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beh un attimo, un conto sono i test, un'altro le partite del torneo.
Quell'Italia ha si vinto quelle partite, ma non avremo mai la riprova di partite con in palio la vittoria del 5nazioni...

Garryowen ha scritto:

jaco ha scritto:

Garryowen ha scritto:Anche l'affermazione di "voler costruire l'Italia più forte di sempre" mi piace, fa un certo effetto.

Però non è semplicissimo, eh. Ricordiamo delle "Italie" davvero competitive. E' un'affermazione che equivale (quasi) a dire che vuole arrivare a lottare per il successo finale nel Sei Nazioni

beh, beh... nzomma... non mi pare proprio che le due cose si possano far coincidere (a parte che uno di quel livello per mentalità formata penso parta sempre per vincere...)

se sei più forte dell'Italia che ha vinto tre partite, devi vincerne quattro, e con quattro vittorie puoi vincere il Torneo o almeno lottare per vincerlo

Ha vinto 3 test-match, non tre partite di torneo.
Non voglio sminuire i risultati di quella splendida squadra, ma giocare il 6N è ben diverso da giocare la partita di preparazione (Dublino 1997, Treviso con Scozia 1998) o la partita successiva al torneo (Francia 1997), sia per intensità, sia perchè giocare una partita a gennaio, un'altra ad aprile, poi ad ottobre e poi a gennaio di nuovo è ben diverso che giocarne 5 in due mesi.
Quindi italia più forte di quella di Coste può anche voler dire arrivare a vincere tre partite di torneo (e difficilmente lo vinci) e magari evitare imbarcate con i SH (perchè per quanto forte quell'Italia con ABs e Springbok lottava per un tempo per poi prendere la classica imbarcata), magari addirittura battere l'Australia e tornare competitivi con l'Argentina.

speartakle ha scritto:beh un attimo, un conto sono i test, un'altro le partite del torneo.
Quell'Italia ha si vinto quelle partite, ma non avremo mai la riprova di partite con in palio la vittoria del 5nazioni...

Non avremo mai la riprova, ma io sono convinto che a quell'epoca non ci fosse nessuna differenza.
Forse adesso la differenza c'è, perché i tanti anni in più di professionismo rammolliscono un po', o forse perché si devono dosare di più le forze. Però all'epoca non c'era veramente nessuna differenza.
Se davano alla partita la qualifica di "test-match" eri finito: era come dire "facciamo che questa partita sia la finale della coppa del mondo"... magari abbassavano un po' più la guardia quando, nei tour, disputavano partite "non test", che non attribuivano cap (ma agli All Blacks quella sconfitta con Munster brucia ancora oggi...) però un test match era tutt'altra cosa.

Adesso ogni tanto qualcuno si lascia scappare quella parola che un tempo nel rugby nessuno osava pronunciare: partita "amichevole".
Provate a dire a rugbisti di un po' di anni fa che un test match, in fondo, è una partita amichevole...

Non è una questione di "amichevole". I test-match non mai stati delle amichevoli (e non lo sono tutt'ora nonostante tutto). Ma l'intensità e il fatto di giocare le partita ravvicinate. Si tratta di trovare squadre al meglio della loro preparzione e non a gennaio (con la preparazione ancora in divenire) o ad aprile (quando il massimo lo avevano già dato). Senza contare che magari nei Test qualche esperimento (esordio) lo metti in conto, più difficile nel 6N (se non costretto).
Eppoi, ribadisco, il confronto col SH.

Di amichevole nel rugby c'è solo il terzo tempo.

LA questione "tempo che duriamo in campo" ha più fattori:
- se placchiamo il doppio o il triplo degli altri è normale che ci sfondiamo.
- se giochiamo "à al Smith", "conservativi", raggruppamenti stabili, miniunit, primo blocco, poco gioco alla mano, tanto possesso, pochi frunzoli oppure
- se nei punti di di incontro siamo efficaci
- se nei breakdown siamo efficaci
- il metro arbitrarle, se fischiano secchi fallo sempre al primo reset in mischia mica possiamo rifiatare

E ovviamente poi c'è la questione preeparazione atletica perché il numero di infortuni avuto in questa stagione pare effettiamente superiore rispetto al solito

LA questione "tempo che duriamo in campo" ha più fattori:
- se placchiamo il doppio o il triplo degli altri è normale che ci sfondiamo.
- se giochiamo "à al Smith", "conservativi", raggruppamenti stabili, miniunit, primo blocco, poco gioco alla mano, tanto possesso, pochi frunzoli oppure
- se nei punti di di incontro siamo efficaci
- se nei breakdown siamo efficaci
- il metro arbitrarle, se fischiano secchi fallo sempre al primo reset in mischia mica possiamo rifiatare

E ovviamente poi c'è la questione preeparazione atletica perché il numero di infortuni avuto in questa stagione pare effettiamente superiore rispetto al solito

ma infatti sono curioso di sapere come intende migliorare la condizione fisica dei giocatori, i preparatori, sia in nazionale che nelle franchigie sono gli stessi, quindi o Oshea è più esperto dei preparatori e li obbligherà a seguire un approccio diverso, oppure non so... In ogni caso puntare l'attenzione su questo aspetto senza cambiare "uomini" sembra un poco strano, ma staremo a vedere...

speartakle ha scritto:ma infatti sono curioso di sapere come intende migliorare la condizione fisica dei giocatori, i preparatori, sia in nazionale che nelle franchigie sono gli stessi, quindi o Oshea è più esperto dei preparatori e li obbligherà a seguire un approccio diverso, oppure non so... In ogni caso puntare l'attenzione su questo aspetto senza cambiare "uomini" sembra un poco strano, ma staremo a vedere...

Si può sempre sperare che gli stessi "uomini" imparino dagli errori... in ogni caso una congiunzione astrale così negativa non ci sarà tutti gli anni... speren

Diciamo che il gioco può un po' mascherare certe carenze, vedi gli esempi che facci sempre (semifinale mondiale, come ha giocato il sudafrica). Però poi di base ci deve essere una preparazione iperprofessionale. E torniamo allo staff, io sono ignorante ma le figure come il strenght & conditioning coach che hanno le anglosassoni da noi esistono e sono equiparabili al "normale" preparatore atletico. Da quanto mi pare di aver capito, no.

Intanto forse a rispondere è lo stesso O'Shea...
Convocato Panico per Zanusso

Ho parlato con Matteo e con Kieran (Crowley, nuovo tecnico della Benetton ndr) e valutato che in questo momento fosse preferibile per Matteo rimanere a Treviso e lavorare sulla propria condizione fisica. Non vedo l’ora di lavorare con lui in futuro”.

Che spettacolo, quello che si chiama coerenza. Quante volte abbiamo discusso qui della "forma" atletica di Zanusso?
Sono quasi commosso.

FOrse si poteva chiamare Alberto De MArchi che è pur sempre stata la prima scelta a Tv...

JosephK. ha scritto:

Consulente ha scritto:

JosephK. ha scritto:
Io ricordo che ha anche detto che vuole giocatori che muoiono in campo ...

Effettivamente questo e' facile da prevedere, c'e' una utility su Internet.

http://www.deathclock.com/

Orca trota 23 marzo 2052... Ho passato la mezza età e non sono mai andato a Twickenam.

io invece vi guardo dall'alto e protesto con San Pietro perchè non c'è campo...