RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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calep61
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da calep61 »

orme53 ha scritto:....., anch'io qualche anno fa avevo grandi idee come le tue.
Intanto, avere idee ed esprimerle non costa nulla, poi per mettere in pratica un progetto si deve, prima, avere un'idea.
Questo è un forum di discussione e non un sito dove presentare a possibili finanziatori dei progetti operativi e i miei interventi vogliono rappresentare un modesto spunto di riflessione per appassionati che, credo, vorrebbero vedere il loro sport navigare in migliori acque.
Non credo che piangendoci addosso o incitare alla caccia alle streghe possa mutare la situazione, ne, tantomeno, alimentare di positività il tessuto culturale del movimento rugbystico che questo forum, anche se in piccola parte (e, comunque, le visite quotidiane sono di tutto rispetto!), contribuisce ad alimentare.
Mi occupo di progetti e negli anni ho imparato che se vuoi realizzare un progetto con n. obbiettivi devi lavorare su un progetto n.+10, n.+20, in altre parole, nel percorso di realizzazione di un progetto sono tante e tante le scremature da subire che se non parti con una adeguata sovrastimatura il progetto non andrà in porto.
Conosco la realta rugbystica italiana e non la paragono a quella di altri paesi più fortunati e virtuosi, ma guardare ai loro modelli più efficienti ed più efficaci non può che servire a cogliere spunti per auspicare di avvicinarne le performance raggiunte, sia in termini organizzativi, che di movimento, piuttosto che di livello della competizione di punta.
Conosco le sconfitte che hanno toccato alcune storie societarie di blasonati club del rugby italiano, ma colpevolizzare a prescindere chi ha abbandonato queste avventure economiche dopo avere cercato di realizzare un loro progetto non credo aiuti a capire la complessità di investire nello sport.
Certo che vedere certe disavventure economiche/sportive intristisce e spinge a cercare vendetta, ma è vero anche che solo chi non lavora e non si espone non sbaglia mai. Nessun imprenditore potrà mai offrire garanzie minime sul successo di un progetto sportivo, ma impegnarsi nel cercare di realizzarlo e ai posteri lasciare l'ardua sentenza sul loro operato :D
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
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Brules
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Brules »

Calep, mi hai frainteso. Credo che a tutti farebbe piacere avere tanti club-azienda con il magnate appasionato che investe, in qualsiasi sport. Il problema e' che queste cose sono delle rarita'. Qualcuno ha scritto che c'e' una bella differenza tra dire "faccio sport e magari riesco anche a guadagnarci" oppure "vado a fare soldi in quello sport". Converrai che la seconda soluzione portera' probabilmentea benefici di breve durata e alla fine le cose saranno peggi di prima.
Di questi casi sono piene le cronache sportive. Discipline intere si sono vendute stanurandosi per la TV o per i grandi investitori per poi ritrovarsi a leccarsi le ferite e cercare di tornare indietro.
Quindi: ok il professionismo, ok la crescita ma mai svendersi per quattro soldi. Se uno vuole portare i 4 soldi li porta senza bisogno di avere il mio didietro. Altrimenti alla prima occasione se ne va e mi lascia con le braghe calate:shock:
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Mad Max »

Brules ha scritto:Calep, mi hai frainteso. Credo che a tutti farebbe piacere avere tanti club-azienda con il magnate appasionato che investe, in qualsiasi sport. Il problema e' che queste cose sono delle rarita'. Qualcuno ha scritto che c'e' una bella differenza tra dire "faccio sport e magari riesco anche a guadagnarci" oppure "vado a fare soldi in quello sport". Converrai che la seconda soluzione portera' probabilmentea benefici di breve durata e alla fine le cose saranno peggi di prima.
Di questi casi sono piene le cronache sportive. Discipline intere si sono vendute stanurandosi per la TV o per i grandi investitori per poi ritrovarsi a leccarsi le ferite e cercare di tornare indietro.
Quindi: ok il professionismo, ok la crescita ma mai svendersi per quattro soldi. Se uno vuole portare i 4 soldi li porta senza bisogno di avere il mio didietro. Altrimenti alla prima occasione se ne va e mi lascia con le braghe calate:shock:
parloe sante!! :D
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Luqa-bis
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Luqa-bis »

Mmm...
e Murdoch (sul quale qualche dubbio di etica ce l'ho) quale vantaggio avrebbe portato che non è arrivato?

E come avrebbe voluto investire i soldi?

Ripeto, se l'investitore non mi porta ad un aumento della diffusione della pratica e della professionalità e alcontempo snatura lo spirito del gioco non è un guadagno, se non per quei pochi eletti che diventano professionisti.
orme53
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da orme53 »

calep61 ha scritto:
orme53 ha scritto:....., anch'io qualche anno fa avevo grandi idee come le tue.
Intanto, avere idee ed esprimerle non costa nulla, poi per mettere in pratica un progetto si deve, prima, avere un'idea.
Questo è un forum di discussione e non un sito dove presentare a possibili finanziatori dei progetti operativi e i miei interventi vogliono rappresentare un modesto spunto di riflessione per appassionati che, credo, vorrebbero vedere il loro sport navigare in migliori acque.
Non credo che piangendoci addosso o incitare alla caccia alle streghe possa mutare la situazione, ne, tantomeno, alimentare di positività il tessuto culturale del movimento rugbystico che questo forum, anche se in piccola parte (e, comunque, le visite quotidiane sono di tutto rispetto!), contribuisce ad alimentare.
Mi occupo di progetti e negli anni ho imparato che se vuoi realizzare un progetto con n. obbiettivi devi lavorare su un progetto n.+10, n.+20, in altre parole, nel percorso di realizzazione di un progetto sono tante e tante le scremature da subire che se non parti con una adeguata sovrastimatura il progetto non andrà in porto.
Conosco la realta rugbystica italiana e non la paragono a quella di altri paesi più fortunati e virtuosi, ma guardare ai loro modelli più efficienti ed più efficaci non può che servire a cogliere spunti per auspicare di avvicinarne le performance raggiunte, sia in termini organizzativi, che di movimento, piuttosto che di livello della competizione di punta.
Conosco le sconfitte che hanno toccato alcune storie societarie di blasonati club del rugby italiano, ma colpevolizzare a prescindere chi ha abbandonato queste avventure economiche dopo avere cercato di realizzare un loro progetto non credo aiuti a capire la complessità di investire nello sport.
Certo che vedere certe disavventure economiche/sportive intristisce e spinge a cercare vendetta, ma è vero anche che solo chi non lavora e non si espone non sbaglia mai. Nessun imprenditore potrà mai offrire garanzie minime sul successo di un progetto sportivo, ma impegnarsi nel cercare di realizzarlo e ai posteri lasciare l'ardua sentenza sul loro operato :D
Ok ....lasciamo perdere va..........e attendiamo tempi migliori realizzati dal calep di turno.
calep61
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da calep61 »

[quote="Luqa-bis"]Mmm...
e Murdoch (sul quale qualche dubbio di etica ce l'ho) quale vantaggio avrebbe portato che non è arrivato?

E come avrebbe voluto investire i soldi?
Non sono il difensore di Murdoch e non credo abbia bisogno del mio aiuto, volevo solo fare un esempio.
Copmunque Murdoch avrebbe avuto un ritorno dai suoi investimenti con i diritti televisivi venduti alle televisioni di tutto il mondo, cioè quello che fanno gli attuali gestori del WRC, ne più ne meno.
Penserai mica che dietro all'organizzazione del WRC ci siano dei volontari?


Ripeto, se l'investitore non mi porta ad un aumento della diffusione della pratica e della professionalità e alcontempo snatura lo spirito del gioco non è un guadagno, se non per quei pochi eletti che diventano professionisti.
Io penso che l'esistenza di un WRC, una vetrina mondiale di alto livello, abbia portato molto al rugby in termini di seguito, conoscenza, fama, senza snaturare nulla, anzi. Se vogliamo parliare della formazione giovanile, non dobbiamo dimenticare la fase del reclutamento,;un giovane deve prima appassionarsi ad uno sport, magari vedendolo in televisione, solo dopo potrà decidere di avvicinarsi e, quindi, praticarlo . Un WRC credo sia un evento che da il giusto omaggio ad una disciplina sportiva e offre l'opportunità a molti di conoscere uno sport che non sempre è al centro dell'attenzione, ma tu sei libero di pensarla diversamente.[/quote]
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
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Mad Max
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Mad Max »

calep61 ha scritto: Se vogliamo parliare della formazione giovanile, non dobbiamo dimenticare la fase del reclutamento,;un giovane deve prima appassionarsi ad uno sport, magari vedendolo in televisione, solo dopo potrà decidere di avvicinarsi e, quindi, praticarlo .
hai mai provato a mettere il naso in un campo di minirugby o segui anche quello dalla plotrona del televisore? Sai quanti bimbi hanno iniziato a giocare perchè c'è la WRC o i grandi professionisti dai nomi altisonanti: che io sappia zero o poco meno... a rugby si gioca con e per ben altre e più serie motivazioni: prima di aprire la bocca prova sul campo cosa voglia dire...

E se poi qialche eletto particolarmente fortunato riesce a entrare a far parte di quel mondo, ben venga!
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calep61
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da calep61 »

Mad Max ha scritto:
calep61 ha scritto: Se vogliamo parliare della formazione giovanile, non dobbiamo dimenticare la fase del reclutamento,;un giovane deve prima appassionarsi ad uno sport, magari vedendolo in televisione, solo dopo potrà decidere di avvicinarsi e, quindi, praticarlo .
hai mai provato a mettere il naso in un campo di minirugby o segui anche quello dalla plotrona del televisore? Sai quanti bimbi hanno iniziato a giocare perchè c'è la WRC o i grandi professionisti dai nomi altisonanti: che io sappia zero o poco meno... a rugby si gioca con e per ben altre e più serie motivazioni: prima di aprire la bocca prova sul campo cosa voglia dire...

E se poi qialche eletto particolarmente fortunato riesce a entrare a far parte di quel mondo, ben venga!
Mad Max, puoi anche cercare di negare l'evidenza o cercare d'incantare i serpenti ( :P ), ma dubito fortemente che un giovane sportivo non sia attratto dalla massima espressione del suo sport che un campionato mondiale rappresenta.
Non so quali campi da rugby frequenti tu e quali giovani sportivi conosci, ma se sono così disincantati rispetto ad una manifestazione come il WRC, beh, forse c'è un problema afferente un deficit di passione.
Sicuramente un giovane, un bambino ancora di più, si avvicina ad uno sport per svariati motivi, perchè ci va l'amico, perche il campo da gioco è vicino casa o ci passa davanti andando a scuola, perchè la direzione didattica della scuola gli hanno fatto il lavaggio del cervello, perchè i genitori, per i più svariati motivi, lo obbligano, ecc., ecc., ma se è veramente appassionato troverà nell'effetto mediatico amplificato del televisore una fonte di spunti e di stimoli che, ritengo, siano fuori discussione, ma tu sembri molto più esperto di me, come è, anche, vero che ci sono persone che non hanno, non vogliono avere, un televisore in casa, quindi non insisto oltre (dovessero accusarmi di trollaggio :lol: ).
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Ale_86 »

Mad Max ha scritto: hai mai provato a mettere il naso in un campo di minirugby o segui anche quello dalla plotrona del televisore? Sai quanti bimbi hanno iniziato a giocare perchè c'è la WRC o i grandi professionisti dai nomi altisonanti: che io sappia zero o poco meno... a rugby si gioca con e per ben altre e più serie motivazioni: prima di aprire la bocca prova sul campo cosa voglia dire...
Mi ricordo quando ero ciofine e andavo in Val Tramontina che la cosa piú temuta, dopo i "bacioni" di Beppo Camillo, era la visione di partite internazionali su casette clandestine procurate chissá come dai vari istruttori.
Una noia mortale per oltre il 90% dei miei coetanei (professionisti odierni compresi); scoprii solo qualche anno piú tardi che quell'omone tutto nero che asfaltava quello piccolo piccolo bianco era Lomu che si dava alla pazza gioia contro l'Inghilterra alla coppa del mondo del '95.
Potete aumentarmi le tasse su tutto, ma non sulla mia birra!
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da koma »

Ale_86 ha scritto:
Mad Max ha scritto: hai mai provato a mettere il naso in un campo di minirugby o segui anche quello dalla plotrona del televisore? Sai quanti bimbi hanno iniziato a giocare perchè c'è la WRC o i grandi professionisti dai nomi altisonanti: che io sappia zero o poco meno... a rugby si gioca con e per ben altre e più serie motivazioni: prima di aprire la bocca prova sul campo cosa voglia dire...
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EVVIVA LA VAL TRAMONTINAAAAAAAAA, pensa che la mia unica esperienza l'ho fatta in camera con Aldo Bincoet e Masarin, indimenticabile :-] :-]
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Mad Max »

calep61 ha scritto:Non so quali campi da rugby frequenti tu e quali giovani sportivi conosci, ma se sono così disincantati rispetto ad una manifestazione come il WRC, beh, forse c'è un problema afferente un deficit di passione.
Sicuramente un giovane, un bambino ancora di più, si avvicina ad uno sport per svariati motivi, perchè ci va l'amico,

mio figlio gioca in una delle giovanili della Grande Milano da quando aveva 5 anni e in due anni abbiamo girato mezza Italia in lungo e in largo (anche se mi piacerebbe molto approfondire la conoscenza del Veneto...) e io appena posso mi faccio chilometri su chilometri pur di giocare...

e ribadisco quanto ho detto.
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

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Ale_86 ha scritto:
Mad Max ha scritto: hai mai provato a mettere il naso in un campo di minirugby o segui anche quello dalla plotrona del televisore? Sai quanti bimbi hanno iniziato a giocare perchè c'è la WRC o i grandi professionisti dai nomi altisonanti: che io sappia zero o poco meno... a rugby si gioca con e per ben altre e più serie motivazioni: prima di aprire la bocca prova sul campo cosa voglia dire...
Mi ricordo quando ero ciofine e andavo in Val Tramontina che la cosa piú temuta, dopo i "bacioni" di Beppo Camillo, era la visione di partite internazionali su casette clandestine procurate chissá come dai vari istruttori.
Una noia mortale per oltre il 90% dei miei coetanei (professionisti odierni compresi); scoprii solo qualche anno piú tardi che quell'omone tutto nero che asfaltava quello piccolo piccolo bianco era Lomu che si dava alla pazza gioia contro l'Inghilterra alla coppa del mondo del '95.
quell'immagine di Lomu che aspettava la palla da fermo guardando con sguardo bovino i DUE giocatori che erano davanti a lui per fermarlo, come a dire "Vuoi vedere che ti asfalto lo stesso..."credo sia impagabile... :-]

Anch'io tutto questo l'ho scoperto dopo e non prima...
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da calep61 »

Mad Max ha scritto:
quell'immagine di Lomu che aspettava la palla da fermo guardando con sguardo bovino i DUE giocatori che erano davanti a lui per fermarlo, come a dire "Vuoi vedere che ti asfalto lo stesso..."credo sia impagabile... :-]

Anch'io tutto questo l'ho scoperto dopo e non prima...
Fammi capire, la scena l'hai vista in televisione o eri sul campo da gioco insieme al maori?
Quindi, non sei tra quelli che abiurano il televisore tra gli elettrodomestici domestici..... o eri sul campo con il maori :shock: ?
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Mad Max »

Ale_86 ha scritto:
Mad Max ha scritto: hai mai provato a mettere il naso in un campo di minirugby o segui anche quello dalla plotrona del televisore? Sai quanti bimbi hanno iniziato a giocare perchè c'è la WRC o i grandi professionisti dai nomi altisonanti: che io sappia zero o poco meno... a rugby si gioca con e per ben altre e più serie motivazioni: prima di aprire la bocca prova sul campo cosa voglia dire...
Mi ricordo quando ero ciofine e andavo in Val Tramontina che la cosa piú temuta, dopo i "bacioni" di Beppo Camillo, era la visione di partite internazionali su casette clandestine procurate chissá come dai vari istruttori.
Una noia mortale per oltre il 90% dei miei coetanei (professionisti odierni compresi); scoprii solo qualche anno piú tardi che quell'omone tutto nero che asfaltava quello piccolo piccolo bianco era Lomu che si dava alla pazza gioia contro l'Inghilterra alla coppa del mondo del '95.

da noi appena c'è una partita importante (WRC 6N test match vari ed eventuali) ci si riunisce in sede e si vede la partita, ora i bambini mettono immediatamente i cartoni animati, o giocano a calcio balilla oppure si dedicano a una sana partita di un free-for-all rugbystico sull'asfalto...
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Burbero
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Re: RUGBY E LA PROVINCIA ITALIANA; QUALE NESSO?

Messaggio da Burbero »

Come mio solito rischio l’OT. E faccio l’ennesimo esempio/confronto: la scherma italiana è rappresentata da un federazione che, se diciamo che ha vinto tutto diciamo poco. La FIS nel 2009 contava 16312 atleti iscritti e 1592 operatori cioè 1 tecnico/conoscitore ogni 10 atleti praticanti a livello agonistico. Il Rugby (sempre dati relativi al 2009) contava 59.624 atleti iscritti e 10.745 operatori.
La scherma (il vero fiore all’occhiello dello sport italico) viaggia a livelli assoluti grazie a metodi molto semplici: passaggio di competenze e scuola territoriale. Non mi dilungo, potrei farlo per ore. Ma, lasciatemi dire che i successi della scherma sono dati per scontati solo da chi la guarda in TV ai mondiali o alle olimpiadi; questi grandi risultati sono invece frutto di avvicendamenti dei vertici federali (e Dondi?!?!?), avvicendamenti dei maestri/tecnici/istruttori alla guida dei settori agonistici locali; sono frutto principalmente della coscienza di essere in un mondo globalizzato dove molte nazioni (oltre le solite storiche) si affacciano agguerrite ad alti livelli per confrontarsi con l’élite. Gli sponsor non pullulano, si sopperisce con la competenza alla luce del fatto che politiche locali-sociali e sponsor non fanno i miracoli. Dire che il discorso per il Rugby è diverso per via del professionismo è solo nascondersi dietro un dito (il mignolo per giunta) e non spiega le mancanze croniche nei confronti del rugby di base, della preparazione di tecnici, del trasferimento di competenze da e verso le scuole territoriali (eccellenze). Ma sembra eccellenza nella “desolazione”. Tutto questo per dire che con un vertice Federale costantemente fatto di persone competenti (cambiano i nomi ma non le capacità) e tecnici supercompetenti a partire dall’età scolastica, si possono fare grandi cose, la scherma insegna. La Federazione Italiana Rugby alla luce di questo come si pone? Se poi, rientro un po’ in topic, contestualmente si riuscisse a catturare anche l’interesse degli investitori e ottenere che la rosea gazzetta scriva di rugby fuori della pagina dedicata ai necrologi, be’, sarebbe un successo enorme. Se il movimento è espressione di una Federazione che funziona forse gli investimenti arrivano, e anche qualche appassionato in più
ho dato i numeri ma i fatti mi cosano: “I numeri dello sport italiano”, Roma, 27 aprile 2011 http://www.coni.it/fileadmin/Documenti/ ... M_2010.pdf
Sorry come sempre.
“They showed resilience and they showed bravery, and above all that they showed ability. And they went after Scotland with accuracy and flair, and delivered the big scores when they needed… and in the end so often it’s swung against them but not on this day in Rome. Not on this day! They have held firm...” o qualcosa del genere in lingua vernacula Britannica. Nell'etere, 9 marzo 2024, intorno a las cinco de la tarde.
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