forum.rugby.it

mauott ha scritto: peccato, sarebbe stato positivo che ci riportassi sulla retta via senza lasciarci nell'ignoranza .

per l'ignoranza, qualche spunto di riflessione mi sembra di averlo proposto, anzi, forse anche un po' più di qualche viste le continue lamentele nell'essere poco sintetico.
per il resto, lungi da me voler apparire come il primo della classe e se questo è sembrato, me ne scuso anticipatamente.
il mio è, che piaccia o meno, che sia ritenuto equo o insufficiente, poco importa, un umile tentativo di contribuire ad evidenziare come un certo modo di affrontare la formazione nei più giovani/giovanissimi, anche abbastanza generalizzato, forse, possa essere portatore di carenze importanti, guarda caso, in una delle lamentate da molti carenze storiche del rugby italiano, il gioco al piede.
Ho riletto, un po' velocemente, le linee guida generali della FIR per la formazione giovanile dove, in effetti, si dice poco o nulla del gioco al piede, ma non c'è alcun passaggio che faccia ipotizzare una sua controindicazione. Ho anche riflettuto su tale apparente distrazione, per esempio nel suggerire qualche esercizio pratico; forse perchè il gioco al piede, se si esclude il calcio nei piazzati, è molto insito nel tatticismo del gioco ed è molto più complesso parlarne in maniera semplicistica (es. esercizi tattici) come fatto nelle medesime linee guida per altri skill più specifici alla fase di combattimento e contatto puro che rappresentano anche l'aspetto un po' più delicato e pericoloso del gioco per i più piccoli che si avvicinano a questo sport; giusto, forse, dargli maggiore spazio in un documento di poco più di 50 pagine (le altre sono dedicate al regolamento di gioco) rispetto ad uno skill ritenuto, forse, marginale o meno prioritario dal redattore (!?).

bep68 ha scritto:ci risiamo:

"Nella sontuosa cornice dell’Hotel Principe di Savoia è stata presentata ufficialmente l’edizione numero 83 del Campionato d’Eccellenza. Presenti capitani e allenatori delle 12 squadre in corsa e prima uscita ufficiale per il nuovo presidente della FIR Alfredo Gavazzi, che durante la cerimonia ha usato parole distensive verso il Benetton Rugby dopo le polemiche dei giorni scorsi.
Più secco invece il suo intervento a margine della cerimonia sul futro italiano nel Pro12: “Non siamo più disposti a pagare i 3 milioni per la Celtic League. La Scozia vorrebbe inserire un terzo team? Va bene, la Fir potrebbe anche riequilibrare la situazione, ma non può mantenere tutte le squadre: almeno il 50% dei fondi andrebbero trovati sul territorio”.

Qui a proposito di finanza creativa, Gavazzi rischia di far impallidire il cavalier Tanzi.
Dunque non vogliamo più dare il contributo alla Celtic però vogliamo la terza franchigia come la Scozia.
Dal punto di vista degli euri questo equivale a dire: Per non pagare 3 milioni di euro ne pagherò sette milioni.
Ottimo

Garryowen ha scritto:

bep68 ha scritto:Dal punto di vista degli euri questo equivale a dire: Per non pagare 3 milioni di euro ne pagherò sette milioni.
Ottimo

Però li investe nel territorio, mica sono a perdere...

cosa ne dite del ponte levatoio che Gavazzi ha steso a Luciano Benetton? quali sono i chiarimenti, perchè i comportamenti durante le elezioni sono il passato, per carità sempre giudicabile e foriero di verità attuali, che i due si diranno?

se ci sarà l'incontro saranno ammessi i fotografi? o almeno i pittori. tipo quelli che ci sono a bordo campo a Parigi. potrebbero restituirci immagini che descrivono.

Nazionale, giovani e pubblico
ecco il programma di Gavazzi intervistato dalla Repubblica
http://www.repubblica.it/sport/rugby/20 ... -42960822/

Il lettore disattento potrebbe dire: bravo, qualche iniziativa positiva, idee buone, ci si può lavorare sopra, poi però si accorge che il "nuovo" presidente è stato lanciato dal vecchio e che già da un tot di anni era in consiglio federale, quindi ci si chiede: ma prima dov'era? Ad esempio quando si presentavano proposte per la Celtic che coprivano, guarda caso, poco più della metà del budget presentato ma venivano scartate per la franchigia federale, oppure quando i tecnici federali si opponevano al lavoro sul campo di un Franco Bernini con gli allenatori dei club "vicini" agli Aironi. Oppure quando si è abbandonata la "macchina da guerra" RCS (con conseguente traino mediatico sulla rosea) per organizzare in proprio (?) i test match della nazionale, o quando veniva affossata la LIRE che, nel suo piccolo, qualcosa di buono per il campionato italiano d'Eccellenza lo faceva.

La LIRE è stata affossata dai club.
La gestione degli eventi "in proprio" è un esempio di buona amministrazione: risparmiati un bel po' di denari e ugualmente 70.000 all'Olimpico per il 6N.

Sulle (anzi, sullA) proposta per la Celtic, stendiamo un pietoso velo, era palesemente inadeguata ed avrebbe costretto la FIR, per un principio di equità, a sganciare la stessa cifra anche per il Benetton.

Con questo soggetto facciamo ancora più la figura dei pellegrini.

Degli sfigati e ignoranti.

I connazionali di altri sport ci considerano sfigati in quanto dalle parole del presidente della Federazione non siamo in grado di tirare su gente adatta.
Quindi dobbiamo andare all'estero, a pescare dalle isole.

All'estero uno con un minimo di conoscenza dello sport dice: che ignoranti che sono! Hanno eletto uno che non sa nemmeno che il legame tra isole del Pacifico e Aus o NZ è dato dalla vicinanza geografica ed economica, che un ragazzo Samoano o Tongano che vuole crescere anche personalmente ha innanzitutto ottime università e opportunità di lavoro proprio in Australia e Nuova Zelanda, che magari è isolano per discendenza ma che è nato e cresciuto in quei paesi perché la ricerca di una condizione di vita migliore l'hanno intrapresa i suoi genitori (o nonni) prima di lui.
Tutto ciò crea in Nuova Zelanda ma anche Australia un integrato e complesso tessuto sociale ed economico, prima che sportivo e che il rugby è semplicemente "conseguenza" di ciò.


Dareste torto a chi dice che siamo sfigati e ignoranti?

Io no.


Questo soggetto e i suoi discepoli ci meritiamo per altri 4 anni. Hurrah!

Come dire che siamo un popolo di mezzeseghe da stadio...
Insisto: nelle scuole i bambini figli di immigrati sono ormai il 10%, molti appartengono ad etnie fisicamente molto forti, la maggior parte parlano correntemente i nostri dialetti ed hanno una grande voglia di riscatto perché sono nati in Italia ma sono senza cittadinanza.
Coinvolgerli maggiormente ed offrirgli un'opportunità concreta di integrazione sarebbe stimolante anche per i ragazzetti nostrani, che entrerebbero in competizione diretta con loro e che diversamente sarebbero mortificati dal samoano di turno che gli passa davanti per chissà quali meriti.
Altro che fare la spesa nel pacifico...

mariemonti ha scritto:La LIRE è stata affossata dai club.
La gestione degli eventi "in proprio" è un esempio di buona amministrazione: risparmiati un bel po' di denari e ugualmente 70.000 all'Olimpico per il 6N.

Sulle (anzi, sullA) proposta per la Celtic, stendiamo un pietoso velo, era palesemente inadeguata ed avrebbe costretto la FIR, per un principio di equità, a sganciare la stessa cifra anche per il Benetton.

Mi dispiace ma su questi argomenti continui a dire cose NON vere o imprecise.

Nelle scuole elementari e medie esistono strutture dedicate alla formazione atletica? L'offerta è sufficiente? Esiste ed è favorita la possibilità di convenzioni per l'attività con strutture private? Fino a che punto? Vista la contingenza economica sfavorevole all'istituzione pubblica, non sarebbe auspicabile un maggior impegno delle federazioni?

Da ragazzino il mio maestro (giovinastro meridionale un pò rivoluzionario) mi portò a nuotare dalla prima alla quarta elementare, non sono diventato un nuotatore professionista, ma è servito. In quinta ebbi una cara vecchietta che non si fidava, aveva paura che annegassimo!
Per quanto ne so, i bambini oggi non vanno più in piscina perché costa troppo alla scuola ed è una rogna per tutti dal punto di vista della responsabilità sui bambini.

(A costo di sembrare blasfemo, ricordo che gli insegnanti di religione sono pagati direttamente dalla diocesi, credo su incarico diretto del vescovo.)

giangi2 ha scritto:

mariemonti ha scritto:La LIRE è stata affossata dai club.
La gestione degli eventi "in proprio" è un esempio di buona amministrazione: risparmiati un bel po' di denari e ugualmente 70.000 all'Olimpico per il 6N.

Sulle (anzi, sullA) proposta per la Celtic, stendiamo un pietoso velo, era palesemente inadeguata ed avrebbe costretto la FIR, per un principio di equità, a sganciare la stessa cifra anche per il Benetton.

Mi dispiace ma su questi argomenti continui a dire cose NON vere o imprecise.

Quali? Non le ha mai contestate nessuno...

mariemonti ha scritto:La LIRE è stata affossata dai club.

Falso , lo sai bene e la cosa è già stata ampiamente chiarita.

GiorgioXT ha scritto:

mariemonti ha scritto:La LIRE è stata affossata dai club.

Falso , lo sai bene e la cosa è già stata ampiamente chiarita.

Invece è così, e l'ho vissuto abbastanza da vicino. Se hai altre informazioni devi scriverle, al posto di dire "lo sai bene". La LIRE si è sciolta perchè oltre a Treviso, che non pagava la sua quota da non so quanto tempo, è uscita la Capitolina e poi un'altra che non ricordo per cui è venuto a mancare il numero minimo di club che per statuto potevano tenere in piedi la baracca. Al Treviso la LIRE non è mai andata giù ed ha fatto quello che ha ritenuto giusto fare.

mariemonti ha scritto: Invece è così, e l'ho vissuto abbastanza da vicino. Se hai altre informazioni devi scriverle, al posto di dire "lo sai bene". La LIRE si è sciolta perchè oltre a Treviso, che non pagava la sua quota da non so quanto tempo, è uscita la Capitolina e poi un'altra che non ricordo per cui è venuto a mancare il numero minimo di club che per statuto potevano tenere in piedi la baracca. Al Treviso la LIRE non è mai andata giù ed ha fatto quello che ha ritenuto giusto fare.

La Capitolina ha annunciato che sarebbe uscita dalla LIRE quando in realtà sarebbe uscita comunque visto che non si sarebbe iscritta al Super 10 (ed aveva comunque finito i soldi, la Rugby Roma è uscita anch'essa sulla spinta/promessa dei Pretoriani e la FIR ha ripreso in mano l'organizzazione del Super10 prima che la LIRE potesse ricostituire il numero minimo con la società promossa in quell'anno o modificare lo statuto per funzionare lo stesso a 7 società ...Inoltre a me risulta che la LIRE i soldi li dava, non li prendeva... sia per i le quote parte ERC di HC e Challenge (di cui una parte andava anche alle società rimaste fuori dalle coppe) sia perché la LIRE incassava diritti televisivi da Sky e sponsorizzazione del campionato ...