di gioco e i vari reparti. E la seconda vera differenza è che forse occorre andare tra le pacifiche (intendo Samoa, Tonga ecc.) per trovare dei 10 e dei piazzatori come i nostri attuali. Con tutto il rispetto per l'impegno e la faccia che tutti mettono in campo, sia chiaro.

Mi unisco ad Hap.
Aggiungici anche quella capacità incredibile, a pannaggio sempre e solo dei nostri avversari, di andare a "picchiare" sui nostri punti deboli.
E comunque non sono scontento della partita di ieri, l'unica cosa che proprio non ho digerito è stata Orquera.

Credo che sia uno dei motivi, se non IL motivo, per il quale ci siamo proposti per la Celtic League. Riuscire a mantenere per 80 minuti l'intensità che sappiamo raggiungere in certi momenti.

JosephK. ha scritto:In generale la differenza è nella media di gioco. Noi abbiamo dei picchi (sabato la mischia, con la Francia nella vittoria del Flaminio la difesa piavesca, con le Fiji Mirco che mette tutti i calci) e delle cose imbarazzanti (una volta la touche, una volta il gioco dei 3/4, una volta la qualità pessima del gioco al piede ecc.). Forse la differenza tra noi e gli scoti è che loro fanno sì errori ma sono più "distribuiti", hanno una quantità di cose positivie e negative che si distribuiscono tra le varie opzioni di gioco e i vari reparti. E la seconda vera differenza è che forse occorre andare tra le pacifiche (intendo Samoa, Tonga ecc.) per trovare dei 10 e dei piazzatori come i nostri attuali. Con tutto il rispetto per l'impegno e la faccia che tutti mettono in campo, sia chiaro.

quoto quasi tutto, con l'unica eccezione della ricerca dei n.10: le isole non brillano certo per aver prodotto ottime mediane (tranne forse i fratelli Bachop di inzio '90, tra l'altro cresciuti in NZ) e poi basterebbe impostare un serio programma di ricerca prima e preparazione poi di mediani-calciatori a livello giovanile, molto giovanile, lasciando perdere una volta tanto cm e kg. Credo che i numeri italiani possano permettere questo se è vero che in Scozia, che stando alle statistiche ha meno praticanti di noi, ha esordito un po' di tempo fa un certo R.Jackson, giovanissimo e già protagonista in CL in attesa di una sua prossima esplosione a livello internazionale.
Ecco, questa è la differenza tra il rugby nostrano e quello con il quale spessissimo ci confrontiamo: loro, gli scoti, se evidenziano un problema lo risolvono o almeno tentano di risolverlo senza tante chiacchere, noi facciamo fatica a pianificare un calendario di SerieA... A fine '90 gli scozzesi erano zeppi di oriundi/equiparati soprattutto neozelandesi, cosa che ha permesso certamente di vincere un 5N ma che ha anche allontanato gli stessi tifosi dal rugby; con una rivoluzione perpetrata a livello organizzativo sul movimento, frutto di un'esperienza ultrasecolare, in poco tempo di oriundi ne è rimasto solo qualcuno, e tra l'altro veramente meritevole del posto (es. Parks); la nazionale del cardo ne ha comunque giovato conseguendo ottimi risultati con vittorie su tutte le top 10 NZ esclusa

Ruaridh Jackson mi piace molto come giocatore, in Celtic League ha fatto mediamente benissimo quest'anno, sono convinto che diventera' un ottimo giocatore internazionale, ma sabato scorso ha giocato proprio male, quando e' entrato...

TommyHowlett ha scritto:

JosephK. ha scritto:E la seconda vera differenza è che forse occorre andare tra le pacifiche (intendo Samoa, Tonga ecc.) per trovare dei 10 e dei piazzatori come i nostri attuali.

quoto quasi tutto, con l'unica eccezione della ricerca dei n.10: le isole non brillano certo per aver prodotto ottime mediane

Credo che JosephK stesse dicendo proprio quello.

Petolo ha scritto:

TommyHowlett ha scritto: quoto quasi tutto, con l'unica eccezione della ricerca dei n.10: le isole non brillano certo per aver prodotto ottime mediane

Credo che JosephK stesse dicendo proprio quello.

Hai ragione. IO l'avevo invece interpretato come una nuova strategia per la ricerca di n.10 azzurrabili a basso costo...

http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=yq7VpRohucU

le mete dell'italia commentate dai telecronisti scozzesi o inglesi... bella quella di Benvenuti, bellissima, mi ha impressionato il modo in cui ha lasciato sul posto gli avversari. E' forte il bòcia

anche sulla meta di semenzato ottima pressione di benvenuti.. e di tutta la squadra. di solito quelle palle li non le recuperiamo.